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Alun Armstrong, BBC, Ben Whishaw, Gardy the problem solver, Harry Llyod, i soliti attori inglesi, Ian Glen, Jeremy Irons, Mélanie Thierry, Patrick Stewart, shakespeare unlocked season, the Hollow Crown, Tom Hiddleston, William Shakespeare
In queste settimane ho notato come stia aumentando esponenzialmente il numero di persone che finisce su questo blog cercando informazioni sulla tetralogia BBC basata su 4 celebri plays di Shakespeare.
Sfortunatamente io mi sono limitata a postarvi il promo e un commento telegrafico. Dato che il sito di BBC2 avrà pure una grafica gradevole ma è sostanzialmente inutile e dalla rete non si deduce granchè a parte che sì, c’e’ Tom Hiddleston, ho pensato di rendermi utile e fare il punto su quello che c’e’ da sapere.
Per voi, io continuo a preferire Ben.
Cominciando dal principio, The Hollow Crown è il titolo di un’antologia di John Barton, una summa di tutto quello che c’e’ da sapere sulla corona inglese nel periodo intercorso da Guglielmo il Conquistatore fino alla Regina Vittoria. Dal testo all’adattamento scenico il passo è stato breve, tanto da diventare parte del repertorio standard della Royal Shakespearian Company, perchè sì. Quel che mi è parso di intuire è che questo titolo sia quasi divenuto un epiteto formulare per la monarchia inglese e quindi perchè non usarlo come catching phrase per l’adattamento 2012 della seconda tetralogia storica conosciuta come l’enrideide, dato che suona decisamente più figo?
La BBC ha prodotto con uno spiegamento di forze notevole questi 4 adattamenti tra l’estate del 2011 e la primavera del 2012, giusto in tempo per celebrare le Olimpiadi, il Giubileo di Diamante di Elisabetta II e l’englishness del Regno Unito in un anno tanto importante, rifacendosi allo scrittore cardine dell’arcipelago.
Questa serie di plays immortala l’ascesa e la caduta di 3 importanti re per la storia dell’Inghilterra, come sempre rifacendosi a fonti storiche preesistenti (ahah, ti vediamo William, sappiamo cosa hai combinato!)
- Il primo della serie è Riccardo II, una tragedia dedicata al re vanesio che si trova ad affrontare la rivolta dei Pari d’Inghilterra. Dato che è considerata la tragedia più drammatica tra quelle a sfondo storico di Shakespeare (ma secondo alcuni, anche in generale), potreste aver intuito che per il protagonista non va proprio a finire benissimo. Anzi. Pur essendo sostanzialmente un imbecille, Riccardo II è un personaggio molto interessante perché sancisce il passaggio da un’epoca prettamente medioevale ad un proto-qualcosa da cui poi nascerà la monarchia inglese come immaginata nella cultura collettiva. Ad interpretare questo ruolo di spicco, Ben Whishaw, che ha già dato ampiamente prova in passato di essere un ottimo attore e di sapere sostenere ruoli molto drammatici. Io lo amo appassionatamente da quando ha intepretato John Keats nel bellissimo Bright Star, ma non è che mi abbia fatto schifo in The Hour o in altre produzioni in cui l’ho visto. Al suo fianco c’e’ il solito cast stellare di inglesi e anglofoni, di cui il trailer sembra sottolineare la presenza di Patrick Stewart, e chiamali scemi. Dirige Rupert Goold, che al momento è un po’ un signor nessuno ma che staremo a vedere.
