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Per celebrare i 70 anni della collana SFF italiana per antonomasia – Urania Mondadori – dal 2 febbraio 2022 arriveranno in edicola 25 titoli di fantascienza in allegato con Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport.

A seguire trovare una breve guida con i miei consigli d’acquisto: cosa comprare, cosa evitare e cosa valutare, sulla base del mio personalissimo metro di (pre)giudizio e gusto letterario. Se volete sindacare o fornire ulteriori spunti a chi è in cerca di qualche dritta, siete i benvenuti nella sezione dei commenti.

Urania 70 grafica primeu scite

Urania 70 anni anni di futuro: informazioni generali

Urania è un collana editoriale curata da ben 70 anni da Mondadori che da sempre vive (talvolta sopravvive) nel circuito delle edicole con rare e mai troppo convinte prove tecniche in libreria. Il fatto che un volume Urania finisca in edicola, allegato a un giornale, non è di per sé così diverso dal solito. 
In passato, quando l’ho reputato necessario, non ho fatto mai mancare le mie critiche alle scelte prese da Mondadori in ambito Urania: sia sulla selezione di titoli, sia su come questi venivano presentati sul blog e al pubblico. Dalla prima volta in cui ho lasciato un commento sul blog di Urania, dalla prima volta che ne ho scritto qui sul mio, di blog, è passato più di un decennio è Urania è cambiata, sì: talvolta in meglio, non sempre quanto e come auspicato. Alcuni segnali per essere più ottimisti ci sono, ma c’è ancora molto da fare.

Urania 70 anni di futuro è un’iniziativa editoriale parallela, simile alle più classiche collane temporanee di libri allegati ai quotidiani. Da piano editoriale, si articola in un blocco di 25 uscite a cadenza settimanale, ogni martedì dal 2 febbraio al 20 luglio 2022. Ogni uscita ha il costo di 6,99 euro con un formato brossura simile a quello degli Urania standard (ma con i risvolti). I titoli usciranno in allegato con un quotidiano a scelta tra Corriere della sera o Gazzetta dello sport. I più scafati mi hanno assicurato che insistendo un po’ l’edicolante dà volentieri il solo volume.

Il calendario completo dell’opera lo trovate sul blog di Urania, mentre l’intera collana è acquistabile al prezzo scontato di 175 euro sul sito della Gazzetta. Il curatore dell’iniziativa e di Urania Franco Forte ha sottolineato come, in caso di riscontro positivo, potrebbe seguire un nuovo blocco di uscite.


Urania 70 anni anni di futuro: pensierini sparsi

Ai miei occhi è un’operazione in pieno modus operandi Mondadorium, che relega sempre più Urania a un pubblico maschile e, come dire, vissuto, non provando nemmeno ad aprire a un dialogo a bacini dilettori alternativi per età e genere, che nella stessa casa Mondadori hanno risollevato le sorti della letteratura di genere in libreria. La triade edicola+giornali cartacei+Gazzetta la dice lunga sul fatto che i veri destinatari dell’operazione sono i nostalgici che in primis sanno cosa sia Urania (fatto non scontato) e vogliano ritrovare le atmosfere di un tempo in volumi che dalla grafica alle copertine fanno di tutto per richiamare un’epoca d’oro perduta. 

Sulla selezione, mi ritrovo a confermare che Urania si muove stabilmente nella riga chaotic dell’Alignment System di D&D: talvolta chaotic good, talvolta chaotic neutral, non senza svolte chaotic evil. Detto fuori dai denti: si tratta in gran parte di titoli pescati dal bacino di roba di cui si hanno già i diritti e i cui titoli o gli autori riempiono un po’ la bocca, senza un lampante criterio cronologico, tematico, qualitativo di sorta, almeno ai miei occhi. Definirla una miscellanea è riduttivo. 

Viene presentata dal curatore Franco Forte così: 

Si partirà con una proposta di 25 titoli di rilievo, per poi verificare in corso d’opera l’interesse del pubblico e dunque un eventuale proseguimento. […]
Augurandomi che l’operazione risulti gradita agli appassionati di fantascienza in generale, non solo ai cultori di Urania (perché come detto consentirà al nostro genere letterario preferito di arrivare all’attenzione del pubblico più vasto e generico che forse neppure immagina l’esistenza di una collana come Urania; e dunque la scelta dei titoli è stata fatta anche in quest’ottica, più che per i lettori abituali delle nostre collane.


