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Urania 1633 – Astronave Ammiraglia di Mike Resnick
Ogni volta che mi capita di presentare volumi di autori come Mike Resnick mi maledico per aver impostato questa rubrica come commento a tutto quello che esce e non solo il meglio del meglio aka quello che piace a me. Siccome però ci tengo ad avere la mia rubrica mensile e non a cadenza annuale, vi annuncio con viva e vibrante soddisfazione che questo è il quinto e ultimo volume di questa saga military space opera che mette d’accordo l’appassionato medio di Urania e il lettore occasionale che legge Urania e intende Guerre Stellari. La saga è stata pubblicata a partire dal numero 1579 di Urania in soli 5 volumi (dettaglio che l’appassionato sa non essere scontato) e se non erro potete recuperare in ebook gli ultimi due, intitolati Astronave Mercenaria (gennaio 2015) e I Ribelli dell’Astronave (luglio 2015).
Per Agosto è anche giusto che esca un volume che i lettori che comprano e sostengono Urania no matter what adoreranno. Io mi limito al mio solito giochino di copincollare frammenti della trama estrapolati dalla quarta di copertina mentre giocate alle differenze con Star Wars: “la Repubblica si sta trasformando in un’opprimente dittatura”, “federazione interstellare”, “un ribelle di fatto dirige la prua della sua ammiraglia”.
Lo acquisterò? Come per i precedenti, no. Pur non disdegnando qualche space opera, sarebbe bello leggere nei pochi spazi dedicati agli inediti rimasti a disposizione delle uscite annuali di Urania qualcosa di più vicino alla produzione attuale SFF statunitense e mondiale e non lo stereotipo fantascientifico per antonomasia. Lo so, Resnick ha vinto una marea di Hugo ed è un grandissimo autore, ok, sì, ma quanti grandi autori vincitori di Hugo sono ancora al 100% inediti nell’italico idioma? Immagino poi che, data la popolarità dell’autore e le scelte editoriali di Urania, mi troverò presto di nuovo a varcare la soglia della sua pagina wikipedia, sperando nel frattempo sistemino la dispersivissima e poco informativa pagina bibliografica, senza nemmeno i titoli delle varie saghe raggruppati insieme.
Urania Collezione 163 – Marziani, andate a casa! di Fredric Brown
Torna ancora una volta sulle pagine di un’Urania un’autore che è stato rispolverato in tempi recenti dopo anni di oblio, Fredric Brown (prima che arrivi qualcuno a farmi no no col ditino: le apparizioni di Brown pre-Millemondi doppio di Cosmolinea risalgano a Urania 582, Millemondi 35 e Urania Collezione 16).
A parte il fatto che ogni volta mi scappa una e o una k di troppo nel nome, devo dire che, se proprio dobbiamo morire di SFF pre 1990, è un autore che mi aggrada molto, a parte i suoi personaggi femminili fatti con lo stampino e la onnipresenza dei ciclostilo nelle sue storie brevi.
Ora, non mi spingerei a sostenere che si tratta della “più famosa invasione dei marziani, dopo quelle di H.G. Wells e Orson Welles” (possibile che non succeda mai nulla di rilevante dopo gli anni ’60?) ma sicuramente è un piccolo classico della fantascienza più ironica e divertente, l’ideale per spezzare tra un drammone distopico e un drammone post apocalittico. Avete presente Balle spaziali 2? Ecco, era liberamente (se non ricordo male, molto liberamente) ispirato a questo libro.
La terra viene invasa dai più classici omini verdi, che non portano con sé né terribili armi né tecnologie sconosciute, ma solo una saccente insolenza che metterà in ginocchio l’umanità intera.
Lo comprerò? Vorrei recuperare qualche informazione sulla traduzione, di cui stavolta non si sa davvero nulla. Dato che è stato precisato che sul Collezione 162 la traduzione originale di Monicelli era stata riveduta e integrata delle parti precedentemente tagliate, se anche questo Brown si rivelasse così curato, lo prenderei sicuramente. Rinnovando l’invito a Giuseppe Lippi a schiaffare da qualche parte un “edizione riveduta e corretta” o “edizione integrale”, rimane il fatto che questo è un titolo davvero all’altezza della missione di Urania Collezione.
In attesa di scoprire i titoli di Settembre 2016, è stato annunciato che il vincitore del premio Urania di quest’anno è Pulphagus® di Lukha B. Kremo, che verrà come al solito pubblicato a novembre.
FUTURE FICTION
Che bomba Future Fiction sgancia ad Agosto!
Pubblicheranno infatti Le bolle di Yuanyuan di Cixin Liu. un racconto scritto dall’autore cinese di SFF più famoso a livello internazionale e vincitore del premio Hugo 2015 con The Three Body Problems (sì ce l’ho lì ma è Agosto e mi merito la mia Ann Leckie, d’accordo?).
Siete di quelli che se non c’è il scientificamente plausibile cominciate a dire con tono super acido “ma se si chiama fantaSCIENZA un motivo ci sarà eh!”. Forse abbiamo trovato un titolo per voi, dedicato al rapporto conflittuale tra generazioni e ambientato nel prossimo futuro, che non necessita solamente di lavoro e sacrificio, ma anche di leggerezza e creatività. Traduzione di Francesco Verso, copertina di Eugenia Ponzo.
