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Alan Taylor, Anthony Hopkins, Chris Hemsworth, Christopher Eccleston, cinecomics, father issue, film coi pugni nelle mani, hair porn, i film con gli alieni e le astronavi, Idris Elba, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Jaimie Alexander, Kat Dennings, l'addominale prende aria, le mani addosso!, Marvel, Natalie Portman, parte lo spiegone, Ray Stevenson, Rene Russo, se capisce e non se capisce, spara spara ci stanno massacrando, spiegazioni cazzare, Stellan Skarsgård, supereroi con superproblemi, Team Cricetone, Tom Hiddleston, tshirtless scene, Zachary Levi
Cosa ricorderemo tra dieci anni di questa ondata Marvel? Non Thor: The Dark World, almeno non tra la prima dozzina di titoli da citare. Oggi sono così diplomatica, sarà che mi è impossibile essere troppo cattiva in un film in cui Chris Hemsworth aumenta ulteriormente il livello già intollerabile di fisicità australiana. Dicevamo?
È un dato di fatto che ogni film Marvel è ormai un appuntamento irrinunciabile per un marasma di spettatori paganti dalle richieste e aspettative così diversificate che affrontarne un tentativo di recensione risulta stimolante e stressante, nel senso che rimanere sotto le 20000 parole non è poi così scontato. L’allusione marvelara lì, la sequenza fangirlistica là, addirittura un paio di momenti di trama principale da riassumere…come fare a mantenere la scroll bar a destra dello schermo ancora visibile? Se poi avete la connessione lenta, non se ne esce. Se con “Avengers” me la sono cavata consigliandovi di portarci la fidanzata e con “Iron Man 3” mi sono gettata a braccia aperte nello sfaso dando per scontato che voi capiste, stavolta sarò metodica, fangirlante e munita di un numero considerevole di gif.
Se Disney e Marvel puntano a rivolgersi a numerose tipologie di pubblico, io dirò a ciascuna di loro cosa aspettarsi da questo secondo capitolo di Thor, gif incluse.
Perciò rimettetevi coprite gli addominali che avete mostrato senza alcuna causa apparente, mettete le magliette della salute e cercate la vostra recensione personalizzata per il ritorno di Cricetone al cinema.

coprite l’addominale
RECENSIONANDO PER GLI SPOILEROFOBI & I TELEGRAFICI / TTDW SPOILERFREE
Thor è sempre figo da star male, i cattivi e i midgardiani sono di un inutile raggelante, tutto il pezzo a-lokico è di una noia mortale per colpa di una sceneggiatura stanchissima e troppo impegnata a stare dietro ai mille progetti collaterali.
Il verdetto: un secondo capitolo alla “Iron Man 2”, stanco e poco coeso, tutto volto a preparare il terreno al terzo capitolo bomba (si spera) e agli Avengers a venire. Però Hemsworth è una favola e Loki il sogno di una fan di Hiddleston. Ecco, si sono dimenticati di scrivere per bene il resto del film.
La gif dedicata: nessuna, dobbiamo rimanere rigorosamente spoilerfree.
Da qui in avanti, MILD SPOILER a pioggia, perciò procedete a vostro rischio e pericolo.
RECENSIONANDO PER L’UOMO COMUNE / THOR 2
Decisamente la categoria più impegnativa, data la difficoltà d’immedesimazione. Arrivi a un certo punto nella tua vita ad aver visto gif su Tumblr, ad aver assistito ad autopsie di filmati introduttivi e ad aver letto prompt di fanfiction tali che altro che le navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, quelle sono rassicuranti! Ci sono esperienze nella vita di un fandom che ti cambiano dentro, e tentare di comunicare con chi non ha pienamente idea di chi sia Tom Hiddleston o di che cosa sia la continuity Marvel diventa davvero faticoso.
