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Alice Eve, Anton Yelchin, Autocompiacimento registico, Bad robot, Benedict Cumberbatch, Chris Pine, fangirlism, fantascienza, i film con gli alieni e le astronavi, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, J.J. Abrams, John Cho, Karl Urban, Khaaaaan!, lucette azzurre, post di pubblica utilità, shippabbestia, Simon Pegg, Zachary Quinto, Zoe Saldana
Gentili lettori,
a seguire, un dettagliato resoconto di quanto fatto vedere all’anteprima di quasi 40 minuti globali di Into Darkness – Star Trek. Sunto, commenti, considerazioni, ipotesi, delirio puro e, ovviamente, possibili appigli per lo shipping già dilagante.
Comprendo che molti di voi vogliano evitare spoiler o non siano invogliati alla lettura di uno sfaso che non si curerà molto di spiegare tecnicismi di Star Trek: per tutte queste persone, QUI c’è un mio resoconto piuttosto conciso e, spero, comprensibile a tutti.
Se invece avete già la bava alla bocca e al pensiero che io ho già visto 40 minuti di un film che ne dura 129 vorreste farmi lo scalpo dall’invidia o, più realisticamente, siete qui per sapere se sarà possibile shippare Benedict Cumberbatch con qualcuno, ehi, da questa parte.

Sì, vi sto istigando, ma d’altronde le immagini promozionali mica le realizzo io.
Dunque, tralasciando il mio stato mentale al solo pensiero di partecipare a questo evento, saltiamo al cinema tappezzato di poster, al buffet meritorio e alla sala IMAX dove ci hanno fatto accomodare.
A presentare le clip era presente Bryan Burke, uno dei produttori, uno degli stronzi della Bad Robot che passa il suo tempo a nascondere dettagli scarsamente rilevanti nelle loro produzioni per farci fottere il cervello. Anche alla proiezione ha ribadito che loro ci tengono molto alla segretezza sui loro progetti prima che siano disponibili al pubblico, quindi figuratevi se non son stati lì a tagliare pezzetto per pezzetto evitando che si possa desumere qualcosa di rilevante (per esempio la biondina interpretata da Alice Eve non si vede manco per sbaglio, eppure dal trailer sembra abbastanza rilevante).
La proiezione era anticipata da un video di J.J. Abrams che si scusava di non poter essere presente (causa capelli selvaggi) ma prometteva di esserci per il tour promozionale. Ora, ve lo dico subito: se mi capita di andare al tour promozionale con Abrams presente, è probabile che mi pigli un colpo e potete dire addio al blog. Tuttavia, sarebbe un dolce addio al mondo (non senza prima averlo insultato per tutta una serie di cose, sia ben chiaro).
Bryan Burke poi ha spiegato un po’ di cose sul franchise, le classiche cose che riportano i giornalisti quelli seri seri e che non son lì per gli scopi che invece perseguiamo io e voi. Cioè, ha fatto un’introduzione al mondo di Star Trek. Ha spiegato di non essere stato un fan della serie, posizionandosi in quella fetta di America che considera folli i fan sfegatati di Star Trek (il resto del paese è composto dai suddetti), nonostante alcuni amici e una ex fidanzata avessero tentato la conversione.
Poi però vuoi che J.J. voleva fare ‘sto film (questo lo aggiungo io), vuoi che rispetto al passato sono riusciti a convincere la Paramount a sganciare i soldi necessari a fare un film decente, artisticamente di livello tale da richiamare non solo gli appassionati (che negli anni sono stati messi alla prova con pellicole veramente imbarazzanti) ma un pubblico più vasto, ha cominciato a documentarsi e appassionarsi (un altra esistenza compromessa irrimediabilmente).
Poi una serie di affermazioni tipo “perché non è una serie proprio di fantascienza, ma parla di razze diverse che convivono per risolvere i problemi e far sopravvivere l’universo, oltre che esplorarlo” (siamo arrivati al punto che persino la fantascientificità di Star Trek viene ridimensionata, con motivazioni quali “eh, ma riflettiamo sul futuro terrestre con realismo, immaginando dove arriveremo”, come se non fosse la definizione stessa del genere) su cui vi lascio immaginare il mio disappunto.
