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Cari, indomiti lettori di Urania, dopo aver parlato di cinema per settimane e aver assistito a un Palmares distopico (mettiamola così) a Cannes, eccoci di nuovo a parlare di Urania, croce e delizia di ogni appassionato SFF italiano che non abbia un briciolo di amor proprio.
Stavolta però la lunghezza e la complessità del post meritavano qualche giorno in più d’attesa…vedrete!
Urania 1619 – Capitan Abisso di Norman Spinrad
Finalmente arriva l’estate, la stagione delle proposte forti per le vacanze al mare, in montagna e in città, arrivano gli inediti i capolavori, aka le ristampe! Sarà anche un nominato al premio Nebula come ci ricorda il solerte bollotto in copertina, ma io questo Capitan Abisso son dovuta andarmelo a cercare, perché facendo mente locale proprio niente. L’unica associazione d’idee era quella con l’abisso di sconforto in cui mi getta Chris Evans quando interpreta Captain America. Poi mi è venuto un dubbio: sta a vedere che hanno cambiato il titolo di Astronavi nell’abisso! E infatti, stesso bollotto in copertina, stesso autore, stesse quattro righe risicate di trama. Chissà, magari alla prossima ristampa il titolo sarà la traduzione letterale di The Void Captain’s Tale (1982). A quelli che mi bacchettano sempre perché interpreto tutto in chiave femminista, replico con questo sunto della trama: l’uomo ha imparato a viaggiare per distanze siderali con una tecnologia che poco si comprende basata sugli orgasmi femminili. Adesso vi voglio. Non proprio così papale, ma i piloti del vuoto sono solo donne, la cui enorme fatica fisica porta a una vita estremamente accorciata…ma non per Dominique Alia Wu, una che sembra aver capito qualche regola del gioco. Vi prego, niente battutacce.
Lo leggerò? Ok, non è un grande titolo imperdibile, ma a leggere la trama non si può non cogliere un certo profumo di Delany in chiave eteronormativa! Ahhhh, i magici anni Ottanta! Lo ammetto, sono davvero molto tentata.
Urania Collezione 149 – Il signore dei sogni di Roger Zelazny
Quando qualche mese fa mi lamentavo che Collezione aveva trascurato troppo quel geniaccio di Zelazny non pensavo di venir così prontamente ascoltata. Comunque, titolo che è finito nel catalogo di un po’ tutti, lo proponeva anni fa anche Sellerio, ma questa versione è a cura di Gabriele Tamburini. Dunque, avete presente Inception e tutte quelle menate fighissime sui sogni, entrare in quelli di, cambiarli e uscire indenni? Ecco, non farina del sacco dei Nolan e a ben vedere nemmeno del tutto di Christopher Priest, bensì di Roger Zelazny, che in questo The Dream Master (1966) ipotizzò una sorta di terapia alternativa per curare i malati di nevrosi e schizofrenie. Quando un medico ambizioso e carrierista viene avvicinato da una giovane cieca desiderosa di apprendere questa tecnica e diventare a sua volta guaritrice, la situazione prende una piega particolarmente pericolosa…un po’ tipo Marion Cotillard che ti guarda con gli occhi della morte, sì.
Lo leggerò? Acquisto praticamente obbligatorio, vincitore del Nebula e, stavolta sì, tra i più famosi e apprezzati dell’autore. Non un capolavoro, ma un classico di un autore cardine del genere.
Prossimamente: A luglio su Urania Jumbo 3 “Absolution Gap” di Alistair Reynolds, seguito del Jumbo dello scorso anno. [IN AGGIORNAMENTO]
ANTICIPAZIONI URANIA
La bella notizia è che sto per darvi un po’ di anticipazioni che potrebbero anche costituire uno pseudo editoriale dell’estate, inizialmente fuori discussione perché i cari ragazzi di Urania si erano risentiti per le tante critiche ricevute per le scelte editoriali…discutibili che queste anticipazioni rivelavano. La cattiva è che queste anticipazioni sono state sbocconcellate ora qui o lì e ne ho raccolte un buon numero solo grazie ad alcuni lettori molti solerti tra voi che me le hanno segnalate e che non vedo l’ora di ringraziare: Rick 75 e il lettore Giacomo hanno permesso a questa rubrica di portare anche per questo mese un po’ d’ordine nel caotico mondo uraniano.
