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Bruce Sterling, Colin Wilson, fantascienza, Goen, i film con gli alieni e le astronavi, manga che ci diranno che non vende niente, Reiko Shimizu, Seth Dickinson, Urania, Urania Collezione, zona 42
Urania 1622 – Utopia Pirata di Bruce Sterling
Analizziamo per un secondo lo strombazzante bollotto che annuncia l’anteprima mondiale di questa antologia di racconti di Bruce Sterling (anteprima del formato antologico o del contenuto?). Sterling, scrittore da anni residente in Italia e regolarmente stipendiato da La Stampa e Wired per i suoi contributi. Sterling, che non solo scrive storie ambientate in Italia, ma anche legate a momenti specifici della sua storia (vedi alla voce il Poeta Vate e Fiume) che magari all’estero non sono così immediatamente intuibili. Quel Bruce Sterling che è un po’ come il concerto di Skin in diretta sui RaiUno: da qui sembra una cosa internazionale e fighissima, ma originata più che altro dalla scarsa rilevanza che attualmente ottiene a livello mondiale. Non so quanti anni siano passati dall’ultima volta che ho sentito un non italiano strapparsi i capelli per Sterling. Traduzione di Giuseppe Lippi, che non si capisce bene se sia un omaggio o l’ennesima mossa disperata al risparmio.
Lo leggerò? No secco e deciso. Lo stile e i contenuti di Bruce Sterling non mi esaltavano già anni addietro, figuriamoci quando si va ad impelagare su Fiume, sulla santa che rompe i piatti (eh?) e sull’Italia pre-risorgimentale. Se ho voglia di impelagarmi con stranieri che parlano di fatti italiani, c’è sempre “Il Lanciafiamme” di Kushner Rachel ad attendermi. Con tutto il rispetto, ma direi che in giro ci sono titoli un filo più pressanti da recuperare. D’altronde fa sempre più piacere ospitare nelle italiche lande Bruce Sterling che non Vox Day, purtroppo anch’esso alloggiato presso la nostra ridente nazione.
Urania Collezione 152 – Specie Immortale di Colin Wilson
Settembre di assoluta, desolante mestizia in casa Urania. Qui abbiamo una ristampa totalmente non richiesta di un romanzo in prima persona, che ricalca vagamente la forma di un diario, in cui si narra dell’imminente scontro tra gli umani e gli Anziani, la classica specie progenia che possedeva il nostro pianeta, ce l’ha lasciato in comodato d’uso per qualche millennio e ora ha cambiato idea e vuole cancellarci dalla faccia del pianeta. Possibilmente più tedioso del prologo nonsense di Prometheus. Il solito insomma.
Lo leggerò? Questo libro ha lo strano potere, comune a pochi Urania, di mettere d’accordo tutti i recensori sulla sua cattiva qualità: trovare una nota positiva tra quanti possiedono la vecchia edizione è pressoché impossibile e parecchi sparano a zero, vuoi perché noioso, vuoi perché datato, vuoi perché decisamente secondario. Un’uscita elettrizzante insomma.
Ricevo e giro con piacere un’impeccabile segnalazione legata al mondo Urania: Andrea Micalone ha pubblicato con Narcissus Press il suo romanzo Hodoeporicon, finalista del premio Urania 2012-2013.
Ambientato nella Barcellona del 2026, il romanzo è un thriller poliziesco fantascientifico (il grande trend dell’attuale mercato italiano) in cui il viaggio nel tempo è passato sotto controllo delle forze dell’ordine per investigazioni di varia natura, Il protagonista è un cronoagente che, investigando sull’uccisione brutale di un anziano di origini italiane, capisce ben presto che qualcuno vuole incastrarlo, qualcuno che ha lasciato la sua fede nuziale sul luogo del delitto. Il romanzo comincia così a scorrere indietro nel tempo, alla ricerca del vero colpevole.
Prossimamente: A ottobre su Urania 1623 “Wetware, uomini e robot” di Rudy Rucker e su Urania Collezione 153 “Il Mondo di Grimm” di Vernor Vinge. [IN AGGIORNAMENTO]
ZONA 42
Tzé, ragazzi, lo ammetto, sono un po’ delusa. Non da Zona42, che siamo sempre qui a lodare con tutte le ragioni del mondo, ma da voi, dal fandom italiano. La campagna di finanziamento della NOSTRA convention di SFF organizzata da questa e altre case editrici di genere, StraniMondi, giace a poco più di metà raccolta a 12 giorni dalla scadenza del progetto. Progetto a cui potete contribuire anche con somme irrisorie e che porterà in Italia autori davvero noti sulla scena internazionale attuale, come Aliette De Bodard! Al momento hanno contribuito solo in trenta persone, che non fa davvero onore al fandom italiano, sempre pronto in passato a lamentarsi della mancanza di occasioni nell’italico paese, ma poi restio a finanziare qualsiasi progetto interessante.
Che se tutti i tromboni che si lamentano del politically correct di Ancillary Justice avessero cacciato un deca, saremmo già oltre i tremila euro.
Meditate gente, meditate.
GOEN
La mestizia uraniana si è espansa a tutto il mercato editoriale italiano e questo mese non dovrebbe uscire davvero nulla di rilevante (se qualcuno però ha voglia di smentirmi, aggiornerò al volo il post). Tranquilli però, ad Ottobre uscirà davvero di tutto.
Potreste usare settembre per recuperare qualche titolo che attende da mesi la vostra attenzione, oppure potremmo cominciare assieme quella che sarà da parte mia una vera e propria chiamata alle armi. Se l’annuncio fatto nei mesi scorsi verrà mantenuto dalla casa editrice rediviva Goen (ed è un se parecchio ingombrante) a Settembre arriverà anche in Italia Himitsu – The Top Secret di Reiko Shimizu, che non avrei timore a definire uno dei manga più belli dell’ultimo decennio. Attendo smentite.
Un manga fantascientifico e un thriller poliziesco, per inciso, di cui vi parlerò fino alla nausea, quindi cominciamo subito.