Immagino che un po’ di trama non faccia mai male, perciò farò come gli sceneggiatori di Thor 2 (per comodità e onestà intellettuale) in uno dei loro rari momenti giudiziosi: comincerò con 5 minuti netti di trama introduttiva pura, nuda e semplice. Quei 5 minuti netti che hanno introdotto i gran casini dell’Anello del Signore omonimo e che qui servono a spiegare ai comuni mortali non marvelari chi sono gli Elfi Oscuri e perché hanno deciso di cancellare i Nove Mondi ed inghiottirli nell’oscurità. Facendola semplice, la versione dark dei teletubbies stava benissimo nel suo nulla oscuro finché qualche idiota ha deciso che no!, era meglio la luce e non uno, bensì nove mondi di gente a occupare spazio. Il loro capo, Malekith (interpretato dal nono dottore Christopher Eccleston, anche se è veramente difficile appurare se sia lui o un cosplayer emo dei teletubbies ciao ciao), non l’ha proprio digerita, specie quando gli asgardiani tutti scintillanti sono venuti a fargli il mazzo perché sì. Dalla sua aveva l’Aether, una sorta di versione malvagia del mercurio liquido, di cui sappiamo che 1- è malvagissimo 2-è potentissimo 3-è indistruttibile. Insomma, la solite fonte di energia illimitata che permette a ogni cavolo di aspirante dominatore del mondo di poterlo essere e ai buoni rimane la grana infinita di nasconderla da qualche parte in attesa che uno sceneggiatore pensi a come farla recuperare a un villain. Il solito.
Come da copione, gli Asgardiani fregano l’aether a Malekith, che se ne va con gli ultimi della sua gente a bordo dell’ultima navicella sopravvissuta. Da qui in poi siamo in pieno territorio da vendetta di Khan, con Malekith che torna a minacciare l’universo non appena qualcuno libera il mercurio liquido malvagio dal posto in cui era stato sigillato.

una delle poche influenze disneyane positive: gli spiegoni via libro illustrato.
Quel qualcuno è Natalie Portman, l’astrofisica impossibilmente gnocca che sta aspettando il suo dio del tuono da due anni occupati da altri film Marvel. Da qui in poi il film è una commistione di generi differenti, con richiami e punzecchiature da tanto, troppo altro: la venatura fantastica del primo film è ancora presente, ma si è persa per strada l’ironia che lo rendeva un tentativo vincente di lanciare uno degli eroi meno conosciuti dal grande pubblico e che poneva più problemi di identificazione (a meno che tra di voi ci sia qualcuno che trova facile identificarsi nei bicipiti di Hemsworth, in quel caso si faccia avanti e palesi la sua presenza). Data la tecnologia degli elfi oscuri, la parte più votata all’azione si tinge di toni space opera, tanto da poter spendere la tag “film con gli alieni e le astronavi” e da non condividere solo il darkn del titolo con il recente “Star Trek Into Darkness”. Per non parlare dei rimandi visivi dall’ultimo Star Wars in tutta la parte nel mondo oscuro. Ci sono ancora i toni autoironici e scivolate nella commedia romantica, peccato siano scritti con un’approssimazione tale da rendere l’intera parte iniziale terrestre noiosa e i suoi personaggi imbarazzanti. Jane era un caso disperato dal primo capitolo, ma qui anche Erik diventa un distributore di spiegoni scientifici fuori giri e imbarazzante, anche se il peggio tocca alla solita Darcy, scritta con ancora meno spontaneità del primo film, fasulla, caciarona, cock block della peggiore risma e appesantita dal peggior rattoppo romantico realizzato recentemente. Kat Dennings deve essere davvero broke girl dentro accettare una parte del genere.
Inutile girarci attorno: il film comincia a ingranare solo quando Loki diventa un personaggio attivo e solo quando interagisce col fratello. Il merito non è solo di un Tom Hiddleston completamente votato alla parte, ma anche al fatto che le due idee originali che ha il film riguardano proprio lui. Chiariamo: non che il suo personaggio sia immune da una prevedibilità fastiodiosa, no, nemmeno lui. Però almeno si salva dai cammei riservati alla compagine asgardiana e dalla marea di spiegoni infilati in ogni possibile intercapedine narrativa, a beneficio di altri (“Marvel’s Agents of the S.H.I.E.L.D.”, “Avengers”, magari persino “Guardians of the Galaxy”, ma non escluderei a priori l’imminente “Frozen”).
