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China Miéville, Colin Wilson, fantascienza, Fanucci, i libri con gli alieni e le astronavi, Kage Baker, Urania, Urania Collezione, Valerio Dalla Ragione, zona 42
Urania 1629 (I Capolavori) – Coyote del Cielo di Kage Baker
C’è aria di primavera nelle strade, nei prati e tra innamorati, ma non a Segrate. Tornano i capolavori e zac, colpo mortale al mio ottimismo. E anche alla mia giovinezza, perché questa cosa che comincio a ricordarmi le edizioni precedenti delle ristampe sta cominciando mi manda in paranoia. Sono abbastanza certa di ricordarmelo questo Urania quando comparve nel 2002, nell’allora edizione a banda arancione (che non avrei mai pensato e ora quasi rimpiango), numero 1455. Secondo volume del quintetto La Compagnia del Tempo di Kage Baker, beh, che dire? Lo ricorderemo forse come il ciclo che diede i natali all’infausta consuetudine de i capolavori? Se vogliamo essere ottimisti e primaverili, è anche il primo ciclo di cui *finalmente* il primo volume è rimasto disponibile in ebook. Il che significa (si spera) che questa sarà l’ultima ristampa di una saga con pubblicazione conclusa nel 2011 e che già pare si senta il bisogno di rinnovare. MAH. Per chi fosse interessato alla trama, seguiamo i tentativi di salvataggio dei nativi americani nel 1699 da parte di un cyborg immortale di nome Joseph. Impersonando la divinità del Coyote Celeste tenterà di spostare la popolazione nella speciale riserva della Compagnia del Tempo.
Lo leggerò? Se proprio proprio mi dedicherei al primo volume, unanimemente considerato il migliore della serie. Baker nel frattempo è morta, certo, però ogni tanto Urania potrebbe smetterla di salvare libri nativi d’annata e ricordarsi che dal 2011 a oggi magari magari un paio di titoli conquistadores interessanti e che costino due lire in diritti si potrebbero anche trovare e proporre.
Urania Collezione 159 – I Vampiri dello Spazio di Colin Wilson
Quantomeno questo Urania Collezione è davvero un ripescaggio d’annata: la prima pubblicazione risale al 1978, numero 744.
Pur non essendo un grande titolo del passato, indubbiamente un suo fascino ce l’ha, a partire dalle premesse. Il tutto inizia come nel più classico incontro con Rama: mastodontica nave aliena viene individuata dalla navicella di turno, stavolta comandata da tale Olaf Carlsen. Questi umani però non la trovano vuota ed enigmatica come nel capolavoro di Arthur C. Clarke, bensì ricolma di figure umanoidi al suo interno. Se associamo il titolo che contiene la parola “vampiri” e l’etichetta gothic horror che qualcuno associa al romanzo, direi che qualche premessa interessante e gotica c’è. Pare ci sia anche un adattamento filmico noto come Space Vampires, del 1985, che vede figurare nel cast Patrick Stewart.
Lo leggerò? Complici letture fin troppo auliche degli ultimi mesi, ho una voglia di astronavi e alieni che non vi dico. Tanti lettori sottolineano poi la velocità e la gradevolezza del titolo, anche se abbinata a una parte scientifica di pura fuffa, per cui…
L’unico appunto è che dalle recensioni lette qua e là questo titolo degli anni ’70 sembra più ancorato a stilemi SFF del decennio precedente. Segnalo inoltre che la precedente traduzione è nota per avere parecchi refusi ed errori (sui rimaneggiamenti non saprei).
Prossimamente: [IN AGGIORNAMENTO]
STRANIMONDI
Alastair Reynolds e Tricia Sullivan saranno i superospiti della seconda edizione! REYNOLDS! SULLIVAN!! YAY!
Prendo un profondo respiro e vi dò anche informazione utile e sensata: la seconda edizione di Stranimondi 2016 si terrà il 15 e 16 ottobre a Milano. La nuova sede è la struttura dell’Università Europea degli Sport della Mente, in via Sant’Uguzzone 8.
Per chi sia nuovo del blog, StraniMondi è la neonata ma fighissima convention degli editori italiani di SFF. La convention italiana si articola in una parte dedicata alla consueta mostra mercato e in una serie di conferenze con autori, editori, appassioanti ed esperti del settore. QUI trovate un resoconto della prima edizione.