Infine, partono i primi 28 minuti di film, anzi, di footage, cioè un girato già montato ma non ancora in versione definitiva. Poche balle, qui era già in fase parecchio avanzata, c’erano già musiche, effetti speciali, qua e là la tecnologia IMAX…mancavano giusto le lucette azzurre (che vi rassicuro, so chiamarsi lens flares, ma se dico lucette azzurre voi capite subito ripensando a quanto vi hanno impedito la visuale nel primo “Star Trek”). A questo proposito, sia Burke che Abrams hanno più volte giurato di aver capito che era troppo troppissimo e stavolta ne metteranno meno. Comunque vedere nitidamente minuti e minuti di girato di Abrams è stato un po’ strano davvero.
Da qui parte il riassunto, che credo si possa definire mild spoiler, specie se vi siete già visti i trailer. Seguono considerazioni e ipotesi varie.
Nibiru¹, pianeta di classe M. L’Enterprise deve monitorare un vulcano che rischia di distruggere il pianeta, spazzando via la civiltà primordiale che lo ospita. Spock decide di scendere nella bocca del vulcano per attivare all’interno un congegno in grado di prevenirne l’eruzione fatale, mentre l’Enterprise rimane occultata in fondo al mare per non infrangere la Prima Direttiva (faccio la brava: una delle regole base della Federazione che vieta di entrare in contatto con civilità la cui tecnologia non consenta ancora il viaggio interstellare). Kirk e McCoy ovviamente l’hanno già infranta mentre rubavano una specie di rotolo sacro, scatenando l’ira della popolazione locale (visivamente, una figata: un territorio di rosso vivissimi, costellato di alberi bianchissimi e questo popolo dalla pupilla interamente nera, la pelle bianchissima e con una consistenza simile alla carta strappata). Spock però cade dentro al vulcano e mentre è già in posa da martire, Kirk ordina all’Enterprise di infrangere la Prima Direttiva di brutto, uscendo dall’acqua e facendosi vedere dalla popolazione per potersi avvicinare al vulcano e teletrasportare il vulcaniano. Spock è salvo ma, ovviamente, fa la ramanzina a Kirk. Uhura ha perso 10 anni di vita, ma Spock sta bene.
Fin qui niente di epocale, classico inizio avventuroso con un po’ di umorismo. Ci tengo a segnalare le mute acquatiche di Kirk e McCoy, veramente indegne: color acquamarina, attillatissime (issime, issime) e con trama a scagliette. Il primo pensiero è stato “è una citazione di Namor?”. Se siete interessati al fondoschiena di Pine, gli farete la radiografia.
Titoli, ripresa dell’Enterprise, cambio scena.
Londra, 2259². Un membro della Flotta (Noel Clarke, Mickey Smith in Doctor Who) visita con la moglie la sua bimba morente. Appare dal nulla John Harrison, un “comandante” che gli promette di salvare la piccola. Con una fiala del suo sangue e un anello misterioso, John mantiene la promessa, ma in cambio chiede al padre della bimba di far salvare in aria l’archivio della Flotta Interstellare. L’uomo aiuta il terrorista, ma non prima di aver inviato un messaggio all’alto comando, segnalando l’identità dell’aggressore.
La domanda più pressante è ovviamente se Benedict Cumberbatch con i capelli leccati all’indietro e una versione più sexy, aderente e cerata del suo cappotto in Sherlock sia o no Khan, un nemico storico di Kirk. Eh, bella domanda. La Bad Robot morirebbe piuttosto che far capire qualcosa, ovviamente, e Simon Pegg e Benedict Cumberbatch giurano e spergiurano che non si tratta di Khan. Poi però dicono che si tratta di un personaggio “iconic”. Ora o è un tizio sullo sfondo e loro son dei gran stronzi, o è Khan e loro son dei gran stronzi, o è Gary Mitchell, ma allora che cazzo ci sta a fare la scena delle manine nel trailer giapponese (il DRAMMMAAAAA! Giuro che poi vi spiego!), scena che sta nel finale del film del 1982 “The Wrath of Khan”? EH. Certo, con Mitchell si spiegherebbe la presenza della bionda interpretata dalla Eve, però allora tirare in ballo le manine sarebbe una bastardata galattica interstellare. Khan è un superuomo dal genoma modificato, quindi i poteri miracolosi del suo sangue avrebbero un senso.
