Tag
Ann Leckie, Dario Tonani, Frank Herbert, i libri con gli alieni e le astronavi, John Varley, Jon Courtenay Grimwood, Naomi Novik, Richard Matheson, Urania, Urania Collezione, Urania Millemondi, zona 42
Urania 1621 – Millennium di John Varley
*inserire qui lamentela standard per l’ennesima ristampa “capolavoro” rincarata di un 25% per l’infelice tempismo agostano*. Ma cos’è, il mese del riciclo conto terzi? Ricordo male io o questo Varley era uscito su Cosmo Argento anni orsono? Ho la netta impressione di averlo sfogliato pensando “questo libro ha più anni di me!”.
Dopo Demon, direi che hanno acquisito in blocco il catalogo, quindi non mi stupirei di veder spuntare all’orizzonte altri romanzi minori dell’autore, magari anche della produzione del nuovo millennio (sostanzialmente passata sotto silenzio). Intendiamoci, signor autore, ma anche qui, non esattamente sulle labbra degli appassionati un giorno sì e l’altro pure, soprattutto con i suoi romanzi autonomi della produzione più tarda (1984), anche se meritevoli di una nomination a Locus e Philip K. Dick.
Lo leggerò? Snì, sicuramente non a breve, con una pigna di letture in attesa di recente pubblicazione che richiedono assolutamente la mia attenzione (giusto perché un filo più rilevanti sullo scenario attuale). Sembra il libro ideale da ripescare quando si ha voglia di viaggi nel tempo e paradossi temporali: genere umano irrimediabilmente compromesso a livello genetico da guerre nucleari viaggia nel tempo alla ricerca di vittime di disastri aerei e guerre in procinto di morire, persone scomparse e altri “irrelevant” alla Person of Interest da estrarre dalla loro linea temporale senza generare paradossi, in modo da spedirli con il loro prezioso corredo genetico intatto a colonizzare un nuovo pianeta vivibile. Dalla regia mi dicono sia invecchiato non benissimo, ma c’è di molto peggio. In questo senso, se siete curiosi, c’è un film del 1989 sceneggiato dallo stesso autore.
AGGIORNATO con le uscite Fanucci!
Urania Millemondi – Cronache di Mondo 9 di Dario Tonani
Non sono (sempre) un essere spietato e privo di sentimenti e umana compassione quindi in linea teorica trovo anche lodevole il fatto che Urania dedichi un numero di collezione a un ciclo italiano e per di più coadiuvato da illustrazioni interne al volume di Franco Brambilla. Ciclo italiano tradotto negli Stati Uniti, in Francia e recentemente in Giappone. Sulla pagina ufficiale di Tonani c’è scritto “tradotto e acclamato”: ora, non è che sia esattamente in cima alla wishlist dei cugini americani, però bisogna ammettere che anche lì i suoi estimatori ce li ha.
Sono anche cosciente che ha un circolo di estimatori italiani abbastanza agguerrito ed ampio e più di una volta ho fatto un pensierino sull’edizione della Delos, che mi risulta di difficile reperimento.
Eviterò quindi di partire a gamba tesa a sgambettare l’uscita (a cui presto a quanto pare potrebbe aggiungersi un seguito con nuove novelette di medesima ambientazione), però una cosa mi permetto di dirla: uscire ad Agosto con questo volume (che è comunque una ristampa, comunque pescata nel bacino di un’altra casa editrice) è un messaggio chiaro: anche sotto l’ombrellone si cerca sempre quel pubblico di 2, 3000 utenti affezionati piuttosto che rischiare qualcosina di nuovo (e bello!) e attirare qualche curioso. Il tempo di “Il Fiume degli Dei” sembra lontano anni luce.
Per una volta un complimento a Mondadori voglio farlo: ammirate lo sforzo per la causa. UN BOOKTRAILER!
