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Guillermo del Toro, Hogan Chuck, i libri con gli alieni e le astronavi, Jack Williamson, M. John Harrison, mondadori, se capisce e non se capisce, Urania, Urania Collezione, Urania Horror
Urania 1604 – Lo spazio deserto di M. John Harrison Empty Space (2012) è il volume conclusivo della trilogia di Kefahuchi Tract. I precedenti capitoli “Luce dell’Universo” e “Nova Swing” sono stati già tradotti in italiano da Urania, che punta così a chiudere la trilogia.
La trama è particolarmente nebulosa e non solo per via dei due volumi precedenti. A quanto ho capito, ruota tutto intorno al misterioso corpo di un essere che oscilla tra donna e gatto (WTF!?) che flutta nel vuoto, in attesa di qualcosa.
Lo leggerò? No, perché non possiedo i primi due volumi, anche se ha un’illustrazione di copertina così bella da indurmi quasi in tentazione. A quanto mi è parso di capire, condivide salti logici, digressioni nel filosofico e connessioni tra gli elementi narrativi parecchio sfilacciate con i due volumi precedenti. Qualcuno direbbe se capisce e non se capisce, io mi limito ad un “passo”.
Urania Collezione 134 – I figli della luna di Jack Williamson The Moon Children (1972) ha una storia curiosa, perché nella collana principale non è stato mai pubblicato e trovo notizie solo di un’edizione Fanucci. La trama ha degli spunti solo vagamente fantascientifici e promette di essere un racconto di tensione a tematica aliena: tre figli di astronauti nati dopo il loro rientro da una missione lunare cominciano a palesare capacità straordinarie e aliene.
Lo leggerò? Devo dire che ogni tanto un volume meno “scientifico” ci vuole, fermo restando che a Febbraio è uscita GRAN ROBA (almeno per chi, come me, non possiede le edizioni precedenti) di Heinlein e Moorcock, che ha la priorità su un titolo del genere.
Urania Horror 6 – Notte Eterna di Guillermo del Toro e Chuck Hogan The Night Eternal (2011) terzo capitolo che conclude la trilogia horror di Del Toro e Hogan, lasciando spazio (si spera) a materiale inedito o di più difficile reperibilità.
Il terzo e ultimo capitolo si dovrebbe svolgere a due anni di distanza dall’inizio della saga e dalla diffusione del virus pazzesco (cit.) di cui parlavano nei mesi passati.
Daato che non ho assolutamente presente la trama della stessa, questa vaga indicazione vi dovrà bastare.
Lo leggerò? Non c’è due senza tre, quindi ecco il mio terzo no in attesa di titoli più interessanti sulla collana.
Prossimamente: Su Urania 1605 verrà proposto come “capolavoro” “Ossa della Terra” di Michael Swanwick. Su Urania collezione 135 è stata confermata la pubblicazione con una nuova traduzione (stavolta integrale) di “Il vagabondo dello spazio” di Fredric Brown.