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Archivi della categoria: Riflettendo

Rifkin’s Festival: è l’ora di dire addio ai classici?

07 venerdì Mag 2021

Posted by Elisa G. in 2021, Cinematografò, Riflettendo

≈ 3 commenti

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gardy commenta, woody allen

Questo articolo è apparso originariamente su

Il nuovo film di Woody Allen ha il grande merito di avermi portato da tutt’altra parte, a riflettere ancora una volta su una delle Grandi Domande Cinematografiche. Il che vi dice già tutto quello che c’è da sapere su un film che ripete un copione che sappiamo a memoria, con minime varianti. Un critico va al Festival di San Sebastian con la moglie: lei spasima per un giovane regista, lui s’invaghisce di una bella dottoressa. Non siamo a New York ma si parla di New York, siamo in vacanza ma si parla di medici e strizza-cervelli, siamo a un Festival ma non si parla di cinema del presente, perché né il cinema né i Festival sono più quelli di una volta. C’è il momento Woody troll con la pseudo minorenne sgallettatata che si scopa il vecchio artista maniaco e panzone, perché sia mai che Allen ci risparmi. Si ride? Ogni tanto. Non è un picco nemmeno per il tardo Allen, che i suoi picchi (comunque lontanissimi dai film di due o tre decadi fa) li ha. Non qui. Nota positiva: Wallace Shawn è un ottimo alter ego alleniano, bravo a incarnare le sue nevrosi e fisicamente più credibile di altri tentativi recenti di trasfigurarsi su schermo.
Nel film il protagonista Mort rimpiange così tanto i bei film di una volta da finire per sognarli, in versione autobiografica e parodica. Questo è l’aspetto più interessante e non tanto per l’esecuzione, quanto per la scelta dei classici omaggiati e delle iconiche scene ricreate. Con tanto di risata sottolineata della platea dei proiezioni che ci tengono a far sapere che loro, che apprezzano Allen, hanno capito il riferimento.

Prima di continuare vi propongo un piccolo quiz, anonimo: qui trovate un form con le descrizioni delle scene parodiate.

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Avengers: Endgame / Thanos ha vinto

23 martedì Apr 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Riflettendo

≈ 3 commenti

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Anthony e Joe Russo, Chris Evans, Chris Evans faccia di cera, Chris Hemsworth, cinecomics, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Jeremy Renner, Mark Ruffalo, Marvel, piangerone, Robert Downey Jr, Scarlett Johansson, supereroi con superproblemi

Thanos ha vinto. Da quello schiocco di dita non si torna indietro, non importa quanto (tanto) e cosa succeda in Avengers: Endgame, il finale di partita già annunciato in maniera sibillina da Doctor Strange durante Infinity War.
Thanos ha già vinto, nella misura in cui il suo schiocco di dita è entrato nell’immaginario collettivo globale, definendo uno dei pochi punti di svolta e di non ritorno del complesso e talvolta ripetitivo e paraculo mondo dei cinecomics in quest’epoca di usato sicuro e rischio zero. A diventare cenere non sono stati solo metà dei supereroi e degli esseri viventi dell’intero cosmo, ma anche larga parte di un certo approccio – in via di superamento – di concepire e costruire cinecomics.

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Riflettendo / Shazam! e la famiglia “normale”

03 mercoledì Apr 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Riflettendo

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Asher Angel, cinecomics, David F. Sandberg, DC, film con Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Mark Strong, supereroi con superproblemi, Zachary Levi

È incredibile come il film supereroistico autopresentatosi come il più cazzaro del 2019 sia il contrappeso perfetto allo sfoggio di famiglie tradizionali, patriarcali, monogame, monolitiche e “naturali” (lol, scusa Società che per secoli e secoli lavori all’architettura di un qualcosa di estremamente codificato e strutturato e poi ti vengono a dire che è nato e cresciuto così, cancellando decenni di duro lavoro da parte tua!) dato in quel di Verona lo scorso fine settimana.
Non pronuncerò la parola che inizia con la M (e che finisce con edioevali) perché il suo uso in questo contesto è così scorretto che fa venir le bolle ai medioevalisti tanto quanto la locuzione è fantascienza! come sinonimo di è assolutamente impossibile/improbabile va venire un rush cutaneo ai fantascienzari come la sottoscritta*. Il fatto è che Shazam! – oltre ad essere un gran bel film – fa un paio di mosse sorprendenti nel parlare di famiglia e relazioni affettive.

