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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi della categoria: Recensionando

Your Name Engraved Herein e il queer universale

14 domenica Feb 2021

Posted by Elisa G. in 2020, Cinematografò, Recensionando

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amori adolescenziali, Chang Jia-han, Kuang-Hui Liu, omoaffettività, Taiwan, Wang Bo Te

È la confusione e la superficialità che circondano Your Name Engraved Herein ad aver reso interessante ai miei occhi questo lungometraggio queer, a cui sono arrivata grazie a una cortese segnalazione. Presentato qua e là come il primo film apertamente queer della storia cinematografica taiwanese, mi ha da subito generato qualche perplessità. Film compatrioti che si muovono su registri simili ne ricordavo pure io, che di cinema del sud est asiatico so pochissimo (Wikipedia conferma che ci sono parecchi precedenti).
L’arcano lo risolve il comunicato stampa di fine novembre di Netflix, che si è aggiudicata i diritti di distribuzione internazionali e presenta il film come “il maggiore incasso di sempre per un lungometraggio queer a Taiwan”. Campione d’incassi nel 2020 – anno in cui Taiwan è la prima tra le nazioni della regione a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso – e una delle due pellicole di quell’annata a sfondare la soglia psicologia dei 100 milioni in valuta locale d’incasso. Forse pecco un po’ di dietrologia, ma trovo abbastanza significativo che, quando si parla di una piccola nazione asiatica (specie una con una tradizione cinematografica nazionale ben delineata come Taiwan), si dia per assodato che si possa arrivare al 2020 sfornando il primo film LGBTQ+ in assoluto.

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Il Listone / Tutti i film di Venezia 77

16 mercoledì Set 2020

Posted by Elisa G. in 2020, Cinematografò, il Listone, Recensionando, Specialando

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Ahmad Bahrami, Alex Gibney, Ana Rocha de Sousa, Andreï Konchalovsky, Ann Hui, Bruce Labruce, Carlo S. Hintermann, Chaitanya Tamhane, Chloé Zhao, Christos Nikou, Claudio Noce, Daniele Lucchetti, Emma Dante, Gardy consiglia, Gia Coppola, Giuseppe Pedersoli, Hilal Baydarov, Jasmila Žbanić, Jing Wang, Julia von Heinz, Kiyoshi Kurosawa, Kyle Rankin, Luca Guadagnino, Majid Majidi, Małgorzata Szumowska, Michał Englert, Michel Franco, Mona Fastvold, Nathan Grossman, Park Hoong-jung, Pedro Almodovar, Quentin Dupieux, Regina King, Rodrigo Sepúlveda, Roger Michell, Susanna Nicchiarelli, Venezia 77

In rigoroso ordine di visione, con tanto di voto in stellette, riporto gli appunti volanti presi a caldo al Lido, all’uscita dalle proiezioni dei film di Venezia 77. Quali film mi sono piaciuti e quali, tutto il concorso (Leone d’Oro incluso), qualche incursione tra Giornate degli Autori, sezione Orizzonti e Fuori concorso, al netto di un paio di film in cui ero presente ma il sonno mi ha vinto.

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Recensione / Space Opera di Catherynne M. Valente

20 lunedì Apr 2020

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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21 lettere edizioni, Catherynne M. Valente, fantascienza, Hugo Award

Poche volte mi sono sentita destinataria ideale di un romanzo come quando ho cominciato a leggere le prime pagine di Space Opera. Con una certa qual arroganza, va ammesso, mi sono ritrovata a chiedermi quante persone nella Penisola rientrino nella minuscola intersezione tra due vere e proprie nicchie: i lettori di fantascienza e gli appassionati di Eurovision Song Contest, la gara canora nata su ispirazione del Festival di Sanremo che proprio l’Italia ha finito per snobbare dopo l’annata in cui i Jalisse hanno sbancato all’Ariston e la RAI ha sbottato No, Eurovision, io me ne vado, lasciando inspiegabilmente la gara e il suo posto da big per anni e anni.
Col tempo ogni nodo viene al pettine e ogni impresa impossibile diviene fattibile: l’Italia è tornata a gareggiare e perdere per un soffio ostacolata dai complotti dei poteri forti europei, una scrittrice statunitense come Catherynne M. Valente ha scoperto per caso l’ESC (affettuoso acrononimo Twitter friendly di Eurovision Song Contest) e una piccolissima casa editrice di nome 21 lettere ha deciso di lanciarsi nell’epica impresa di pubblicare un romanzo di fantascienza finalista dello Hugo nel 2019. Tutto è possibile.  Continua a leggere →

