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Archivi della categoria: 2016

Recensionando / A Quiet Passion

16 sabato Giu 2018

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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biopic, Cynthia Nixon, Jennifer Ehle, Keith Carradine, Terence Davies

È considerata una dei più grandi poeti statunitensi di tutti i tempi, eppure A Quiet Passion è il primo film che ne racconta la vita. Stavolta però l’ostilità verso l’attribuzione dei meriti delle donne e la ritrosia a realizzare “progetti al femminile” potrebbero non aver avuto un peso determinante nell’equazione.
Da qualsiasi prospettiva la si guardi, la vita di Emily Dickinson è tra le meno cinematografiche immaginabili, anche usufruendo della staticità e dell’intimismo consentiti al cinema autoriale. L’orizzonte non solo è ristretto a una sola nazione, a una sola cittadina, ma addirittura a una sola casa; quella paterna, dove Dickinson visse per larghissima parte della sua vita, passando gli ultimi anni quasi segregata nella propria stanza.
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Recensionando / Doppio amore

18 mercoledì Apr 2018

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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allegria euforia e sesso sesso sesso, è così francese!, Cannes 2017, François Ozon, ho un desiderio di maternità, Ho visto la gente nuda, Jacqueline Bisset, Jérémie Renier, Marine Vacth, Psicologia e Psicosi, sexy sexy hot hot

Dopo l’eleganza formale del bianco e nero e la sorprendente sottigliezza della dimensione erotica del bellissimo Frantz, è comprensibile che un cineasta ardito ed esplicito di François Ozon – uno per cui la dimensione carnale presto o tardi è sempre protagonista della scena – abbia sentito il bisogno di un rilanciare con un film platealmente esplicito, diretto, che mai allude e sempre dichiara.
Un gioco registico ancor prima che sensuale, che decide di reinterpretare un filone tra i continui al territorio dei B movie: il thriller ad alto tasso erotico di tardi anni ’80 inizio ’90, nobilitato da gente come Paul Verhoeven e Brian De Palma, che ne hanno tratto grandi successi con gli studios.
Ancora una volta però Ozon dimostra una sua debolezza davvero paradossale: proprio lui che è un maestro dell’ambiguità provocatrice tra generi e pratiche sessuali, quando si ritrova a confrontarsi con una dimensione eterosessuale convenzionale è capace del peggior conformismo e della più trita retorica.  Continua a leggere →

Miscellanea / Missed but not Forgotten #3

13 giovedì Lug 2017

Posted by Elisa G. in 2016, 2017, Cinematografò, Recensionando

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Antonio Banderas, Autocompiacimento registico, Brad Pitt, Brendan Gleeson, Brian Goodman, Courtney Hunt, Dane DeHaan, Elle Fanning, father issue, Gore Verbinski, Jonathan Rhys Meyers, Keanu Reeves, ma anche no, Marion Cotillard, Michael Fassbender, Michiel Huisman, Nicolas Winding Refn, Paul Currie, Piper Perabo, Renée Zellweger, Robert Zemeckis, Sam Reid, shippabbestia, Teresa Palmer, thriller

La rubrica aperiodica e ritardataria nell’anima in cui vi racconto brevemente i film che ho visto prima dell’uscita nelle sale italiane ma che non sono riuscita a recensire prima del loro approdo nelle stesse.
Hashtag suggerita #megliotardichemai.

In questa puntata parleremo di thriller thrilleroni thrilleracci, alcuni ancora in sala, di molti solo per il gusto del LOL epico che procurano:

Black Butterfly
2:22
Una Doppia Verità
Codice criminale
The Neon Demon 
La cura del benessere
La vendetta di un uomo tranquillo 
John Wick 2
Allied

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Recensionando / Lady Macbeth

15 giovedì Giu 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Alice Birch, Autocompiacimento registico, Christopher Fairbank, Cosmo Jarvis, delicate palette cromatiche, fatto con du lire, film in costume, Florence Pugh, William Oldroyd

