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animazione giapponese, anime, Dynit, giapponesi tristi forte, Idumi Kirihara, Nexo Digital, Shinichiro Ushijima, Yoru Sumino
È davvero difficile non partire in quarta con un confronto tra questo film d’animazione e Your Name, perché i punti d’incontro tra andamento al botteghino, tematiche affrontate e un certo modo d’intendere l’animazione giapponese oggi sono molteplici. Mi trattengo però e comincio dicendovi che gli esperti di cose giapponesi hanno già grande familiarità con questo spiazzante titolo: prima del lungometraggio animato infatti l’omonimo romanzo best seller di Yoru Sumino è diventato un film live action (che non ho visto) e un manga in due volumi (che ho letto e di cui vi parlerò brevemente in coda).
A visione appena conclusa Voglio mangiare il tuo pancreas mi ha proprio convinto, ma è bene contestualizzare per bene e spiegare perché. Quel che è certo è che come probabilmente già sospettate, è bene andare al cinema armati di fazzoletti.
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