Lo leggerò? Una manciata racconti lunghi di steampunk italiana correlati tra loro sarebbe un enorme sì sulla carta ed è evidente che per Urania è l’uscita dell’anno. Nel ristretto mondo Urania però basta poco per capire i gusti dei pochi lettori che commentano gli annunci e gli entusiasti tendono ad essere quelli che demonizzano le mie uscite preferite (e viceversa), autori e critici d’oltreoceano che non rientrano tra quelli che seguo sistematicamente per aggiornarmi, mentre tra i freddini ci sono molti il cui parere per me rimane determinante. Detto spiccio: sarebbe lodevole rischiare tanto su un italiano se non fosse un successo del 2013, svezzato da altri; così spiace dirlo, ma sembra una mossa al risparmio. Sul premio italia poi non fatemi sbilanciare, che oggi sto andando così bene, sono così misurata e riflessiva, vero?
Non sono il pubblico di questa strategia di mercato, è evidente. Farà felici molti, questo è sicuro, ma è davvero una mossa all’altezza di Mondadori quando quella della controparte Fanucci è il primo volume di The Expanse e persino Zona42 ha il suo inedito italiano in catalogo?
Urania Collezione 151 – Gli occhi di Heisenberg di Frank Herbert
Questo invece è stato pubblicato una marea di volte da vari editori, tra cui Fanucci…Mondadori punta al distintivo di editore riciclone questo mese. Scritto nello stesso periodo di Dune ma decisamente più oscuro, The Eyes of Heisenberg (1966) è un romanzo veloce che parte da un presupposto tra il biblico e il genetico: se tu fossi immortale, cosa faresti nella vita di tutti i giorni? In concreto, la risposta sembrerebbe essere: tenere sotto controllo coloro che non lo sono, rendendoli sterili e controllandone la riproduzione. Comprensibilmente non tutti, tra cui i protagonisti del romanzo, sono proprio d’accordo.
Lo leggerò? Questo titolo mi piacerebbe proprio recuperarlo, dato che è un Herbert di razza ma non di stazza (250 pagine veloci veloci). Prima apparizione di uno scrittore che si merita a buon diritto di figurare in Collezione, ma non nascondiamoci dietro un dito: altri hanno colto l’occasione di rendere di nuovo disponibili i titoli che davvero stanno a cuore agli appassionati e con esiti commerciali pare parecchio soddisfacenti. Queste sono briciole.
Prossimamente: In attesa di sapere cosa ci riserverà Urania a settembre, è giunta conferma dell’irrilevanza della collana più desiderata di Urania per i prossimi due anni: nel 2016 Urania Jumbo toccherà effettivamente a un romanzo di Arthur C.Clarke e non c’è assolutamente un titolo, ristampato o inedito, che valga quel prezioso posto. L’anno successivo toccherà a Chasm City di Reynold, come ampiamente predetto. [IN AGGIORNAMENTO]
ZONA 42
È disponibile da qualche giorno Effendi, il secondo tomo della trilogia dell’arabesco edita da Zona 42. In attesa (ormai di ore) di parlarvene su questi lidi, ho consigliato il predecessore anche su Players come buona lettura estiva anche (e soprattutto) per non addetti ai lavori. La traduttrice Chiara Reali, mi assicura che il secondo volume è anche meglio del primo.
Non ho mai fatto mistero del fatto che, pur considerandola una lettura gradevole, non sia in cima alle mie preferenze, ma a mio parere ha tanto potenziale sia tra lettori più generici sia tra quanti si ritrovano nella tipologia di titoli SFF più tradizionalmente pubblicati in Italia. I nostri autori, curiosamente, scrivono spesso detective stories fantascientifiche come questa, ma raramente hanno la stoffa di Jon Courtenay Grimwood, a cui rubo l’introduzione al secondo volume: “Effendi è una storia che parla d’amore, di atrocità e di perdono. È anche il più politico e arrabbiato tra i romanzi che hanno per protagonista Ashraf Bey.” Insomma, un secondo capitolo più Grimwood Grimdark? Vedremo.
FANUCCI
Niente, proprio non ci tengono a far fare un minimo di successo ad Ann Leckie, altrimenti perché annunciare proprio all’ultimo che il 30 luglio (per la me scrivente di questa timeline, domani!) uscirà Ancillary Sword nell’edizione italiana?