Analizzando la scena in generale, si sente molto una vibrazione da Undici Settembre. L’impressione generale è che si abbia a che fare con un terrorista del futuro molto attuale, con dei risvolti molto drammatici per i protagonisti. Cumberbatch (che qui si chiama John e la cosa un po’ mi disorienta…no dico, John!) fa tutte delle faccette intense che, se correttamente interpretate, sottointendono a un profondo dramma interiore, tipo la classica scusa che gli hanno coppato qualcuno (la moglie di Khan?) e ora lui pianta un casino micidiale.
Saltando la scena di Kirk che se la spassa con due ragazze aliene con la coda puntuta, Kirk viene convocato nell’ufficio di Pike. Spock ha raccontato la verità sul rapporto dell’accaduto, lui ha omesso tutto. Pike gli fa un mazzo tarallo, dicendogli che non è abbastanza maturo per comandare l’Enterprise, che infatti gli è stata tolta. Kirk se la prende un po’ con Spock, rimproverandogli di averlo messo nei casini e implorandolo di mostrare un po’ di compassione per lui…bel tentativo, solito sguardo di Spock che non coglie il problema.
Kirk va a ubriacarsi, Pike lo raccatta e gli rivela che Spock è stato trasferito sulla U.S.S. Bradbury³, perché con un po’ d’insisstenza lui è riuscito ad ottenere che Kirk sia il primo ufficiale sulla Enterprise. I due vengono interrotti da una chiamata d’emergenza, per il gran casino londinese.
Presagi e foreshadow fitti come la nebbia in Val Padana. In particolare Pike praticamente (ci) urla in faccia che Kirk continua a infrangere le regole appena è contrario ai loro dettami perché non ha mai perso un membro dell’equipaggio e non sa cosa sia il rimorso. Kirk replica che appunto, non ne ha mai persi. A mio modesto parere, potete già far partire il toto morte di un comprimario importante, ma ne parleremo più tardi.
Passando al versante shipping, ormai Kirk passa il tempo a chiamare Spock “amico”, a dargli pacche amichevoli e a chiedergli un po’ di compassione, che lui gli ha salvato la vita sacrificando la sua carriera.
Ora, la famosa scena della manina consiste in Spock che si sacrifica per salvare l’equipaggio e Kirk che batte la mano sul vetro dove c’è quella del vulcaniano perché sa di stare per perderlo per sempre, in cambio della propria salvezza, senza poter far niente. Contando questo, il presagio di morte su Spok stesso nel vulcano e quel “mostrami un po’ di compassione”, io direi di preparare i fazzoletti.
Kirk, Pike, Spock (assegnato al comandante Frank Abbott) e il resto dell’alto comando della flotta sono riuniti in una sala conferenza per scatenare una gigantesca caccia all’uomo contro un membro della flotta, John Harrison. Kirk dà segni d’impazienza ma poi, richiamato da Pike, si calma. Spronato, chiede a tutti perché attaccare un archivio pubblico della flotta in qualità di terrorista. Forse perché così l’alto comando sarà tutto riunito in un determinato luogo, quella sala? Manco tempo di dirlo e cominciano a sparare all’impazzata da una navetta. Pike viene ferito sembra molto gravemente, e viene tratto in disparte da Spok, a cui sta per affidare le sue forse ultime parole. Kirk intanto afferra un manicotto anticendio, lo lancia verso i motori della navicella e la fa precipitare, non prima di aver scambiato una luuunga occhiata con Harrison, che si sta teletrasportando.
