Statistiche
- L’elenco completo di letture è disponibile sul mio account anobii o su quello goodreads: il primo libro dell’anno è stato The Just City di Jo Walton, il numero speciale di Internazionale Storie, dedicato ai racconti brevi di autori giapponesi contemporanei.
- Nel 2015 ho letto 45 libri, tre in più rispetto all’anno precedente, anche se il numero totale di pagine supera di poco le 11000, quindi ho letto circa duemila pagine in meno rispetto al 2014 (per quel che può valere in un mondo di font da ipovedenti o lillipuziani).
Questo significa che, anche quest’anno, seppur strappata la sera del 31 dicembre…vittoria~! - Rispetto all’anno scorso è anche aumentato il numero dei libri letti in lingua originale: 14 volumi in inglese contro 1, tra cui figurano classici come Macbeth e Great Expectation, che ha molto rallentato il ritmo di lettura ma che hanno soddisfatto il mio bisogno di recuperare ogni anno qualche pezzetto di letteratura classica. Ormai l’inglese standard non è un problema (la velocità di fruizione è quasi identica) e anche quello ottocentesco non mi rallenta troppo.
- Come per l’anno scorso, circa la metà dei volumi letti sono stati pubblicati nell’ultimo anno, in Italia o in campo internazionale. Quest’anno sono riuscita a leggere molti più volumi recentemente usciti in paperback rispetto al solito e anche qualche arc in assoluta anteprima. Mi piace essere sul pezzo, ogni tanto.
- Il libro più datato letto da me quest’anno risale al 1611 circa ed è Macbeth, ma con Great Expectation è l’unico scritto prima del Novecento. Il più recente è Giallo Banana, uscito a novembre.
- Parlando di questioni di gender, siamo a 24 autori, 16 autrici, 5 volumi di autori vari. In ogni caso non sono propensa a impormi di leggere “diversamente” sia in termini di genere che di provenienza geografica, perché so che impormi criteri al di fuori del mio gusto tende ad abbassare notevolmente il mio gradimento complessivo. Il rapporto m/f comunque mi trova abbastanza soddisfatta.
- Parlando di nazionalità: 19 statunitensi, 6 inglesi (uno scozzese), 5 giapponesi, 4 italiani, 4 francesi, un danese. La Tumblr social justice non sarebbe contenta, ma io sono già positivamente sorpresa dal numero di italiani.
- Nel 2015 parecchi autori sono riusciti a piazzare più di un libro tra le mie letture: Libba Bray, Jeff VanderMeer, Mori Ogai, Brian K. Vaughan e Fiona Staples (il duo dietro Saga). Per una lettrice incostante come la sottoscritta, un record.
- Il genere più rappresentato è la fantascienza, in un anno di letture in cui il mio unico cruccio è di essere rimasta un po’ troppo entro i confini della SFF. Nel 2015 le mie letture sono state ancor di più spiccatamente di genere: 13 libri scifi (di cui 1 urania) e 5 fantasy.
- Tra i volumi letti quest’anno, 4 sono stati trasposti in film. Li ho visti tutti.
- 22 volumi tra le mie letture sono state recensiti qui sul blog, con una corsia di preferenza per i libri di genere. Se c’è qualcosa che ho mancato e v’interessa particolarmente, lasciatemi un commento e rimedierò.
- L’anno scorso postai una top ten dei volumi che ero più impaziente di recuperare. Le copertine in bianco e nero sono quelle dei libri che ho effettivamente letto durante l’anno. Sono molto sorpresa dal mio risultato finale. Wow!
BUONI PROPOSITI
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La sfida per l’anno venturo su Goodreads raggiungerà quota 47 libri. Bisogna impegnarsi sul serio o rivalutare tutti i volumi brevi che richiedono la mia attenzione
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Al solito, leggere i vincitori di Hugo, Arthur C. Clarke e Nebula, a meno che siano proprio titoli improponibili. Leggere più nominati possibili. Se proprio la voglia di vivere raggiunge livelli devastanti, anche il vincitore del World Fantasy Award.
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Leggere il vincitore del Booker Prize, a meno che non sia improponibile come quello di quest’anno. Dare una chance ai nominati.
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Leggere almeno un paio di libri il cui adattamento filmico o telefilmico è in arrivo.
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Avanzare nella lettura e rilettura dei cicli in corso: His Dark Materials, Imperial Radch, Southern Reach Trilogy, Takeshi Kovacs, Peter Grant, George Smiley, The Expanse.
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Continuare il recupero dei classici giapponesi del ‘900 e provare nuovi autori contemporanei nell’ottica alternativa a Murakami (#Murascettici).