FANUCCI
Pensate che sensazione straniante si proverebbe se Fanucci lanciasse quella che di gran lunga è l’uscita più figa e importante del mese (considerando il mercato italiano, probabilmente una delle più rilevanti del 2016) e, chessò, lo annunciasse in qualche modo. Non dico un comunicato stampa, ma una voce, un tweet, un qualcosa che non sia qualcuno che ti scrive e ti dice “oh, ma sai che su Amazon è apparso Embassytown?”. Niente paura invece, anche stavolta spunta all’improvviso quello è che uno dei titoli più complessi e importanti dell’amatissimo autore cyberpunk britannico.
Per i fan dell’autore, del genere e per chi in generale voglia riconnettersi per un momento alla contemporaneità letteraria SFF, è un’uscita imperdibile. Punto.
Unico, enorme problema: tremate, perché il tomo di quasi 400 pagine ha come tematica centrale il linguaggio ed è a sua volta scritta in un stile affascinante ma che pone una vera sfida per il lettore (e conseguentemente il traduttore). Fanucci negli ultimi mesi ha lanciato segnali incoraggianti (ho letto Caliban’s War nella loro edizione e ci ho capito abbastanza raccontarlo), ma invito i coraggiosi che si lanceranno sull’edizione italiana a rassicurarci al più presto.
Embassytown è già disponibile in ebook ed uscirà in copia cartacea il 31 marzo 2016.
Un’uscita rilevante del 2011, capite? DUEMILA E UNDICI.
[Recensione di The City & The City di China Miéville]
ZONA 42
Qualcosa bolle in pentola in casa Zona 42. Innanzitutto dopo la conferma che la convention milanese di StraniMondi si farà anche nel 2016 (inizialmente si era parlato di cadenza biennale), la casa editrice ha annunciato che l’autrice Tricia Sullivan sarà una dei superospiti di quest’annata. Ricordate Selezione Naturale, di cui vi parlavo lo scorso mese? Ecco, probabilmente sarà il caso di recuperarlo per tempo.
Sul sito di Zona42 è stata segnalata una delle iniziative editoriale avanti anni luce che contraddistinguono questa piccola realtà. Esiste infatti una pagina facebook dedicata dove è possibile seguire Ettore Lombardi, l’ingegnere di volo e astronauta protagonista del prossimo misterioso progetto editoriale italiano di Zona42.
Dato che al primo tentativo con un autore italiano è arrivata la nomination al Premio Italia (purtroppo ancora comodamente adagiato sulla mensola in attesa delle mie attenzioni), la curiosità non può che essere tanta anche stavolta.
LETTERE ANIMATE
Oltre al consueto in bocca al lupo rivolto a ogni autore italiano che segnali il suo romanzo in questa rubrichetta, ci tengo a fare i complimenti a per aver sfornato una copertina degna di questo nome per il suo romanzo intitolato Selène. Romanzo anche ambizioso: risale allo scorso aprile, ma si tratta del primo capitolo di una saga in lavorazione.
La storia è incentrata su un gruppo di quattro amici che vivono nella complessa realtà delle due città stato sopravvissute alla guerra, Redui ed Eyodasmi. Siamo nel sesto millennio e non si preannunciano momenti felici per i quattro giovani. Quindi, fatemi capire, niente detective noir futuristico? Evviva!
Così a primo impatto parrebbe una storia distopica con tematiche tra l’on the road e il coming of age. Sicuramente qualcosa di diverso dalla solita offerta italiana in campo SFF, che quindi segnalo davvero con piacere.
Ho letto altrove che la traduzione di Embassytown è stato affidata a Federico Pio Gentile che è un esperto di linguistica inglese. Ciò fa ben sperare.
PS: Kage Baker è una donna, quindi è mortA.
🙂
Speriamo in bene, dato che già di loro i romanzi di Miéville sono delle belle gatte da pelare.
Corretto il refuso al volo.
La compagnia del Tempo mi è piaciuto molto, spero ristampino tutto il ciclo – e spero anche che il livello non cali drammaticamente.
Grazie per la dritta Lurkerella, ne terrò conto. Sulla ripubblicazione del ciclo, dato lo stato catatonico della collana, contaci assolutamente.
