Tag

, , , , , , , , , ,

Nel caso aveste dato una fuggevole occhiata al mio profilo twitter di martedì sera, sarebbe stato impossibile per voi non notare che ho fatto di Last Cop il mio appuntamento fisso dell’estate televisiva italiana.
Anche molti di voi lo guardano, nel buio del salotto di casa rischiarato dal televisore al plasma, scacciando le zanzare e mangiando gelati. Solo che non lo ammettono, o mi danno la colpa ufficialmente su Twitter. Roba che Brisgau vi direbbe di tirar fuori le palle.


come promesso ieri, il post comincia con Mick Brisgau versione bovaro repubblicano

Così ho deciso di rimettere in attività il blog dopo una dovuta pausa estiva con un bel post ferragostano, così non potrete dire che anche Internet va in vacanza in Agosto e quando si ha tempo per leggere nessuno aggiorna niente, manco la dashboard di Tumblr ect ect.
Lo faccio perché dopo aver indotto un discreto numero di persone alla visione, persone che lo ammettono senza vergogna (spoiler: siete i miei preferiti) mi sembra ingiusto non rispondere alle loro accorate grida d’aiuto.

Chiariamo: Last Cop si aggira nella sfumatura di visione tra il guilty pleasure e la vaccata che vedi tenendo sempre un occhio incollato a twitter per riderne con gli amici.
Siccome non ho intenzione di mollarvi il pistolotto anche durante Ferragosto (aka la Festa Nazionale della Carne alla Griglia), agevolo suntino di Rai1.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=4F0FpZNxr_M]

Quello che è balzato agli occhi di tutti è che in questo periodo Last Cop e altri innumerevoli fiction/soap/film tv tedeschi hanno colonizzato i canali nazionali e in particolare il servizio pubblico. Ed è partito un peana lunghissimo sul fatto che la Rai manco più produce le fiction, importiamo roba immonda e via dicendo.
Innanzitutto che la Rai non produca più fiction mi pare un tantino esagerato, come dimostrano promo kilometrici che presentano la produzione 2012/2013. Il problema è cosa produce la rai e come.

Per esempio, durante Last Cop passa con una frequenza esasperante il promo de il commissario Nardone:

Ancora poliziesco, ancora “terroni” che vengono in mezzo ai cattivi burocrati del Nord, ancora gente del sud buongustaia che spiega ai poveri idioti sopra la linea gotica come cucinare, ancora il trito e ritrito discorso “io non sono una donna di casa ma tu saprai cambiarmi”. Praticamente la pubblicità stereotipata del Gran Soileil in versione fiction. E come vedete non sono manco andata a sparare sulla croce rossa prendendo in esame l’ennesimo biopic sportivo, vite di santi, papi e suore o l’allegra commediola con la famiglia italiana.

Quello che mi piace di Last Cop, a parte il fatto che (autocitandomi) “non c’e’ un attimo di respiro tra una cazzata e l’altra”, è che:

  1. Non si prende sul serio, per niente. E’ autoironico, beffardo, gioca sul suo stesso genere di appartenenza. Insomma, sa di essere una Life on Mars ft Murder she wrote e si accetta così, senza finire nel melodrammatico per quanto si dà importanza. E’ leggero senza essere sciocco (del tutto). La Rai ha poi pensato bene di cominciare a rullo la seconda serie dopo la fine della prima e le cose qui migliorano ulteriormente, dato che, rodati i personaggi e abbandonata per sempre ogni pretesa di realismo (tenterò di non rileggere mai questo pezzo per non vergognarmi di aver scritto realismo vicino a Last Cop), costruisce l’intera puntata in modo da utilizzare personaggi e situazioni al fine di rendere il ritmo sostenuto e piacevole e di inserire quante più battute e scambi divertenti possibili tra il protagonista rozzo e maschilista e il suo collega perfettino e digitalizzato.
    Per esempio, la seconda stagione si é aperta con un omicidio ambientato in una sorta di riserva dove la gente vive ancora come nel Far West, divisa tra indiani e cowboys. Il tutto ovviamente finalizzato ad una serie infinita di battutacce coronate dalla scena in cui Brisgau suona l’armonica a bocca in commissariato e dietro di lui PASSA UN CESPUGLIO SECCO con Ennio Morricone in sottofondo. Giuro. Indimenticabile poi un caso della prima serie in cui una donna muore di coccole. No, questa non ve la voglio spiegare, ma vi giuro che e così.