Urania 70 anni anni di futuro: un paio di statistiche

Giusto per divertirmi un po’ e confermare qualche mia impressione iniziale ho creato una piccola tabella che raccoglie vari dati sui 25 volumi della collana:

  • 11 autori sono viventi, 14 deceduti
  • 3 autrici, 22 autori
  • 2 autori italiani, 23 stranieri
  • 4 titoli sono stati pubblicati nell’ultimo decennio, 11 più di 50 anni fa
  • 22 volumi sono stati ristampati negli ultimi 10 anni su Urania
  • 1 volume è attualmente irreperibile e fuori stampa
  • 13 volumi sono nel “limbo Urania”, ovvero sono disponibili in versione ebook ma non quella cartacea

Urania 70 anni di futuro: consigli per gli acquisti

Le sabbie di Marte di Arthur C. Clarke (1950)
Uno scrittore e giornalista a bordo della nave spaziale Ares in viaggio alla volta di Marte racconta la sua vita a un giovane membro dell’equipaggio. All’arrivo sul pianeta rosso comincia l’esplorazione del pianeta, non priva di sorprese.
Valutare 🤔 – Un titolo tra il buono e il molto buono tra la selezione di un peso massimo come Clarke, uno per cui in Urania hanno un’autentica fissazione e ristampa a ciclo continuo. Clarke apre perché Clarke vende e Urania ci torna spesso per questo motivo. Ci sono però capolavori conclamati dell’autore con titoli di maggiore richiamo: 2001 Odissea nello spazio, per dirne uno. Meglio ancora: Incontro con Rama. Fuori stampa da ere geologiche (2012 ultima stampa, niente ebook) e quindi ricercatissimo anche dai lettori abituali che se lo persero l’ultima volta. Senza contare che Denis Villeneuve ha appena annunciato che girerà un adattamento filmico.

Le sabbie di Marte - illustrazione di Franco Brambilla

Paria dei cieli di Isaac Asimov (1950)
Joseph viene sbalzato improvvisamente dal 1949 a un futuro in cui i terrestri sono considerati paria spaziali. Si è persa coscienza del fatto che la stirpe umana abbia avuto origine sulla Terra, ma un giovane archeologo idealista è appena arrivato sul pianeta per tentare di provare la sua teoria. Il pianeta è devastato dalle radiazioni, che sembrano avere effetti imprevisti su una popolazione ostinata e caparbia, pronta a mettersi contro l’imbattibile Impero galattico.
Valutare 🤔 Stesso discorso di Le sabbie di Marte: un buon volume godibile, che ha lo strano destino di essere il primo romanzo scritto da Asimov ma anche l’ultimo volume della trilogia dell’Impero Galattico (completata successivamente). È interessante leggere un romanzo sul tema radioattivo scritto quando gli effetti della radioattività erano ancora parzialmente ignoti, senza dimenticare c’è qui appaiono per la prima volta elementi poi cardine della Fondazione e della fantascienza tutta. Ancora una volta però non il miglior punto di partenza: le cose interessanti stanno quasi tutte dopo, quando l’Impero conosce il suo lento declino, o prima, quando si parla di robot.

Il popolo dell’autunno di Ray Bradbury (1962)
In una piccola cittadina dell’Illinois sul far dell’autunno arriva uno strano circo. Jim e Will sono due ragazzini uniti da una forte amicizia che va scemando mentre la loro vita prende strade diverse, ma un’esplorazione notturna dei tendoni del circo cambierà per sempre le loro vite.
Comprare 💸 Qui siamo più in zona horror fantastico che fantascienza, ma è decisamente uno dei grandissimi titoli di un autore pietra miliare della letteratura di genere tutta e – mi permetto di dire – uno di quelli i cui scritti sono invecchiati meglio. Non uno dei suoi capolavori, ma una storia indimenticabile, sia se letta in adolescenza (target primario del romanzo) sia da adulti. L’ho riletto di recente e confermo: bellissimo. Comunque ampiamente disponibile nel circuito librario regolare (su Oscar Mondadori). Recensione.