Recensione / Docile di K.M. Szpara

05 domenica Apr 2020

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Corporazioni Malvagie, fantascienza, K.M. Szpara, sexy sexy hot hot, Tor Books

Sono stata molto tentata di aprire questa recensione con lo screenshot di una chat avvenuta qualche giorno fa tra me e il mio editor su Players Magazine Claudio. Questo scambio comincia mentre sono in coda fuori da un supermercato preso d’assalto durante l’epidemia di COVID-19. Davanti a me si profila un’ora abbondante di attesa, per cui apro un’app sul cellulare e comincio a leggere Docile, un romanzo fantascientifico uscito da qualche giorno per il più grande editore statunitense del comparto. Copertina dai colori pastello con uomo in smoking dal volto cancellato da un tratto bianco e un blurb accattivante: There is no consent under capitalism. Basta leggere la sinossi per capire che Docile promette sesso: tanto, controverso, acceso dalle tinte forti della riflessione politica sociale sul capitalismo e la sua tentacolare influenza su ogni ambito – pubblico e privato – della società.

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Recensione / Il priorato dell’albero delle arance di Samantha Shannon

29 domenica Mar 2020

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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fantasy, high fantasy, Oscar Vault, Queens of BadAss, Samantha Shannon

Negli ultimi anni mi capita spesso di sentir dire che a un romanzo fantasy ben riuscito non può che avere una mappa nelle prime pagine, per illustrare al lettore come è fatto il mondo fantastico dove sono ambientate le vicende narrate. La mia esperienza di lettrice mi suggerisce esattamente il contrario: i libri di stampo fantastico ben scritti non hanno alcun bisogno di mappe introduttive, perché nei loro mondi vuoi perdertici dentro e, grazie alla bravura dell’autore, dopo qualche capitolo ti ci senti a casa.
Il mio approccio standard alla lettura di un romanzo (fantastico e non) è quello di consultare il meno possibile glossari, genealogie e tutto il materiale introduttivo e di corredo che affianca il testo duro e puro, lasciando fare allo scrittore, non pretendendo di orientarmi e capire tutto sin dalla prima riga. Se posso sentirmi smarrita o non del tutto consapevole della realtà attorno a me nel mondo in cui sono nata e che abito da decenni, per non dovrei esserlo anche in un realtà che esploro da poche pagine?
La frequenza con cui mi sono trovata a consultare le mappe (al plurale) nelle pagine iniziali di Il priorato dell’albero delle arance di Samantha Shannon racconta più di ogni altro aspetto la fatica che a volte un lettore deve fare per sopperire alle mancanze di chi scrive e guida.

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Cineriassuntone settimanale #3 / Jojo Rabbit e Richard Jewell

19 domenica Gen 2020

Posted by Elisa G. in 2020, Cinematografò, Recensionando

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Alfie Allen, biopic, Clint Eastwood, Jon Hamm, Kathy Bates, momento patriottico bandiera inclusa, nazisti cattivissimi, Olivia Wilde, Oscar 2020, Paul Walter Hauser, Rebel Wilson, Roman Griffin Davis, Sam Rockwell, Scarlett Johansson, Taika Waititi, Thomasin McKenzie

JOJO RABBIT di Taika Waititi
Il piccolo Jojo ha 10 anni ed è un fervente fanatico nazista nella Germania vicina alla disfatta della Seconda guerra mondiale. Essendo mingherlino e irriso dai giovani della città, Jojo si accomopagna a un amico immaginario con le fattezze del Führer. Quando però scopre che la madre nasconde una ragazzina ebrea in un’intercapedine del muro, Jojo sarà costretto a confrontarsi con una realtà molto differente dalla propaganda nazista.
La prova provata che alle volte tirare fuori dal cappello un film riuscito non è nemmeno lontanamente abbastanza. Sinceramente sono un po’ scettica sulle nomination di peso che questo crowd pleaser ha raccolto, tra cui quella per miglior film. Bisogna certo riconoscergli di riuscire a fare un’operazione comica non scontata per un film così trasversale, accessibile e commerciale. Senza Taika Waititi al timone (regia, sceneggiatura e interpretazione di Hitler) palesemente questo film non si sarebbe fatto, o quantomeno non si sarebbe proposto con successo a un pubblico così ampio. Continua a leggere →

Cineriassuntone settimanale #2 / Piccole donne, Hammamet, City of Crime

10 venerdì Gen 2020

Posted by Elisa G. in 2020, Cinematografò, Recensionando

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Alexandre Desplat, Anthony e Joe Russo, Chadwick Boseman, cinema italiano, Florence Pugh, Gianni Amelio, Greta Gerwig, in sacrificio per Taylor, Jacqueline Durran, Matthew Michael Carnahan, Pierfrancesco Favino, poliziesco, Saoirse Ronan, spara spara ci stanno massacrando, Taylor Kitsch, titolisti italiani