La serie, conclusa, è composta da 12 volumi e ambientata nel 2050, quando una nuova tecnologia consente di “proiettare” le memorie di un cervello umano, a patto che il possessore, ormai deceduto, sia stato raggiunto entro un tot di ore dalla sua morte e il cervello preservato in stato soddisfacente. Questa nuova possibilità ha portato a creare un’unità speciale all’interno della polizia, che si occupa proprio di “sbobinare” le memorie per risolvere casi di violenza e omicidio in cui la vittima possa essere testimone diretto a posteriori di quanto successo.
Questo è proprio l’incipit minimo per un’opera attenta al lato scientifico, politico e sociale che tale tecnologia opera a livello comunitario, all’intrigo poliziesco (casi stupendi che vi faranno rimpiangere il miglior Law&Order, miei cari proceduralisti!) e al profilo umano, con una manciata di protagonisti antologici. Altra analogia: se state seguendo e adorando Hannibal (può essere altrimenti?), amerete alla follia questo manga adulto, estetizzante ma davvero senza compromessi.
Il primo volume peraltro è un ottimo test perché contiene la storia breve così riuscita che ha spinto la casa editrice a chiedere all’autrice di espandere l’idea in una serie con un intreccio organico.
Lo so, state già per scusarvi tantissimo che voi vorreste davvero provarlo eh, ma proprio non c’è una fumetteria nei vostri dintorni. FREGATI! Esce anche in edizione da edicola. Certo, non in tutte le edicole, ma se siete qui siete abituati a dare la caccia a Urania, per cui non avete scusanti. Ne riparliamo presto. Prego principessiani di darmi man forte in questa evangelizzazione.
NEL FRATTEMPO, NEL RESTO DEL MONDO…
Se non avessi una decina di letture piuttosto pressanti da portare a termine e potessi davvero dedicarmi alle ultimissime uscite, non avrei dubbi, perché si parla davvero troppo, troppo bene di The Traitor Baru Cormorant di Seth Dickinson, oltre che ad essere assolutamente il mio genere di lettura: bentornato grimdark! Per darvi un’idea: il libro si apre con la seguente premessa: “Questa è la verità. Saprete che è così perché farà male”.
Un esordio fulminante che a quanto mi è dato capire senza spoilerarmi, parte da una delle più classiche premesse del filone, la tizia pronta a tutto pur di vendicarsi, e porta il volume a tutta velocità verso un finale che sembra aver stravolto ed esaltato la maggior parte dei lettori. L’aspetto interessa è come avviene l’invasione del regno della protagonista: niente milizie, niente catastrofi programmate, solo una lenta supremazia economica che piega silenziosamente una cultura all’altra. Non mancano poi persecuzioni religiose e svolte queer…come se mi avessero letto nel pensiero in pratica. Il fatto che una persona equilibrata e dai gusti molto diversi dai miei come Thomas Wagner l’abbia adorato però è un indizio molto, troppo allettante. Non vedo l’ora di trovare la scusa per metterci le mani sopra, anche se il libro è appena uscito sul mercato statunitense. E chissà, magari tra qualche decennio di parlarne in questa rubrica!
Presto su queste pagine: Sto ultimando in questi giorni Station Eleven e sono abbastanza sicura vi interessi sapere qualcosa a riguardo. Durante agosto ho anche letto con particolare soddisfazione La Stella Nera di New York di Libba Bray, che è probabilmente la mia scrittrice young adult preferita. Sto addentrandomi nel secondo volume di questa saga, Lair of Dreams, appena uscito negli Stati Uniti e ancora inedito da noi, e conto prima o poi di fare il punto della situazione.
Per segnalare comunicati stampa, nuove uscite, autopubblicazioni e review copies, trovate i recapiti nella sezione ABOUT.
Cribbio, il Kickstarter di StraniMondi lo avevo dimenticato! Shame on me! u.u
Resto in attesa del parere su Station Eleven, che è qui che sgomita con Abercrombie per conquistare la cima della pila dei libri da leggere!
Arriverà in tempi brevi, credo e spero!
Zero interesse per il mese di Urania (Sterling che “traduce” D’Annunzio? mammamia…)
Station Eleven sembra molto interessante
Di Sterling, Cigno nero (“Black swan”, il racconto sul memristor) è già apparso sullo Year’s Best SF #15, poi in una raccolta dell’autore del 2012, ed è stato anche pubblicato in italiano come ebook.
Probabilmente anche altri racconti hanno già visto la luce, io son riuscito a rintracciare solo questo dalle due righe di trama. Magari uno o due saranno inediti, anche perché altrimenti l’orgoglio di Urania cui si fa riferimento in quarta di copertina quale sarebbe? Solo un inganno per fregare i lettori? Mah.
Comunque non vado matto per questo autore, gli preferisco il compare William Gibson.
Su un blog avevo letto che le ristampe Urania – i cosiddetti capolavori – non devono finire sul collezione perché lì ci vanno solo le pietre miliari della fantascienza. Proprio come “Specie immortale” insomma! Sì, davvero delle belle uscite a settembre (sarcastico).
Chiudo con un’anticipazione: su Urania di maggio 2016 ci sarà un romanzo di Maico Morellini, vincitore del Premio Urania 2010. L’ho letto nel profilo dell’autore sulle schede delle pubblicazioni Delos. Della serie notizie sparse a caso fuori dai canali ufficiali. La gestione di Urania è sempre più insensata…
Adesso possiamo dirlo: sono alla sbando. Stanno raschiando quelle due cose che hanno senza (ri)metterci nulla. Come dissi ormai tre anni fa: o chiudono finché hanno un briciolo di dignità o fanno un cambiamento drastico, orientandosi su un numero di uscite annuali consono alle scarse risorse.
Perché fare i nostalgici, per questi titoli irrisori?
Bravo su Sterling, ho scritto quella parentesi polemica proprio perché le trame mi suonavano già edite.
“Le pietre miliari” non le voglio nemmeno commentare. Inizialmente ebbero almeno l’onestà di definirle ristampe necessarie.
Grazie per la novità, non elettrizzante.