Lady Macbeth è la risposta ideale per quanti pensano che film in costume equivalga a smancerie e sospiri d’amore, ma non solo: è anche una belle piccole pellicole che trovano finalmente spazio nella sonnacchiosa estate cinematografica italiana, una delle pochissime che vale davvero la pena andare a vedere sfidando la calura estiva.
Presentato qualche tempo fa al Torino Film Festival, Lady Macbeth è un costume drama luciferino e il sorprendente esordio al cinema del regista teatrale inglese William Oldroyd. Non manca qualche impasse, ma la cura estrema della forma e la capacità di far buon viso a cattivo budget rendono la ricorrenza di scenografie e costumi un valore aggiunto nel ritratto di un matrimonio claustrofobico da cui una giovane sposina tenta di liberarsi con metodi davvero poco ortodossi.
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Recensionando / Ritratto di famiglia con tempesta

26 venerdì Mag 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Cannes 2016, dramma familiare obbligatorio, Giappone, giapponesi tristi forte, Hirokazu Kore-eda, Hirokazu Koreeda, Hiroshi Abe, piangerone, Satomi Kobayashi, Yôko Maki

Mentre Cannes 70 si sta chiudendo con un’edizione che, salvo sorprese dell’ultimo minuto, si è rivelata senza infamia e senza lode, nei nostri cinema arriva una pellicola passata nella scorsa annata in Un Certain Regard che costituisce l’alternativa perfetta alla proposta mainstream e familiare dei Pirati Disney.
Ritratto di famiglia con tempesta conferma non solo che Hirokazu Kore-eda può tirare fuori dal nulla più banale un film in grado di scaldare il cuore, ma anche che negli ultimi anni le proposte più interessanti e solide di Cannes spesso non finiscono in concorso.
Siamo decisamente entrati in una seconda fase della carriera del grande umanista e regista giapponese, che, lasciatosi alle spalle i suoi film più importanti e ambiziosi, sembra concentrarsi su piccole pellicole che ruotano attorno al quotidiano più puro, lo slice of life.

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Recensionando / Sette Minuti dopo la Mezzanotte

16 martedì Mag 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

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adolescenti problematici, fantasy, Felicity Jones, Juan Antonio Bayona, Liam Neeson, Patrick Ness, Sigourney Weaver, tristezza a palate, young adult

Per reagire a momenti di scoramento e panico di fronte al mondo in perenne cambiamento, molti adulti e anziani hanno fatto diventare una sorta di sport internazionale il lancio della colpa contro i millennials, accusati di aver rovinato praticamente ogni cosa. Posto che la definizione stessa di millenials è abbastanza fluttuante (in alcune varianti rientro persino io, il che è tutto dire), io un generazione che sembra così fatalmente attratta da romanzi di formazione il cui elemento scatenante il coming of age è un cancro (tuo o di una persona amata), così disposta ad fare propri romanzi che hanno come perno il dolore e il tentativo di affrontarlo, beh, la trovo sorprendente e in senso positivo.
Dopo Colpa delle Stelle, è finalmente approdato al cinema l’altro caposaldo del floridissimo filone yound adult cancerogeno: Sette Minuti dopo la Mezzanotte di Patrick Ness. Accolto con un certo entusiasmo, ma comunque lontano dal successo dell’adattamento del romanzo di John Green, questa sorta di fiaba di cupo realismo rimane un film peculiare e a suo modo interessanti, per giovanissimi e per cinefili.
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Recensionando / Miss Sloane

06 sabato Mag 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Alison Pill, avvocatese, Christine Baranski, Corporazioni Malvagie, film con Mark Strong, Gugu Mbatha-Raw, Jessica Chastain, John Madden, Jonathan Perera, legal drama, Mark Strong, piove governo ladro, Political Animals, Sam Waterston, un profondo senso di giustizia