Partiamo dagli Urania Jumbo, che a quanto vedo dalle chiavi di ricerca suscitano curiosità spasmodica, essendo anche tra i pochi titoli rilevanti dell’annata. Come vi annunciavo il mese scorso, il terzo volume di questa collana sarà Absolution Gap, il terzo e ultimo volume della serie Relevation Space dell’amato scrittore di SF contemporanea (quella che su Urania passa solo su Jumbo) Alistair Reynolds. Un po’ il segreto di Pulcinella, dato che per lunghezza e prestigio era la sede deputata a questo volume.
La vera notizia è che potrebbe esserci in arrivo una seconda uscita Jumbo nel 2015, fatto che trasformerebbe la collana in semestrale. Prima di darvi alla pazza gioia, aspettate che vi dica quale titolo pare verrà lanciato come Urania Jumbo 4: Rama Rivelato di Arthur C. Clarke. Notizia del tutto ufficiosa, ma data la fissazione recente della collana su questo autore, non mi stupirei nemmeno troppo. Certo, per Jumbo sarebbe davvero una caduta di stile, non essendo esattamente un titolo contemporaneo e/o amatissimo.
Sul fronte Millemondi, prima, importantissima notizia: pare che dopo insinuazioni di varia natura e bestemmie velate, finalmente arriverà anche una raccolta di racconti di James Tiptree Jr, ovvero la parte più rilevante della sua produzione. Questa sì che è una notizia! Altri autori che verranno ospitati in collana: una raccolta inedita di storie/romanzi brevi di Bruce Sterling che qualcuno ipotizza possa essere Gothic Hi Tech (2011).
Andando con ordine: Millemondi 72 dovrebbe ospitare Dario Tonani, mentre il 73 la seconda parte del volume The Chronicles of Fritz Leiber. Altri due mostri sacri attendono una raccolta di storie brevi: l’onnipresente e inesauribile Clarke e il più trascurato, geniale Bester.
La vera notizia bomba da lasciare a bocca aperta e strappare l’applauso è che Urania mollerà l’ormai vetusto Year’s Best SF, l’antologia del meglio della SFF annuale a cura di David Hartwell, per passare all’istituzione in materia: The Year’s Best Science Fiction, a cura di Gardner R. Dozois. I titoli sono simili e ingannevoli, ma tendenzialmente Dozois pesca il meglio del meglio, e sugli avanzi vivacchia il povero Hartwell. I pezzi mancanti delle precedenti antologie spezzettate? Chissà! Come verranno pubblicati i volumi mostruosamente lunghi di Dozois? Altra bella domanda: per ora si sa solo che si comincerà dal 31, ovvero dall’anno 2014. Autori presenti: Ken Liu, Nancy Kress, Ian McDonald, Michael Swanwick e una marea di gente arrivatissima. Lo so, avete già la bava alla bocca.
EINAUDI
Immagino lo saprete già tutti ma il due giugno uscirà Autorità, il secondo romanzo della trilogia di Jeff VanderMeer.
Qui è piaciuto molto, quanto il primo, letto in lingua originale. La mia rece ve l’ho già postata, che altro vi posso dire?
Posso anticiparvi le notizie sui prossimi lavori dell’autore, ad esempio: Jeff VanderMeer ha appena consegnato alla sua casa editrice statunitense FSG il suo nuovo romanzo. S’intitolerà Borne. Per ora non si sa molto altro, a parte che ha staccato un assegno di sei cifre come anticipo, a testimonianza che con la Southern Reach è arrivato su un nuovo livello nell’ambito del mondo editoriale SFF.
La butto lì: vi piacerebbe qualche post dedicato alle ultime uscite SFF in lingua inglese?
BAO PUBLISHING
Uscirà il 4 giugno il primo volume di Pretty Deadly, saga a fumetti a sfondo fantastico di cui non sapevo assolutamente nulla almeno finché una persona molto fidata me l’ha segnalata come “forse il mio fumetto in corso preferito“.
La coppia che sceneggia e disegna, Kelly Sue DeConnick e Emma Rios, viene dall’universo Marvel, da cui sembra prendersi una bella vacanza per un titolo a quanto vedo davvero molto amato che, cito per ignoranza, “struttura una storia che mescola i topoi del western, del manga e del folclore americano, creando un affresco macabro e lirico magistralmente portato sulla pagina da Emma Rios. Un debutto esplosivo, da non perdere.”
Io purtroppo non so dirvi di più e invito qualche lettore tra voi a farci sapere se è davvero così figo come si dice in giro. Per ora posso dirvi che è una serie tutt’ora in corso e a quota 5 volumi, e che voglio scoprirne di più appena possibile.
