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star wars_1Sì, io ho visto, io so. Ieri sera ho visto il settimo capitolo di quella che forse è la saga cinematografica più amata di tutti i tempi, acquisito dalla sempre più gargantuesca Disney e diretto dall’uomo dei remake che fanno tremare i polsi, J.J. Abrams. Ieri sera ho visto Star Wars – Il Risveglio della Forza.
Tra una settimana affronteremo l’argomento senza timore di eccessivi spoiler. Nel frattempo in questo post trovate una lista di considerazioni riguardanti il posto di questo capitolo all’interno della saga, la riuscita finale del film e una valutazione di tutte le novità presenti. Nemmeno una riga di trama, nessun indizio che possa portarvi a dedurre alcunché. Meritate anche voi di godervi l’evento cinematografico dell’anno senza spoiler, così come ho fatto io. Buona lettura e che la forza filtrante delle tag sui social network sia con voi per le prossime ore.

  1. Sì, J.J. Abrams ce l’ha fatta, ha riportato Star Wars su grande schermo in una versione all’altezza della grandezza della storia, della sua epicità e del suo registro popolare. Il Risveglio della Forza, oltre all’imponente sforzo produttivo che ribadisce come chi può dovrebbe puntare sulla concretezza delle ricostruzioni più che sull’imponenza di green screen e computer grafica, ottiene un buon risultato nella difficile operazione di riportare lo spirito autentico della prima trilogia in sala nel 2015, in una veste che non lo renda troppo datato o ridicolo. Si respira space opera, avventura, ironia, il dramma è sempre in qualche modo contenuto e e ingabbiato dall’estrema lievità dell’impianto.
  2. No, J.J. Abrams non è riuscito a replicare l’incredibile mossa messa a segno con Star Trek, dove il suo remake era al contempo una delle cose migliori mai viste all’interno del franchise. Invece Il Risveglio della Forza à solo un buon film e un discreto punto di partenza, ma è ben lontano dall’essere all’altezza delle aspettative che genera.
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  3. Sì, i millennials potranno vedere questo capitolo senza aver recuperato i precedenti. Anzi, più la vostra conoscenza della saga è approfondita più questo film risulterà prevedibile e in molti casi banale o scontato. La scelta di mantenere così forte lo spirito originale della saga porta inevitabilmente alcuni personaggi a compiere delle scelte obbligate, largamente prevedibili a chi quelle scelte le ha già vissute da spettatore dei film precedenti.
  4. No, i limiti più contestati dei lavori di George Lucas non sono stati più rispettati, fortunatamente. Sì, un uomo di colore e una giovane donna sono in effetti i protagonisti di questo nuovo capitolo, una svolta impensabile anche nella seconda trilogia. Il film è anche attentissimo al pubblico femminile e a fornire a ogni etnia almeno un personaggio accattivante in cui identificarsi.
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  5. Purtroppo a funzionare al meglio sono ancora e solo i personaggi maschili. Sia quelli più classici affidati alle mani di veri e propri attori di prima fascia, vedi alla voce Oscar Isaac, sia quelli in qualche modo inediti per il contesto di Guerre Stellari. Adam Driver ha un ruolo non sempre coerente ma sicuramente più affascinante del passato proprio per la sua instabilità, John Boyega invece è proprio una novità a cui viene consentito, vivaddio, di avere una personalità basata sulle sue numerose debolezze, di essere un’eroe ma comunque macchiato di rimorso e colpa.
  6. La mestizia assoluta sul piano femminile invece. Quello di Lupita N’yongo mi vergognerei a definirlo ruolo, essendo una semplice comparsata. La povera Gwendoline Christie invece si deve fare carico di tutte quelle caratteristiche hanno reso gli stormtrooper dei personaggi involontariamente ridicoli nel passato senza per questo conquistarsi un vero momento per sé. Il personaggio di Daisy Ridley otterebbe gran giovamento se la si smettesse di volerla rendere la versione femminile del giovane Luke o di Anakin bambino, permettendole di avere un carattere suo.
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  7.  I grandi ritorni che tutti attendiamo finiscono per essere il più grosso errore del film, dato che si comportano esattamente come ci aspettiamo che loro facciano, rendendo davvero più che prevedibile la parte centrale del finale. In generale questa nuova trilogia ha un gran bisogno di smettere di guardarsi indietro, di inserire e citare. È necessario concentrarsi sul dire qualcosa di originale e quindi inaspettato per lo spettatore: Il Risveglio della Forza finisce per essere addirittura banale, riproponendo un sacco di situazioni già viste e non provando mai veramente a dire qualcosa di suo. I due più grandi colpi di scena del film non sono tali, ed è un bel problema.
  8. Il consiglio per il futuro è quello di rinunciare a qualcosa: non si può fare un film per piccini e adulti, adatto alle donne ma in grado di soddisfare il fandom maschile e maschilista, ricolmo di novità e personaggi inediti ma anche attivissimo nel ripercorrere e riproporre il passato.
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  9. A qualcosa bisognerà rinunciare, l’importante è non perdere lo spirito iniziale, quello del racconto popolare e favolistico, completo del tanto tempo fa ma ambientato in una galassia lontana lontana.
  10. Su possibili ship bisogna rimandare al post di settimana prossima, ma a dire il vero non è che pulluli di appigli la situazione. Ci sono le solite relazioni di forza (lato oscuro e non) e sudditanza, amicizie tra uomini veri e tutto il pacchetto ma devo dire che non mi ha nemmeno sfiorato il cervello. L’intero elemento romantico è continuamente suggerito ma sempre trattenuto, sia nelle coppie del passato che cin quelle del presente.
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