Tra l’altro cosa volete che venda questo secondo capitolo, per quanto molto apprezzato da lettori e critica internazionale, dopo che il primo volume in edizione italiana è universalmente noto per la sua pessima traduzione e non si riesce a trovare uno straccio di notizia sul traduttore di questo (metti che poi è lo stesso!)? A questo proposito, per chi fosse interessato, QUI ho aggiornato la recensione del volume con qualche estratto del lavoro di macelleria fatto sul testo inglese. Toccate con mano ancora una volta il metodo Fanucci.
Nel frattempo stanno continuando ad arrivare in libreria le uscite Fanucci legate al ciclo di Dune, ristampato nella fantomatica edizione italiana per il cinquantenario. Senza offesa eh, ma diciamo che è innanzitutto una ristampa per renderlo di nuovo disponibile con un bollino d’occasione, perché sennò facciamo torto a quella figata stratosferica che ha messo in campo la Folio Society, loro sì con in mente di festeggiare degnamente mezzo secolo di Herbert…che poi forse era l’intento mal riuscito dell’Urania Collezione di questo mese. Nice try Mondadori.
La storia e il film di Lynch sono cosa nota, la rilevanza del primo volume per le sorti della fantascienza e la sua popolarizzazione (e anche il suo riconoscimento letterario da parte della critica ufficiale) anche, ma bisogna comunque sottolineare come la serie vada via via perdendo di mordente, pur meritando una lettura fino al secondo, terzo volume.
Per la serie ripescaggi eccellenti, ecco che Fanucci dà un’altra lezione di stile a Mondadori tirando fuori dal cappello un Richard Matheson d’annata che non è esattamente un avanzo ammuffito ripescato chissà dove. Solite menate su Dio e fantascienza religiosa eh, basta leggere l’enorme, lunghissima catch phrase scelta da Fanucci per la copertina. Piccola considerazione grafica: Fanucci ormai è lanciata su queste copertine generiche da sfondo colorato del desktop vagamente spaziale con font da best seller degli anni ’90 o è un’impressione mia?
Detto questo, ristampa a dieci anni esatti dalla scorsa edizione, sempre Fanucci, per cui immagino la traduzione sia quella del 2006. Sul romanzo The Incredible Shrinking Man (1956) non si può urlare al capolavoro, ma è comunque considerato un piccolo classico degli anni ’50, quindi golden age, quindi non ne usciremo mai. MAI.
Ultima segnalazione: fino a fine agosto, Fanucci mette a disposizione i suoi ebook al conveniente prezzo di 1,99 euro. Considerando le traduzioni patacca che spesso ci rifilano, se volete provare qualcosa, magari questa è la via migliore. Più informazioni sul sito ufficiale QUI.
NEL FRATTEMPO, NEL RESTO DEL MONDO…
Ovvero faccio qualcosa di davvero utile e vi presento un titolo rappresentativo di cosa sia veramente caldo e promettente nella produzione SFF contemporanea…capace che tra un decennio circa possa tornarmi utile in questa rubrica nella parte italiana!
Non è una pubblicazione recentissima (beh, maggio 2015) ma la rubrica è mia e sto spasimando in attesa dell’edizione paperback di Uprooted di Naomi Novik, che alcuni miei compagnucci di letture italiani hanno già letto e in buona parte adorato (nessuno si è spinto sotto le quattro stelle, per dire). Se ne è parlato tanto e tanto bene che almeno al WFA dell’anno prossimo questo titolo lo rivedremo sicuramente (e, parer mio, non solo lì). Ha una media di valutazioni davvero impressionante ed era già a inizio anno in tutte le liste delle uscite più attese e raccomandate dagli editori ai recensori. Un minuto di ammirazione per la copertina. Ne esistono ad oggi due versioni e sono una più bella dell’altra.
Siamo in territorio fiabesco con twist malvagio e inconsueto: in un setting simil polacco, un villaggio vive preda delle richieste di uno stregone chiamato il Dragone, che in cambio della protezione della valle dalle oscure presenze del vicino, minaccioso e malevolo bosco, chiede un prezzo terribile; una giovane donna, ogni 10 anni. Agnieszka teme l’avvicinarsi del prossimo rapimento programmato, che toccherà all’amica, bellissima e aggraziata, corrispondente in pieno ai gusti del protettore tiranno. Peccato che poi venga scelta lei, eheheh.