Hyperion di Dam Simmons (1948)
Il romanzo raccoglie una serie di storie raccontate da punti di vista differenti in diverse stadi dell’espansione terrestre nella galassia (dalle astronavi ai portali interdimensionali). Il viaggio spaziale da curiosità scientifica diventa necessita a causa della distruzione della Terra a causa di un evento noto come il Grande Errore.
Comprare 💸 Nonostante abbia il forte dubbio che non si tratti della più esaltante traduzione immaginabile, Hyperion è davvero un classico, una pietra miliare, uno di quei titoli che quando fai una selezione di SF che debba essere rappresentativa butti in automatico nel mucchio dei sicuramente sì. È il primo di una saga, ma vuoi per la sua natura quasi antologica, vuoi per il fatto che è comunque meglio di tutto quel che viene dopo, si può fare. Certo il suo approccio molto sui generis, con molte concessioni alla poetica, non è davvero per tutti, ma è una prova che presto o tardi in campo scientifico bisognerebbe provare a fare. 

Neuromante di William Gibson (1984)
Case si è messo contro le persone sbagliate come risultato è stato fatto fuori dal cyberspazio in un futuro in cui un corpo non connesso è una maledizione. Qualcuno però è disposto ad aiutarlo ricostruendo le sue sinapsi, permettendogli di rientrare in quel mondo pericoloso dominato da i magnati di finanza ed elettronica…a patto che porti a termine un ultimo lavoretto. 
Comprare 💸 Non è un romanzo così facile da approcciare e la sua età comincia a dimostrarla ma la sua nomea di classico della SF e fondatore del cyberpunk è ampiamente meritata. Insomma, Neuromante è quel titolo perfino banale ma che quando fai una collana di essenziali del genere non può non esserci. Il punto è quello: è questo il criterio? Personalmente avrei molto amato il ripescaggio dell’altro capostipite di Gibson, La macchina della realtà, titolo fondatore dello steampunk, scritto a quattro mani con Bruce Stearling, meno scontato e ahimè sempre irreperibile in cartaceo. 

Tre millimetri al giorno - illustrazione di Franco Brambilla

Tre millimetri al giorno di Richard Matheson (1956)
Scott Carey attraversa una nube radioattiva durante una gita in barca. Qualche tempo dopo scopre con sgomento che, lentamente, inesorabilmente, si sta restringendo ogni giorno di più: è più basso, più leggero. Di tre millimetri al giorno.
Comprare 💸 Ahhhh, non c’è niente che urli fantascienza anni ’50 come le radiazioni che fanno casini micidiali. Questa scelta la trovo molto azzeccata: si evita il titolo più noto dell’autore (Io sono leggenda)e si opta per un’alternativa molto nota, di comprovata qualità e di scorrevole lettura. Un po’ SF, un po’ proto Stephen King: spendibilissimo. Piccolo momento gossip: pensavo i diritti fossero stabilmente nelle mani Fanucci, ma a quanto pare…

Oltre l’invisibile di Clifford D. Simak (1951)
Su Aldebaran XII si è schiantata un’astronave e sono stati ritrovati dei cadaveri carbonizzati: tre umani, due androidi. Nel frattempo qualcuno si trova in libreria un uomo a lui dedicato, stampato…nel futuro. 
Comprare 💸 Ristampato appena un anno fa su Collezione, ma poco noto e non reperibile in cartaceo perché a differenza di altri autori Simak rimane uno sconosciuto al di fuori del giro di appassionati. Ero indecisa tra valutare e comprare, però la componente misteriosa e ricca di enigmi del romanzo lo rendono molto godibile, inoltre Simak ha un modo di costruire le storia sfaccettato, complesso, decisamente avanti sul tempo rispetto ai suoi coevi. Un mossa un po’ pigra (l’ho già sistemato e impaginato per collezione, lo schiaffo pure qui) per esperienza so che per molti in lettura diventa un’ottima scoperta