Seguono un po’ di [SPOILER]. Se volevate una recensione più tradizionale (pun intended) la trovate [QUI].
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Gloria e Gloria Bell / Fare il remake di sé stessi

17 domenica Mar 2019

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Riflettendo

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cinema cileno, gerontocinema, John Turturro, Julianne Moore, Paulina García, Sebastián Lelio, Sergio Hernández

È davvero incredibile cosa siano disposti a finanziare i produttori statunitensi pur di preservare le fragili pupille del loro pubblico dalla mortal offesa dei sottotitoli. È davvero sconcertante assistere ai salti mortali che deve compiere un’attrice over 50 – anche se di primissima fascia e comprovato talento – per ricavarsi un ruolo da protagonista, un personaggio a tutto tondo degno di essere interpretato.

Da queste due disturbanti premesse stavolta però non nasce un piccolo fiore indipendente, bensì Gloria Bell, quella che ai miei occhi appare come un’ingiustizia, per quanto ben realizzata e dal risultato gradevole; una pellicola che ci riporta al solito discorso di corvée garantita per quanti, anche con un Oscar in mano, osino bussare alla porta di Hollywood con un passaporto straniero.
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Riflettendo / Carol e Captain Marvel: se neanche una donna super basta più

11 lunedì Mar 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Riflettendo

≈ 3 commenti

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animali carini, Anna Boden, Brie Larson, cinecomics, film coi pugni nelle mani, Jude Law, Marvel, parte lo spiegone, Ryan Fleck, Samuel L. Jackson, supereroi con superproblemi, umani fanno il mazzo ad alieni

Per non tediarvi con l’ennesima, tardiva recensione sull’ultimo film sensazione del Marvel Cinematic Universe ho deciso di articolare in un unico pezzo una serie di riflessioni, scambi e discussioni avute nelle ultime ore con gli amichetti di Twitter riguardo al film e più nello specifico alla sua protagonista. Non è un mistero che all’indomani dell’uscita la critica si sia rivelata più tiepida del solito rispetto all’operazione, indicando sia Black Panther (LOL) sia Wonder Woman (LOL, di nuovo) come film più convincenti in quello che fanno rispetto a Captain Marvel. Perché sono tutti così delusi dal primo, tardivo film Marvel che mette al centro una protagonista femminile? La questione è un po’ articolata e un po’ spoiler, quindi ci vediamo dopo il cut.
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Riflettendo / Cold War e La La Land sono lo stesso film

16 sabato Feb 2019

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Riflettendo

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bianco e nero, Cannes 2018, Deve far male!, film d'Ammmmore, fotografia leccatissima, guerra fredda, Joanna Kulig, musical, Oscar 2019, Pawel Pawlikowski, piangerone, Tomasz Kot, tristezza a palate

Varsavia è la Parigi dell’Europa dell’Est.
Cold War, il film di Paweł Pawlikowski candidato a tre premi Oscar, è il La La Land autoriale ed europeo. Sfida dialettica di un lezioso post del sabato pomeriggio? Pura vis polemica? Boutade cinematografica da blog di provincia? A voi la scelta, ma prima permettetemi di citare l’immortale attacco argomentativo di Emanuele di Tutti pazzi per amore e… seguite il mio ragionamento.
Cold War non è affatto il film pesantone polacco che pensate, anzi, è un’opera struggente che rende palese la nostra intossicazione da sentimenti e sentimentalità statunitensi.
Attenzione, il post è a rischio [SPOILER], facendo riferimento diretto al finale di Cold War.