GARGOYLE BOOKS
Scusate se adesso dò di matto, ma come si fa, COME SI FA!?!? Avere un colpo in canna come Okorafor Nnedi con il titolo con cui ha vinto il World Fantasy Award (e di cui è recetemente uscito il chiacchieratissimo prequel The Book of Phoenix) e non mettere uno straccio di notizia da nessuna parte nell’intera internet italiana? Perché queste notizie bomba non vengono da noi tramite i canali più logici ma bisogna andarsele a scovare in posti angusti e oscuri che manco le vene aurifere nelle miniere? Pensate quanta voglia ho io adesso di fare pubblicità a quei sciagurati di Gargoyle books, che pubblicheranno Chi teme la morte?, traduzione letterale di quel Who fears Death che ha lanciato questa originale, peculiare scrittrice di romanzi statunitense originaria della Nigeria? Comunque tanta, perché è una notiziona…o meglio sarebbe: dato il livello delle ultime traduzioni Gargoyle, mi permetto di essere scettica. Comunque vi terrò aggiornati se arriveranno buone o cattive notizie.
Intanto vi parlo della trama: in un Sudan post-apocalittico (cioè, Sudan post-apocalittico, mica i soliti Stati Uniti allo sfacelo! FIGATA!) due etnie sono alle prese con una terribile guerra razziale, quella dalla pelle più chiara e quella dalla pelle più scura. Seguono cose che se permettete non mi spoilero perché conto di leggerlo. Ne sapete comunque di più così che andando sul sito della Gargoyle dove al momento non c’è nulla, perciò il mio dovere l’ho fatto. Per i più curiosi e coraggiosi, lascio recensione preventiva di quell’istituzione di Thomas Wagner, qui, che ai tempi diede al libro quattro stellette ed è da sempre un estimatore dell’autrice.
KAPPALAB
Not my cup of tea ma so avere tantissimi estimatori, per cui due righe le scrivo: per la serie Il castello errante di Howl, a giugno uscirà per Kappalab il romanzo “La città del tempo”, la traduzione italiana di A Tale for Time City di Diana Wynne Jones.
Brutta notizia: è una farsa. Niente Howl, almeno, questo romanzo non è creditato nella serie. E allora perché è stato presentato così? Ehhhhh. In una delle edizioni più recenti, c’è anche una prefazione di Ursula K. LeGuin. Just saying. Comunque per una fetta dei fan è uno dei romanzi migliori dell’autrice…pensateci voi!
SUR
La costola riformata dal divorzio (si può dire?) dei fondatori di Minimum Fax annuncia una media di 10, 12 volumi l’anno. Non dovrebbe manco apparire in questo post, se non fosse che si dichiarano intenzionati a pubblicare anche titoli SFF.
Mi permetto un appunto, citando un passaggio da QUI:
ci piacerebbe riproporre testi in cui convivono elementi tipici della narrativa di genere – fantascienza, polizieschi, western -, e della literary fiction. E sarebbe bello, ad esempio, se i nostri libri facessero avvicinare alla letteratura d’autore chi legge solo fantascienza, e alla fantascienza chi è abituato a leggere solo un certo tipo di romanzi…”.
Ahhh, il mito intramontabile del lettore adolescente brufoloso e/o vegliardo panzuto che leggono *solo* fantascienza. Tendenzialmente non sono i lettori di SFF ad escludere a priori di leggere determinati generi, bensì il contrario, sono gli estimatori “di un certo tipo di romanzi” a. L’aspetto che fa più male è questa immagine del mondo letterario in cui la fantascienza sta da una parte, la letteratura d’autore sta dall’altra. Perché ovviamente all’interno del genere non c’è letteratura d’autore, high brow, alta, o come la si voglia definire.
Per segnalare comunicati stampa, nuove uscite, autopubblicazioni e review copies, trovate un indirizzo mail nella sezione about.
Le uniche notizie interessanti di Urania sono il Dozois il Tonani ed ovviamente il caro vecchio Reynolds.
Sempre meglio che niente, temo.
Il secondo Urania Jumbo è abbastanza impresentabile.
Confesso, il volume di Reynolds lo aspetto come la pioggia nel deserto, ho amato gli altri 2 volumi della saga. Per quanto riguarda Clarke, cioè quel romanzo è talmente lungo da dover stare su un Jumbo? Non è che ristampano tutta la quadrilogia in un unico volume?, non mi pare che il buon Arthur abbia mai scritto dei mallopponi. O mi sbaglio?
Reynolds star assoluta dei commenti a questo giro!