Il segno dell’alleanza di Lois McMaster Bujold (2012)
Lo scapolone d’oro e capitano Ivan Vorpatril lascia il suo buen ritiro sul pianeta Komarr per rientrare tra gli intrighi e le macchinazioni di corte, richiamato con l’incarico di proteggere la bella Tej, custode inconsapevole di un segreto pericolosissimo. 
Passare 🙅‍♀️Spiace dare il primo cartellino rosso alla prima donna e al primo libro scritto in questo secolo (so Urania-ish) ma io il Ciclo dei Vor – mega classicone contemporaneo costituito da 21 (!) volumi in pubblicazione dal 1986 – io non l’ho mai trovato interessante. Onore al merito ad Urania che anno dopo anno porta avanti la pubblicazione integrale della serie, anche se spostandola di collana in collana (il mio regno per una foto con tutti i volumi italiani in fila con almeno 5 o 6 formati e grafiche differenti). Qui però pigrizia ai massimi: hanno preso l’ultimo volume uscito (novembre 2020 su Jumbo), tra l’altro uno di quelli dove non c’è lo storico protagonista Miles Vorkosigan. 

Il segno dell'alleanza - illustrazione di franco brambilla

Nicholas Eymerich, inquisitore di Valerio Evangelisti (1994)
Il frate domenicano Nicholas cerca di ottenere la ratifica della sua nomina a inquisitore mentre indaga su alcune morti avvenute all’interno di una setta pagana adoratrice della dea Diana nel Trecento. Il fisico Marcus Frullifer sta elaborando una teoria in grado di consentire i viaggi nel futuro, futuro in cui l’astronave Malpertuis viaggia alla ricerca del pianeta in cui si è rifugiata la dea Diana.
Valutare 🤔 Negli anni ’90 ero troppo giovane per ricordami davvero la Evangelisti mania, di cui ho racconti di seconda mano. Uno che comunque è esploso anche a livello internazionale, appunto con questo ciclo di Nicolas Eymerich di cui Urania ci fa la grazia di proporre il primo volume. La specialità di Evangelisti sono proprio questi romanzoni con differenti linee narrative nel tempo e nei generi che poi convergono in un racconto unico. Ha senso riproporlo come autore italiano la cui fortuna è partita proprio su Urania? Sì. Sono sicura che vi piacerà? No. Dall’ultima volta che mi sono imbattuta in Eymerich (ampiamente ma disordinatamente ristampato in varie edizioni e collane Mondadori) ha anche letto quella perla di Malpertuis di Jean Ray e ora son qui che leggo la trama e penso Valerio, I see what you have done here. E niente, finisce qui perché probabilmente l’agguerritissimo fandom di Evangelisti dopo questa mi viene a prendere a casa.

Orion di Ben Bova (1984)
Due entità sovraumane si contendono i destini e il controllo della Terra e dell’umanità, lungo tutta la sua storia.
Passare🙅‍♀️Il primo titolo che sono dovuta andare a cercare perché avevo davvero rimosso la saga di Orion, scoprendo nel frattempo che l’autore è morto nel 2020 a causa del Covid. Qui la storia è molto comune nel giro fantascientifico: Bova ha scritto tantissimo, ma il suo lascito più rilevante è quello sul fronte dell’impegno come editor, curatore di antologie, factotum della comunità SFF quando era tale anche dal vivo, nell’epoca d’oro delle convention. Insomma, da miei vaghissimi ricordi Orion non è invecchiato proprio benissimo: bell’idea, svolgimento così così. Un nome passato un po’ in secondo piano nel mondo anglosassone (almeno a giudicare dalle ristampe) che anche Urania non è che percorra così spesso che appare in questo elenco per ragioni che non riesco a comprendere. Sento che il caos decisionale sta per prendere il sopravvento. 