…Khan è un nemico giurato di Kirk, ricordiamolo. Per Pike sembra sia giunta la fine, ma d’altronde chi di voi non si era stupito che non fosse già morto nel primo film? Purtroppo la scena era tagliata proprio poco prima che affidasse le sue ultime parole a Spock ma la vibrazione suggeriva una cosa da “Prenditi cura di Kirk”. Lo so, sarebbe bellissimo. Anche qui fortissime vibrazioni da attentato al cuore del potere.
Adesso andiamo di spoiler pesanti, perchè vi parlerò delle due scene in versione definitiva che sono posizionate in un punto non ben specificato più avanti nel film. in realtà non sono poi nemmeno così spoiler nei contenuti (essendo più volte a farti capire che figata sarà questo film con l’IMAX) ma a guardare con attenzione ci sono dei dettagli che aprono un mondo di teorie complottiste. Per far questo, vi serve sapere il significato del colore delle divise in Star Trek, almeno nella versione base per neofiti:
azzurro – sezione medica e scientifica,
giallo – plancia di comando, comandante, piloti, sicurezza,
rosso – tecnici, ingegneri, personale dedicato alle comunicazioni di bordo, la mini di Uhura.
Prima scena – L’Enterprise gravemente danneggiata e senza alcun tipo di energia per alzare gli scudi viene attratta dalla gravità terrestre e comincia a precipitare. Al comando c’è Spock con la solida divisa azzurra, che ordina all’equipaggio di abbandonare la nave. In plancia, tutti lo mandano cordialmente a cagare, dicendogli che loro rimangono e si mettono tutti a tentare di stabilizzare un po’ la caduta. Kirk di nero vestito e Scotty intanto tentano di raggiungere la sala macchine per dare un po’ d’energia alla nave, riattivando qualcosa. Il problema è che a metà strada salta il sistema gravitazionale e le cose si complicano. Proprio mentre entrambi stanno per mollare la presa e precipitare, sulla passerella da cui penzonano compare Pavel Chekov in divisa rossa, che li afferra appena in tempo.
Se siete un po’ avvezzi al mondo di Star Trek, questa scena apparentemente improntata all’azione avrà già scatenato in voi parecchi patemi. Se Spock comanda ma ha la divisa azzurra, significa che forse il comandante gli ha lasciato il comando…cioè chi? Kirk non ha la solita divisa gialla, ma ha le maniche nere, proprio come il fotogramma della manina! DRAMMAAAAAA! Lo sviluppo più inaspettato è Chekov vestito di rosso, perché lui è solitamente vestito di giallo…che senso ha? E se vi dicessi che nella concitazione della scena si nota la mancanza di Uhura, ma c’è una sorta di sostituta aliena sullo sfondo? Niente Uhura, Chekov di rosso, dobbiamo temere il peggio? Direi di no, perché in questa foto qui sotto vede che è vestita da civile…forse sta svolgendo una missione sulla terra. La perdita di Uhura sarebbe gravissima: l’unica etero-barriera tra Kirk/Pine e uno Spock/Quinto che nel frattempo ha fatto coming out.
La scena con la gravità che continua a cambiare e saltare sembra la versione adrenalinica e meno infiocchettata del corridoio di Inception.
Seconda scena: L’Enterprise si schianta su quella che potrebbe o potrebbe non essere San Francisco, finendo nel letto di un fiume dopo aver distrutto parecchi edifici. Spock si teletrasporta fuori e comincia a inseguire John Harrison per la città, ma solo dopo che questi si è rimesso l’impermeabile futuristico-sexy. Inseguimento che ovviamente, sfruttando l’IMAX, finisce a bordo di un veivolo a centinaia di metri da terra. Comincia il corpo a corpo e Spock pulisce la guancia di John dal sangue, tentando nel contempo la fusione mentale, cosa che il cattivo schiva (forse, poi la faccia di chi si è fuso con Spock la fa) mettendogli le mani addosso e scaraventandolo via. Ok, arriva la sequenza d’azione per cui è meglio se vi faccio un disegnino, sennò non ce la caviamo più. Disegnino rigorosamente fatto in paint, perché sì.