Se non ricordo male “Rama Rivelato” supera le 500 pagine ed è clarkiano solo pro forma: già nel secondo volume aveva lasciato fare ad altri, e si sente.
Meglio quello Spinrad di quel Zelazny, a mio avviso. Ed entrambi meglio di Reynolds (sempre secondo me, eh!).
Non vedo l’ora di avere per le mani l’antologia di Dozois!
Evviva, finalmente si scatena il dibattito!
Non so, è una vita che voglio leggere qualcosa di Zelazny, però le astronavi orgasmiche sulla carta sono notevoli.
E della Nnedi hai letto qualcosa?
Non ho ancora letto nulla della Nnedi Okorafer. Mi incuriosisce parecchio, ma non credo la leggerò a breve (troppa roba in coda…).
Per quanto riguarda Zelazny, non faccio testo. È un autore che non ho mai amato molto: http://iguanajo.blogspot.it/2006/11/signore-della-luce.html
Mentre ho un buon ricordo del romanzo di Spinrad, che non se la tira e va dritto dove deve andare.
Ricordavo che avevi parlato di entrambi.
Della Nnedi si dice un gran bene di tutto, questo, Book of Phoenix e Lagoon. Hai veramente l’imbarazzo della scelta.
Io avevo iniziato Kabu Kabu (gruppo di lettura YA e dintorni – antologie) e l’avevamo abbandonato… magari i romanzi sono meglio eh!
Non ho mai letto nulla, ma sono essere molto amata dalla branca più social justice e detestata in quartieri sad puppies, in quanto peculiare per stile, setting e storie.
Almeno chi non legge in inglese avrà la possibilità di farsi un’idea, sempre che la traduzione stavolta sia comprensibile.
Mi incuriosisce molto Spinrad, dato che mi son perso l’Urania 1431.
E ugualmente mi prende bene “Chi teme la morte?”, di cui proverò a cercar qualche altra informazione, intanto mi leggo la recensione da te linkata.
A proposito di “fumetti in corso preferiti”, non so se ne hai già parlato al suo esordio, ma a me sta piacendo moltissimo “Saga” di Brian K. Vaughan e Fiona Staples della Image comics, edito in Italia dalla Bao. Un misto fra fantascienza e fantasy, ben scritto, una sorta di Star wars insomma (per il genere misto intendo).
Si stanno accumulando un po’ di recensioni librarie e cartacee, tra cui anche Saga! ^-^
C’è chi teme la morte e chi teme le traduzioni di Gargoyle.
Spero la smetteranno presto di pubblicare Reynolds, trovo i suoi libri, ad eccezione forse del primo, abbastanza brutti. Il problema è che continuo imperterrito a comprarli 😦 Se poi devono mettere ristampe su jumbo perchè non Peter F. Hamilton? E i suoi inediti? Personalmente lo trovo un autore migliore di Reynolds.
Non ho letto abbastanza di Reynolds per averne davvero un’idea precisa, però è considerato un autore ben formato.
Certo, se non ti piace e occupa per due anni di fila l’unico slot valido può essere frustrante, ma forse il problema sta in una serie con quattro collane principali che ha *una sola* uscita annuale sicuramente integrale e teoricamente contemporanea.
Certo che se poi raddoppi per metter su Rama Rivelato…comincio a rimpiangere Reynolds, no? 😉
Onestamente non ho mai letto quasi niente di Clarke, però da quel che ho visto Rama Rivelato è un inedito, forse ha un numero di pagine troppo alto per un urania normale… Che poi ci siano molti altri autori più meritevoli non lo metto in dubbio, per fortuna altre case editrici se ne stanno accorgendo.
Davvero,
e in generale più editori di SFF ci sono, meglio è.
Il mio problema di Rama Rivelato è che tra tutte le opere inedite, era quella di cui sentivo meno bisogno. C’è il ben di Dio degli ultimi 10 anni che attende di essere pubblicato, grandi autori ancora del tutto inediti nel nostro Paese; il quarto volume di una serie in cui dopo il primo, meraviglioso titolo, Arthur C. Clarke è rimasto con funzione meramente decorativa non è proprio un must. Ultimamente però in Urania hanno sviluppato un’autentica ossessione per Clarke.
Finalmente Nnedi Okorafor! Mi chiedevo da tempo cosa stessero aspettando a portarla anche in Italia.
Io temevo non sarebbe mai arrivata, non è esattamente il genere di titolo apprezzato dal fandom medio di SFF qui da noi.