Parlando di copertine, avevano pure fatto un contest, che non potevo mancare di segnalarvi (ora perché mi sono accorta ora, ehm), da amante delle illustrazioni quale sono!
Le prossime uscite sono già state presentate QUI, ma non temete (sempre che mi ricordi) le includerò volta per volta in questa rubrica!
FANUCCI EDITORE
A parte la ristampa degli ultimi volumi del ciclo di Dune non dovrebbero uscire novità mirabolanti per Fanucci ad Agosto, ma questo non vuol dire non sia il momento di pensare un acquisto della casa editrice, anzi: da oggi 1 agosto fino a fine mese il catalogo Fanucci Editore avrà il 20% di sconto, quindi forse è il caso di fare una ricerca in giro (oppure c’è sempre la tag qui accanto per risalire a tutte le uscite degli ultimi mesi).
Se chiedete a me, la risposta è ovviamente il duo di Ancillary di Ann Leckie, tenendo presente tutte le perplessità sulla traduzione del caso. Anzi, a fronte di alcune voci riguardo la possibilità che non esca il terzo e ultimo volume, Ancillary Mercy (che sto leggendo in questi giorni), ho contattato Fanucci e vi farò avere eventuali risposte al riguardo.
Se invece la Leckie o la fantascienza di questo decennio è troppo “politcally correct” per voi (nella speranza imperitura di capire che intendono certi detrattori usando questo termine), vi segnalo anche che 50 titoli introvabili verranno ristampati e inviati nelle librerie in edizione limitata con la veste grafica della collana Numeri Uno.
Si tratta per la stragrande maggioranza di titoli di Philip K. Dick, con qualche spruzzata di Brandon Sanderson, Jack Vance e Dan Simmons. La lista completa la trovate qui.
ZONA42
Si avvicina la data di pubblicazione di Sole Pirata, l’ultimo libro della trilogia di Karl Schroeder dedicata a Virga. Nei prossimi giorni verrà pubblicata la copertina del terzo romanzo, che chiuderà il secondo esperimento seriale della casa editrice.
Io nel frattempo, nonostante avessi giurato e spergiurato di non farlo perché non era il mio genere, alla fine ho letto il primo volume, Il Sole dei Soli, aderendo alla #ReadVirga di Thomas Wagner. Risultato: not my cup of tea all’ennesima potenza. Non mi è proprio piaciuto, ma avremo modo di riparlarne in seguito, soprattutto perché credo che abbia parecchi potenziali lettori là fuori che invece lo gradirebbero, e molto. Lascio spiegare a chi è più capace della sottoscritta.
STRANIMONDI
Ok, azzero l’ironia e tiro fuori la mia diplomazia più paracula che quelli su all’Onu mi fanno un baffo perché l’ultima volta che ho parlato di StraniMondi ho causato una diaspora da / un ban a catena su un noto ritrovo di fantascienza italiana che levati. Tipo il flame della community SFF italiana del 2015, ma proprio a mani basse. La prima volta nella mia vita che mi davano della Selvaggia Lucarelli…quanti ricordi!
Anche quest’anno si terrà a Milano StraniMondi, un appuntamento dedicato ai lettori amanti degli strani mondi SFF (appunto) e una discreta figata assoluta. Sparo lì due ospiti, giusto per farvi capire: Tricia Sullivan, Alastair Reynolds e Ramsey Cambpell, oltre alla possibilità di incontrare i vostri autori italiani ed editori preferiti e perché no, venirmi a spiegare di persona perché ho torto su /inserire argomento a scelta/.
L’appuntamento è il 15 e il 16 ottobre a Milano. Tutte le informazioni le trovate sul sito di Stranimondi. Come già per la prima edizione, c’è un progetto di crowdfunding in corso per sostenere l’evento. Ok, qui arriva la parte controversa. Dunque, vediamo…dato che l’ingresso è a pagamento e non si scappa, comprando ora il biglietto online (come avviene per le fiere del fumetto milanesi, per dirne una) risparmiate sul costo e sostenete un evento che insomma, ci porta Reynolds in Italia, dici poco. Io il mio soldino l’ho messo e anche tanti altri si sono già accaparrati i biglietti scontati..dateci un’occhiata!
Quest’anno le cose stanno andando meglio e forse non sarà necessario un flame infuocato per raggiungere la soglia minima della campagna. Speriamo!
Vi lascio il link a un paio di belle cose successe nella scorsa edizione – il sunto di StraniMondi 2015, per cominciare e poi, grazie alla magia delle immagini…
e
Che dire… Faccio anch’io il diplomatico: un plauso a Urania che una volta tanto finisce un ciclo. Battute a parte, le novità estive vere in pratica le dobbiamo a due editori minori, e che uscite: Cixin Liu e Karl Schroeder sono da standing ovation!