  2. Ci sono le famiglie disfunzionali, i single e gli omosessuali. Pensate un po’. Non che non ci siano anche su Rai1 normalmente, a piccole dosi.
    Il problema è come vengono ritagliati all’interno del complesso generale della fiction; non sono mai protagonisti, spesso alla non perfezione della famiglia corrisponde qualche altro aspetto negativo (gli assassini sono i divorziati , si drogano, sono malvagi) e in ogni caso sono sempre presentati come disfunzionali e diversi dal modello Cesaroni, la famiglia solidamente ancorata al matrimonio con un tot di figli caciaroni. In Last Cop invece, vivaddio, il rapporto con tutta la sfera sentimentale e diverso. Michael Brisgau, conosciuto come il Thor della Polizei (prima che facciate domande; e rozzo, rutta, è muscolosissimo, fa le risatone, mena le mani ma in fondo e tenero, c’ha una tinta di un biondo fintissimo e si aggira con un tizio mingherlino, moro e precisino) si sveglia dopo vent’anni di coma e si ritrova con la moglie che convive (SANTI NUMI!) con l’anatomopatologo con cui lavora. E lei non ne vuole sapere di tornare con lui e in generale lo tratta come una pezza da piedi, cosi come la figlia (Lady Isabel) che ha una vita sessuale normale senza mire di matrimonio e finisce col mettersi assieme ad Andreas, il collega mingherlino di cui sopra. Il tutto e piuttosto normale, ma vederlo su Rai1 e soprattutto vederlo presentato come normale, senza gran clamore e squilli di tromba, fa una certa impressione. Il commissariato poi è pieno di divorziati, donne sopra i 30 non sposate che non mirano al matrimonio in tempi brevi, omosessuali che non c’hanno il dramma dentro e via dicendo. Per dire; in una puntata Mick finisce a letto con una indiziata in un caso, solo per fare sesso, e morta li. Il tutto presentato senza alcuna connotazione negativa. Trasferitelo su un nostro commissario a caso, please.