Il verdetto: uomo comune, ti annoierai e rimarrai confuso, ma non temere! Sicuramente uno spiegone introduttivo per quando tutto questo marasma di materiale marveliano tornerà utile (cfr. Thanos) te lo faranno. Mi raccomando, ricordati di rimanere in sala per i titoli di coda, TUTTI i titoli di coda, perché stavolta le scene extra sono ben due.
La gif dedicata:

“No aspetta, non ho capito…e quindi cosa è successo di preciso?”

“Vabbè, faccio finta di aver capito, tanto poi vado a casa e lo cerco su Google”
RECENSIONANDO PER IL MARVELARO SCASSAPALLE: THOR ITSELF E LA MENATA DELL’INFINITY
Togliamoci di torno l’ultima grana e mi riferisco a te, marvelaro pieno di menate pronto a sfrantumare nei commenti per ogni inesattezza. No, non possiedo la tua illimitata conoscenza della fuffa Marvel ma guardiamoci negli occhi: a cosa servi se non a spiegarci ogni ammiccata sullo sfondo?
Da parte mia, ti posso assicurare che questo film ti farà piangere sangue. Partiamo dal presupposto che quella mezzora netta di spiegoni per te è inutile se non dannosa, dato che ripostulano verità biblico-marvelare che non sei pronto a mettere in discussione. Continuiamo col fatto che il rimbecillimento romantico non si addice al tuo Thor, a cui mensilmente viene fornita una gnocca atomica da irretire. Il fatto che Loki (che nel fumetto è pure un bruttino stagionato) venga messo sullo stesso livello del tuo modello incontestabile di virilità e ci siano là fuori Femmine che alludono a una sua possibile omosessualità ti fa impazzire, ma non è nemmeno l’inizio dei tuoi 112 minuti di tormento.
Le mazzate sono soddisfacenti e la grafica è all’altezza (no, è proprio una figata atomica), ma porca vacca, perché vanno a prendere Infinity invece di Civil War, perché, perchéééééééééé? Quanti altri film mediocri dovremo sorbirci per introdurre le altre 5 gemme di cui tu sai già tutto, trattate alla stregua del cristallo del cuore di Sailor Moon? Un po’ ti capisco: quel poco fanservice che c’è è tutto dedicato all’addominale e al bicipite di Thor (e io giurerei di aver visto dei muscoli inediti muoversi sul suo avambraccio), mentre di Jane (che vabbé, Portman non è il tuo tipo ma se proprio proprio) e Lady Sif (che rientra più nel canone di bellezza femminile marveliano ed è il tipo di tutti, quindi smettila di googlare Jaimie Alexander che ti ho messo pure il poster dedicato) non si vede manco un gomito, una scapola, una caviglia, NIENTE! Persino il seno di Darcy (che odi a morte, ma è innegabilmente l’unica taglia di reggiseno filologica alla continuity tettoide marvel) è occultato da maglioni oversize! Ti odiano, ti hanno tradito per un paio di fangirls e ti hanno piantato lì l’ennesimo film ponte in attesa degli sviluppi successivi. In compenso in proiezione ci hanno fatto vedere i primi 5 minuti di “Captain America: The Winder Soldier” ed è partito l’hype a manetta pure a me. Persino Chris Evans (lì e nel cammeo in questo film) pare aver scongelato le sue doti recitative, quindi tieni duro e sii forte.
Il Verdetto: Il tuo incubo sta diventando realtà. Le incasinatissime e inutili megasaghe trasversali si stanno impadronendo anche dell’universo cinematografico della Marvel. Questo “Thor: The Dark World” lascia la stessa sensazione di rabbia e smarrimento del leggere solo gli spillati della testata di Thor di “Fear Itself”, con la speranza di poterci cavare fuori un senso o un’utilità. Meno male che la saga di Batman di Nolan è finita e i film DC al cinema continuano a fare pietà, almeno l’onore è salvo nella guerra contro quei maledetti foraggiatori della DC.