Nube purpurea - illustrazione di Franco Brambilla per Urania

La nube purpurea di Matthew P. Shiel (1901)
Uno scienziato partecipa a una spedizione al Polo Nord, da cui si propaga la neve del titolo, che falcidia il genere umano.
Passare 🙅‍♀️Qualche tempo fa sono scaduti i diritti su questo antesignano del genere apocalittico e parecchi editori hanno sentito rinascere in sé una misteriosa passione per Shiel. Il libro, ancorché un filino datato, è davvero un titolo miliare del genere l’umanità è fottuta ma stiamo parlando di un romanzo di 120 anni fa. Riempitivo a costo zero che Adelphi ha tenuto in catalogo per decenni assicurandone la reperibilità, mentre Mondadori è calata nel 2019, se non erro. Mossa furbetta che arriva dopo le ristampe identiche degli ultimi anni, no grazie. 

Incubo sul fondo di Murray Leinster (1961)
Un uomo costretto a scappare a causa dei magheggi illegali del suo socio in affari prende parte a una spedizione scientifica originata da strani segnali che arrivano al profondo abisso e preludono alla scoperta di un’invasione aliena.
Passare🙅‍♀️ Ma dove vai se l’invasione aliena non ce l’hai? Va da sé che ce ne sarebbero di ben più rivelanti di questa qui. Abbastanza dimenticato in giro, Urania la ripescato di recente e deciso di piazzare anche qui. Si poteva fare di meglio.

Guerra al grande nulla di James Blish (1958)
Un prete gesuita prende parte a una missione d’esplorazione di un pianeta lontano per accertare se possa ospitare una comunità umana, entrando in contatto con una specie aliena locale che somiglia a una versione canguresca delle lucertole (!?) e che si dimostra così intelligente, serena e distaccata da creare turbamento e odio nel religioso.
Valutare 🤔 L’opzione alieni parecchio bizzarri e destabilizzanti è una delle mie preferite da sempre e a ben vedere James Blish è sempre stato un punto di riferimento sia per colleghi immediatamente successivi ben più famosi di lui, sia per rielaborazioni (scopiazzature?) molto più recenti. Non è certo un titolo di punta, chiariamo, ma lo trovo…intrigante? Certo che volendo proporre uno dei titoli dell’insospettabile ma sfiziosissimo filone definiamolo cattolicesimo futuribile si vuole proprio male a un gruppo di lettori che chiede da più di vent’anni una ristampa cartacea e un ebook del mega classico cult a sfondo religioso Un cantico per Leibowitz. A parte una fugace apparizione su Urania collezione (tra l’altro con una traduzione criminale) nel 2009 non si è mai più visto. Sarebbe stata un’ottima occasione per rispolverarlo. #einvece

Guerra al grande nulla - immagine di Franco Brambilla per Urania

La quinta stagione di N.K. Jemisin (2019)
Su un sterminato continente in cui una parte della popolazione con poteri in grado i scatenare e controllare i terremoti viene discriminata e sfruttata per garantire la stabilità dell’ecosistema, tre donne (una bimba, una giovane e una madre) si trovano a fare i conti con il ritorno della Quinta Stagione, un ciclico periodo di cataclismi tali da mettere in forse l’esistenza dell’umanità stessa.
Passare🙅‍♀️Che voglia di postare il meme di Euphoria Bitch, are you joking? e finirla qui. Un gran titolo contemporaneo che si sta già inserendo nel pantheon dei classici (a mio modo di vedere un po’ troppo entusiasticamente, anche se la qualità è indubbia) ma: è il primo di una trilogia il cui punto forte è proprio l’evoluzione successiva e complessiva. Inoltre è stato di recente pubblicato e ristampato su ogni collana Mondadori vagamente pertinente. Si poteva ben pescare un titolo più autonomo e ugualmente popolare a cui sottoporre il pubblico della Gazzetta, via. Se poi frequentate questi lidi probabilmente passerete perché se ne è parlato in lungo e in largo all’epoca: se vi interessa, probabile che l’abbiate già preso e letto. Recensione.

Morire a Italbar di Roger Zelazny (1973)
H è un personaggio misterioso che fa da simulacro a tutte le malattie e i morbi con cui viene a contatto, ma al contempo fornisce il suo sangue immunizzato dovunque ce ne sia bisogno. Le cose si mettono male a Italbar, dove un suo errore causa la morte di un ragazzino e di moltissime persone, mentre alcuni poteri nell’ombra cominciano ad interessarsi a lui in chiave bellica.

