Michael Chabon è una di quelle anomalie del mercato editoriale italiano difficili da descrivere. Più che noto nel mondo anglofono (difficile non esserlo, quando porti a casa un Pulitzer), da noi tende a latitare. I suoi titoli più noti sono tutti tradotti da Rizzoli, ma molti necessiterebbero di una ristampa, dato che sono sostanzialmente fuori catalogo. L’autore però non è mai balzato all’onore delle cronache letterarie del Bel Paese e in generale rimane all’interno del confine d’interesse di quanti abitualmente seguono il mercato letterario in un’ottica molto inglese/americana.
E dire che Chabon non è nemmeno estraneo all’ambiente cinematografico, avendo lavorato spesso come sceneggiatore, con risultati altalenanti (inserire qui un mio lamento inerente a Chabon stesso che sostiene che verrà il giorno in cui l’unità tutta rivaluterà “John Carter”, in cui ha concorso a rimaneggiare la sceneggiatura).
Con un po’ di malizia, si potrebbe dire che Mappe e Leggende sia uno scarto di Rizzoli, forse preoccupata della vendibilità di una raccolta di saggi di un autore che da noi non fa esattamente furore. Indiana Editore però ne ha saputo fare tesoro, aggiungendo un nome di peso al suo catalogo così indie da collocarsi spesso lontano dai radar dei lettori più informati, traducendo e pubblicando impeccabilmente un’opera tutto sommato non fondamentale, ma con un suo perché.
Non è certo il Chabon imprescindibile o quello consigliato per approcciarsi alla sua bibliografia. Tuttavia ha un suo senso, nonostante l’increndibile ondata di polemiche che aveva travolto il leak, la copia trapelata poco prima della pubblicazione ufficiale.
Le mappe e leggende del titolo sono quelle descritte in una serie di brevi saggi dello scrittore, che ricostruiscono la sua topografia di lettore bambino, adolescente, adulto e poi scrittore.
Personalmente ho preferito nettamente i passaggi dedicati alla sua vita di scrittore, quelli che ripercorrono gli esordi, le difficoltà sul secondo manoscritto, il processo di scambio coi lettori rispetto ai saggi critici sui testi da lui amati. Un po’ perché nel gusto per il fantastico e il fantascientifico di Chabon ritrovo molte delle mie letture, la cui presentazione mi risulta abbastanza superflua, un po’ perché spesso sono in disaccordo con il narratore e si sa, essere su posizioni diverse su un libro può essere frustrante.
Un po’ anche perché finalmente mi sono fatta gli affaracci di Michael Chabon (e del suo amplissimo e spesso frastornante spettro di preferenze sessuali) e, se già stalkerare uno scrittore tra le righe è un piacere imprescindibile della narrativa, essere invitati a farlo è una possibilità rara, da cogliere al volo.
Tra i saggi dedicati all’analisi critica di temi narrativi e romanzi celebri, mi permetto di segnalarvene tre: una bellissima spiegazione dei motivi miltoniani in “Queste Oscure Materie”, i due scritti dedicati alla figura fantastica del Golem e quello dedicato a Sherlock Holmes e le fanfiction (immaginatevi il mio stupore nel ritrovarmi un saggio simile in maniera del tutto inconsapevole).
Lo leggo? Totalmente accessorio, può essere interessante se siete già lettori entusiasti di Chabon e volete farvi i fattacci suoi. Nel caso vi interessi una delle tematiche qui sopra, recuperatevi direttamente il singolo saggio, trovate l’elenco completo dei titoli QUI.
Mappe e Leggende avventure ai confini della lettura di Michael Chabon, Indiana Editore, 256 pagine, 2013, 16,50 euro.
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