Ho appena editato il post con le prime news su Strani Mondi. Non so se graviti in zona Milano, ma ti consiglio di darci un’occhiata!
Io di Kage Baker e del ciclo della Compagnia del Tempo ho letto solo “Mendoza in Hollywood”, e l’impressione che ne ho avuto è stata molto negativa. Azione estremamente diluita, in pratica le uniche cose che succedono sono quelle che servono a preparare la trama dei romanzi successivi. La cosa affascinante dovrebbe essere la convivenza di persone provenienti da epoche molto diverse… solo che a mio avviso l’autrice non riesce neppure lontanamente a trasmettere al lettore la sensazione che i personaggi siano qualcosa di diverso da statunitensi del presente un po’ eccentrici. Se i libri sono tutti così, per me è abbastanza misterioso il motivo per cui questo ciclo abbia avuto successo.
Quando sembrava che Fanucci avesse rinunciato a Miéville (sopratutto a quello fantascientifico), ho cominciato a leggere Embassytown in originale. Considera che è passato più di un anno, ma rileggendo la prima parte in italiano l’impressione è di una traduzione molto fedele, e nei neologismi migliore di quella spagnala (shiftparents, da noi turnogenitori, in spagnolo cicloparents che fa pensare a dei veicolo, ci ho messo un po’ per capire il senso). Inoltre la traduzione rende l’aspetto un po’ fumettistico e weird che in inglese mi era sfuggito. Ottima introduzione di Carlo Pagetti.
Insomma, acquisto imperdibile, anche se la tematica sembra ostica il romanzo appassiona, grazie a personaggi molto più complessi e tridimensionali de La città e la città.
Curiosità: perché cyberpunk?
Grazie mille per la segnalazione…speriamo davvero allora!
PS Quanto vorrei che portassero “This Census Taker”, sembra molto intrigante.
Reynolds a Milano??? MUOIO!
Speriamo di potermi portare Urania Jumbo estate 2016 “CHASM CITY” per farmelo autografare (speranza vana?)
Guardo con curiosità a Embassytown già da quando uscì in inglese ma non ho ancora trovato il tempo per leggerlo: l’uscita italiana (concordo con te sull’importanza e sul ritardo nel pubblicarlo) forse potrebbe portarlo in alto nella mia classifica personale delle priorità… Sono frenato dalla paura che mi ricordi troppo la mia amata Le Guin…
Direi che l’uscita di Chasm City a questo punto è quasi certa, dai. Vero che a Segrate hanno delle bizzarre strategie di marketing, però porteranno un autore di questa levatura con qualche nuova proposta no?
Chissà se poi arriveranno altri ospiti! *O*
A questo punto è quello che spero, anzi rilancio: due Jumbo all’anno? Si, a rigor di logica ci starebbe tutta accompagnare un autore così importante con altre presenze di adeguata levatura… Incrociamo le dita!!! 😀
Se posso, vorrei tranquillizzare Jimi Paradise: Embassytown è un capolavoro (da leggere, assolutamente!) ma non c’entra nulla con la Le Guin.
Ma il prossimo romanzo di Z42 esce a metà aprile? Dai che ho l’hype a seimila!
Se tutto si incastra come speriamo si incastri, bé, forse anche prima.
Tieni le dita incastr… incrociate. 🙂
Quindi Embassy Town è già in libreria? Sono passato pochi giorni fa in quella che è una delle poche librerie di Bologna in cui c’è ancora una sezione dedicata alla Fantascienza e non l’ho visto (sempre che non l’abbiano messo nella sezione Fantasy). Tornerò a guardarci.
“Embassytown” è una sorta di parabola sul potere della comunicazione verbale (e del linguaggio in senso lato) e in molti passaggi può anche essere considerato una metafora dell’uso attuale dei mezzi di comunicazione di massa. È perciò molto riduttivo parlarne solo in termini di romanzo appartenente alla categoria “Xeno SF”.
Un ampio “Proemio” definisce lo scenario e le origini della protagonista (Avice), poi la narrazione prosegue su due piani temporali leggermente sfalsati fino al punto cruciale della vicenda (circa a metà romanzo); da qui in avanti il racconto procede in “diretta”, senza altri flashback.
Non si smette mai di leggere: anche quando sembra non succedere nulla, si sente comunque nell’aria una forte sensazione di tensione e di minaccia (sul pianeta Arieka, la comunicazione tra le due specie è vitale per gli umani).
