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Belgio, dramma familiare obbligatorio, Eric Godon, Jan Bijvoet, Jehon Gorani, Jeroen Perceval, Kevin Janssens, libri col DRAMMA dentro, Oscar 2015, Robin Pront, Veerle Baetens
Se proprio ripescaggio e rimestaggio nel trascurato e dimenticato deve essere, almeno che sia al livello di Le Ardenne, un esordio davvero ragguardevole che il Belgio decise di mandare come suo rappresentante agli Oscar 2015. È proprio attraverso questo canale che negli ultimi la cinematografia belga si è fatta conoscere tra i cinefili che scavano in questo genere di materiale, presentandosi come un’altra produzione europea con i suoi filoni d’elezione e i suoi volti ricorrenti. C’è chi ha la corruzione e Toni Servillo, c’è chi fa i tradimenti familiari, Jan Bijvoet di Borgman e la bella e talentuosa Veerle Baetens, già protagonista di Alabama Monroe.
Certo che avere a disposizione attori tanto bravi e rodati deve aver aiutato non poco l’esordiente Robin Pront a farsi notare, anche se la qualità c’è tutta, anche dietro la macchina da presa. Ottimo cast, incipit classico da rapina finita male e un paio di sorprese ben piazzate rendono Le Ardenne un esordio incisivo, tanto quanto il collega spagnolo di qualche settimana fa La vendetta di un uomo tranquillo.
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