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Ahhh, il sole, il mare, la Croisette. E io, come sempre bloccata nella ridente pianura padana, lontana fisicamente ma vicina psicologicamente e “socialmente” a quanti stanno vedendo l’incredibile programma di questa 68esima edizione dal vivo, dileggiando la cartella blu compresa nel press kit e preparandosi a rivenderla sul web. Insomma, anche quest’anno rosichiamo insieme perché non abbiamo la cartella bella e possiamo solo tentare di capire quali siano le proposte imperdibili della Croisette. Mai-una-gioia.
In un mondo migliore questo post sarebbe aggiornato giornalmente: si fa quel che si può, voi quando passate di qui, dateci un’occhio: sopra e sotto, perché il post è in evidenza ma continueranno ad arrivare aggiornamenti sul resto.
Per un qualche misterioso motivo il menù delle pagine è finito sotto gli articoli consigliati: finché non sistemo, cercate gli aggiornamenti delle pagine laggiù!
[AGGIORNATO AL 23 MAGGIO]
APERTURA – 13 MAGGIO
Le cose importanti: quant’è bella la borsa regalata agli accreditati? In molti si sono lamentati: è blu (e allora? Il blu è un colore caldo!), fa scolaretto (e allora? È bellissima per quello!) è di finta pelle carina (e allora? Preferivi il plasticume del Far East?).
Insomma: sto rosicando da morire.
Cannes bag 2015: Claire Accessories does Cambridge Satchel Company. Three and a half stars. pic.twitter.com/xQAtAF2GIF
— catherine shoard (@catherineshoard) 12 Maggio 2015
Il giorno preferito dai lurker: un solo film d’apertura e tutti i giornalisti belli vispi e ancora poco inclini a party o dormitine extra. Dopo il disastro dell’anno scorso con il ridicolo Grace di Monaco, alla Croisette si sono fatti due calcoli e hanno scelto una nuova strategia: aprire con un film di casa loro, diretto da una donna, all’insegna della sobria qualità. Insomma, a Cannes riesce bene praticamente tutto tranne la scelta dei film d’apertura: La Tête haute di Emmanuelle Bercot è stato universalmente percepito come un film d’inizio consono, abbastanza fattibile ma davvero nulla più.
Vista da qui Catherine Deneuve che fa il giudice per i minori e affronta il caso di un ragazzino biondo e dalla vitalità a tratti violenta è sembrato un incrocio di compromesso tra The Children Act e Mommy e, dando un’occhiata al trailer, la pellicola pare veramente la versione banale e istituzionale dell’ultimo Dolan. Trascurabile. [trailer]
Dal red carpet: Lupita N’yongo torna a dilettarci con le sue giravolte, ed è subito momento magia. Guardiamo Natalie Portman e pensiamo “not my biologa” (si vocifera che sarà la protagonista dell’adattamento filmico di Annientamento). Le foto del cast di La Tête haute: si dice che il giovane protagonista Rod Paradot sia un vero talento.
Prima considerazione: il fatto che il miglior reportage su Cannes che ho letto finora sia fatto da una che non c’è andata, la dice lunga su chi va e chi resta.
Seconda considerazione: The Lobster è stato osannato da The Playlist che (per i miei gusti) ci prende spesso, grazie a loro ho visto un sacco di bella roba.
Terza considerazione: W Emma Stone a prescindere (anche se la 38enne Diane Kruger, come dire, “tiene botta”)
Bravabravissima.
La mia speranza è di poter una volta nella vita di fare avvistamenti di mutande e cronometrare i minuti di applausi in diretta.
Nel frattempo spero che lo slip trend prenda piede anche tra gli uomini e mi preparo a riportarvi tutte le pernacchie che si son presi i film francesi
PS mi faccio forte adesso perché non l’ho visto ma io che parlo male di un film come The Lobster? Non ci crede nessuno.
sei molto brava!
Grazie! Spero di essere anche molto celere a rimettermi in pari oggi.
Qualcosa mi dice che l’arrivo di Moana in Italia susciterà un certo, uhm, scalpore…
Una delle poche volte in cui un robusto adattamento e cambio di titolo non mi scandalizzerebbero.