Riguardo alle note dolenti, posto che non voglio nemmeno pensare che non venga terminata la pubblicazione della trilogia della Leckie da Fanucci, ti seguirò con ansia per sapere la risposta… Io non ho avuto il coraggio di chiedere, sai dicono che da ignoranti si viva meglio… 😛
A voler fare i pignoli Marziani andate a casa è uscito nel ’99 nei Classici Urania (letto in un giorno con divertimento e dimenticato altrettanto in fretta) nella traduzione di Roberta Rambelli e ancpra disponibile in ebook in quella di Salvatore Proietti per Delos Books. Insomma, non proprio la mia definizione di “introvabile”. Molto bella la copertina citazionistica di Franco Brambilla, la metterei al secondo posto tra le recenti dopo quella di Chiusi dentro.
Virga sono sicuro che non faccia per me, tra l’altro me lo ripete un ediotre troppo onesto che quasi non vorrebbe vendermi i libri della trilogia. Ma naturalmente lo comprerò per completezza, di Z42 non manco un titolo.
(Sono contento che si chiudano le due trilogie, quella arabesca mi piace parecchio, ma tra l’una e l’altra toglievano spazio alle novità.)
Standing ovation per Future fiction, ci aspetta una chiusura d’anno eccezionale.
Ecco cosa mi ero dimenticata di dire! Continuo a preferire quella inglese di copertina, ma davvero una delle migliori dell’annata di Brambilla, soprattutto non la “solita astronave”.
Se ti è piaciuto l’arabesco magari magari, pur essendo diversa, puoi godertela. Per me è stato proprio “no guarda, ma davvero no no no”, ma potrebbe essere un buon ponte per esempio per lettori che vanno di high fantasy a rullo. Pur essendo fantascienza ha molto quella vibrazione lì, secondo me.
Elisa, te l’avevo pur detto anch’io che, conoscendo i tuoi gusti, Schroeder non faceva per te, sei ben testona, eh! 🙂 🙂 🙂
Il ciclo di Virga è perfetto per chi cerca fantascienza dal sapore un filo vintage (a là Vance, per sparare un nome molto conosciuto), aggiornata come contesto e panorami (invero originali), ma decisamente retrò come plot e personaggi.
Ecco l’editore onesto… 🙂 L’ultima volta mi ha sconsigliato Virga e imposto la lettura del Ciclo del Nuovo Sole. Eppure il paragone con Vance mi fa venire voglia di provare…
…ma come, non hai ancora cominciato Il Nuovo Sole??? Smettila di cazzeggiare in rete e vai a leggere!
🙂 🙂 🙂
“Il Sole dei Soli”, Giorgio, voi vendete “Il Sole dei Soli”!!! 😀
(La tetralogia di Wolfe l’ho già messa in una pila di libri che da casa dei miei torneranno con me a Torino).
Quando Karl Schroeder si è unito al gruppo di lettura di Thomas ero oggettivamente troppo curiosa per passare. È stata comunque una lettura per certi versi interessante, ma ne riparleremo!
il flame per Stranimondi teniamolo come carta da sfoderare le ultime settimane, se il crowdfunding non ingrana, ché per il momento pare stia andando abbastanza bene.
Ciao Elisa, grazie per il sostegno a Stranimondi 🙂
La traduzione di “Marziani andate a casa” è la stessa pubblicata da Delos Books qualche anno fa, una nuova traduzione di Salvatore Proietti, curata e naturalmente integrale. Credo quindi valga la pena anche per chi ha già una vecchia edizione Urania.
Grazie mille a te per questa precisazione! Beh, fantastico!
Grazie delle informazioni, Silvio. Non ho capito, però, se la precedente traduzione di Roberta Rambelli era incompleta o solo datata.
Plauso ai soggetti di Future Fiction, tutta questa fantascienza orientale mi fa sgolosare. Di C.Liu ho ancora ‘Three body problem’ sullo scaffale, questo assaggino in italiano me lo godo proprio.
Aspetto anche la fine della trilogia di Schroeder da quei cefi della Zona, i precedenti li avevo letti con piacere e leggerezza; se posso azzardare un paragone si situa nello stesso territorio del Resnick agostino in quanto a concept e riproposizione di una space opera più leggera e meno brit, ma è tipo mille volte meglio.
In attesa di qualche nuovo titolo spaccamascella 😉
Io invece sono un lettore “a la Vance” quindi Virga mi è piaciuto abbastanza però la cosa bella della lettura è che ogni lettore ha -giustamente- i suoi legittimi gusti.
In quanto alla Mondadori….farò anche io il diplomatico plaudendo al fatto che, concludono un ciclo e che si tratti di un opera inedita e non una ristampa.
A settembre appena ritorno parlerò anche io di Stranimondi e sarà bello poterci incontrare tutti là per una birretta tra appassionati.
E perché no? A comprare tanti tanti libri.
Suvvia, è già accaduto che su Urania si concludesse un ciclo.
Magari non spesso – ma io non li compro tutti, perciò non sono granché informato 😛
L’ultimo ciclo di cui abbia memoria è stato WWW di Sawyer, per dire.
Si certo, ma si tratta di una minoranza rispetto ai cicli cominciati e mai terminati.
O peggio rispetto ai cicli pubblicati senza rispettare l’ordine cronologico.