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Amanda Seyfried, biopic, Chloë Sevigny, Chris Noth, Ho visto la gente nuda, James Franco, Jeffrey Friedman, Peter Sarsgaard, Rob Epstein, Robert Patrick, Sharon Stone
Amanda Seyfried è una bellezza certificata e un’attrice che ha più volte lanciato segnali promettenti, salvo poi imbroccare una lunga serie di film tra il tremendo e l’inqualificabile. Alla notizia che aveva accettato di interpretare la celebre Linda Lovelace nell’omonimo biopic (film biografico) avevo alzato il sopracciglio, giudicandolo un tentativo malandato di urlare “ora vi dimostro quanto so essere un’attrice impegnata”.
Mi pento pubblicamente del mio pregiudizio, cancellato dal notevole trailer rilasciato in questi giorni.
Non che mi sia partito un hype incontenibile, chiariamo: sembra un classico biopic volto a farci conoscere luce e ombre di un personaggio figlio e simbolo del suo tempo, non lesinando di cercare la polvere sotto il tappeto. La parte che mi preoccupa di più è appunto la seconda, ma i due registi Jeffrey Friedman e Rob Epstein hanno un notevole passato documentaristico alle spalle, che forse potrebbe dare un taglio inedito a un film dall’approccio classico.
In un cast di tutto riguardo che sembra fugare ogni dubbio sull’intenzione di realizzare una pellicola qualitativamente soddisfacente (e con qualche mira agli Oscar, date le peculiarità della protagonista), c’è veramente di tutto: James Franco, Peter Sarsgaard, Juno Temple, Sharon Stone, Chris Noth, Robert Patrick, Chloë Sevigny. La vera sorpresa però è la Linda della Seyfried che, lontana dalle facili pruderie, sembra in grado di restituire l’umanità e la femminilità di un’icona del suo tempo, senza svilirla, edulcorarla o cadere in facili generalizzazioni. L’emozione autentica negli occhi della Seyfried ad ogni inquadratura sembra presagire un’interpretazione da tenere d’occhio.