Certo, facendolo uscire così in sordina le possibilità che abbia un buon riscontro sono meno di zero…ma per fortuna ci sono i blogger.
Io francamente sono contento degli annunci riguardanti il Jumbo e i prossimi Millemondi; le raccolte di Tonani, Lieber e della Sheldon mi ripagano delle ultime fetenzie pubblicate sulla collana (leggasi raccolte di romanzi scelti a caso tra cicli incompleti).
Zelazny già letto, non male. Spinrad mi inquieta sempre: secondo i miei gusti, è uno che riesce ad alternare dei romanzi stupendi con delle fetecchie assurde. Il romanzo in questione non l’ho letto, però mi permetto una piccola precisazione: se dovessi acquistarlo basandomi solo sul titolo lo lascerei dov’è senza neanche pensarci su.
Dimenticavo: spero che le voci sul Jumbo 4 siano una simpatica burla messa in giro dalla redazione…
Segnalo anche, visto che non mi pare di averla vista citata, una riedizione di Little Brother di Doctorow per la Multiplayer.
“Fetecchie” mi piace molto come termine, non l’avevo mai sentito: te lo ruberò di sicuro!
Gli annunci non sono male: certo, speravo in qualche autore più recente oltre ai grandi classici (ormai siamo nel 2015, quando parliamo di anni ’80 parliamo di TRENTACINQUE ANNI FA! Già i ’90 cominciano ad essere vintage e quando Urania si dà al moderno, va negli ’80!) , ma già il cambio (in meglio) delle antologie è un buon passo avanti.
Grazie per la segnalazione! Anche io spero come te sia una voce molto infondata quella sul Jumbo 4.
E’ vero, sarebbe meglio vedere più autori nuovi, solo che ormai sono giunto a pensarla così: Urania e Nuovo sono due termini che difficilmente stanno nella stessa frase.
Da questo punto di vista, il mio apprezzamento per le uscite descritte è venato di malinconia, ma tant’è, quello è ciò che mi attendo da Urania: belle raccolte contenenti i classici che contano e se, ogni tanto, ci scappa un Jumbo a sorpresa è tutto grasso che cola.
Per le novità per fortuna si stanno affacciando sul mercato sempre più piccoli (e BRAVI) editori.
Il nuovo titolo della Gargoyle appare interessante però anche io ho molti dubbi sulla qualità della traduzione e sui refusi soprattutto.
A proposito tu che sei la somma che ha portato il verbo di “A Land Fit for Heroes” per l’ etere italico, ti chiedo: si sa qualcosa a riguardo dell’edizione italiana del terzo volume? 😥
Necessito di sapere come finisce ma d’altro canto ho paura di non riuscire a comprendere bene il testo in lingua.
Giorgia, non sai che gioia mi dà sapere che il verbo morganiano si sia così ben diffuso!
Purtroppo non si sa ancora nulla sull’uscita italiana di “The Dark Defiles”, avevo scritto in merito alla casa editrice ma non ho ricevuto risposta.
Sulla lettura in inglese posso dirti che il terzo volume è il più semplice dei tre, niente a che vedere con la complessità linguistica del primo, ma richiede comunque una certa dimestichezza con la lingua.
Per consolarti posso anticiparti che il nostro baldo Richard sta scrivendo un nuovo romanzo fantascientifico e, se ho ben capito, dovrebbe essere ambientato nel mondo di Black Man, ovvero il suo più recente titolo ad essere opzionato per un adattamento cinematografico.
Mi sembra strano vedere tante persone che amano leggere di futuro così tanto nostagiche del passato….marea di libri di valore anno 2000/2014 non ancora tradotti…e non mi dite che è la richiesta….se un libro è bello è un vero successo.
Ugo, non credo nessuno si lamenterebbe per un improvviso sbarco di titoli dell’ultima decade e vorrei essere d’accordo con te sull’equazione libro bello=libro di successo ma da quello che si può capire da lettori, “La ragazza meccanica” di Bacigalupi non ha sfondato e “Ancillary Justice” è andato maluccio, massacrato dalle ben note enclavi quelle sì, di nostalgici oltranzisti.
Lo spirito della rubrica però è quello di segnalare tutto, soprattutto le novità, anche se la maggior parte delle volte bisogna andare a scovarsele perché non sono adeguatamente annunciate.
Ancillary Justice….mi mancano le traduzioni di Roberta Rambelli..tristezza
Cerco sempre di dare massima visibilità a titoli di questo tipo, certo che traduzioni non all’altezza non aiutano per niente.