  3. Le donne. Ormai viviamo in un universo così parallelo e non intersecato alla realtà che su Twitter era tutto un florilegio di “Eh, ma in Last Cop so’ tutte chiatte!”. La cosa bella di questo telefilm e che le donne, le poche “personagge” presenti, sono tutte normali, alleluja! No, lo so che è sconvolgente; chi crederebbe mai che esista nel mondo un commissariato senza la poliziotta gnocca da far paura che ti sbatte in faccia le tette tutto il tempo o con le cittadine in difficoltà che non sono delle povere vecchine, ma delle fighe atomiche (prima che apriate bocca, pensate alla puntata tipo di Montalbano)? Pensa un po’, pare che il casting sia basato sull’abilità recitativa. Sconvolgente, le donne sopra i 35 hanno le rughe. Non solo questo, c’hanno pure una personalità non definita dal loro essere mogli e madri! NOOOO! Incredibile! Inoltre la scrittura finisce sempre per condannare il lato più maschilista di Mick, da quando palpeggia il sedere delle colleghe a quando indulgia nel pensiero di “20 anni fa quando le donne non lavoravano era meglio”; ogni volta la qual cosa collegata al passato che lui rimpiange, il passato maschiocentrico,è sempre collegata ad un lato negativo se non all’omicidio stesso. Nella seconda puntata della seconda serie, la proprietaria di un club in cui si organizzano strip maschili (diciamo che l’episodio comincia con una sequenza che potrebbe essere estratta dal trailer di Magic Mike) rende a Mick pan per focaccia.
    NB la Rai, probabilmente per fa quadrare una serie da 13 episodi con una programmazione da due episodi a sera, ha ben pensato di censurare un intero episodio per non meglio specificati SIMBOLI FALLICI. Dopo i gay di un Ciclone in Convento, ci dimostriamo ancora una volta incapaci di programmare serie televisive per famiglie che affrontano i cosidetti temi d’attualità con uno sguardo così vago e superficiale che la cosa fa salire la vergogna dentro. Indagando meglio sui siboli fallici, si scopre che la suddetta puntata è in realtà incentrata sul mondo della pornografia. Sì, potete vedere il sedere di tutte le mogli di commissari italiani e le scene fintissime in cui “ODDIO, è entrato nella stanza proprio mentre mi spogliavo!”, potete vedere Veline e il costume sempre più sgambato di Miss Italia, ma secondo Mazza non siete abbastanza adulti da vedere una scena di nudo di Henning Baum. Cioè noi portatrici di vagina dobbiamo sorbirci miriadi di tette ma se c’e’ un nudo maschile nonono *bestemmia*. Vi prometto che la recupero, in qualche modo, quella maledetta puntata, e poi vi faccio sapere, quanto porno è.
  4. Il fanservice. Ebbene sì, i Crucchi sono così avanti che contemplano persino il concetto di fanservice e pure per donne. E quindi, con discrezione, ecco che Mick trova tutte le scuse possibili per togliersi la maglietta, per fare i primi piani da figo e poi, lasciatemelo dire,che florilegio di shipping! Ad un certo punto le battutine volute con Andreas e i due opposti che si completano hanno superato la soglia del non intenzionale. +10000 punti.

  5. L’ambientazione. Essen, la brutta, industriale, moderna Essen. Cari sceneggiatori italiani, vorrei farvi un appunto; non tutti gli italiani vivono a Roma (non zona palazzinari, le zone fighe del centro) o nei piccoli, caratteristici borghi medioevali del centro Italia, tra il verde, la natura incontaminata e i pretini che vanno in bicicletta. No. Un sacco di noi vivono i cittadine più o meno grige, tra le industrie, magari in pianura padana (in mezzo ai malvagi burocrati del nord!). Insomma, cacciate fuori una fiction ambientata a Cinisello Balsamo. Vogliamo la fiction a Ci-ni-sel-lo!Tutti lì a disperarsi perchè la Rai compra serie a pacchi da reti televisive tedesche, perchè le produzioni tedesche fanno pena. Anche vero, ma Last Cop, programmata peraltro su Sat1, è una serie prodotta con un budget non altissimo ma messo a profitto, che sa crescere e divertire il target medio di Rai1 (ovvero quello pensionistico) senza irrigidirsi o autocensurandosi un macello di strade percorribili per paura o pregiudizio.
    E prima che qualcuno di voi insorga scrivendo “EH MA L’AMERICA! EH MA L’INGHILTERRA!”vorrei ricordarvi che quelli che esaltiamo qui sono la scrematura della pastorizzazione dell’alta digeribilità delle rispettive produzioni dei due paesi anglofoni. Se non mi credete, avventuratevi nella stagione dei pilot, guardandoli tutti. Tornerete (se tornerete) decisamente cambiati e guarderete il mondo (e Last Cop) con occhi diversi.Se avete voglia di una serata svacco, procuratevi un amico o la tag #LastCop da leggere e inoltratevi nell’alta marea di vaccate di Last Cop. La risata sarà assicurata. Ovviamente nulla di intellettuale, ma come surrogato di quello che dovrebbe essere la fiction del canale pubblico per la Gente è più che ok.PS Le fotine me le sono procurata io, perché volevo dei momenti ben specifici. Però, visto che sembra che la gente sia cronicamente incapace di tagliare il logo della Rai da un cavolo di screenshot (fatto male), prendete e linkatene tutti.