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into darkness star trek alice eve posterQuanto vi ho assillato e ossessionato in questo anno solare con Into Darkness? Non abbastanza. Per ricambiare l’affetto e la tenerezza con cui avete evitato di mandarmi a quel paese (persone normali) e con cui mi avete difesa da milioni di spoiler in giro per la rete nei mesi difficili tra proiezione inglese/americana e italiana (persone posizionate a diversi livelli del fandom) ho deciso di proporvi una chicca, sempre Star Trek related. Dopo il cut, trovate il riassunto di quanto detto dai tre sceneggiatori e dal produttore del film in occasione dei due podcast realizzati da Empire (QUI) subito dopo l’uscita del film. File audio, persone inglesi che parlano concitatamente e una marea di geeky stuff ma perderci il senno. Tanto il mio era già gravemente compromesso, quindi godetevi qualche interessante chicca e rivelazione dai creatori di Into Darkness.

Va da sè, liberi di utilizzare la seguente trascrizione su altri lidi, senza però dimenticare un credit e un bel link al post: non spacciatevi per gente che non ha una vita, fate ricadere la colpa su chi di dovere.

Segue materiale altamente [SPOILER], fate attenzione!

Prima Parte: Bryan Burke Damon Lindelof

Khan era tra le possibilità di trasposizione sin dal primo capitolo della saga, ma i fan dissero di non farlo per cercare prima una propria identità. La proibizione stimolò i creatori, che si concentrarono su come aggiornare Khan e inserirlo nel secondo film. La difficoltà maggiore è stata quella di rendere l’idea di “è cattivo, è importante in Star Trek” per chi non conosce la saga. Si è deciso perciò di ricreare una situazione ambigua (“è cattivo o no?”) per gli spettatori come per l’equipaggio.

Come sempre alla Bad Robot hanno cercato meglio che potevano di tenere fuori vista gli spoiler, per fare in modo che anche la comparsa di alcuni attori (e di alcune risposte) potesse sorprendere il pubblico, come la seconda apparizione di Leonard Nimoy nei panni di Spock Prime (lo Spock della linea temporale originale NdGardy).

Per Khan è stato provinato innanzitutto Benicio Del Toro, ma hanno scelto Benedict Cumberbatch proprio perché lontano dall’immagine ” muscle and southern american accent” di Ricardo Montalban. Del Toro avrebbe richiamato la performance di Montalban, Cumberbatch ha fatto in modo di rendere il suo Khan iconico in maniera diversa. Per i due i fan dicevano “non fate Khan!” nel senso di “Non fate Khan malamente!” e loro pensano di esserci riusciti.

Khan qui è diverso, addirittura per buona parte del film Jim ha bisogno di Khan, spartendosi gli attacchi di un nemico comune. In ciò ci sono parecchi eco di “non fidarti completamente dei tuoi leader”, un sentimento che attualmente percorre l’America. Di fatto, Khan non si sbaglia su Marcus e sulle sue  vere intenzioni verso i Klingon.

L’esplosione di Vulcano doveva avere un profondo effetto su tutta questa linea temporale,  effetto che doveva chiaramente riecheggiare anche nel secondo film, per questo torna Spock Prime. Anche la militarizzazione della flotta è una sorta di risposta del sequel al genocidio avvenuto nel primo film.

I Klingon saranno i protagonisti del terzo film? Per Bryan Burk, J.J. Abrams non ha lasciato Star Trek, ma ovviamente sta lavorando su Star Wars e come fan non vuole che nulla comprometta quel film, così come non vuole che Star Trek abbassi il suo livello di qualità come compromesso per la propria realizzazione. Alla fine, Into Darkness è stato letteralmente finito 10 giorni prima delle release americana e inglese. Tutti e quattro gli intervistati hanno molti impegni e “lavori in corso”, ma non è che il pubblico voglia aspettare quattro anni per il prossimo film del franchise…si vedrà.

star trek into darkness illustrazione

Ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione per postare questa meravigliosa illustrazione!

Seconda Parte: Roberto Orci e Alex Kurtzman

Si è parlato di finire il primo film con l’arrivo di Khan, poi si è lavorato sul secondo pensando finalmente a come descriverlo adeguatamente. Prima però si è lavorato sulla storia, per vedere se si poteva inserire bene il personaggio, perciò si è tenuta segreta da subito la sua presenza. Il Khan di Benedict Cumberbatch ha una caratterizzazione completamente diversa dall’originale, non è un remake, è una rifondazione.

Il tentativo di tutto il franchise è di avere una propria identità, rivisitando vecchie situazioni come echi lontani, ma in maniera armonica con il passato. “L’ira di Khan” servì in un certo senso a spingere oltre il legame tra Kirk e Spock, a renderli “vicini” come amici, non colleghi, e anche in “Into Darkness” c’è questa tematica, ma adattata all’età più giovanile. Data la trama del secondo film, la gamma di emozioni e la loro intensità risulta aumentata.

La domanda del film è “quanto ti spingeresti lontano per il bene del tuo equipaggio, inteso come famiglia?” ed è ciò che accomuna e avvicina Jim a Khan.

Le domande degli appassionati:

Su Kronos si intravede che la luna di Praxis è già esplosa. Perché? E’ davvero una domanda da appassionati! (ridono) In effetti sì, le rovine potrebbero essere collegate a quell’evento.

L’attacco alla riunione dei capi della flotta sembra una citazione da “Il Padrino III”. Esatto, è la giusta interpretazione.

L’apparizione di Spock Prime, risponde alle aspettative del pubblico  di volerlo rivedere? Ci si aspetterebbe che Spock non condivida con tutti l’esistenza di Spock Prime, che peraltro rivela di aver deciso di non aiutare mai il suo altro sé rivelandogli cosa accadrà. Tuttavia la pericolosità di Khan lo spinge a forzare questo limite. E’ anche stato chiesto su twitter se sarebbe apparso, ma Kurzman e Orci hanno “scaricato” la colpa su J.J. dicendo che lui pensava che non fosse il caso (che apparisse), mentendo in risposta alla domanda

Se il sangue di Khan lo rigenera, perché rimetterlo nel freezer? Esattamente per questo motivo.

Nota: trovate la versione completa e in alta risoluzione dell’illustrazione nel post QUI.