Tag
Azzurritudine, buddy movies, father issue, film coi pugni nelle mani, Idris Elba, James Watkins, Kelly Reilly, le mani addosso!, Richard Madden, Ship Sheep, shippabbestia, spiegazioni cazzare
C’è solo una persona che in questa settimana mestissima colpisce più duro del caldo ed è Idris Elba in Bastille Day + sottotitolo così spoiler che fingeremo che non esista. Stavolta però i distributori si meritano un applauso perché questo action tutto inseguimenti e ribaltoni esce oggi, 13 luglio, esattamente il giorno in cui cominciano le vicende del film, ambientato in Francia a poche ore dall’anniversario della presa della Bastiglia! Figata assoluta e cinque alto!
Cosa ci fanno due attori inglesissimi come Idris Elba e Richard Madden in una Parigi sconvolta da misteriosi attentati terroristici? Beh, fanno gli statunitensi impegnati a salvare le chiappe a quei fessi dei francesi, perché questo è un vero action, di quelli che sparano forte e alto, fino a far sembrare verosimile il più vaginale dei cinemozioni5.
Ricordate un mesetto fa, quando tutti si erano messi in testa che bisognava assolutamente individuare il nuovo James Bond al posto della povera Barbara Broccoli e giornalmente diluviavano indiscrezioni incoerenti a riguardo? Bastille Day venne citato più di una volta come sorta di prova generale di Idris Elba nei panni di Bond, prima di essere accusato dal produttore della saga di 007 di essere troppo street per il ruolo. Questo era l’unico motivo per cui questo action tutto sommato ordinario era entrato nel mio radar, prima di vedere il trailer e notare un altro punto di grande interesse, di cui parleremo in fondo al post.
Curiosamente il film di James Watkins (passato a un genere completamente differente dopo la sorpresa gotica di The Woman in Black) sembra dare più ragione al produttore razzista che ai sostenitori del primo Bond nero, o almeno io ci ho visto molto più un provino per la regia del 26esimo Bond che per il protagonista. Se la trama di Bastille Day è basata su una sceneggiatura con decine e decine di salti dello squalo e uno svolgimento che dall’irrealistico sfocia nel prevedibile e insieme incoerente nel gran finale, sotto il profilo della regia è tutta un’altra musica.
D’altronde questo genere di action con la CIA, i terroristi e qualche civile coinvolto nell’azione non ha mai previsto trame solide come la roccia, quanto piuttosto una regia capace di tenere il passo di inseguimenti, esplosioni e sparatorie. Bastille Day questo lo riesce a fare e dannatamente bene, strizzando l’occhio proprio a James Bond.
Senza avere un tocco da maestro o un talento fuori dal comune, Watkins si dimostra un solido regista, capace di piazzare almeno un paio di sequenze che si fanno notare, su tutte il lungo e avvincente inseguimento sui tetti che porta i due protagonisti del film a incontrarsi, che ricorda da vicino certi passaggi dei Bond di Sam Mendez, solo più realistici e, appunto, street.
Con Watkins impegnatissimo a provare di essere un solido regista d’azione e la sceneggiatura che tra i pochi meriti annovera la costruzione di un wannabe franchise senza un finale smaccatamente ammiccante e aperto (finalmente!), l’ingrato compito di donare spessore al film tocca al suo protagonista, l’agente della CIA impulsivo e poco ligio a seguire le regole ma sempre capace di tenere le redini del gioco Idris Elba. Insomma, una versione di Luther meno spirituale e più pronta a menar le mani, che si conferma essere l’asso nella manica di un attore capace di emanare carisma anche solo respirando. Che minacci ficcando una pistola in bocca un terrorista o guidi una pacchianissima Mercedes color oro, Elba è l’agente con un compito impossibile a cui vorremmo affidare il destino di Parigi e del mondo, capace col suo piglio sicuro di cancellare l’Apocalisse e attenuare la portata delle stronzate che è costretto da copione a proferire.
All’amante dell’action in cui si menano le mani (ma per salvare legge e ordine) forse sfuggirà il potere moltiplicatore che l’ex principe azzurro di Westeros Richard Madden esercita sull’equazione finale, ma alla fangirl no. Il suo giovane borseggiatore con un father issue grosso così e un’azzurritudine oculare senza fine incarna il ruolo tipo di James McAvoy 2005 circa, al netto dell’ironia pungentissima che probabilmente attingeva dal suo stesso carattere. Madden invece, inconsapevolmente coinvolto nell’esplosione di un ordigno dopo aver rubato la borsa che conteneva la bomba a una terrorista, si limita a fare da spalla poco ingombrante ma sempre presente per un Elba scatenatissimo, riuscendo a smussarne i lati più duri e, appunto, street.
Lo vado a vedere? In un’estate assolutamente catastrofica a livello qualitativo e di risultati al botteghino, l’action che non ti aspetti è Bastille Day. Senza strafare né eccellere, sfrutta al meglio il suo carismatico leader e una produzione non certo faraonica per mettere in campo una ricerca di una cellula terroristica che, se narrativamente sfiora il ridicolo, si fa vedere con una certa soddisfazione. Quel pugno d’idee buone per avviare una saga c’erano davvero tutte.
Ci shippo qualcuno? Finalmente sì, finalmente abbiamo il film involontariamente fangirlistico dell’estate (sempre sperando che qualcuno si affretti a smentirti e a spararne uno ancora più grosso, Star Trek Beyond sto guardando te).
Dopo aver visto qualche secondo di trailer al cinema, mi si sono immediatamente rizzate le antenne: cos’erano tutti quegli sguardi intensi tra Idris Elba e un Richard Madden con la sguardo da cucciolo ferito in cerca di un padrone?
Ora, senza fraintendimenti estremi (anche se date un’occhiata alle immagini nel post, c’è già ampio spazio per vederci quello che vogliamo!) il film è sostanzialmente questo: Richard Madden è un cucciolo randagio che rubacchia il latte dal frigo di Idris Elba, che ogni tanto gli dà qualche manata (lemaniaddossooooo!) e si illude di non essersi affezionato a quel trovatello, ma in realtà con i suoi occhioni azzurri azzurrissimi si fa strada nel cuore zarro del rude agente della CIA. Awwwwwwww!
L’alchimia tra i due funziona così bene che a fine film il supposto love interest di Richard si eclissa e lo shipping trionfa! Ragazze vi ho avvisato: questo è da vedere e giffare.
In effetti il trailer suggerisce parecchi spunti fangirlistici! 🙂 Me lo segno senz’altro!
Cavolo deve proprio avere del “potenziale” se ti è partita una fangirlata così potente XD
Ma l’hai visto il trailer? Ti guarda il trailer.
Cosa sono quei perenni Puppy Eyes *____* (anche se non è assolutamente il tipo di film che piace a me)
Azione, Idris Elba,Richard Madden. Direi che sono gli ingredienti ideali per l’action della mia estate 🙂
P.S. tra l’altro, forse per colpa dell’ambientazione, mi ha riportato alla mente From Paris with love, con Travolta e Rhys-Meyers… L’azzurritudine c’era pure lì