Così a naso, ha ottime possibilità di arrivare da noi e anche di trovare un suo pubblico in Italia, dato il twist fiabesco e oscuro della storia e la possibilità di piazzarlo comunque nella fascia young adult più adult che young. Per Naomi Novik, già autrice del ciclo Temeraire, forse più noto a livello commerciale che letterario, può essere veramente un grande salto di fascia, anche se davvero di rado ho sentito parlare meno che bene di quest’autrice.
Presto su queste pagine: Nell’ultimo mese ho letto molto, ma solo un titolo apparso in questa rubrica qualche mese fa, ovvero Siamo tutti completamente fuori di noi, nell’edizione Ponte delle Grazie. Mi è piaciuto molto e vorrei parlarvene. Fate un fischio se l’idea è anche per voi allettante.
Per segnalare comunicati stampa, nuove uscite, autopubblicazioni e review copies, trovate un indirizzo mail nella sezione ABOUT.
La copertina di Uprooted di Naomi Novik è davvero magnifica!
Detto questo, leggerei molto volentieri la tua recensione a Siamo tutti completamente fuori di noi. Ce l’ho in coda e spero di leggerlo entro l’anno, che quel che ho già letto di Karen Joy Fowler (e che ci sarebbe piaciuto pure tradurre, ma a quanto pare non sarà possibile) viaggia sempre su livelli altissimi.
È davvero migliorata. Ormai rigira il lettore come più le pare e allontanarsi dal libro è difficile.
Spezzo una lancia a favore di Tonani: le prime storie di Mondo9, quelle raccolte sul volume Delos, mi erano piaciute parecchio. Probabilemente acquisterò questo Millemondi per leggere le storie del ciclo di Mechardionica, finora mai uscite su carta.
Quindi, anche se non è materiale proprio fresco, è una tra le uscite meno tristi del panorama Uranico recente. Nel senso, secondo me! 😉
Clarke su Jumbo6: il giorno in cui lo vedrò in edicola darò alle fiamme tutti i miei Urania e parenti vari…
Per il resto, Effendi scala la pila degli ‘in attesa di lettura’ (come ogni libro di Zona42, siano benedetti) insieme a Cixin Liu, The three-body problem, che ho scoperto proprio su questo blog.
Cixin Liu potrebbe fare il sorpresone agli Hugo, a quanto ho sentito.
Su Tonani non ho dubbi sulla qualità (e un tale successo lo rimarca), ma potevano fare di meglio, almeno sulla collana regolare.
Perchè dici “irrilevanza della collana più desiderata di Urania per i prossimi due anni”? Perchè Mondadori non gli dedica abbastanza attenzione e l’ha lasciata annuale (tra parentesi: per me sarebbe la candidata ideale per uno sbarco in libreria) o sei anche tu una detrattrice di Reynolds? 😀
Perché è rimasta annuale, verrà stoppata un anno da un Clarke che nessuno ha chiesto e per il post Reynolds la vedo veramente grigia. Speravo sarebbe diventata un punto fermo per novità importanti di cui abbiamo bisogno, non la solita pezza per chiudere cicli.
Nessun livore verso Reynolds!
La penso esattamente come te se le novità sono queste…
Ciao, anch’io sono interessato a “Siamo tutti completamente fuori di noi”, preso in offerta qualche mese fa, spero di leggerlo nelle prossime settimane (ho in coda Ancillary Justice e Sword).
Su “Effendi” neanche mi pronuncio, ché ormai mi affido a Zona 42 a occhi chiusi…
È un romanzo davvero particolare di cui vale la pena parlare. Sono contenta di riscontrare tanto interesse!
Su Ancillary attendo di sapere come è andata!
Ho l’impressione che molto di quello che si è scritto su AJ sia fuorviante, alla fine si riduce tutto all’uso del genere femminile e all’insensata traduzione Fanucci. Ma superato lo scoglio della traduzione rimane molto altro, la Leckie è bravissima a tratteggiare culture diverse attraverso le differenze linguistiche.
Ironicamente è un romanzo che parla proprio di traduzione, e vedi che pasticcio hanno fatto! Doveva prenderlo Zona 42!
Alla prossima!