Al limite potrebbero passare ad uscite bimestrali (come sta facendo Segretissimo), tipo un mese il collezione e un mese l’urania madre, che poi scartando le uscite inutili che vediamo sarebbe la stessa cosa di adesso : P
Solo che probabilmente – tenendo conto degli ultimi fruitori arrivati in ambito fantascientifico, che comunque comprano un po’ di tutto per farsi un’idea e/o per recuperare un po’ di roba vecchia senza andare in cerca altrove – ora fanno parecchia più cassa mantenendo una qualità altalenante, rispetto ad una futura riduzione di uscite. Che ne so, si baseranno (spero!) su qualche dato economico!
A me più di tanto non cambia, cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno: un risparmio sugli acquisti!
Su Maico Morellini, credo che l’operazione sia tipo quella fatta con Giovanni De Matteo, danno fiducia a un Premio Urania per una seconda pubblicazione. Così probabilmente riducono anche le spese. Io non ho ancora letto “Il re nero” (Premio Urania 2010), quindi questa futura uscita potrebbe rivelarsi un’altro numero sprecato; come “Corpi spenti”, il secondo di De Matteo (poi i gusti son gusti).
A Novembre Urania di solito ospita il vincitore del premio. Che quest’anno sono due. Uno è l’autore di E-Doll, che probabilmente è il peggior libro che sia mai stato scritto. Spero che almeno ci sia il secondo millemondi di Leiber
il risveglio dei principessiani! wooow! e speriamo che goen eviti le solite ridicolaggini…
Su Goen non abbiamo controllo, però stavolta dobbiamo diffondere il Verbo e rendere il ritorno di Reiko in Italia almeno non un distastro assoluto.
ugh! perdona il doppio commento, ho scasinato con il cellulare… io prenderò e spammerò, ovvio!
il ritorno dei principessiani! wooow! e speriamo che goen eviti le sue solite ridicolaggini…
Himitsu l’ho ordinato, non vedo l’ora che arrivi! ❤
La Shimizu l'ho adorata per La principessa Splendente, sono stata felicissima quando ho visto che pubblicavano questo titolo su (un po' meno per la casa editrice, da cui ultimamente sto prendendo un sacco di roba sperando che non mi interrompano niente XD) ^^
Anche io non sto nella pelle! Se non l’hai mai letto per vie alternative, conta che il primo volume è davvero una storia a sé, la ciccia comincia nel secondo (posto che il primo caso è il più bello di sempre).
Volevo dare una chance al libro di Sterling, ma grazie a te risparmio i soldi. Piuttosto li investo nel manga che mi attira moltissimo.
Questa notizia mi riempie di gioia, con buona pace del caro Bruce.
Non ringraziarla, ti ha dato un pessimo consiglio.
Sterling è un eccellente autore, soprattutto di racconti, altrimenti non si spiegherebbe la sua presenza pressoché fissa nelle antologie del meglio dell’anno della narrativa di genere dei vari Dozois o Hartwell.
Chissà, magari avrà anche perso qualche colpo negli ultimi anni (si chiama invecchiare e non è una bella cosa), ma dubito che il livello della sua produzione sia passato da validissimo a irrilevante mentre ero distratto.
Sentiti però libera di preferire l’opinione di Elisa G. (che en passant ”ringrazio” per NON avere sottolineato che l’atroce ”Chi teme la morte” della Okorafor è un libro per giovani adulti, facendomi perdere oltre al prezzo del libro ore preziose che nessuno mai mi restituirà…) a quella dei più importanti critici e antologisti del settore.
Mauro, NON ho sottolineato che “Chi teme la morte” è uno young adult perché NON è uno young adult. L’autrice si divide tra libri per adulti e libri per ragazzi (come Joe Abercrombie e tanti altri autori ora di punta): questo è pubblicato da DAW Penguin e non è uno YA.
Ognuno è libero di fidarsi dei consigli di chi ritiene più affidabile: io per esempio mai mi fiderei di un adulto che nega aprioristicamente la possibilità che un libro per ragazzi possa essere una buona o ottima lettura.
Bruce Sterling è un autore rinomato e famoso, mai negato, ma con altri titoli. Può piacere, può non piacere, ma questa “esclusiva mondiale” non trova eco nei siti e nelle pubblicazioni che uso che punto di riferimento sul piano internazionale (tra cui ci sono tantissimi nostalgici che hanno interi siti di recensioni dedicati alla fantascienza d’annata): libero di smentirmi con i link del caso, sono sempre alla ricerca di nuove fonti.
Sai qual è stata una delle ultime uscite veramente eccitanti di Urania con Sterling e quella sì ancora molto amata anche a livello internazionale? The Difference Engine. Recensito proprio su questo blog: https://gerundiopresente.wordpress.com/2014/03/04/recensionando-la-macchina-della-realta/ Inizio 2014.
Il problema è sempre quello: titoli retrò ma ancora attuali e amatissimi a livello internazionale se ne vedono pochissimi su Urania negli ultimi anni.
Dato che il post si propone di fare il punto sul mercato italiano con un occhio a quello straniero, sì, l’uscita della Okorafor è enormemente più interessante di un’antologia di Sterling di racconti che sappiamo già essere almeno parzialmente NON inediti, recentemente pubblicati altrove.
Non vedo che cosa ci sia di male in un adulto che di fronte a un libro per ragazzi dice ”Questo non fa per me.”. Niente di più naturale, anzi. Ma purtroppo non c’è nulla di aprioristico nel mio giudizio di ”Chi teme”, dato che ho letto ciascuna delle interminabili 461 pagine con sofferenza e insofferenza crescente. Non è letteratura per ragazzi? Bene. Io di sicuro non ho trovato in esso quella profondità, quella complessità, quella bellezza di scrittura, quell’attenzione per la costruzione dei personaggi che cerco in un libro, che non è riuscito a interessarmi e men che meno a emozionarmi , non lasciandomi altro che irritazione. Un brutto libro per adulti, allora (sia chiaro: secondo me).