La gif dedicata:
RECENSIONANDO PER IL CINEFILO E HIPSTER IN INCOGNITO: IL SECONDO CAPITOLO DEL VOLGARE IMBARBARIMENTO DELLA POCO CONOSCIUTA MITOLOGIA NORDICA
Non crediate, li ho visti con i miei occhi: raffinati frequentatori di salette sperdute di film d’essai in incognito e hipster o aspiranti tali che marciavano verso la seggiolina con aria di evidente disprezzo. Perché lo fanno? Perché il film Marvel è un evento, un Sanremo cinematografico che, per quanto caciarone e rindondante, non puoi esimerti dal prendere posizione a riguardo, specie nell’era dei social-opinionisti. Come ogni grande racconto popolare, non c’è alcun valore nel non vederlo o disprezzarlo se non lo fai pubblicamente.
La cosa è un po’ più complicata per i cinefili di quelli da circolo ARCI e film girati mai con più di 20000 euro in una nazione complicata da collocare geograficamente (ex blocco sovietico, sud est asiatico meglio se nell’isolame, america latina ma non il Cile, che va troppo di moda). Con che faccia dici che sei andato a vedere Thor? Non lo dici, ci vai, scegliendo un multisala in cui metti piede solo in occasioni del genere, aggirandoti furtivamente e godendoti i tuoi 112 minuti di frutto cinematografico proibito. In questo caso il frutto è un po’ troppo maturo, ma personalmente ho apprezzato molto il montaggio del piano di Thor (provatelo a ripetere a voce alta: il-piano-ideato-da-Thor) e i rimandi al grande racconto fantastico del cinema a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. La regia di Alan Taylor gestisce bene il grandeur produttivo, lasciando i guizzi creativi al settore tecnico.
E qui ti voglio, indossatore di occhiali di cellulosa troppo grandi per il tuo faccino: adesso negami che il design che permea ogni scenografia, costume, aggeggio tecnologico o scorcio asgardiano non è un bocciolo di creatività e originalità. Vogliamo parlare del libro di Odino? Ma chi li compra più gli ebook se può avere uno di quelli? Vogliamo parlare delle navette vichingo spaziali (con tanto di mitragliatrice) su cui fuggono Thor e Loki? Vogliamo parlare delle mise generali e dei preziosi minuti di fanservice mantellaro, dei possenti titoli di coda? Non scomodiamo nemmeno le fighissime astronavi dei teletubbies oscuri, sia mai! Ecco, non mi rimane altro da difendere dai vostri insulti sprezzanti ma diciamocelo: se lo schifate come sapete fare voi, varrete più di mille Tom Hiddleston che fa cose imbarazzanti a fini promozionali.
Il Verdetto: Non è esattamente il film più facile da difendere a spada tratta e non è nemmeno il film migliore da andare a vedere di nascosto / come hate watch. Se fossi in voi salterei e aspetterei direttamente un honest trailer.
La gif dedicata:
RECENSIONANDO PER LA FANGIRL / LOKI E IL MONDO OSCURO
Finalmente sono tra i miei simili, mia amate allungatrici di dashboard tumbleriane!
Anche qui però non si tratta di una recensione indolore, perché sono latrice di brutte notizie (e di grossi spoiler) e perché lo so già, voi mi renderete la vita un inferno nelle prossime settimane, tentando di sminuire l’innegabile superiorità del PROTAGONISTA TITOLARE DEL FILM. Anche se, da come è stata scritta la sceneggiatura (coi piedi), mi pare evidente che lo spin off sia dietro l’angolo. Io ho già un po’ paura, i server di Tumblr tremano.
Innanzitutto cominciamo con un poster consono alle nostre aspettative e ringraziamo gente che ne sa a pacchi (o non ne sa niente) che fa i cartonati in Cina. Grazie!
Partiamo con le due infauste notizie:
1- Nei primi quaranta minuti Loki è sostanzialmente assente e Chris Hemsworth non si toglie la maglietta.
2- Questa scena non compare nel film. Lo so, è una notizia straziante e ci sono rimasta malissimo pure io. L’unica impellicciata è Sif. Riponete tutte le vostre fan art di Loki col cappotto pelliccioso mentre attendiamo gli extra del home video.
