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angst, Ben Wishaw, Benedict Cumberbatch, bromance, chiamare le cose col loro nome, DAT ASS, Deve far male!, drama queen, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Khaaaaan!, l'addominale prende aria, le mani addosso!, Lee Pace, lesbofilm, Lorenzo maestro e chef, Mads Mikkelsen, piangerone, science bros, Sterek, Taylor Kitsch, Teen Wolf, TRUE EMOSCION
Gerundiopresente entra oggi nel suo terzo anno di attività e già comincia ad autocitarsi con questa nuova immagine di testata.
Constatando il crescente impiego di tempo e sbatti della sottoscritta per tenerlo aggiornato e l’imminente, fisicamente stressante e mentalmente devastante corsa agli Oscar connessa alla distribuzione filmografica a posteriori italiana sadicamente condensata nel giro di un paio di settimane, forse avevate pensato che quest’anno non se ne sarebbe fatto niente, e invece…
Dieci posizioni conquistate grazie ai sottotesti, alle cose sparate lì in faccia, al biechissimo bromance o alla devastazione emotiva lasciata dall’effetto No, non me lo aspettavo proprio.
Ovviamente nel caso aveste delle proposte alternative, non esitate ad insultarmi nei commenti, perché quel momento era più TRUE EMOSCION del tuo! Se poi avete seguito tutto l’anno GerundioPresente, non dovrebbe essere troppo difficile indovinare TUTTE le posizioni. Nel caso dobbiate rinfrescarvi la memoria, c’è anche l’edizione 2012. Rutto e typo libero…si parte!!!
10 – Thranduil
Fangirlisticamente parlando, La Desolazione di Smaug è stata la delusione più cocente dell’anno. Per dire, io gli tenevo già in caldo una posizione alta in questa classifica, invece a malapena conquista la decima posizione. Mi sono sentita veramente tradita: se anche Peter Jackson si mette a fare film così eterodiretti, dove andremo a finire signora mia? Legolas eterosessuale, cioè, ma di cosa stiamo parlando? E cos’era quell’accenno di soli dieci secondi di Smaug che instilla il dubbio in Bilbo verso il focoso Thorin? Non si gioca così con i sentimenti della gente, non dopo l’orrendo ma ubershippabilissimo primo capitolo (e per inciso: non ne posso più del Durincest, firmato: io). Per fortuna un attore del calibro di Lee Pace si è sobbarcato sulle sopracciglia il gravoso compito di sorreggere l’intera omoquota di un film di Jackson. Thranduil è una drama queen all’ennesima potenza, tutto mosse studiatissime, capellino sempre piastrato alla perfezione, corona di bacche fa così autunno 2013 e inquadrature per esaltare il suo profilo migliore. Se a un certo punto fosse apparso in una vasca di piena di schiuma a sorseggiare champagne, non avrei battuto ciglio. Certo, personalmente ho molto sofferto la mancanza della sua superba cavalcatura (mega alce dove sei?), però finalmente abbia capito cosa abbia spinto il Legolas post periodo leghista tra le braccia di Aragorn prima e Gimli poi. Sintetizzando, Thranduil è così eccelso rispetto alla pellicola che l’unico commento possibile è:
09 – Pacific Rim: the Dark Fandom World
Teoricamente Pacific Rim è un film più che testosteronico ma sapete come funziona in questo campo, più è etero e più ci ricameranno su su Tumblr. In realtà a quanto pare ci ho ricamato su più che altro io e sono anche un po’ risentita che tra i due manzi americano e australiano voi abbiate preferito la coppia etero con la tizia giapponese. Vogliamo parlare del science bros? No? Ok, ma siete delle merde.
Il punto particolarmente fangirlistico partorito dalla mente di Guillermo del Toro è il criterio di compatibilità tra il duo di piloti per far muovere il robottone, che viene illustrato in termini del tutto equivalenti a una scopata mentale. Mentre il fandom di Pacific Rim si focalizzava sulla coppia protagonista e si rivelava tutto sommato posato, simpatico e molto asiatico, i gruppi di appassionati storici si sono detti che una AU (Another Universe, rielaborazioni di un soggetto in epoche o contesti diversi dall’originario) proprio non se la potevano far mancare. Uno dei primi ad arrivare sul luogo del delitto è stato quello di Thor e Loki, per lo stupore di nessuno. D’altronde già nel film viene postulato che il legame che unisce i familiari risulta più forte (anche se adottati?), figuriamoci se alle fan poteva sfuggire l’ambiguità di senso di quel drift compatible. Seh.