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Tentare di recuperare i titoli del 2013/2014 che sto ancora puntando stile cane da tartufo. In questo senso quest’anno la mia prestazione è stata deludentissima.
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Finire di leggere gli ultimi volumi comprati nel soggiorno a New York del 2010, esattamente come l’anno scorso. Considerare seriamente quelli recuperati in Nuova Zelanda ormai due anni fa.
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Leggere almeno un paio di classici.
e ora…il Listone! Lo sapete no? Menù numerato a fondo pagina.
Posso dire a nome dei #Murakofili che i racconti di Internazionale (compreso quello di Murakami) non sono all’altezza dei migliori racconti di Murakami?
Sono contento che condividiamo lo stesso proposito per l’anno nuovo, e ti propongo una sfida: io leggo Il paese delle nevi in inglese, tu un opera maggiore del Losco Figuro tra quelle che non hai letto. Non valgono flop tipo After Dark. (Propongo, se non l’hai letto, Tutti i filgli di Dio danzano, che è breve). Entro il 2016, scontro tra recensioni. 😀
#NobelAdicaprioEoscarAmurakami
*un’opera
Di Murakami ho letto *una marea* di libri, considerando la mia antipatia verso di lui. Il mare è pieno di pesci, le librerie di autori giapponesi che non ho mai testato, perché alimentare questa inimicizia quando potrei trovare nuovi favoriti?
Che poi sia chiaro: io non gli darei neppure la coccarda alla festa delle salamella, ma non ne nego il talento.
Se Baru non vince qualche premio importante quest’anno… Rivolta!
Almeno una manciata di nomination, così me la posso tirare spacciandomi da grande intenditrice.
Se poi dovesse vincere almeno uno di quei premi a cui io e te stiamo pensando…fufufu.
Della tua lista mi ero segnato Stazione Undici (già, c’è anche in italiano, yuppie!) che ne aveva parlato benissimo anche un’altra persona affidabile.
Baru è lì in agguato, anche se mi spaventa il tempo che gli dovrei dedicare.
Mi incuriosisce molto The Victorian Chaise Lounge, che non ho mica capito se è un testo inglese o se è disponibile in italiano. E poi c’è la Egan, che ora che non se la fila più nessuno forse è il momento migliore per leggersela…
Stazione undici è un gran libro in toto, che consiglierei quasi a scatola chiusa (a differenza di Baru, quattrocento pagine tonde ma a carattere medio grande e assolutamente scorrevoli).
Sul titolo di Persephone Books non mi sono nemmeno posta il problema della traduzione , indagherò (ma non credo).
La Egan è fantastica, davvero. È veramente una perdita essere snob nei suoi confronti. Questo è ottimo per farsi un’idea ma quello davvero da leggere è “il tempo è un bastardo”. Un gran libro. Eviterei gli altri come prima lettura.
Mi fa piacere leggere finalmente bene della Egan: “Il tempo è un bastardo” è uno dei libri più belli letti negli ultimi 4-5 anni. Non è un romanzo di fantascienza, ma alcuni episodi io li vedo al confine (il tempo non è una dimensione della SF?): quando ho provato a parlarne però non ho trovato altri estimatori tra gli appassionati del genere.
“Scatola nera” e “Guardami” sono entrambi sull’ereader in attesa da un alcuni anni: sarà arrivato il momento?
A visit from the Goon Squad è fantastico e lo considero un ibrido: diciamo che essendo ambientato nel quasi presente per i tre quarti del libro è dura definirlo SFF a tutti gli effetti (anche se in molti lo fanno) ma il finale inevitabilmente va a ricadere nei nostri amati lidi. Black Box invece è chiaramente fantascienza (non speculative fiction, no, proprio fantascienza), anche se editori nostrani e stranieri fingono indifferenza. Io punterei a recuperare quello, ci metti un’oretta, ma riesce comunque a immergersi a una certa profondità.
Guardami è molto profetico ma a mio parere perde tantissimo il filo nella parte centrale (roba che tranquillamente 150 pagine in meno). Mi manca giusto Fortezza, che spero di recuperare prestissimo.
Nota dolente: ho letto tutto in biblioteca. Almeno di A visit from the goon squad vorrei il cartaceo, soprattutto perché conto prima o poi di rileggerlo! *O*
Aggiungerei che uno dei racconti è ambientato in un futuro prossimo per l’autrice che per noi si è quasi realizzato.
Lei è particolarmente profetica, alle volte. Soprattutto sul tema terrorismo.