Passare 🙅‍♀️ Dietro questo volume vedo due possibili ragionamenti: avere almeno un titolo rappresentativo dei bizzarri anni ’70 SFF e/o avere una trama in qualche modo attuale per la pandemia in corso. Resta il fatto che Zelazny stesso – i cui titoli rilevanti sono tutt’altri – odiava profondamente quest’opera, scritta in condizioni non ottimali all’inizio della sua carriera professionale, ripieno di filler e cose un po’ a caso. Ripescaggio non brillantissimo dagli ultimi anni di Urania collezione.

Morte a italbar - franco brambilla per urania

AAA Asso servizio decontaminazioni planetarie di Robert Sheckley (vari)
Una raccolta di racconti di uno dei maestri statunitensi della fantascienza classica in forma breve.
Passare 🙅‍♀️ Ci avrei messo la firma che un’antologia di Sheckley o Brown (i Cosmolinea, per intenderci) sarebbe saltata fuori. All’epoca dell’ultima ristampa (2013 o giù di lì) ne ho lette ampie porzioni e posso attestare che: sono ottimi racconti ma anche tanto datati, sia per contesto storico sia per narrazione e personaggi. Un volume per veri nostalgici della fantascienza d’altri tempi, che non si scocciano a leggere racconti ben congegnati basati sullo stesso ordino e con un protagonista fotocopiato da una storia all’altra. Dico un’eresia per gli appassionati: ci vorrebbe un agile volume (250 pagine massimo) con solo il meglio del meglio da sottoporre ai neofiti.

Pensa a Fleba di Iain M. Banks (1987)
Nello scontro bellico spaziale tra la Cultura e l’impero Idirano, una nave della prima viene inseguita e distrutta. La sofisticatissima Mente che la governa però riesce a salvarsi e a nascondersi su uno dei pianeti della morte. Un Metamorfo idirano viene quindi inviato sul pianeta proibito per trovare la Mente, ma la Cultura è pronta a contrattaccare.
Comprare 💸 Il primo volume del Ciclo della cultura, forse la miglior proposta della bibliografia di uno dei giganti della fantascienza dopo gli ani ’60, Iain M. Banks. Un libro cult di un mostro sacro: acquisto a scatola chiusa. Senza contare che spesso questo è stato indicato come l’ispirazione/la versione migliore di Ancillary Justice. Soldi ben spesi.

Binti e Ritorno a casa di Nnedi Okorafor
Una giovane donna dalle grandi abilità matematiche fugge dal suo pianeta natale per frequentare la prestigiosa università spaziale. Sulla nave che la porterà al campus però è testimone di un attacco sanguinoso da parte delle Meduse. Sopravvissuta a stento, finirà per tessere una commissione con questa specie aliena e guerriera.
Passare🙅‍♀️Se, come dubito, in questo volume ci sono solo due delle tre storie brevi di cui è composta la trilogia, posso dirlo? È una porcata. Perché acquistare questo quando in libreria trovo il volume completo, scusate? È una trappola per lettori poco informati, una caduta di stile. Tra l’altro la prima parte Binti ha un finale compiuto, mentre la seconda parte Home è direttamente connessa alla terza e ultima The Night Masquerade! L’opera in sé è uno dei titoli di maggiore successo degli ultimi anni e risulta estremamente divisiva: tra i giovanissimi è considerato un cult, mentre spesso causa veementi reazioni negative tra i lettori di vecchia data. Io trovo molto indovinata la prima parte, davvero memorabile, ma la seconda e la terza sono rispettivamente una delusione e una mezza porcheria. Fight me. Recensione.