Questo a dimostrazione di quanto ormai le hiddlestoniane e i fan della coppia di fratelli semidivini siano ormai trasversali e pervarsivi in ogni contesto sulla vostra dashboard bluette. Quasi come Spernatural. Quasi. D’altronde tutto questo filone di fanfiction e fanart è rigidamente basato sull’osservazione scientifica, mica su loro viaggi mentali eh. Suvvia, guardateli:
Però in effetti come ragionamento fila. Dato che nella scatola cranica di Thor c’è giusto il criceto che corre sulla ruota, non deve essere poi così difficile per Loki coordinarsi. La parte più sordida (e quindi migliore) è che quando si connettono uno vede l’intero contenuto del cervello dell’altro (chissà che shock, per Thor! Palate di pensieri e ragionamenti!), creando un coefficiente angst mica da ridere.
In questo anno di vita il fandom di Thor e Loki ha dimostrato di essere autonomo dalla produzione cinematografica, quella che gli ha recentemente donato un film tutto sommato abbastanza criticabile. Finché hanno Tumblr e nuovi fandom a cui attingere per rielaborare il rapporto tra i due fratelli, prospereranno felicemente.
Solo in nona posizione perché sono ancora adirata per il fatto che questa scena nel montaggio finale di Thor: The Dark World sia stata tagliata:
8 – Teen Wolf
Nonostante i tentativi via via più audaci di alcuni, no, non ho seguito Teen Wolf. Dopo i primi episodi l’orrore causatomi da regia e produzione ha sovrastato la volontà di vedere per cosa ci si stava strappando tanto i capelli su Tumblr.
Questo però non vuol dire che io non sia più che ferrata sulla versione alternativa della serie, quella che va in onda sulle nostre dashboard quotidianamente. Quella in cui il protagonista putativo della serie, Scott, non si sa nemmeno che faccia abbia, mentre l’intero cast femminile serve da intermediario al fulcro narrativo: l’amore tra Derek il lupo mannaro e Stiles il verginello, che fonti attendibili mi assicurano non si siano visti nella stessa scena per più di una decina di volte fino a qui, in attesa della nuova stagione che inizierà stasera.
Forse proprio per questa cronica mancanza di materiale, in questi mesi le fan dello Sterek hanno raschiando il fondo del barile, giffando praticamente qualsiasi versione alternativa. Tra le mie preferite non posso non citare: la versione con i due gemelli Stiles, la versione con i due gemelli Derek, la versione con Stiles vittima sacrificale, la versione Pacific Rim, la versione medioevale, la versione futuristica, la versione in cui Derek non ha capito che Stiles lo ama, la versione in cui Derek ama Stiles ma non vuole uscire allo scoperto…
7 – The Rise of the Guardians
A distanza di un anno dalla prima, folgorante e per ora unica visione di questo ottimo lungometraggio animato della Dreamworks (fa sempre un po’ specie dirlo), la trama principale del film comincia a sbiadire nella mia memoria. Rimane invece vivissimo il ricordo dello shock provato di fronte a un film per bambini in cui ci fossero così tanti appigli per lo ship. Fermo restando che Jack è simpatico come una pigna nel culo (lo ribadisco perché adoro essere insultata dalle sue fan), la sua natura tra il fighetto e il masochista lo rende shippabile pressoché con chiunque nel film. CHIUNQUE. Anche l’albero in fondo a destra.
Ovvio che la natura altrettanto masochista ma decisamente più drama queen di Pitch lo renda il candidato ideale, sempre che noi si voglia ignorare i bisticci tra Jack e il meraviglioso coniglio pasquale. Le fangirl invece hanno optato per l’opzione lievemente più disturbante: Jack e i bimbi che credono in lui ormai cresciuti. Paura. Non vedo l’ora di vederlo con il doppiaggio originale per godermi Chris Pine che il sostenuto, che novità!
Non posso non citare un film d’animazione di qualche anno fa che ho purtroppo recuperato solo di recente, dato che la settima posizione ha una vocazione da film d’animazione. Anche tralasciando il fatto che Pirates! In Adventure with Scientists! è un film spassosissimo e assolutamente adorabile, è così versato sul lato ricchione che sono stata rimproverata nei commenti per non aver mollato un gregge di shipsheep. Chiedo perdono. Certo, quando arrivi a shippare persino i personaggi di plastilina e lo stop motion forse è arrivato il momento di chiedere aiuto, però io ve lo dico: è la versione animata di Master & Commander, forse persino peggio. Correte a recuperarlo ma fatevi del bene: evitate il doppiaggio italiano.
6 – Rivers of London
Posizione letteraria, in attesa che sia da questa serie sia da Jonathan Strange & Mr. Norrell tirino fuori gli adattamenti televisivi, così poi ne riparleremo senza freni e spoiler.
