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ZONA 42 PRESENTA REGINA DEL SOLE E LE USCITE DEL 2016
Alla presenza dei suoi traduttori: Marco Piva traduttore di Charles Stross, Silvia Castoldi e Marco Passarello traduttori del ciclo di Virga e Chiara Reali, traduttrice di Desolation Road. Ci vorrebbero più incontri di questo tipo, davvero. Fanno salire l’hype, preparano il pubblico alle nuove uscite, creano l’evento nell’evento.
MP- Abbiamo tradotto il secondo volume di Virga, un ciclo molto moderno ma anche molto old style, per esempio non c’è gravità e altri particolari di questo tipo, senza però essere hard SF. Si tratta di una serie accessibile con trame avventurose e una protagonista avventuriera, diventata il centro dell’azione in Regina del Sole rispetto al primo romanzo dove era una presenza continua ma non centrale.
SC – L’autore stesso nella prefazione dice che il secondo romanzo gli è uscito in maniera fluida e in un’unica soluzione, editandolo pochissimo nella rilettura. Anche noi abbiamo percepito questo nella traduzione. Secondo me perché appunto, una sola protagonista e l’azione è un’unità di luogo meno spassante.
MP- Ed è anche più facile da tradurre.
E gli altri due libri della serie?
La prima trilogia verrà conclusa. Ci piacerebbe tradurre anche gli altri due, vedremo. Il terzo volume uscirà l’anno prossimo.
Come descrivereste la vostra esperienza di traduttori in Zona42?
MP- Siamo contenti di collaborare perché ci piace la loro politica e i romanzi sono scelti oculatamente. Il prodotto poi è molto curato, se abbiamo un problema possiamo chiedere poi c’è una rete di protezione, la traduzione non viene mandata subito alle rotative, viene riletta.
SC- Questa è la prova che si possono curare le edizioni anche come piccoli editori, si può puntare alla qualità. Bisogna farlo anche per allargare il proprio pubblico.
CR- Confermo quanto detto, da soddisfazione lavorare con Zona42. Come casa editrice hanno scommesso su di me che fino ad allora stavo traducendo più che altro saggistica, sognavo di tradurre narrativa. Poi ho cominciato con Ian McDonald, un inizio col botto. McDonal è stato più una sfida linguistica, Grimwood una per mantenere il ritmo della storia. Cavoli, il nome del traduttore in copertina è bello ma spaventa anche un po’, mi sentivo sotto i riflettori. Responsabilizza anche noi che lavoriamo a fare bene.
MP- Se non vedo il mio nome nei crediti iniziali nelle recensioni lo considero un buon lavoro, sono passato inosservato. Mi hanno costretto a farmi crescere la barba, o essere una bella donna per lavorare per loro (ride).
Io ho tradotto per ora solo Arresto di sistema di Charles Stross, esiste un vago seguito con un personaggio marginale di questo libro…chissà. Con questo genere di libro la difficoltà sta nel ricreare i giochi di parole, mi sono confrontato con Giorgio.
GP- Per il prossimo anno non ce la facciamo però nemmeno ad ipotizzarlo un nuovo Stross, facciamo 4, 5 libri anno come ritmo. Noi discutiamo e ci confrontiamo con i traduttori, siamo un po’ rompiballe.
MP- Ho avuto la fortuna di incontrare Stross, che abito ad Edimburgo, Lui sta Glasgow, con qualche difficoltà ci siamo incontrati per una birra e gli ho consegnato le copie italiane del suo romanzo.
Le anteprime del 2016
MS- Stiamo valutando un autore italiano ma non siamo ancora certi. Avendo ancora tempo e pochi titoli l’anno ci prendiamo i nostri tempi per valutare per bene il da farsi.
MAUL di Tricia Sullivan, tradotto da Chiara Reali.
CR- Realizzo l’ennesimo sogno di tradurre un’autrice donna. Sono due storie parallele che corrono insieme. Penso sarà molto bello da leggere: in parte è la solita storia in cui gli uomini sono stati spazzati via dall’epidemia e vengono tenuti in vita i pochi sopravvissuti a scopo riproduttivo, in parte racconta di una guerra tra gang in un centro commerciale.
Il modo in cui l’autrice gioca con linguaggi e strutture lo rendono forse il libro più bello che ho tradotto.
Elysium di Jennifer Marie Brissett
MS-Con questo cominciamo a pubblicare i libri più recenti, è stato pubblicato nel 2014. L’autrice ha un passato da libraria e non è una ragazzina, pur essendo esordiente, si capisce che ha letto e raccolto tanto nella sua vita. E’ una storia d’amore con protagonisti che cambiano e rimangono sempre se stessi nel tempo. Abbiamo avuto modo di contattarla personalmente. Ha avuto una menzione al Philip K Dick e loro ci hanno già citato sul sito dell’editore, questa collaborazione tra Paesi fa bene alla fantascienza.
GP- Ovvio poi nel 2016 arrivano Il sole Pirata (Virga III) e Fellahin. Per un po’ poi diremo basta alle trilogie, almeno per un po’, perché il loro peso per chi pubblica 4 5 titoli l’anno è forse troppo oneroso.
MS- L’entusiasmo è diventato consapevolezza, ecco.
Mi dispiace sempre di più non essere stato presente a “StraniMondi”
Ti rifarai l’anno prossimo Nick!
La scoperta più incredibile per me è stata di aver abitato per due anni nello stesso quartiere di Bruce Sterling senza averlo mai incontrato!
Adesso però potrai riconoscerlo!
Eh, ma abbiamo cambiato entrambi quartiere. E visto che frequenta i bar di piazza Vittorio dubito che ci incontreremo per qualche occasione mondana…
Avrei tanto voluto esserci, purtroppo degli impegni mi hanno bloccata. L’anno prossimo non mancherò 🙂
Pare volessero farla biennale ma forse ci stanno ripensando. Speriamo!
Mi unisco alla schiera di quelli che non hanno potuto esserci, nella speranza che Stranimondi venga replicata già dal prossimo anno. Mi spiace soprattutto di aver perso l’incontro con la De Bodard, per me una delle più belle scoperte degli ultimi tempi.
L’universo “Dai Viet” è affascinante e abbastanza originale: “Stazione Rossa”, romanzo breve, e “Fratello della Nave”, racconto, sono letture di buon livello e, a mio parere, le cose migliori pubblicate in italiano.
Però manca un ‘vero’ romanzo, di ampio respiro e più “strutturato”. Aspetto…