Sostanzialmente non posso che darvi ragione: constata l’inutilità cosmica dei midgardiani e lo scazzo con cui è stata scritta la sceneggiatura, è evidente che quando Tom Hiddleston saltella qua e là con tanto di gender swap, cammeo di Chris Evans con la faccia sghiacciata, battutine sulla stupidità acuta del fratello e il solito, gigantesco father issue (“guardami padre, sono io, sono qui”) il film acquista un ritmo più spedito e un tono più ammiccante. Tom Hiddleston ci crede tantissimo, ormai è a tanto così dall’immedesimazione di Robert Downey Jr in Tony Stark. Qua e là però persino il suo personaggio appare prevedibile e facilone, ma credo la colpa stia in una parte centrale che è presa di peso dai luoghi comuni delle migliori fanfiction.

un grande classico: il kink delle manette magiche
Sceneggiatori, scrivetele ‘ste sceneggiature, non copincollate da noi sappiamo dove! Tutto un colossale senso di dejavù. La morte di Frigga (“madreeee! Come è morta la mia irreperibile madre!?”), l’imprigionamento di Odino, l’ammanettamento di Loki, il piano in cui finge di tradire Thor, LE MANI ADDOSSO! senza alcun apparente motivo, l’inutilità acuta di Jane Foster se non come generatore del disprezzo di Loki, persino tutta quell’attraversata solitaria in navicella vinchingo-spaziale, Thor che salva la vita a Loki, Loki che risponde in vece del padre pronunciando le parole che sa che il fratello ha bisogno di sentire…sono convinta che negli extra troveremo anche una scena di limone duro. Cioè, c’è persino la scena pretestuosissima per quella categoria per me misteriosa degli shippatori di Loki e Sif! Il problema è che persino nelle fanfiction meno raffinate la storia è meno nebulosa di quella qui proposta, o quanto meno c’è molto più da fangirlare! Non che ci sia poco fangirlaggio (è arrivato il momento di citare Thor che affronta la separazione da Jane togliendosi la maglietta, ma d’altronde ognuno elabora il dolore a modo suo), ma è TROPPO POCO per un film che ci mette così tanto a proporre del fanservice, checcavolo!
Nella nostra epica lotta tra Team Hiddleston (il mondo) e Team Cricetone (io), ci tengo a sottolineare che:
1- i problemi di cute grassa di Loki sono ulteriormente peggiorati
2- il piano più intelligente e meglio montato del film era di Thor…sarà effetto della Convergenza. Quantomeno immagino succederà con la stessa frequenza
3- Thor che ammanetta Loki
4- Ti fidi di me? Non mi fido di te. Dovresti fidarti di me. Vorrei potermi fidare di te. Fidati del mio rancore. Sono il re del mondo dei nove mondi!!!!!
Il verdetto: dai, per voi questo film è praticamente obbligatorio, cosa stiamo qui a cincischiare? Muovetevi ad andarlo a vedere e copritemi tutta di gif e teorie deliranti di quell’inquadratura in cui Loki muove la spalla un po’ verso destra. Mettiamola così: non è matematicamente possibile che questo film non ci piaccia, ma sicuramente lo rivedremo meno del predecessore e saltando la prima mezzora.
La gif dedicata:

YOUR FEELS, lo so.

SEMPRE.

APPUNTO.

…e meno male, sennò dormivamo in sala.
RECENSIONANDO PER I CINEMOZIONI5 ADDICTED / THOR NOVE MONDI PER FARLA INNAMORARE & MEET JANE FOSTER
Cinemozioni5 è quando la commedia romantica sfocia nell’estremamente irrealistico, stucchevole o ormonalmente femminile, connotato qua e là con sfumature di razzismo e uomini che sono evidenti proiezioni femminili su bellocci, totalmente evirate di qualsiasi connotazione psicologica vagamente maschile. Sono quei film che quando li guardate percepite distintamente che finiranno trasmessi di pomeriggio/prima serata su Canale5, che vedrete al cinema con le amiche o con un fidanzato che si deve far perdonare qualcosa. Escludo il maschile perché amanti maschi del genere, non voglio esporvi alla pubblica gogna (ma siete i MIGLIORI, sappiatelo).