Su Sterling, mi sembra che ti sfugga che se non trovi riscontri nella ”stampa” internazionale è perché questo libro all’estero NON ESISTE. Da qui il comprensibile orgoglio di chi lo ha curato che anche grazie al suo lavoro questo libro ESISTA. Skin? Diciamo piuttosto i Gospeed You! Black Emperor. Ovvero il meglio su piazza. Parzialmente edito? Che novità, i racconti vivono da sempre una vita ”da scapoli” di rivista in rivista prima di mettere su famiglia in una comune-antologia. E chi se ne importa se all’estero non è quotato, se il livello della sua produzione rimane comunque alto? Dobbiamo seguire le mode?
Su Urania. Non vi sembra di esagerare con le critiche? Sì, i tagli. Sì, le ristampe. Sì, le traduzioni assurde dei titoli (questo è un mio pallino, un esempio per tutti: “Summer Tide” di Sheffield, un poetico “Marea Estiva” che diventa un improponibile “Quake, Pianeta Proibito” e tanti, troppi altri…).
E se eliminiamo Urania esattamente cosa ci guadagniamo? Perché mi sembra che chi contribuisce a questo blog, anche nei commenti degli ospiti eccezionalmente critici, se succedesse non ne sarebbe dispiaciuto, per non dire che ne sarebbe felice.
Ma tornando indietro agli ultimi, diciamo, sei mesi della collana io vedo l’immortale “L’ultima Spiaggia” di Nevil Shute, che mi ha dato tutte quelle emozioni che non ho trovato in “Chi Teme”, per esempio (non mi vergogno di dirlo e lo dico: ho pianto) e allora meglio la riproposizione di un classico piuttosto di un libro nuovo di zecca ma insulso, “La Notte del Bombardiere” del bistrattatissimo Serge Brussolo (se quelli che dicono all’unanimità che il libro di Colin Wilson fa pena sono gli stessi che criticano Brussolo sono a cavallo: sarà un altro ottimo libro!), i meravigliosi racconti di Leiber (immagino che nessuno si stracci le vesti da decenni nemmeno per lui, ma che scrittore!), lo stupefacente “Capitan Abisso di Norman Spinrad (rieccoci… che c’era di male nel titolarlo, letteralmente “Il racconto del Capitano del Vuoto?), tanto complesso quanto stimolante, l’ottimo Alastair Reynolds, il bel Millennium di John Varley e, dulcis in fundo, la prima traduzione italiana in vent’anni dell’IMMENSO Ramsey Campbell. A conti fatti fanno circa un eccellente libro al mese. Mica male per una collana allo sbando e che rischia di perdere quel briciolo di dignità che le resta…
Hai ragione, poche cose nuove, a parte Reynolds, anzi, compreso Reynolds che risale a dieci anni fa. Ma meglio questi di niente. Perché se Uraniaraccoglie tutta la dignità che le resta e chiude è questo che otteniamo: NIENTE.
Lunga vita a chi mi fornisce la mia dose di buona, a volte ottima, narrativa: Urania, Elara, nel suo piccolo Zona42, Fanucci (con tutti i suoi difetti, Leviathan mi si è sbriciolato tra le mani e Ann Leckie al suo secondo libro ha già stufato…) e Garg… no, Gargoyle no.
Caro Mauro,
innanzitutto ti segnalo che il tuo commento precedente è stato riportato su Romanzi di Fantascienza da una persona di diverso nome, ma come dire, in forma lievemente diversa. Avrei voluto replicare lì ma come probabilmente sai non mi è possibile.
Su “chi teme”: non hai esattamente detto “non fa per me”. Hai lasciato intendere che un libro per ragazzi è da evitare, a priori. Non ti è piaciuto? Capita. Avresti potuto scriverlo sotto quel post questa recensione e non usarla per darmi addosso qui, peraltro dicendo cose inesatte.
Su Sterling: non viviamo in una bolla. Ci sono autori italiani pubblicati all’estero le cui uscite nostrane “in anteprima” suscitano interesse. Io questo interesse e questa attenzione per Sterling (che è ben più famoso) tra appassionati e critica non le vedo da tempo. Ha avuto i suoi riconoscimenti anche negli ultimi anni, come elencato in quel famoso commento su RdF, ma non siamo più ai livelli degli anni ’80 e ’90, mi pare. Non è più così impattante sul genere e mediamente i giudizi sulle sue opere si sono abbassati.
Perciò un’anteprima mondiale di un’antologia di contenuti già visti (in maniera parziale o totale, ancora da appurare), talvolta anche di recente e su altre testate non è la mia definizione di uscita imperdibile sulla collana madre, soprattutto ora che gli inediti sono dimezzati causa “i capolavori”.
Che Urania sforni un libro eccellente al mese è una tua opinione. Grazie per averla condivisa con tanto di elenco di titoli consigliati. Io ritengo che invece si stia grattando il fondo: ristampe sulla collana degli inediti, libri secondari di grandi autori su Collezione (il cui livello è molto, molto più basso rispetto ai primi 100 numeri), ristampe di titoli facilmente reperibili in bancherella a fronte di serie interrotte da anni, novità di rilievo attuale – Reynolds di un decennio fa. Questa è la mia opinione, il blog sta qui per questo, ma è aperto a chi vuole dire la sua nei commenti, come stai facendo.
La verità la intuisci anche tu: Urania è in difficoltà. Non voglio che chiuda, voglio che cambi! Che torni a pubblicare grandi titoli, che comunichi coi suoi lettori in maniera più sincera e moderna, che non nicchi su traduzioni parziali, riassunte, mal fatte e vecchie di decenni e soprattutto che non mi spacci titoli dovuti probabilmente a mancanza di possibiilità di investimento come capolavori o perle ritrovate.
Non ho risparmiato le critiche a nessuno degli editori che citi, quando necessario, ma prima o poi li ho sostenuti tutti e mensilmente spendo il mio tempo a radunare le uscite e sostenere quelle che trovo valide. Recensisco titoli (magari a me non congeniali, ma che potrebbero appassionare qualcuno fuori dal giro) qui e su testate terze settimanalmente. Ho portato Urania in palmo di mano per un anno quando annunciarono Jumbo e McDonald, dio, quella sì che fu un’uscita!