Il testo tradotto risulta scorrevole ma caratterizzato da un vocabolario insolitamente ricco (il che ha significato, per me, una decina di incursioni tra le pagine del dizionario). Se i personaggi sono ben caratterizzati e coerenti, le descrizioni, al contrario, non sono mai di qualità “fotografica”: ciò determina l’impressione di trovarsi quasi costantemente in scenari dai contorni sfumati, con una visione leggermente allucinata e distorta (del resto, sul pianeta Arieka l’atmosfera è respirabile dagli umani solo nel nucleo della città).
L’aspetto grottesco degli alieni (gli Ospiti) è bilanciato dall’ambientazione affascinante (urbana e non) e da personaggi sorprendenti (ad esempio, le figure “sdoppiate” degli Ambasciatori umani).
Refusi ed errori, che non influiscono in alcun modo sulla comprensibilità del testo, sono meno di 15 (in 400 pagine è un risultato buono, comunque nella media); il primo è spuntato a pagina 107, quando avevo cominciato ad accarezzare l’idea di avere tra le mani uno dei rarissimi ebook perfetti.
Embassytown si potrebbe candidare come miglior uscita del 2016 almeno finora, mentre per quanto riguarda StraniMondi, beh…secondo me manifestazioni come questa rappresentano il giusto segnale da dare per “svecchiare” un po l’ambiente nostrano.
Mi sta bene. Me l’avevate detto, che peggiorava. Altro che crollo verticale! Il coyone del cielo, futile e interlocutorio. Bleah
By the way, la Mondadori ha anche aumentato i prezzi di Urania e UC.
Coi soldi che risparmio evitandomi ‘ste due ciofeche mi compro il prossimo romanzo di Vietti e son contento.
Ragazzi dal blog di Urznia giungono giusto oggi notizie coi fiocch, forse degne dei bei tempi 😉
Ho letto e meno male che ho una settimana per digerire quel “come si vede, tutte novità”.
Quattro inediti in quattro mesi, notoriamente quelli in cui fanno uscire qualcosa, dopo quelli proposti finora (e soprattutto ancora una volta autori noti e già pubblicati eh).
Comunque non vedo l’ora di parlare di Lock-in e compagnia, e finalmente dell’aumento del prezzo, ora che ho anche la risposta ufficiale dell’editore. Preparate le vostre criptoteorie cospirazioniste!
Aaaaaahhh! Scalzi! Scalzi! Gridolini di giubilo 🙂
Con la scomparsa misteriosa della Gargoyle stavo perdendo le speranze di leggerlo in italiano.
Direi che questo passaggio di Scalzi rende la scomparsa di Gargoyle quasi definitiva.
Di fronte alla contestazione montante la comunicazione redazionale di Urania sa tanto di osso gettato ai cani per distrarli…intanto si è capito che era tutta una questione volgarmente economica. Personalmente non ho mai creduto a queste schiere di appassionati reclamanti” (…) classici del recente passato”, tant’é che le ristampe sono destinate a diradarsi ora che il prezzo ha strappato verso l’alto, non solo per la versione cartacea ma incredibilmente anche per quella digitale.
Ben vengano gli inediti di valore, sarebbe auspicabile anche una linea editoriale similare per i Millemondi e i Collezione, magari abolendo il recupero di serie superflue facilmente reperibili nell’ usato come quelle passate ultimamente sui Millemondi e il recupero nei Collezione di opere leggibili(!) e non di ciofeche archeologiche.
“Real Mars” è il programma a pagamento di Mars Channel, canale che trasmette le immagini della prima spedizione con equipaggio umano su Marte; un “reality” in diretta 24 ore al giorno. Sebbene la vicenda sia ambientata intorno al 2030, offre un’immagine della comunicazione televisiva (e dei suoi meccanismi spettacolari) molto simile a quella attuale.
Il punto di vista degli astronauti (Konstantin, Therèse, Ettore e Ulrike) si alterna a quello di decine di telecamere che inviano immagini a miliardi di spettatori, le cui vicende personali e terrene talvolta si sovrappongono a quelle dei pionieri dello spazio interplanetario.
Originale, con personaggi a sorpresa e finale imprevedibile. Molto bello.