La verità è che Thor 2 non è un cinecomics riuscito per una marea di motivi, ma come cinemozioni5, come cinemozioni5 SPACCA. Pensateci, rimontarlo come un trailer alla “meet Jane Foster, a smart, young girl who is waiting for her charming God”.
Sì, sì, ridete pure, che adesso parte un elenco puntato che vi distruggerà ogni certezza:
- Si tratta sostanzialmente di un film in costume. L’astrofisica acqua e sapone fa persino in tempo a subire un make over asgardiano, mentre il suo lui si aggira con il mantello più figo dell’universo. Hair porn come se piovesse. Scorci romantici in cui dichiararsi il proprio amore, Asgard meglio del weekend a Parigi.
- Thor era e continua ad essere un compagno impossibilmente perfetto, la proiezione nettissima di un ideale svenevole dell’uomo ideale. Ricordate? Ci viene mostrato (senza maglietta!) mentre non si gode che parcamente i festeggiamenti a base di birra e gnocca perché lui nel cuore ha solo Jane, nonostante il padre faccia di tutto per spingerlo tra le braccia di Sif, che non è proprio questa racchia, ecco. No, lui per due anni assolve il suo dovere e nei ritagli di tempo pensa a lei e si strugge, chiedendo a Idris Elba di stalkerarla da lontano. Siamo quasi ai livelli da vampiro sbrilluccicoso, eh. Un dio che arriva a casa, appende il martello e fa colazione con te: un dio da sposare.
- L’amica del cuore Darcy si becca lo stagista, l’introduzione dell’ultimo minuto perché a fine cinemozioni5 NESSUNO deve rimanere single, tutti trovano l’amore. Peccato Erick non abbia dichiarato la sua omosessualità negli ultimi due minuti, l’amico gay è un must assoluto del genere!
- L’amore tra Jane e Thor è assolutamente irrealistico e pretestuoso in quanto…fermi tutti:perché si amano? Cioè, ok il colpo di fulmine (quindi colpo di Thor? Sono confusa), ok che nel primo avevano altro da spiegare, ok che MA L’AVETE VISTO THOR, però comunque anche questo secondo film è avaro d’indizi. Jane dice “mi piace come spieghi le cose”, tutto qui. Dubbi seri sull’autenticità delle sue lauree. Se poi Thor è proprio in fissa con le mortali, perché non Darcy, perché non la tizia della metro? Io Thor, tu Jane?
Appunto mentale: Daniel Craig, Chris Hemsworth…la metro londinese è un’ottima meta turistica. - Jane sulla terra si mantiene illibata, salvo appuntamento disastroso con un poveretto a caso perché lei è così moderna. Lei è così moderna che molla schiaffi a destra e a manca al suo tipo e al fratello di lui perché hanno devastato mezza New York. In effetti non ho ben capito come arrivi viva a fine film, dato che il suo ruolo è sostanzialmente quello di essere l’incubatrice del male assoluto, probabilmente scelta dallo stesso in quanto odiosa con chiunque.
Inimicarsi Tumblr in una semplice mossa.
Odiosa e autodistruttiva con gli amici terrestri perché
EdwardThor se ne è andato, odiosa con Thor che c’ha avuto da fare, odiosa col fratello di Thor (pessima idea) che poi le salva pure la vita, odiosa con Sif di cui invade il territorio e si fa amica la madre dell’uomo conteso che lei si lavora da anni e le fotte pure gli abiti migliori, odiosa con Frigga standosene lì impalata mentre sostanzialmente si fa ammazzare per lei. Jane altro che Mean Girl, è un’asfaltatrice dei sentimenti altrui.