PICCOLE DONNE di Greta Gerwig
Il classico della letteratura statunitense Piccole Donne di Louisa May Alcott torna al cinema con una produzione hollywoodiana, un cast super glamour e la seconda, attesissima regia di Greta Gerwig.
L’aspetto più limitante dell’esperienza cinematografica dei film di Greta Gerwig è la sua claque, con risate di quelle iper consapevoli e applausi da scena aperta che magari, mh, anche no.
Detto questo (e temendo parecchio che alla lunga questa esasperazione me la renda indigesta) il mio notevole scetticismo iniziale è stato quasi del tutto cancellato da un film genuinamente emozionante, che centra il non semplicissimo obiettivo di dare una risposta sensata al quesito principale che sorge spontaneo: ma Greta, ma hai Hollywood ai tuoi piedi e fai Piccole donne, ma perché?

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Recensione / The Menace From Farside di Ian McDonald [Luna Extra]

14 sabato Dic 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Libreria, Recensionando

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fantascienza, Ian McDonald, La Luna, proteggi la Famiglia!, Tor Books

Nell’anno delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’allunaggio, il lettore italiano ha finalmente potuto ambientarsi sulla Luna di Ian McDonald, uno dei pochi scrittori di fantascienza capace di tornare in un paesaggio classico della fantascienza d’antan e farlo suo, con una visione fresca, sferzante, attuale e così sexy da diventare (anche per mancanza di contendenti) la più (in)credibile superficie lunare in campo narrativo.
Certo anche la Luna e i suoi abitanti hanno i loro grattacapi in The Expanse e in altre saghe SFF, ma l’attenzione fino a qualche anno fa era tutta rivolta a Marte. Ian McDonald si è fatto trovare pronto per un anniversario importante, o forse ha intuito anzitempo che per rendere possibile l’ammartaggio (o per procurarsi le sempre più introvabili terre rare), l’uomo sarebbe tornato a guardare alla Luna, sperando di compiere un altro piccolo passo sulla sua superficie.

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Recensione / Grazie a Dio di François Ozon

21 lunedì Ott 2019

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando

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Berlinale 69, Denis Ménochet, François Ozon, Melvil Poupaud, suore preti e altre cristiane malvagità, Swann Arlaud, tratto da una storia di poco falsa

Non è un mistero che François Ozon sia tra i miei registi preferiti e non è tanto una questione di livelli qualitativi, fama o allure festivaliera. Ci sono là fuori registi migliori? Sì, ma davvero pochi combinano la prolificità, il trasformismo e l’estrema fruibilità narrativa del regista francese.
È uno di quei nomi che suscita sempre la mia curiosità e di cui vedo le novità più volentieri (e anche con una certa impazienza) e il mondo sa se il Cinema non sarebbe migliore se questa qualità non fosse più diffusa tra i grandi cineasti. Non è che François Ozon sia meno intelligente, acuto o acculturato dei suoi colleghi festivalieri, è che da tempo ha messo da parte l’urgenza di impressionare o primeggiare, mentre rimane una sua priorità quella di raccontare con estrema chiarezza e accoglienza le sue storie. Da un regista così finisci per voler vedere anche un titolo come Grazie a Dio, incentrato sullo scandalo pedofilia nella diocesi di Lione e sull’affaire Barbarin.
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Recensione / La memoria di Babel [L’attraversaspecchi #3]

14 lunedì Ott 2019

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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è quasi magia!, Christelle Dabos, edizioni e/o, fantasy, letteratura francese, young adult

Sono due gli elementi letterari a lungo termine che trovo più interessanti nei romanzi di Christelle Dabos. Nell’atto piuttosto forsennato di leggerli a prevalere su tutto è la sua capacità di scrittrice, dato un certo numero di capitoli introduttivi, di far scattare una trappola in cui il lettore cade e, in un continuo gioco di rilanci e colpi di scena a fine capitolo, il poveretto è costretto a leggere senza pause, fino a giungere inesorabile a fine volume e a fine nottata.
Questa qualità rende molto piacevole la lettura di un romanzo che si divora a grandi tocchi, senza processarlo e analizzarlo nelle sue sfumature di sapori e profumi. A rendere l’esperienza di lettura in qualche modo persistente e duratura intervengono le due qualità a cui accennavo all’inizio, che permettono anche a La memoria di Babel di lasciare dietro di sé una scia abbastanza persistente nel pensiero, oltre al bisogno spasmodico di leggere il volume successivo.
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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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