L’undicesimo comandamento di Lester Del Rey (1968)
Una religione sciamanica e settaria prende il controllo del pianeta Terra e ha come precetto un ulteriore comandamento rispetto ai dieci dell’antico Testamento: procreare quanto più possibile, a qualsiasi costo.
Valutare 🤔 Uno di quei libri che se avessi l’indirizzo di Corrado Augias gli spedirei in regalo, così a memoria il primo ripescaggio dalle ceneri di Cosmo Oro, passato di recentissimo anche su Urania regolare. Ottimo esempio di un certo trend dell’epoca in cui i romanzi finivano andando in una direzione completamente inaspettata rispetto alle premesse iniziali, a volte folgorante, a volte WTF!?. Questo parte come un attacco all’opposizione della Chiesa cattolica ai metodi contraccettivi, ma poi si sbizzarrisce in direzioni sorprendenti. Non è imperdibile, ma se siete alla ricerca di qualcosa di davvero strano, ve lo consiglio. A questo punto però sarei andata col botto, tirando fuori un campione di questa nicchia: I.N.R.I. di Michael Moorcock, uno di quei titoli che nessuno si scorda di aver letto, in bene o in male, che non si trova nemmeno in ebook.
Fun fact: se non ricordo male Del Rey, che aveva tantissimi pseudonimi con il quale pubblicava, non siamo nemmeno sicuri sia il suo vero nome: la sorella a un certo punto disse che si chiamava in tutt’altro modo.

L'undicesimo comandamento - illustrazione Urania di Franco Brambilla

Strisciavano sulla sabbia di Hal Clement (1949)
Un gruppo di ragazzini s’imbatte in un mistero da risolvere che coinvolge due alieni simili ad amebe che infettano e controllano il corpo ospite: uno è un criminale, l’altro il detective che lo segue e tenta di catturarlo.
Valutare🤔 Ho giusto riletto questo e il sequel qualche anno fa, perché ho una passione mai sopita per Clement, spesso ritenuto un passo indietro rispetto ai giganti della sua epoca, ma che io trovo molto più capace di divertire con la fantascienza dura (faccenda spinosissima) e dare un po’ di varietà psicologica ai personaggi, senza contare che anche in questo romanzo per ragazzi infila un paio di scene da brividi sulla schiena. Molto carino e, considerando l’età, ben invecchiato. Posto che il suo capolavoro da troppo tempo fuori stampa è Stella doppia 61 Cygni (che però è decisamente più tosto di questo per il lettore occasionale), non vi dico di metterci la grana perché temo ritireranno fuori la vetusta traduzione della defunta Andreina Negretti che, probabilmente per motivi indipendenti dalle sue capacità (cfr. metodo Fruttero&Lucentini), è un tripudio di taglia e cuci ed errori grossolani.

Marea Tossica di Chen Qiufan (2013)
Mimi è una giovanissima lavoratrice migrante giunta a Silicon Isle per lavorare nel più grande immondezzaio del mondo, dove i rifiuti del capitalismo vengono smantellati e lavorati dai più poveri senza alcuna sicurezza sanitaria o stabilità economica. Mimi rimarrà invischiata in una storia più grande di lei, che coinvolge lotte geopolitiche, clan malavitosi locali e un ambizioso ragazzo di origini cinesi tornano nel suo paese al seguito di un misterioso agente caucasico.
Comprare 💸 Questa sì che un’ottima scelta: romanzo recente e con un piglio moderno, molto adatto a un pubblico eterogeneo di appassionati e curiosi, un bel piglio action, molta violenza, intrighi e complotti e una trama “tossica” che fa rabbrividire quando si va a scoprire quanto Chen Qiufan si sia ispirato a quanto succede in certe zone del Sud est asiatico. Se avessero chiesto a me un parere sulla selezione, l’avrei infarcita di titoli dell’ondata cinese di qualche tempo fa, in primis questo e Il problema dei tre corpi. Sono insospettabilmente popolari anche tra non lettori di SFF e si leggono con grande agio, a mo’ di thrilleroni. Questo in particolare poi l’ho recuperato di recente e confermo la mia impressione che la SF cinese abbia sempre un tono, un piglio, un target molto…maschile. Mi ha ricordato tantissimo il primo Paolo Bacigalupi (a cui mi sembra guardi anche l’autore), anche se a un livello qualitativo inferiore.