Però no, non sarò MAI disposta a consigliare un titolo su cui sono meno che convinta per salvare un editore. I miei gusti non li nascondo, preciso sempre il genere e a chi potrebbe piacere, ma non dirò che Sterling è una buona uscita se non lo penso e nemmeno che Stirpe Immortale è fantastico se lettori italiani e internazionali concordano a massacrarlo.
Sai qual è il problema? Se vuoi leggere le mie lodi ad Urania, devi risalire ai post di qualche anno fa, quando pubblicavano libri capaci di infiammarmi. Ecco.
E grazie comunque per aver citato gli ultimi Urania che ti sono piaciuti. Davvero. Non tutti qui hanno i miei gusti, il tuo commento tornerà sicuramente utile a qualcuno.
Hai fatto benissimo a postare qui, visto che non essendo iscritto su facebook (di questo parliamo?) non riesco a visualizzare la pagina che citi. Chiunque abbia riportato il messaggio non sono io. Immagino che i messaggi sul tuo blog non siano coperti da copyright. In che consistono le varianti, mi chiedo.
Comunque hai ragione, ho esagerato. La colpa è mia che non ho indagato su quale romanzo stessi comprando, mi sono fidato, più di te, della giuria del WFA e aggredendoti ho sbagliato bersaglio. Per giunta in casa tua! Ma che pensavo?
(Però continuo a pensare che un adulto che evita un libro pensato per un pubblico di “giovani adulti” non è che dia prova di chissà quale pregiudizio…)
Pace?
E, come ramoscello d’ulivo, ti chiedo: che ne pensi di Mary Rickert? Sono giorni che ho finito “Il Capolavoro del Truccatore di Cadaveri” (sull’ultimo F&SF) e continua a riecheggiarmi in testa…
Mauro, sono stracontenta e colgo al volo il tuo ramoscello…ammettendo di esserne all’oscuro. Dimmi di più!
Così a occhio mi pare che io e te abbiamo gusti diametralmente opposti. Sentiti libero di smentirmi tutte le volte, lo scopo è creare un luogo su internet in cui finalmente si leggono opinioni fresche di lettori e appassionati su uscite calde.
Beh, Vandermeer piace a entrambi, non vedo l’ora di leggere il terzo volume e, spero a stretto giro di posta, anche il romanzo che dovrebbe pubblicare Elara, “Veniss Underground”, credo.
Mary (o semplicemente M.) Rickert è un’autrice di racconti Fantasy e Horror che con una manciata di opere appena è riuscita a conquistarmi. Ho letto solo tre racconti, sufficienti però a farmi smaniare di leggerne altri e se nessuno provvede mi butterò sulle raccolte originali, con tutta la fatica che mi costa tradurre dall’inglese.
L’ultimo letto è “Il Capolavoro del Truccatore di Cadaveri” (sulla semi-clandestina “Fantasy & Science Fiction n. 12”), storia di un becchino che pare avere un potere speciale (sovrannaturale?) per la disposizione delle salme. Su chi sia davvero il Truccatore lo si scopre davvero solo nelle ultime righe e la maestria dell’autrice è ammirevole per come riesce a legare la rivelazione a un accessorio d’abbigliamento dei più comuni, che inserito in un contesto incongruo svela l’esatta natura del protagonista. A richiedere i suoi servigi è uno sceriffo che non riesce a superare la morte del figlio. Il racconto insiste nel presentare la moglie dello sceriffo come sull’orlo della follia, ma chi dei due sembra davvero cedere alla disperazione più nera sarà lo sceriffo, che chiederà al becchino di confezionargli il più macabro dei regali per sua moglie… Brrr…
Gli altri erano “Viaggio nel Regno” (sempre sull’introvabile o quasi “F&SF n. 6”) che ha vinto il WFA del 2007 come miglior racconto e dopo averlo letto non si fa fatica a capire perché, metti insieme la figlia di un guardiano del faro (come tu ben sai chi! :)), padri morti in naufragio che tornano a casa e si piazzano davanti al caminetto a sciogliersi lasciando una pozzanghera (se la raccogli e la getti in mare accompagnando il gesto con una preghiera il giorno dopo il defunto tornerà…), ladri di respiro e ragazze talmente folli e innamorate da morire per un bacio e seguirli fino in fondo al mare e persone così ossessionate dal lutto e desiderose che la vita, per loro solo sofferenza, finalmente finisca, da aggrapparsi alla più disperata delle fantasie di morte… e “Pane e Bombe” (su “Venti Galassie” ovvero Year’s Best SF n. 9 di Hartwell) che ha un finale che, letteralmente, deflagra nell’ultima pagina, trasformando quello che era stato fino alla penultima pagina solo un bel racconto, un’elegia sull’innocenza perduta in un futuro distopico in cui tutto è rimpianto per i tempi andati (in cui c’era la possibilità di essere davvero felici, mentre i bambini della felicità “ereditano solo la sensazione della sua assenza”) in un commovente racconto di redenzione (sia pur momentanea) e di ribellione al mondo triste, in cui ogni cosa, dalle caramelle alla neve, è carico di un senso di minaccia, che gli adulti gli hanno imposto.
Racconti tanto lugubri quanto meravigliosi. Possibile che nessuno sia interessato a tradurla con più costanza? IguanaJoe, che, vedo, frequenta queste pagine, non potrebbe farci un pensierino? In caso di crowdfunding io sarei disposto a contribuire generosamente… 🙂
Povera Iguana, la tiriamo per la coda appena leggiamo qualcosa che ci piace. XD
Grande limite: “Fantasy & Science Fiction” in vita mia l’ho visto solo una volta e prontamente acquistato, mentre mangiavo una piadina a Pinarella di Cervia. Lo so che ci sono altri modi per procurarselo, fermi tutti, ma insomma, avendo pigne e pigne di roba, lo trascuro, con la morte nel cuore.