In realtà non è che ci sia molto da dire. Se tu prendi un allievo di magia nella Londra contemporanea e lo costringi a vivere in un antico edificio appartenuto a Newton con il suo misterioso e piacente maestro dall’età indefinibile (però già in territorio da gerontofilia piaciona, sia chiaro) e dal passato più che enigmatico e fai in modo che si scelgano a vicenda, Maestro! Allievo!, poi anche se Peter Grant è effettivamente un uomo dai sani appetiti eterosessuali, beh, non è che poi noi non si malignerà.
E io ho letto solo il primo volume, quello in cui l’oscuro passato di Thomas Nightgale non è ancora stato svelato (ma ci faccio soldi che per colpa sua il precedente allievo è morto e sto già ghignando al solo pensiero), quindi non oso immagine cosa succederà quando prenderò in mano i successivi.
Su JS&MN non voglio assolutamente correre il rischio di fare spoiler dato che manca più o meno poco dalla versione televisiva, che si spera sia bellissima. Sappiate però che 1- tanta roba 2-nel mio fancast ci vedevo benissimo Ben Whishaw per almeno un paio di ruoli, quindi proprio brodo grasso.
Intervallo
Prima di affrontare la parte alta della classifica, c’è bisogno di qualcosa che ribadisca che stiamo parlando di miei fangirleggiamenti. Virginiaaaaa!
Ora che abbiamo citato Taylor Kitsch in tutta la sua beltade, mi preme parlare della posizione che non ho potuto includere in classifica per mancanza di gif e perché, sostanzialmente, è un parto mentale mio. Però che bel parto, specie se ha gli occhioni spiritati di Matthew Goode. Lorenzo maestro e chef è diventato la mia ossessione, specie da quando hanno annunciato che Goode sarà nel cast di The Goode Wife (typo intended). La mia fantasia sta già volando a un propiziatorio incontro con il fratello di Alicia: fermatemi. Oppure vogliatemi bene e fatemi una gif dello spot Ferrero. Per favore.
5 – Star Trek – Into Darkness
In realtà non è rimasto niente da dire sulla TRUE EMOSCION che mi ha investito durante la visione insieme a mezza stampa italiana della proiezione stampa e dei primi 20 minuti e del film stesso (indubbiamente il momento più drammatico della mia condizione di fangirl in incognito di questo anno solare). Che sofferenza, non poter sbottare in oooooohhhhhhh! e nuooooooo! e il mio cuooooooorreeeeee! quando tra mille lucette azzurre Benedict Cumberbatch salvava da solo il film. Lui e le sue tutine nere superaderenti e il suo viziaccio di mettere le mani addosso a Spock, intendo.
Non ho veramente niente da aggiungere, a parte la versione HD di questa gif, finalmente sui nostri schermi:
4 – Orange is the New Black
Finalmente la lesboposizione, stavolta veramente in alto in classifica. Il 2013 è stato un anno magico per chi non disdegna lo yuri, con la versione artistica del materiale su cui di solito si fangirleggia che ha vinto la Palma d’Oro. Lesbopowaaaa!
Tuttavia se Adéle ha degli indubbi meriti qualitativi, niente è stato più emozionante e istruttivo sull’altra metà del cielo (gay) come Orange is the new Black, una delle migliori nuove serie tv viste quest’anno. Da vedersi coi sottotitoli però, dato che persino la lingua si piega alle esigenze narrative degli spazi ristretti del carcere, dove comunque le nostre girls just wanna have fun, mettiamola così.
Detta così sembra quasi che bisogna ringraziare Neflix solo per le zozzerie, invece tutt’altro. Episodio dopo episodio, si soffre tantissimo per i patemi carcerari e di cuore delle lesbiche accertate e quelle per necessità, fino ad arrivare a seguire relazioni troncate, scappatelle inaspettate e cornificazioni fatte e finite col magone. Piangerone, my feels, ect. ect.
Laura Prepon è diventata l’icona di tutto questo (non che le manchino precedenti illustri in questo campo), grazie alle sue sopracciglia sottilissime, i suoi occhiali dalla montatura scura e il suo difficile rapporto con Piper, la protagonista putativa della serie, la straight girl che finisce per fuck up i nostri poveri cuori di spettatori, oltre a quello di Alex. Dai, abbiamo tutti pensato che Piper sia una stronza fatta a finita. Capisco le dinamiche del carcere, capisco il maritino, ma prendersela con la ex solo perché l’ha fatta finire al fresco è sembrato un filino eccessivo. La ex è pur sempre Laura Prepon, mica fuffa.
Orange is the new Black forse avrebbe guadagnato persino un gradino più alto del podio se non gravasse su di me la consapevolezza che nell’imminente seconda serie Laura Prepon non ci sarà.
3 – Cumberpalace
Sì, Benedict Cumberbatch si merita una posizione dedicata, il Cumbermind Palace in cui regna incontrato nei nostri encefali.