In ① John vede un veivolo rosso identico a quello su cui si stanno menando che arriva da dietro a velocità sostenuta, salta e ci atterra comodamente. Nel frattempo Spock si riprende da una spinta che lo aveva buttato a terra, intravede il veivolo sottostante e corre verso la parte anteriore, gettandosi nel vuoto in ② e sperando (perché qui la logica vulcaniana era momentaneamente disinserita) d’intercettarlo. La scena finisce prima di avere la risposta.
La scena è un movimento maestrale di camera che passa da davanti a Cumberbatch che salta a dietro Zachary Quinto che lo segue, compiendo la curva della freccina blu da sopra la sua testa, scelta che fa esplodere la pelle d’oca da IMAX.
Certo, sto fingendo trascurare che SI METTONO LE MANI IN FACCIA RECIPROCAMENTE. Cumberbarch, se continua così non hai una vaghissima speranza di uscire vivo dalla fossa di Tumblr. Ma anche te, esci da Sherlock e ti ficchi in uno dei pochi franchise ancora più noti per le riletture omoerotiche? Te cerchi rogne fanfiction.
L’Enterprise nel fiume faceva molto atterraggio d’emergenza nel Tamigi, ma più film catastrofico.
Ah, nella sequenza d’inseguimento John pare notevole sia nella corsa che nella lotta, come ogni superuomo che si rispetti.
Siete stati bravi, siete resistiti all’analisi iperdettagliata. Mi pare brutto lasciarvi senza mostrarvela, questa benedetta scena della manina. Ecco il frame in alta qualità, estratto da questo trailer giapponese (in cui John dice di essere tornato per prendersi la sua vendetta…tornato come Khan nel film!), di 20 secondi più lungo gay di quello internazionale.

MANINA
NOTE:
➀ Prima sequenza e già stanno a sfottere. Nibiru è un pianeta che Zecharia Sitchin disse aver scoperto decifrando delle antiche scritture babilonesi. Una gran baggianata, ma secondo lui la vita terrestre ebbe origine da qui e arrivò sul nostro pianeta in qualche modo non ben precisato. Se già la storia non fosse una fregnaccia di suo, i complottisti del 2012 sostenevano che proprio un pianeta con lo stesso nome si sarebbe abbattuto schiantandosi sulla terra.
➁ Questo è un primo indizio utile a capire se John Harrison sia Khan (Khaaaaaan!) oppure no. Nella cronologia della serie Khan viene risvegliato nel 2276 dopo secoli di sonno indotto per il casino che aveva piantato nelle guerre eugenetiche (tutta roba che costituiva materiale per il suo passato narrato nella serie). Contando che qui si parla di una linea temporale atta a far fare ad Abrams e soci quello che gli pare e loro non vedono l’ora di incasinarci il cervello, ci potrebbe essere benissimo qualche cavillo, o potrebbero aver deciso di cambiare la genesi del personaggio, saltando tutta la storia dell’eugenetica.
➂ Troppo facile, no? Ray Bradbury.
“con i capelli leccati all’indietro e una versione più sexy, aderente e cerata del suo cappotto in Sherlock”
o del perchè andrò a vedere questo film anche se poco mi frega di Star Trek…Dignità?What is it? XD
La perdita di Uhura sarebbe gravissima: l’unica etero-barriera tra Kirk/Pine e uno Spock/Quinto che nel frattempo ha fatto coming out.
Una combinazione mortale che non sfuggirà a nessuna tumblrista che si rispetti. XD
Resoconto davvero dettagliato, ho apprezzato in particolare il disegnino esplificativo in paint, c’è persino il cappottino. Cappottino vero protagonista del film.
Benedict Cumberbatch nel poster promozionale è… è… sono senza parole.
Non ho letto tutto il post per evitare gli spoiler pesanti – però ti invidio tantissimo per aver potuto vedere l’anteprima e non vedo l’ora che il film esca nelle sale 😀