Obiettivo Marte - illustrazione Urania di Franco Brambilla

Obiettivo Marte di Gregory Benford (1999)
Dopo un’incidente fatale a molti, il presidente degli Stati Uniti ferma il programma spaziale dedicato alla conquista del suolo marziano, ma i privati sono pronti a fare la loro parte, scatenando una competizione tra miliardari per lo sbarco sul Pianeta Rosso.
Valutare 🤔 La mia prima reazione è stata un irritato no: con tutta la roba che si poteva pescare dagli anni ’90 da troppo tempo fuori catalogo (La macchina della realtà, again) questo titolo qui un po’ defilato? Immagino che il motivo principale sia la tematica estremamente attuale della corsa a Marte, da parte di multimiliardari privati associati a questa o quella nazione. Tuttavia dall’uscita di The Martian di Andy Weir il titolo di riferimento in faccende marziale realistiche è quello, ma d’altronde i diritti li detiene qualcun altro.

Snow Crash di Neal Stephenson (1992)
Nella realtà di tutto i giorni Hiro è un modesto fattorino che consegna pizze al domicilio, ma nel metaverso è un principe guerriero sulle tracce di un hacker che ha sparso un virus che sta falcidiando avatar e utenti, sullo sfondo di un’America scivolata in una bizzarra forma di anarco-capitalismo.
Comprare 💸 Il primo titolo di questa selezione che è un recupero vero e proprio e anche piuttosto ghiotto. L’ultima ristampa dovrebbe essere quella di Rizzoli nel 2007, di ebook non v’è traccia e (unicum in lista) non è mai apparso su Urania! Stephenson è uno parecchio inventivo e dalla trama è chiaro che potrebbe averci azzeccato più del previsto. Un Ready Player One decisamente più adulto e complesso, con un’iniezione di mitologia sumero-mesopotamica di cui si sono dette grandi cose. Anche un po’ confusionario, ma questa è davvero una proposta nobile, per cui per me è sì.

La terra infranta - illustrazione Urania di Franco Brambilla

La terra infranta di Ian McDonald (1992)
Il coming of age del giovane Mathembe Fileli, giovane abitante di un piccolo villaggio terrestre in cui convivono pacificamente due confessioni religiose differenti, distrutto dall’Impero per aver aiutato dei ribelli.
Comprare 💸 Per me McDonald si compra a scatola chiusa: la sua riscoperta nell’ultimo decennio è una delle cose migliori successe nel comparto, come testimonia la corsa di tutti gli editori ad accapparrarsi i diritti sulle sue opere che giacevano nel dimenticatoio. Voci di corridoio mi dicono che su questo titolo c’è stata una gran battaglia, su cui Mondadori l’ha avuta vinta grazie alle sue gargantuesche possibilità economiche. È uscito un annetto fa su Urania e mi è giunta voce essere una delle scritture più complesse e riuscite dell’autore. Il sogno sarebbe ovviamente una ristampa dell’introvabile Brazyl, Luna sarebbe stato perfetto per il pubblico d’arrivo ma ha un monte pagine esagerato, quindi bene così. Per gli appassionati invece la ristampa de Il fiume degli dei sarebbe stata una manna del cielo, dato che è uscito su Urania subito prima del boom dell’autore e in tanti lo desiderano in cartaceo.

Memorie di un cuoco d’astronave di Massimo Mongai (1997)
Un cuoco di un’astronave spaziale si ritrova a dover salvare il mondo con i propri piatti…di cui dà le ricette a fine capitolo.
Valutare 🤔 Urania lo presenta come un vero cult della fantascienza italiana e ammetto che mi trova impreparata perché ne so poco e niente. Sicuramente è una scelta sui generis, che ben si coniuga con l’ossessione televisiva per gli chef e l’enogastronomia, oltre che ad avere un tono comico brillante che nel panorama italiano è davvero raro. Nel mio personalissimo giro in pochi l’hanno letto e tutti sono concordi nel dire che sia carino, ma lontano dall’essere cult. Le scelte di rappresentanza italiane sono…strane. Questa mi sembra dettata dal fatto che il volume è stato rispolverato pochi mesi da su Urania. Mi sembra singolare come – a fronte di un editore che tutti gli anni assegna il premio Urania al miglior romanzo ricevuto – non abbia un titolo davvero forte da spendere per i 70 anni della collana.