A quanto so ci hanno anche provato a prenderlo. Io ne ho parlato fino alla noia, qui e altrove, e sono contenta che anche altri lettori italiani trovino fuorviante certe alzate di scudi che si sono viste in giro.
Ti leggo sempre, e mi ritrovo molto nei tuoi giudizi. Urania mi ha deluso terribilmente in questi ultimi due anni, e trovo davvero inutile pubblicare un Jumbo dedicato a Clarke, rimandando Reynolds di un anno. Ho deciso di dare una possibilità a Tonani, sperando non mi deluda, le altre pubblicazioni di agosto le lascerò dove sono visto che sono libri che già ho in altre edizioni, e non essendo un collezionista posso benissimo farne a meno. Vorrei tanto poter leggere fantascienza “attuale” ma ancora non ho il coraggio di avvicinarmi a romanzi scritti in inglese, ho paura siano troppo ostici. Anche io sono interessato a Siamo tutti completamente fuori di noi, l’ho puntato da un po’ .
Durante l’estate dello scorso anno ho approfittato dell’offerta-ebook Fanucci per acquistare a prezzi super-scontati i quattro volumi del “Ciclo di Hyperion” (Euro 1,99 ciascuno, invece di 4,99). Sulla qualità delle traduzioni non posso dare giudizi (i romanzi però mi sono piaciuti molto), mentre devo rimarcare da cento a duecento tra refusi ed errori per volume (e il terzo romanzo, “Endymion”, mancante del Primo Capitolo…). Ho dovuto poi correggere il tutto con il programma “Calibre”, ma con un bel po’ di perdite di tempo. Perciò rimango indeciso circa la nuova iniziativa, nonostante la presenza di qualche titolo interessante in catalogo. Dopo aver letto la tua recensione di gennaio, mi sono convinto ad acquistare di “L’uomo di Marte” di Weir: grazie! (solo per oggi in vendita a Euro 0,99).
Peccato per l’interruzione del ciclo di Reynolds su Urania Jumbo 2016: pur con qualche descrizione tecnica superflua, qualche capitolo di lunghezza un po’ eccessiva ed un finale un po’ troppo “raccontato”, Redemption Ark è stato una buona lettura. Ciao!
Grazie a te per il commento!
Mi fa sempre piacere avere notizie delle edizioni italiane. Anche io presi Hyperion in italiano sull’onda del l’emozione quando uscì in libreria la ristampa, ma non l’ho ancora aperto temendo brutte sorprese.
Beh, sono ammirata! Correggere tutto su Calibre, fantastico!
Grande Fanucci! 😀 Io ho dovuto armeggiare con Calibre per l’ebook del Prefetto, venduto senza copertina…
Ancillary Sword è disponibile in ebook da un paio di settimane, stesso traduttore (visto il successo del primo!) e inspiegabilmente già in offerta a 1,99. Secondo me Fanucci odia la Leckie!
credo che “stesso traduttore” sia la pietra tombale delle vendite di questo volume: credo che nemmeno la gratuità potrebbe convincere quanti sono rimasti disgustati dal primo volume (e sono davvero tanti) e cominciare il secondo.
Peccato davvero.
Speriamo vada meglio a The Expanse.
No, dai, io sono convinto che questo traduttore interpreti la Leckie meglio della Leckie stessa: cambiando genere in continuazione per lo stesso personaggio, il lettore non è mai sicuro del sesso… 😀
(In ogni caso io 4 euro per tutti e due i libri li ho spesi, non fosse altro che Fanucci sta traducendo anche Embassytown e va incoraggiato. Metti che lo affida allo stesso traduttore?)
The City & The City era tradotto peggio della Leckie, ed è tutto dire. Avevo messo degli estratti a riguardo a fine recensione.
Tienimi aggiornata se anche il secondo è tremendo quando il primo.
Non sapevo fosse tradotto male, è stato il mio primo (e per ora unico) Miéville. Purtroppo negli ultimi anni riesco a malapena a leggere in italiano, quando ho provato con Embassytown in inglese ci ho messo un mese solo per la prima parte. E sono nove, se non sbaglio… quindi dovrò fidarmi del traduttore.