Mentre l’intera umanità constatava di trovarsi davanti a uno degli attori di questa generazione e lui salvava film tremendi solo per il fatto di esserci dentro, noi notavamo come le sue scelte di casting continuino ad essere altamente shippabili. Chiunque abbia avuto la sfortuna di vedere The Fifth Estate è stato testimone di una serie infinita di faccette, Into Darkness è pervaso dai suoi primi piani soffertissimi, Smaug tenta di concupire e uccidere Martin Freeman versione hobbit (cioè Martin Freeman della sua consueta statura). Senza contare interviste, speciali e apparizioni tv in cui è di una carineria micidiale e un britishness folgorante, tanto da vincere il titolo di sexiest man alive. Che con tutto, dai, testimonia davvero la scuffia di cui metà popolazione soffre nei suoi riguardi.
Vogliamo parlare dei progetti per il futuro? Disney è indecisa se ficcarlo in un franchise Marvel o in Star Wars (tutti brand in cui la svolta ricchiona è sempre dietro l’angolo), Sherlock ha esordito con un episodio che sembra scritto da Tumblr e ha accettato di essere Alan Turing, no dico, ALAN TURING, in un biopic. Al solo pensiero di lui che morde la mela avvelenata, mi viene il sangue da naso. Dì la verità Ben, tu ci stai prendendo gusto.
2 – Cloud Atlas
Altra posizione, altro ospite abitudinario della classifica, altro Ben. Proprio nell’anno del suo manifestarsi come omosessuale dichiarato che, mettiamola così, non ha destato grande sorpresa, il nostro attore denutrito preferito ci regala il suo ruolo forse più emotivamente toccante e piangerone. Se anche Cloud Atlas fosse brutto come la maggioranza si affanna a sostenere, il segmento narrativo dedicato a Robert Frobisher potrebbe salvare da solo il film, l’orrido makeup e il ruolo prominente di Jim Sturgess.
Ed ecco qui il paragrafo in cui io ripeto per la milionesima volta che nonostante partissi più che speranzosa, la potente svolta omoerotica scelta dal film mi ha stupito. Laddove c’erano accenni, qui ci sono Ben Wishaw che si strugge d’amoore per varie figure maschili, senza negarci una chiusa di quelle che ti procurano dolore fisico, grande classico del suo repertorio. In costume, con lui che suona il pianoforte. Dai, c’è scritto Gardy dappertutto.
Accanto a Ben un altro nome quotato, quello di James D’arcy. Voglio dire, quando ricopri un ruolo abbastanza importante in “Master & Commander” è un segno indelebile sulla tua persona. Specie se poi ti struggi d’amore per mezzo film tentando di conquistare il cuore del magrissimo Ben.
Ora potrei anche spendere una gif DAT ASS integrale di Ben Wishaw, ma suvvia, sono una signora.
La domande sorge spontanea: cosa può aver rubato il primo posto a cotale struggimento omoaffettivo in versione musical-ottocentesta?
1 – Hannibal
Semplice, la versione contemporanea, uberfighetta, ipercompiaciuta e con un guardaroba e un arredamento da grido di una caccia al cannibale che si è rapidamente trasformata nella cronaca di un tentativo (riuscito) di seduzione.
Anche se io non fossi così di parte di fronte a quest’estetica sopraffina, questa ricercatezza strabordante e a tutto il compiacimento registico alla Joe Wright in una produzione per il piccolo schermo, anche se Mads Mikkelsen non avesse speso gli ultimi mesi a ribadire in ogni singola intervista che è evidente come Hannibal ami follemente Will, anche se Hugh Dancy non avesse fatto prima le sue faccette da cagnolone fedele e poi quelle sexy sudate stando in mutande sul tetto di casa, anche escludendo tutto questo, l’esperienza sociale di nascita e crescita di un fandom in grado di competere con quello di Supernatural è qualcosa di bellissimo e insuperabile. Shippare da soli è soddisfacente, ma vuoi mettere il gusto di shippare insieme all’intero esercito di fannibals?
Credo di non aver ancora superato il potentissimo momento della mano sulla spalla di Will e quel “siamo padri ora” (circa). Nel frattempo, in attesa della seconda serie ormai imminente, sistemo le gif collezionate durante la trasmissione estiva e mi lascio intrigare dalla AU in cui Bedelia è il cannibale e Alana l’empatica fessacchiotta.
Così si chiude un altro anno di fangirleggiamenti. Già di qui il 2014 sembra gravido di shipping e patemi fangirlistici. Soffriremo, piangeremo sulle nostre dashboard e sbotteremo:
Continueremo però a divertirci tantissimo, vero?
Ma perché?Lee è gay?
ufficialmente? Non saprei ma non mi stupirei per niente. Sicuramente interpreta ruoli assai fraintenvsibili.