Grazie mille per la diesamina. ^-^
Mauro sono un uomo 🙂 comunque io mi fido abbastanza dei giudizi di Elisa in quanto abbiamo gusti di lettura molto simili ( basandomi sulle recensioni presenti su questo blog). Alla fine lo legeró Sterling, visto che me l’hanno regalato alcuni giorni fa. Per quanto riguarda Urania sono abbastanza triste della situazione, i titoli proposti posso o piacere o meno ma sono quasi tutte ristampe e io i suddetti romanzi li ho già, sia che siano stati pubblicati da Urania che da altre case editrici e quindi vorrei qualche romanzo inedito in più, anche di autori italiani, verso i quali ho un fortissimo pregiudizio a causa di De Matteo e dell’altro autore di cui mi sfugge il nome, ecco i loro libri sono stati tempo prezioso buttato al vento per quanto mi riguarda, comunque ho apprezzato moltissimo la pubblicazione di ” Cronache di Mondo 9″ di Tonani.
Faccio mio il tuo appello per Stranimondi, e lo condivido urbi et orbi.
Speriamo bene…
Condivido il pensiero riguardo a Stranimondi. Alla fine, anche il fan di fantascienza non si salva dal Teorema dell’Italiano Medio.
Romanzi di fantascienza su FB, dove l’iniziativa è stata più volte rilanciata, ha più di quattromila iscritti, buona parte dei quali mi ritiene acida e non realista su Urania.
Alla convention ci sarà anche Bruce Sterling, paladino di Urania: se solo un decimo della community (quelli che gravitano vicino a Milano o possono arrivarci, può essere?) mettesse 5 o 10 euro saremmo già ben oltre la soglia stabilita.
Insomma, disponibili a spendere 10 euro e più al mese per ristampe di traduzioni discutibili di libri non eccelsi ma non a finanziare un evento vivo di fantascienza attuale, a cui magari possono anche partecipare.
Direi che è decisamente indicativo.
Ma è proprio questo che fa salire il nervoso: sulla carta i numeri sono più che abbondanti, basterebbe un minimo contributo da parte di tutti e si potrebbero fare sfracelli (utopicamente, 5€ per 4200 iscritti sono un pacco di soldi, ben oltre il richiesto).
E invece alla fine niente, lamentele su lamentele ma vigliacco se qualcuno alla fine muove mezzo passo.
L’unico risultato ottenuto sono altre critiche…santa polenta…
Condivido il pensiero su Stranimondi.
A proposito di segnalazioni fumettistiche
L’11 settembre esce Lysierum per la collana Le Storie della Bonelli
Testi di Alberto Ostini e disegni di Leila Leiz
La brevissima sinossi è “Un mondo perfetto, asettico, organizzato in ogni più minuto dettaglio… Anche nascere e morire sono eventi che le Tecno-Menti hanno previsto e pianificato. Nessuno può sfuggire alla regola, nessuno può pretendere per sé il privilegio della libera scelta. Ma cosa accadrebbe, se qualcuno – all’improvviso – decidesse di sottrarsi a questo sistema? Cosa accadrebbe se un elemento imprevisto si insinuasse nell’ordine inviolabile?… Sono domande a cui gli abitanti di Lysierum dovranno, volenti o nolenti, dare una risposta!”
Che a me sembra un po’ un rimasticamento del Mondo Nuovo di Huxley e consimili, però a qualcuno può interessare. Ostini ha scritto alcuni numeri di Nathan Never all’epoca d’oro e su Le Storie molti autori riescono a dare il meglio.
Uuuuh, interessante! Grazie per la segnalazione!!
Dedicando il giusto spazio anche al fumetto questo post sarebbe infinito e devo ammettere che purtroppo, rispetto a un tempo, non sono più così aggiornata.
Himitsu però non potevo non segnalarlo, perché lo adoro e perché è davvero uno di quei titoli capace di rompere l’ideale “manga per ragazzi” / “manga da e per donne”. E poi è SF!
Se non è chiaro, dategli una chance. Ma ne riparleremo presto.
Per completezza d’informazione, l’accoglienza di Lyserium è stata “freddina”, per usare un eufemismo
A dire il vero anche “Esoteric City” (il racconto ambientato in un inferno torinese) è stato pubblicato molto recentemente su Fantasy&Science Fiction, tanto che l’indice in un primo momento mi aveva fatto pensare, qualcuno ricorderà, a “Gothic Hi-Tech” antologia americana di Sterling. Con cui in ogni caso, questo volume italiano avrà diversi racconti in comune. Circa la traduzione di Lippi, notoriamente, il Curatore è anche e sopratutto un (valido) Traduttore, non solo per Urania.
Frik57, seguendo con assiduità le uscite di Urania posso dirti che non capita spesso che Lippi traduca in prima persona, mentre tendenzialmente si occupa con grande assiduità di postfazioni/introduzioni/editoriali.
Grazie per la dritta sui racconti di Sterling contenuti nell’antologia!
ciao, stavo per acquistare SPECIE IMMORTALE ma a questo punto sono indeciso..
ma come spiegate il voto altissimo su goodreads? sono tutti matti?
Nicola, personalmente non la ritengo un’uscita imperdibile. Tieni presente che su GR i voti sono mediamente più alti (tendenzialmente lì un buon libro veleggia sopra i 4 di media) e che si riferisce anche a un edizione in inglese che tu leggerai in una traduzione che ad oggi non puoi essere sicuro al 100% che non sia editata, riassunta e tagliata o mal tradotta. Se vuoi degli esempi in merito, te li farò volentieri.
Dato che in questi anni siamo tutti un po’ “on the budget”, io penso: a inizio ottobre escono in traduzione “Accettazione” di Jeff VanderMeer e “Station Eleven” di Emily St. John Mandel (che ho appena finito ed è *bellissimo*) e chissà che titoli tireranno fuori Urania, Fanucci e altri. A settembre si può saltare? Direi di sì, te lo dice una che poi anche le ciofeche più ignobili presto o tardi le prende via ebook. Non mi precipiterei, ecco.