Sono molto contenta per l’arrivo di Pretty Deadly! Image Comics sta facendo un sacco di belle cose e Bao si sta davvero impegnando per portarne alcune in Italia (penso a Sex Criminals di Fraction e Zdarsky, che hanno pubblicato un paio di mesi fa).
Pretty Deadly è un po’ difficile da descrivere anche per chi l’ha letto: è una sorta di Deadwood + certe atmosfere à la Terrence Malick (soprattutto Badlands e Days of Heaven) + sangue e misticismo. Forse lo sto facendo sembrare iper complesso, ma si segue molto facilmente anche se non si apprezza particolarmente il genere western (tipo me). E poi disegni e colori sono davvero meravigliosi, viva Emma Ríos e Jordie Bellaire.
Recentemente Image ha anche annunciato che quest’autunno usciranno dei numeri nuovi, quindi gioia ulteriore.
Anche io non amo molto il genere western, mani avanti, però gli altri riferimenti che citi non possono che renderlo appetitoso.
Di Sex Criminal ho sentito parlare davvero tantissimo, ma non sempre in termini lusinghieri, almeno sullo svolgimento di un’idea che è davvero stuzzicante.
Penso che l’idea del western oggi sia un po’ un turn off per TUTTI (a parte qualche appassionato). Però poi quando guardo Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo – tanto per volare proprio bassissimo – sono conquistata anche se il genere in sé non mi interessa. Insomma, con Pretty Deadly ho detto “Bon, facciamo un tentativo, al massimo lo mollo” e alla fine non mi son pentita.
Quali critiche vengono fatte a Sex Criminals? Sono curiosa perché ho sempre sentito solo lodi (e anche a me è piaciuto molto).
Ho sentito dire da parecchi recensori con cui tengo il polso del fandom anglofono che è sviluppato al di sotto delle attese e un po’ troppo macchinoso nello svolgimento. Alcuni dicevano di non essere interessati a proseguire.
Chissà, o tu leggi solo ottimisti o io seguo solo criticoni! XD
Dài, diciamo che capisco cosa intendono ma non condivido. *tace, sibillina, per evitare ogni tipo di spoiler*
A proposito di Doctorow, la Multiplayer pubblicherà anche Homeland, il seguito di Little Brother. A ottobre, sembra.
La precedente edizione di Little Brother (Newton Compton) aveva come titolo semplicemente “X”, una porcheria di titolo, quindi bisogna ringraziare quelli della Multiplayer.
Elisa, devi assolutamente leggere subito lo Spinrad , fossi in te gli farei saltare tutta la fila nella tua coda di lettura :), è il primo vero Capolavoro con la c maiuscola e degno di questo nome di questa ultima , scassatissima, improbabile, fase uraniana.
Temi femministi in questa storia? Non direi, per quanto riguarda questa tematica Spinrad vi si è soffermato diffusamente in un altra sua eccellente opera abbastanza misconosciuta, almeno qui in Italia: “Tra due fuochi”.
Tehom, ti ringrazio per la segnalazione! Saltare la fila provocherebbe l’ira funesta di tanti volumi ormai vetusti (e lettori in attesa di recensioni) ma un paio di posti grazie al tuo intervento li guadagna di certo! 🙂
Ciao Eli. Grazie a te per questo spazio.
Circa la Okorafor vorrei ricordare che ne è stato pubblicato un racconto sul Best of Hartwell 17 (MIllemondi 64). Non che le antologie di Hartwell fossero così accessorie, spesso alcuni racconti coincidevano con quelli inclusi da Dozois, vedi il “Best of Best” di Dozois di qualche anno fa. La scelta di Urania era dovuta sostanzialmente alla mole di queste ultime. Adesso che Hartwell ha sospeso le pubblicazioni delle sue raccolte, Mondadori ha optato di conseguenza…
Circa la Okorafor o il secondo Urania Jumbo, un giorno dovrai rivelare dove diavolo reperisci queste informazioni 😀 Un Jumbo dedicato a “Rama revealed” mi sembra una notizia quantomeno curiosa visto che i due volumi intermedi non li ha letti quasi nessuno e Urania non li ha più ristampati… mah. Se una volta mantengono la promessa Jumbo dovrebbe essere riservata a materiale decisamente recente e narrativamente fresco. O al limite potrebbero farne un secondo volume annuale dedicato al fantasy, l’unico genere che Urania continua a tener fuori dal cambio gestione. A parte questo, il completamento dei cicli non era in fondo quello che tanti lettori si chiedevano? Mi sa che li stano prendendo in parola… non sui cicli richiesti, oppure i cicli richiesti (come Sheffield) completati a cavolo… ma insomma li stanno accontentando. E per rispondere al tuo appunto del post precedente, di infornate di Clarke, Henlein e simili ne vedrai sempre visto che rappresentano la crema del genere, per dire, i classici dei classici. Di questi ti direi di leggerti Simak, lui dovrebbe piacerti.