- L’unico che non si fa mettere i piedi in testa è il mio personaggio preferito della pellicola, l’unica fonte di autentica soddisfazione, Odino! Odino sei un dio! Non solo da della capra a Jane (e solo per questo dovremmo fargli una standing ovation) ma trasforma un contesto da commedia romantica in cui lei deve superare i pregiudizi dei genitori di lui (un’indovina che mortale viene a cena) in un padre/suocero che va dal burbero all’abusivo. Quanti traumi è riuscito a scavare nell’animo di Loki in quei due minuti prima di imprigionarlo PER SEMPRE lontano dalla sua vista con frasi rassicuranti quali
Odino peggior padre cinematografico di sempre, DI SEMPRE!
A regola Loki è venuto su un gran bene, veramente a modino, considerando quanto è abusive il suo patrigno! Non che con Thor vada poi meglio (e già nel primo film era di una simpatia acuta col figlio prediletto eh), diviso com’è dal calpestare i sentimenti del disperato figlio innamorato, negargli la propria approvazione in campo lavorativo e già che c’è ricordargli che lui invece con sua madre sta benissimo e si amano tantissimissimissimo. Ma il meglio è quando dà completamente di matto portando Asgard all’autodistruzione perché lui soffre: in questo è preciso ai comics, dove Odino raggiunge dei limiti di egoismo e crudeltà che solo Mr. Fantastic e pochi altri eletti. Anthony Hopkins nel suo ruolo migliore da un bel pezzo, visto che stavolta ci mette anche un minimo d’impegno. La perla finale è che quando dice le parole giuste al figlio, mostrando di essere il saggio re, padre e condottiero di una nazione…peccato che in realtà sia Loki (inserire qui coefficiente fangirlistico aggiuntivo). Almeno nel primo film il discorsetto da genitore saggio lo faceva lui. Odino ti adoro!
Il verdetto? Thor: The Dark World è un cinemozioni5 spettacolare, vuoi per il setting inconsueto, vuoi per la melassa illogica che ne condisce ogni scena romantica. Da riguardare sul divano di casa, mangiando gelato e sospirando a ogni seduta addominale di Thor.
La gif dedicata:la melassaaaaaaa
L’unico commento serio che posso fare è Let me love you e ricordati che non sei sola #teamcricetone
LOL
Però!
Credo sia la recensione multipla più originale che abbia letto! Complimente per la verve! 😀
Per me il buco nella trama più grave è la coincidenza assurda di Jane che diventa nuovo recipiente della materia oscura. Perché proprio lei?
Comunque la Jane che stava impalata mentre Frigga moriva era solo un’illusione… no?
volevo commentare qui invece alla fine mi sono dilungata nel mio post. però a questa tua estenuante recensione va riconosciuto il merito del punto di vista multiplo, una cosa che a me manca (inserisci ME cuoricino TOM HIDDLESTON). Alla fine il mio giudizio va sul “meh, vabbè, c’è di peggio”.
Pensa te… Io shippo Loki/Darcy. Tipo che la mia mente ha probbbblemi.
Ma a parte questo, non ti conosco e già ti amo per ogni singola parola.
Hahaha sto per avere un’ischemia ridanciana.
Meet Gardy: colei che con una sola recensione trasforma ignari internauti in religiosi frequentatori del suo blog: grazie-di-esistere! La migliore recensione dell’ anno.
grazie mille a te Anna! ^-^
Ti confesso che dopo questo parto (molto lungo e travagliato) mi sono sentita particolarmente orgogliosa del mio operato, anche perché le gif erano perfette!
Finalmente sono riuscita a vederlo senza addormentarmi prima dell’ arrivo del caro Loki. Caro, caro Loki… in certi momenti sembrava più Sheldon Cooper che una deità norrena ma va bene comunque. Lode al drakkar volante che ha risvegliato dal coma mio marito, finalmente una gioia pover’uomo, dopo avermi vista passare, negli anni, da adattamenti da Jane Austen a film di supereroi ( accomunati dalla presenza di uomini con indumenti attillati e aspettative irrealistiche circa la vita l’amore e tutto il resto). Un passato tra Loki e Sif ci starebbe anche, cioè sicuramente lei è una bravissima ragazza che pensa solo alla scherma e all’idromele…ma ci sono altre 20 ore come minimo da far passare, andrà mica all’ ikea. Per dire.