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Già quando vi raccontavo di quel mezzo disastro di “Oblivion”, avevo postulato che Andrea Riseborough era un’attrice da tenere d’occhio. Da qui a stalkerarla impunemente ad ogni uscita italiana il passo è stato breve. Specie se le rarefatte uscite italiane di qualità di titoli europei rendono quest’impresa così abbordabile e concentrata nella stagione estiva.
Ovviamente la presenza di una rediviva Gillian Anderson ha molto contribuito al mio alzare le chiappe dalla sedia per andare a sedermi al cinema, indubbio. Scusa Clive Owen, ma questo giro la compagine femminile è infinitamente più interessante.
Come, mi sto dimenticando di James Marsch, celebratissimo regista di “Man on Wire” (che non ho ancora visto ma mi hanno ripetuto talmente tante volte quanto sia bello che ne sono intimamente convinta anche io)? Un motivo ci sarà.

Il motivo è che Shadow Dancer (titolo originale decisamente più appropriato) poteva e doveva essere salvato da una regia più incisiva e ritmata. Lo so, metascore e pomodorometro ne esaltano la qualità, ma a mio modesto parere questo è il classico film PESO che fa innamorare la critica, annoiando il pubblico medio.
Non che i contenuti del film siano noiosi in sè, anzi, anche se quel logo iniziale “BBC films” preannuncia ancora una volta un film pronto a minare irreversibilmente la fiducia dello spettatore verso il genere umano e/o la sua voglia di vivere. Siano nell’Irlanda del 1993, quando i fuochi dell’IRA si stanno per spegnere definitivamente (pun intended).


Le autorità inglesi temono però che qualche testa calda, cedendo a reazioni violente, mini la tregua in dirittura d’arrivo con i capi dell’IRA. Così il detective Mac (Clive Owen) lavora incessantemente per avvicinare l’attivista Colette e renderla una talpa, in grado di avvisarlo nel caso uno dei due fratelli Gerry e Connor programmi qualche gesto plateale. La trappola scatta ad inizio film e così Colette (Andrea Riseborough), già sorella traumatizzata dalla morte del fratellino (una delle tante casualties degli anni passati), già madre, vedova e terrorista, si ritrova a fare da talpa per Mac, sapendo che al minimo sospetto dei vertici dell’IRA pagherà con la
vita la sua scelta.

Tra queste premesse e le fasi finali del film, volte a dissipare l’ambiguità crescente nei rapporti tra i terroristi preoccupati dalla presenza di traditori e reparti di polizia in competizione, si colloca la gran parte del film. In questo blocco centrale non è che manchino del tutto azione e accadimenti, dato che pone le basi per l’ultimo concitato colpo di coda, però tutto scorre sullo schermo lentamente, pacatamente, quasi senza disturbare lo spettatore.

Lo scrittore del romanzo e sceneggiatore del film Tom Brabdy fornisce al regista una serie di scene piuttosto potenti (gli interrogatori di Andrea e Connor, per esempio) ma il tono estremamente compassato della pellicola e la mancanza di un crescendo di ritmo finiscono per svilirli. Insomma, messa in scena, montaggio e regia sono ben orchestrati, ma mancano di personalità e del coraggio necessario per rendere il film più avvincente e memorabile.

L’interpretazione del protagonista Clive Owen è compassata e piatta quasi quanto la prova del regista, per nulla aiutata dal classico personaggio del poliziotto che non riesce a separare sentimenti e lavoro. Gillian Anderson appare fugacemente, ma sfrutta al massimo tutta l’ambiguità racchiusa nel suo ennesimo personaggio nelle fila delle forze dell’ordine. Inutile negare che il ruolo più interessante e sfaccettato sia quello della Riseborough, capace di una resa realistica e mai esagerata per un ruolo così a rischio iperboli come quello della vedova madre e terrorista. Non solo, è perfettamente in grado di giocare a carte coperte, cosicché lo spettatore è all’oscuro dei suoi intenti tanto quanto Owen.


Lo vado a vedere? Non è imperdibile e nemmeno troppo godibile, nonostante sia indiscutibilmente ben fatto. Se come me subite il fascino delle due protagoniste o vi piacciono le storie di spionaggio e tradimento, potreste comunque rimanerne soddisfatti.
Ci shippo qualcuno? Mh, direi di no.
Coefficiente film PESO? Sto ancora aspettando una pellicola ambientata in Irlanda priva di: 1-IRA 2-Preti pedofili 3-Padri ubriaconi e violenti 4-Ex galeotti.