Di Urania ciò che attendo di più per luglio – a parte il Jumbo di Reynolds – e l’Horror di Ramsey Campbell, The face that must die. Poi Sterling a settembre, lui è fantastico, anche se tre racconti di quell’antologia sono già apparsi negli ultimi tempi tra Hartwell e Fantasy& Sci Fi.
Infine, circa le novità di fantascienza nel nostro paese, come fa un editore a rischiare se poi i soliti che non leggono altro che Urania e i vecchi volumi della Nord, ti stroncano qualsiasi altra novità degna di nota? Al di la del fatto se piaccia o meno, vorrei chiedere a questi, quando mai vedremo più un VanderMeer pubblicato da Einaudi? Cosa pretendono che Einaudi si metta a pubblicare fantascienza avventurosa vecchio stile? Mah…
A rileggersi presto!
Un raccontino della Okorafor non poteva certo rendere giustizia a una vera e propria “novelist”: spero che la traduzione sia all’altezza.
Sull’Urania Jumbo, non credo c’entrino molto le richieste dei lettori: mi pare chiaro che abbiano acquisito in blocco i diritti di Clarke (e di Heinlein). Tra tutti i cicli, completano proprio questo, noto per andare a picco dopo il primo volume. Urania Collezione (e adesso Urania “i capolavori”) dovrebbe essere una sorta di SF Masterworks (Gollancz) italiana, ma solo nei primi 80 volumi aveva una linea editoriale credibile. Clarke e Heinlein sono solo due dei grandi della SFF e non certo ricordati per gli ultimi scampoli di produzione che ci ha proposto Urania negli ultimi 6 mesi.
Non dispererei su Einaudi: Annientamento non mi dà l’idea di essere andato male e soprattutto è stato acquistato e letto da tanti lettori fuori dal nostro giro. Sono loro il futuro e su di loro stanno puntando tanti editori che pubblicano quelle forme ibride che stimolano anche i mercati anglofoni. Se riusciremo a fargli conoscere la SFF, pian piano il monopolio Urania salterà (e direi che sulle novità editoriali recenti è già praticamente inesistente) e allora sì che cambierà la musica.
Nel frattempo io, nel mio piccolo, cerco di fare quello che le case editrici spesso non fanno: avvisare i lettori che pubblicano bei titoli SFF. XD
Be’, se hanno acquistato in blocco anche i diritti di Heinlein, sul Jumbo avrei visto bene l’intero ciclo de La storia futura, piuttosto di Rama rivelato di Clarke…
Oppure, coniugando il “qualcosa di più recente” con il “fantasy”, magari The Mirror Empire di Kameron Hurley : )
Ma mi sembra una mossa troppo fantascientifica per urania… che ormai è più “storica” come rivista!
Stefano, purtroppo credo che il fantasy sia davvero l’ultimo dei loro pensieri, anche perché adesso la concorrenza è aumentata e i titoli migliori li mettono in libreria, non su Urania (con buona pace di chi ha collezionato Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco in quella edizione).
Hurley ha un problema: è troppo recente e troppo social justice. O la tira su qualcun’altro (me la vedrei bene su Zona42, dove una penne femminile ancora manca) o fossi in te metterei in conto quei 20, 30 anni d’attesa. XD Non mi sembra proprio nelle corde di Urania, ma nelle mie sì: progetto di leggere proprio questo titolo entro l’estate!
Attendiamo una recensione prossimamente perciò, bene!!
Intanto hai titoli di genere grimdark pubblicati in Italia da consgliare?
Dando già per scontato che sai già che ti risponderei Richard K Morgan, intendi?
Non che ci sia molto di più (Abercrombie) comunque. Nel caso non fosse una domanda retorica, sezione essential: trovi tutti i link alle recensioni di A Land Fit For Heroes. La serie di Takeshi Kovacs è uscita quando questo blog ancora non esisteva, ma fai conto che anche quella è Gardy approved.
Quei due autori lì li avevo sentiti nominare in ambito fantasy ma non sapevo che i loro lavori appartenessero al sottogenere grimdark. Vedrò di provare qualcosa, grazie delle dritte.
Della serie su Kovacs ho letto il primo e l’ho trovato grandioso!