Poi uno deve valutare anche i suoi gusti: cerco sempre di chiarire di cosa si tratti e a quali autori somigli. Certo, se ne è parlato in questi giorni su un noto gruppo fb e tra quanti l’hanno letto non sono usciti proprio pareri entusiasti. Poi magari io stessa lo leggo tra un paio d’anni e gli mollo quattro stellette, ma al momento non mi sembra prioritario e nemmeno questo autore osannatissimo, spero mi venga concesso.
Se puoi, investi quei soldi in uno dei titoli da 1 a 100 di Urania Collezione. Quelli sì che son pietre miliari.
Tornando a Sterling, in rete si trova un’anteprima del volume:
https://books.google.it/books?id=BiFiCgAAQBAJ
basta cliccare su “Anteprima libro” e si possono leggere un po’ di pagine di Città esoterica, e altre pagine a caso. Da quello che ho letto lì, assieme ad alcune recensioni dei singoli racconti su anobii, mi son convinto definitivamente a non comperare la raccolta (poi i gusti son gusti).
Comunque i racconti sono 5 in tutto:
– Città esoterica (Esoteric city, 2009);
– Cigno nero (Black swan, 2010);
– Il bisturi napoletano (The parthenopean scalpel, 2010), si trova tradotto in italiano in eBook, come anche Cigno nero;
– Pilgrims of the round world, inedito in Italia (Subterranean, inverno 2014);
– Utopia pirata (Pirate utopia), del 2014, “prima edizione mondiale“, così scrive Lippi.
Tirando le somme (e sfruttando quanto detto da Frick57), i primi 3 di questi racconti fanno parte della raccolta “Gothic High-Tech” e sono già stati pubblicati in Italia, mentre solo gli ultimi due sono qui da noi inediti, di cui uno in esclusiva, e credo che solo questo possa definirsi orgoglio di Urania, non tutta la raccolta…
SLOW CLAP a te per il lavoro dettagliatissimo.
Aggiungo una cosa letta sul blog di Urania che mi ha suscitato un po’ d’ilarità: Bruno Argento in copertina (immagino quello dell’inedito) è il nuovo alter ego italiano di Bruce Sterling. Mi è venuto in mente l’alter ego di Beyoncé Shasha Fierce di qualche anno fa e mi ha fatto sorridere.
Be’, Sasha Fierce mi sa tanto di nome da pornodiva! Non l’avevo mai sentito comunque! Ho letto un po’ la vicenda, e mi sa tanto di follia/stupidata, oppure è il risultato di abuso di droghe, hehehe.
Comunque, Bruno Argento non so se sia il suo alter ego letterario come Kilgore Trout per Vonnegut, mi sa tanto che è la versione italiana di sé, tipo pseudonimo (c’è anche il profilo facebook https://www.facebook.com/bruno.argento).
In rete ho letto che è la sua versione di un universo parallelo, e roba simile, vedi qua brevemente: http://davidorban.com/2008/10/bruce-sterlings-italian-twin-brother-bruno-argento/ bah, vedremo se qualcuno che leggerà la raccolta ci saprà illuminare.
In ogni caso questa faccenda dello Jumbo clarkeiano mi sembra già abbondantemente smentita da certi segnali. “subliminali”. La pagina italiana di Wiky dedicata a Vernor Vinge segnala in uscita su Jumbo il suo attesissimo Children of the sky (2011) sorta di libero seguito dei suoi capolavori Universo incostante e Quando ls luce ritornerà (TUTTI COMUNQUE AUTONOMAMENTE LEGGIBILI). Non si precisa la data ma… se Reynolds é rimandato al 2017… Secondo me se qualche strenna clarkeiana vi sarà, potrebbe essere magari un Millemondi ma Jumbo non credo proprio.
Per inciso, é in arrivo anche la ristampa di Grimm’s World nella versione ingrassata del 1987 (quando, per “festeggiare” la nuova edizione americana, Urabia ne pubblicò bizzarramente la versione breve del 1969!!).
come già segnalato in “prossimamente”, dato che il post raccoglie le uscite di settembre.
Grazie per la segnalazione di questo segnale di un misterioso, zelante e informatissimo wikignomo.
Il problema dei segnali subliminali è che non si sa chi li lanci. Chi ha aggiornato la pagina wiki che citi? Sulla base di quali fonti non riportate?
La notizia di Clarke la diede Lippi stesso “a voce” in un incontro e venne poi confermata la presenza di un inedito clarkiano su Urania Jumbo sul blog. Cambieranno idea? Meglio, però non siamo ancora alle abbondanti smentite (e resta il fatto che quel Clarke a quattro mani non eccelso ruberà spazio su una collana, prima o poi).
L’ultimo Vinge che ho letto è stato “Alla fine dell’arcobaleno” (nel 2006, quando premi Hugo e Locus inediti uscivano con maggiore frequenza su Urania) e mi è piaciuto senza entusiasmarmi, complice una traduzione non sempre impeccabile.
Di conseguenza “Children of the Sky” potrebbe essere una buona uscita (ottima considerando il trend degli ultimi mesi) ma da qui ad essere da me attesissima ce ne passa parecchio, soprattutto perché dando un’occhiata in giro ha votazioni e recensioni meno entusiaste rispetto ai due predecessori.
Rimane il fatto che è il terzo volume di una trilogia che a chi non seguiva Urania negli anni ’90 non è possibile recuperare, insomma, uno dei numerosi volumi in bilico che si attendono da anni. Urania ultimamente sta concludendo molti cicli in sospeso, il che è fantastico, ma tutta questa solerzia deriva da un improvvisa presa di responsabilità o dalla necessità di diradare ancora di più l’acquisizione dei diritti di nuovi volumi?
Insomma, all’inizio si era sperato che Jumbo servisse per portare, almeno una volta l’anno, quella bella fetta di SF “a piene pagine” che in Italia rimane ancora inedita. Che non è proprio l’identikit di Vinge, anche se sicuramente farà felici molti appassionati di vecchia data.