Embassytown è tra i più complessi di Miéville che già non è di suo granché abbordabile in inglese.
Per curiosità, due esempi in coda questo post:
https://gerundiopresente.wordpress.com/2013/05/08/specialando-letture-dagli-hugo-awards/
Per quanto riguarda Urania, non so se prendere o meno Herbert. Non avendo ancora letto Dune (sì, lo so, dovrei vergognarmi) potrei anche lasciar perdere questo collezione e puntare direttamente sul suo capolavoro. Mi par d’aver capito che ci sono tematiche molto simili…
Oggi son andato in libreria e ho visto Ancillary sword e subito mi è venuto da lamentarmi. Lasciando da parte la traduzione del primo (nel secondo comunque c’è lo stesso traduttore), perché si deve cambiare formato a una trilogia iniziando con un cartonato con sovracoperta e continuando con un brossurato?? Mah…
Poi però libidine assoluta: uno scaffale interamente riservato a Zona42! Con i libri disposti con copertina in vista. Mancava solo Effendi.
Tornando alle traduzioni, sembra impossibile ci sia un divario così enorme fra la traduzione superficiale di Ancillary e il lavoro minuzioso fatto con Annihilation (mi riferisco al link che avevi postato, con le domande dalla traduttrice all’autore).
No, ma come è possibile? Non avevo controllato che Sword avesse lo stesso formato perché uno da per scontato per *almeno quello*. Incredibile.
Indubbiamente Einaudi ha maggiori mezzi, nessuno lo mette in dubbio, ma conta anche la volontà, vedi Zona42.
Rispondo in ritardissimo…
Riguardo a Zona42, ho da poco finito di leggere Dimenticami Trovami Sognami: mi ha davvero colpito, scorre via che è un piacere, è stata una vera sorpresa, soprattutto perché l’ho preso così, a caso, tanto per prenderlo, invogliato anche dalla copertina; credo che mi abbia fatto bene non leggere la sinossi del libro, perché svela un po’ troppo. Ora proverò con i racconti dello stasso autore.
Ho letto anche La ragazza che sapeva troppo, libro indicato nel post delle uscite del mese scorso. Avevo già letto la trama ed avevo scartato il libro: più di tanto non leggo libri su zombie, e non mi pareva sta gran cosa. Però poi l’hai menzionato, perciò l’ho rivalutato ed acquistato (complice anche il prezzo contenuto). Altra lettura assai soddisfacente. Insomma devo ringraziarti, perché se non fosse stato per quel post non l’avrei mai letto. Il tema zombi c’è ma non è ingombrante, è più la storia di una bambina, molto tenera, e altro ovviamente, tra cui un po’ di scienza e un’interpretazione particolare della fisiologia zombesca. Mi sento di consigliarlo.
Dato che siamo entrambi estimatori della Arterton, mi permetto di riportare una frase da pag.23 del libro:
“Non può esistere al mondo una persona migliore, più gentile o più bella di Miss Justineau“.
La Miss in questione è il personaggio che Gemma dovrebbe interpretare : )
Ohhh, sono contenta che “la ragazza che sapeva troppo” si sia rivelata una lettura piacevole!
Beh, la descrizione di Miss Justineau mi sembra calzante la nostra Gemma, che è bella da togliere il fiato.
Ai curiosi raccomando caldamente di lasciar perdere il Collezione in uscita, l’ “altro” Herbert che varrebbe la pena di leggere non è certo questo titolo. Consiglio di recuperare invece “Creatori di dei” e “L’alveare di Hellstrom” ( aka “Progetto 40” ) entrambi editi dalla Nord. Non è male nemmeno la raccolta di racconti “La strada per Dune”.
Grazie per le dritte herbertiane!
Blog ricco, utile, ironico e versatile, direi un bel punto di riferimento per chi legge e ama la fantascienza.
Se posso dare un consiglio suggerirei di parlare anche delle Edizioni Della Vigna.
È vero che i loro libri si possono trovare solo su internet, ma come editore ha pubblicato tante chicche di indubbio valore, non ultimi due volumi dedicati a Jack Williamson e Edmond Hamilton.
Grazie per la segnalazione! Purtroppo facendo la cernita manualmente sfugge sempre qualcosa.