Sì, sono entrambi considerati grimdark, anche se Abercrombie è su una sfumatura di grim molto più leggera rispetto a Morgan.
“Hurley ha un problema: è troppo recente e troppo social justice. O la tira su qualcun’altro (me la vedrei bene su Zona42, dove una penne femminile ancora manca) ”
Ti ringrazio per l’assist 🙂
In effetti qui in Zona 42 ci spiace molto non essere ancora riusciti a pubblicare alcuna autrice. E dire che ci abbiamo provato: il primo titolo dopo Desolation Road doveva essere Moxyland, di Lauren Beukes, ma tutti i diritti dei suoi romanzi sono in mano a un altro editore; abbiamo tentato anche con la Leckie, ma lei ha preferito – giustamente, dal suo punto di vista – scegliere un editore con più esperienza.
Ma se tutto va come deve andare il nostro primo titolo del 2016 sarà il romanzo più importante di un’autrice anglosassone. Tieni le dita incrociate, che arriva 🙂
(però no, non sarà la Hurley)
Piuttosto, vorrei suggerire a chi si lamenta della mancanza di novità fantascientifiche di qualità che, bè, potrebbe dare un’occhiata ai nostri titoli e diffondere il verbo urbi et orbi.
Noi non abbiamo uno strumento migliore della voce dei lettori per riportare la fantascienza di qualità in libreria.
Ci speravo davvero che rispondessi. ^-^
Non voleva essere assolutamente una critica, hai avuto modo di spiegarmi “live” il vostro proposito di trovare anche autrici da aggiungere al vostro parco titoli. Sono contenta di sapere che arriveranno presto: posso rilanciare la notizia il prossimo mese, intanto che mi faccio un totoautrice uk mentale?
Purtroppo ad Ann Leckie non è andata bene e nemmeno al pubblico italiano: ho sentito da voci di corridoio che ha venduto pochissimo. Certo, tante recensioni negative sulla traduzione non hanno aiutato.
Non l’ho presa come una critica (era un’ottima scusa per parlare di Zona42!)
In ogni caso è una cosa che a me personalmente spiace davvero molto, che ci sarebbe piaciuto presentare in egual misura sia autori che autrici. Speriamo di risollevare la media nel prossimo futuro…
Se sei in vena di annunci, bé, il mese prossimo dovrebbe uscire Effendi… 😉
(attenzione, non ho scritto britannica ;-))
Ahhhh, aiutone!
Su Effendi, non mancherò!
Cara Elisa è un piacere conoscere te e il tuo sito grazie ad un link sul blog di Urania. Urania … croce e delizia di noi appassionati … ma guai se non ci fosse!! Te lo dice uno che legge a tappeto questo sciagurato genere letterario del 1977!! Le anticipazioni sono abbastanza buone in particolare Reynolds (uno che riesce ancora ad eccitarmi …) e molto le raccolte anche se di Tiptree e Sterling ho letto tutto quello che è uscito ma tu parli anche di inediti!!! Io che amo molto la narrativa breve sono cone un “nero” disabile!! Urca
Ciao Tralfa Ralfa, sono contenta che anche tu sia approdato qui.
Anche io tifo per la sopravvivenza di Urania, ovviamente a patto che mantenga un certo standard qualitativo e diciamolo: quest’annata è stata un po’ scarna di novità e ripescaggi di opere di primissima fascia.
Detto questo, Reynolds sta già scaldando gli animi dei più. Su Sterling mi è stato riferito così, ma spesso sono annunci che Lippi dà su siti terzi o in occasioni di incontri pubblici, perciò bisogna sempre prenderli con le pinze. Mettici davanti un bel “forse”.
Ovvio che quando Il signor Lippi vorrà dare qualche anticipazione anche a me, allora sarò davvero sicura di quel che scrivo. 🙂
In Urania collezione di questo mese vi è una tristissima anticipazione: il n.150 sarà “Le sabbie di Marte”. Non ho parole. Un testo ripubblicato appena un anno fa e reperibilissimo in libreria…
Almeno, se volevano restare su Clarke, in vista dell’eventuale Rama rivelato, potevano pubblicare “Rama II” (continuando con “Il giardino di Rama” magari).
Che poi ci sarebbero altri bei testi di Clarke, tipo “Le guide del tramonto”… va be’.
Ho sulla punta della lingua un ENORME “ve l’avevo detto io!!” ma mi limiterò ad aspettare la varco chi sosteneva che non pubblicano poi così tanto Clarke su Urania di recente.