Vinge (come Sterling) resta e resterà un classico recente IMPRESCINDIBILE per la fantascienza tutta, fidati (e cerca di leggerli); ad avercene di libri di questi due… Sono tra i più vicini alla letteratura speculativa mainstream che la fantascienza più moderna abbia prodotto (come Kim Stanley Robinson e Charles Stross). Anche chi critica Reynolds per il suo essere un freddo e onesto mestierante e riciclatore di idee altrui a scopo di puro intrattenimento (e in parte io sono d’accordo) non può non apprezzare le idee potenti e interessanti che questi autori continuano a elargire a piene mani. Penso che le cose non vadano nemmeno giudicate sulla base dei pareri dominanti (spesso interessati, superficiali, e fuorvianti). Leggere per credere. Vero che la politica di Urania non aiuta a essere comprensivi, ma che farci, sono da quel punto di vista al quanto ottusi e culturalmente arretrati, ormai è un fatto assodato. “Alla fine dell’arcobaleno” all’epoca suscitò violente polemiche da parte anche dello stesso autore, il quale si incazzò non poco per l’amputazione di decine e decine di pagine che toglievano (effettivamente) piena comprensibilità al libro.
Guarda Ely, io cerco di essere sempre equilibrato e obiettivo nelle mie considerazioni e mi pare che se loro facciano pena su tante cose, qui d’altra parte viga un bel po’ di generalizzazione e pregiudizio nei confronti di certe loro proposte solo perchè non recentissime o generalmente non osannate dai tromboni della rete. Per il resto fa sempre bene discutere e confrontarsi. A me (l’ho scritto anche su FB nel gruppo dei Romanzi di Fantascienza) dispiace tantissimo quando penso che Urania, solo qualche annetto fa avrebbe volentieri ignorato cosette come “Grimm’s World” per concentrarsi direttamente sulla riedizione di capolavori come “Universo Incostante” (solo l’Hyperion di Simmons rivaleggia con questo colosso!) e, dei suoi due seguiti, “Quando la luce ritonerà” (questo si mai ripubblicato a più di 20 anni dall’edizione Nord) l’ultimo annunciato “Figli del cielo”… – fidati che se la pagina di Wikypedia è stata aggiornata con tanto di titolo italiano, a farlo sarà stato lo stesso “Curatore” secondo la logica delle anticipazioni diffuse in rete attraverso canali “non ufficiali”. Si pensi per esempio al pubblico orgasmo suscitato dalla riedizione del megalibro della saga dei Vorkosigan nella vecchia veste di Urania collezione. E’ indubbio che adesso Urania ci stia offrendo seconde e terze scelte a una qualità editoriale minore e anche a un prezzo maggiorato. Ma è pur vero che anche tra quelle cosette si trovano letture piacevolissime – vedi l’ultimo Delany, bellissimo! A volte, allora, ciò che indispone di più non è nemmeno la qualità delle pubblicazioni in sé ma la saccenza e la strafottenza con cui vengono propinate, senza trasparenza, senza chiarezza o onestà intellettuale alcune. Io penso che oltre a un investimento maggiore servirebbe li anche un cambio, un rinnovo alla curatela della testata. Comunque vada la drastica diminuzione di uscite degli altri category Mondadori (compreso il Giallo) suggerisce di non lamentarsi troppo, o meglio, di lamentarsi con giudizio e intelligenza, senza paraocchi. Grazie di cuore però, per questo spazio 🙂
Prego!
Lo scopo di questo spazio è quello di costituire un approdo alternativo non ai grandissimi appassionati (che questi volumi già li hanno vagliati) ma a chi si aggira in questo angolo letterario da poco. Io stessa lo frequento da non più di un decennio, però devo dire che l’appeal di Urania è molto sceso, soprattutto da quando ho la possibilità di leggere molto e bene in lingua originale.
Poi ovviamente dipende da cosa uno cerchi nella SFF, che contiene davvero prodotti diversi: per esempio per me non è essenziale che l’idea sia di prima mano (quale lo è davvero?) ma il suo sviluppo letterario, per questo non mi strappo i capelli per Vinge o Sterling. Mi fa un po’ sorridere che tu consideri Kim Stanley Robinson “mainstream” quando è ritenuto ostico e letterario dai più. Quando penso al mainstream io penso a Scalzi o Weir.
Evidentemente tu parti da un punto di vista diverso e hai ragione a dire che non sempre la popolarità coincide con la qualità, però c’è anche da dire che io da donna e lettrice che i cerchi rossi li ha sempre visti nell’usato ne ho le tasche piene di libri di scienziati scientificamente ineccepibili ma con risvolti letterari così fiacchi da farti cadere le braccia. Per questo metto sempre in chiaro i miei gusti e le mie esigenze e il sottogenere dei titoli.
Per fortuna per gli appassionati italiani non mancano posti più orientati all’approccio che hai illustrato. Questo blog vuole essere un po’ diverso, fornire risposte sulla base di esigenze diverse da quelle del fandom storico di Urania e della fantascienza di stampo classico, quindi spero comprenderete le mie bocciature e continuerete a fornire le vostre opinioni nei commenti. ^-^
Nella pagina di wikipedia italiana su Vinge pare sia già sparito il riferimento alla possibile pubblicazione su Jumbo, se non sono cieco io.
Comunque, già al tempo dell’uscita del Jumbo 40, sul blog urania, qualche lettore suggeriva la pubblicazione di “Children of the sky” proprio sulla collana Jumbo…mah. Non vorrei fossero solo voci. Tuttavia, piuttosto di Rama 4 preferirei di gran lunga la citata opera di Vinge.
Sterling credo abbia scritto di meglio di questo Urania (che al mio paese – su tre edicole – nell’edicola dove di solito gli Urania vanno a ruba ce ne sono ancora due copie invendute…brutto segno, dato che siamo quasi a fine mese). Personalmente ho apprezzato la raccolta “Un futuro all’antica”, ma il resto di suo che ho letto non mi è piaciuto tanto. Avrei accolto con più entusiasmo la pubblicazione dell’ultimo Gibson che sembra molto valido da quello che ho letto in giro.
Confermo l’avvenuta sparizione, il che potrebbe essere una smentita ma anche una conferma.
Certo, rispetto a quel Rama andrebbe bene davvero tutto. Ovvio che si spera in un titolo molto interessante e magari recente.
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