C’è un film nelle sale questa settimana che probabilmente non conoscete o verso cui non provate particolari aspettative e io sono qui per cambiare questa situazione, perché Miss Sloane è uno dei thriller più belli del 2016 e fareste un torto a voi stessi privandovene.
Come un film del genere con una performance stellare di Jessica Chastain abbia ottenuto una nomination ai Golden Globes e poi il silenzio generale, per non parlare di un misero 63 al metascore è una circostanza per me difficile da capire.
Soprattutto perché leggendo tutte le critiche negative al film (che sostanzialmente lodano solo la performance di quella che è considerata la nuova Meryl Streep) non trovo riscontro in quello che ho visto, specie se lo standard per un legal drama in cui tutti parlano a velocità aumentata e in legalese aggressivo è il copione tipo di Aaron Sorkin.
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Recensionando / Mal di Pietre

15 sabato Apr 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Alex Brendemühl, è così francese!, Cannes 2016, fa molto Francia, fotografia leccatissima, libri col DRAMMA dentro, Louis Garrel, Marion Cotillard, Milena Agus, Nicole Garcia, Psicologia e Psicosi, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo

Non deve sorprendere che il romanzo di successo italiano di Milena Agus sia stato portato al cinema da una produzione franco belga. Infatti il secondo romanzo dell’autrice è arrivato a vendere 150mila copie in patria (e ad essere tradotto in 18 lingue) dopo essere stato sostanzialmente ignorato alla sua uscita. Galeotto su un articolo su La Stampa, che rivelò il successo d’Oltrape di un libro fino ad allora ignorato, dando il via alla riscoperta di questo drammatico racconto di passioni e nevrosi nella Francia meridionale a vocazione agricola.
A portare la bella e tormentata protagonista del romanzo su grande schermo ci pensa l’ovvia, onnipresente Marion Cotillard, che continua a dividersi tra il cinema francofono di aspirazioni artistiche e i ruoli che le vengono gettati addosso con malagrazia dai blockbuster anglofoni.
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Miscellanea / Missed but not Forgotten #2

04 sabato Mar 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 4 commenti

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André Téchiné, Céline Sciamma, cinema d'animazione, Cobie Smulders, Corentin Fila, Herbert Ballerina, Illumination Entertainment, Miriam Leone, nazisti cattivissimi, omoaffettività, Pif, Rachel Weisz, Tom Cruise, voice over molesto

La rubrica aperiodica e ritardataria nell’anima in cui vi racconto brevemente i film che ho visto prima dell’uscita nelle sale italiane ma che non sono riuscita a recensire prima del loro approdo nelle stesse.
Hashtag suggerita #megliotardichemai.

In questa puntata parleremo di:

Jack Reacher
La Verità Negata
In Guerra Per Amore
Quel Bravo Ragazzo

Sing
Louise By The Shore
Il Medico di Campagna
Quando hai 17 anni
Lettere da Berlino

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Recensionando / Jackie

20 lunedì Feb 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Billy Crudup, biopic, Caspar Phillipson, delicate palette cromatiche, fotografia leccatissima, Greta Gerwig, John Hurt, Natalie Portman, Noah Oppenheim, Oscar 2017, Pablo Larraín, Peter Sarsgaard

jackie_locandinaCi sono registi che la sera vanno a dormire pensando della loro carriera “è tutto qui?”. Il giorno dopo si alzano, bevono un caffè e si rimettono a lavorare, pregando ardentemente il loro Dio di riuscire a realizzare nella propria carriera almeno un film al livello di Neruda o Jackie. Poi c’è Pablo Larraín, che questi due film biografici eccezionali, sull’orlo del capolavoro, li ha realizzati nel solo 2016. In un solo anno, lavorando all’interno di uno dei generi più attivi e in corso di evoluzione nel panorama cinematografico mondiale, il regista cileno più noto al mondo ha saputo regalare ai cinefili due pellicole diversissime, due risposte contrastanti al che spostano in avanti il confine del cinema contemporaneo e in alto l’asticella della qualità. Il fatto che nessuno dei due sia finito tra i nominati a miglior film di questo giro agli Oscar è l’esclusione più scandalosa, che certifica lo status di Pablo Larraín di regista autoriale più sottovalutato e trascurato al mondo. L’ho detto, sue me.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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