- Henry IV part I e II è la divisione originale di Shakespeare stesso per un’opera monumentale incentrata sull’usurpatore del trono di Riccardo II che, preso dai rimorsi di coscienza per come non sia andata proprio a finire bene la cosa, progetta un viaggio in Terra Santa per espiare quanto commesso, salvo poi venir trattenuto dalle rivolte di varie popolazioni sotto il suo giogo, tra cui si distinguono vari ribelli. Intanto entra in scena anche il futuro Enrico V (Tom Hiddleston), che crea parecchi grattacapi al sovrano per la sua non proprio irreprensibile condotta. Enrico IV lo interpreta il monumentale Jeremy Irons, ma il parterre qui diventa decisamente sfavillante. Troviamo Michelle Dockerty da Downton Abbey, Julie Walters e la prima importazione da Game of Thrones, ovvero il caro non più Viserys Harry Llyod. Nella seconda parte l’azione è più incentrata sul personaggio di Falstaff (interpretato da Simon Russell Beale), vicino a Enrico V e chiave di volta per farlo diventare un monarca esemplare dopo un passato di nefandezze. Sullo sfondo, una marea di battaglie che non vi sto a spoilerare, ma l’ideale sarebbe non affezionarsi a nessun personaggio in particolare. Qui dovrebbe essere piazzata anche l’iconica scena della corona, già in parte svelata dal trailer. In questa seconda parte c’e’ il secondo prestito da Game of Thrones e Downton Abbey, ovvero Ian Glen, ma se non ricordo male farà poco più che da tappezzeria. Alun Armstrong invece ricoprirà il ruolo centrale di Henry Percy. Personalmente non riesco a metterlo a fuoco, ma ha un curriculum lungo così, quindi direi che le credenziali ci sono tutte. Dirigerà entrambi gli episodi Richard Eyre.
mi voglio rovinare, vi smollo la gif creditata col primo piano! - Le hiddlestoniane stanno attendendo con la bava alla bocca l’ultimo capitolo, dedicato interamente al loro pudding honey, ovvero Henry V. A parte che il personaggio, di nuovo, c’ha un father issue grosso come una casa, è tutto bravino, morigerato e il tono è molto più lieve e incline al sorriso rispetto ai drammoni di cui sopra. Teoricamente dovrebbe anche essere quello in cui si spendono pacchi di soldi per le scene di battaglia, dato che sostanzialmente l’intera storia ruota intorno allo scontro tra Enrico V e Carlo VI di Francia, con la sconfitta di quest’ultimo e la rivendicazione inglese del suolo francese. Teoricamente poi ci dovrebbe essere una storia d’amore con Mélanie Thierry, ma se non ricordo male anche qui c’e’ tutta una menata sui tre fratelli di Enrico V e chi vuol capire, capisca. Lambert Wilson e la sua inquietantissima faccia dovrebbero interpretare Carlo VI, ma ci saranno anche John Hurt e Richard Griffiths nella partita. Nel mezzo un sacco di musetti che ricordo di aver visto in particine qua e là e sembrano tutti musetti parecchio belli. Dirige Thea Sharrock che non è mai stato creditato per nient’altro prima d’ora.

Nota finale: nel caso che siate interessate a qualcosa di non hiddlestoncentrico, vi ricordo che tutte le opere di Shakespeare sono disponibili in versione ebook gratuita praticamente ovunque, se volete darci un’occhiata nel pre o post visione (non temete gli spoiler, perchè o si sposano o muoiono male, o tutte e due le cose).
Qui potete vedere le clips finora pubblicate da BBC2.
Qui il precedente post con il promo della serie.
Qui per il servizio del Daily Mail con i fab four Shakespearian actors ft Olimpiadi, in bianco. Ehm.
Qui il ritrovo italiano delle hiddlestoniane o giù di lì.
non amare Ben Wishaw dopo aver visto quella meraviglia che è bright star è un grave crimine contro l’umanità. Hiddleston è indubbiamente una buona ragione per vedere questo got bbc version, ma di certo non l’unica. è una full immersion di SHAKESPEARE per la miseria, già questo lo rende una figata incredibile per la sottoscritta!:) poi certo verrà il momento terribile in cui farò il confronto Hiddleston- Branagh che non bisognerebbe mai fare e non so cosa ne verrà fuori. Comunque Englishness tutta la vita 🙂 .