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Recensionando / Blade Runner 2049

04 mercoledì Ott 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Riflettendo

≈ 4 commenti

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androidi droni e robot, Denis Villeneuve, fantascienza, Hampton Fancher, retrofuturismo, Roger Deakins, Ryan Gosling

Sì, quella del sequel di Blade Runner è decisamente una sfida vinta per Denis Villeneuve. Forse non al livello del capolavoro come salutato dalla critica statunitense, ma è innegabile come il regista canadese di Arrival e Sicario abbia tirato fuori dal cappello uno dei film più significativi dell’anno.
Se la vittoria è certificata, vale la pena di spendere due parole per inquadrare quale fosse veramente la sfida messa davanti a uno dei migliori registi contemporanei (e da ben prima che Hollywood ci mettesse sopra gli occhi).
Anzi, è proprio l’ottima performance di Denis Villeneuve – nonostante gli enormi handicap con cui si presenta alla linea di partenza – che genera il rammarico più forte, insieme all’inutilità acuta e abbastanza nociva di Jared Leto. Dopo quel gioiello di Arrival – che a Blade Runner 2049 rimane per molte ragioni superiore – Denis Villeneuve si sarebbe meritato carta bianca per girare il suo Blade Runner, il suo capolavoro fantascientifico che detti la linea da qui a 30 anni e non lo scomodo ruolo di traghettatore delle visioni di Ridley Scott degli anni ’80 nella modernità.
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Riflettendo / Dunkirk e la liberazione del cinema dalla retorica statunitense

22 martedì Ago 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Riflettendo

≈ 8 commenti

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Aneurin Barnard, Chillian Murphy, Christopher Nolan, Damien Bonnard, Fionn Whitehead, Harry Stiles, Mark Rylance, Tom Glynn-Carney, Tom Hardy

Dunkirk è la gioia di ogni recensore, indipendente da quanto e se gli sia piaciuto il primo approccio di Christopher Nolan all’epica drammatica militare. È un film descrivibile da così tanti punti di vista che se ne potrebbe scrivere per settimane, senza mai ripetersi. A livello tecnico è un tripudio di scelte coraggiose (girare in IMAX e su pellicola 70mm, per la gioia del bilancio annuale di Warner Bros) che molto più che in passato rivelano di avere un ottimo motivo d’essere, molto più di altri capricci nolaniani. Stavolta è una vera fortuna che Nolan sappia di essere un regista a cui il suo studios non gli dirà mai di no. A livello d’incassi e di Oscar, Dunkirk è già un case studies per questo 2017 tutt’altro che trascurabile a livello estivo, che vede uno dei film più “seri” di Nolan approdare al cinema lontano dalla stagione del premi, ma con delle recensioni che lo candidano già come uno dei titoli di testa della corsa alla stagione dei premi. Di materiale per saggi e video essay insomma ce né in abbondanza.
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Riflettendo / Atomica Bionda e gli anni ’80 di cui aver nostalgia

17 giovedì Ago 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Riflettendo

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Bill Skarsgård, Charlize Theron, coat porn, David Leitch, delicate palette cromatiche, Eddie Marsan, fangirlism, Gardy consiglia, gente figa, George Michael, guerra fredda, hair porn, Ho visto la gente nuda, James Faulkner, James McAvoy, John Goodman, lesbofilm, omoaffettività, Ship Sheep, Sofia Boutella, spionaggio, Toby Jones, uno spia l'altro pure

Facile etichettare un film dell’estate 2017 sotto l’etichetta di “nostalgia anni ’80”. Facile e poco lusinghiero verso l’action movie di David Leitch, che ha lasciato la regia di John Wick 2 per dirigere la statuaria e algida Charlize Theron in un film il cui maggior pregio è fare tutto quello che Hollywood ha deciso che non può o non deve più portare su grande schermo.
In Atomica Bionda si beve e si fuma continuamente, come forse non si fa più dai tempi di Bogart e Bacall, si affrontano situazioni mortali sfoggiando un guardaroba impossibilmente perfetto e in aggiunta ci si rotola tra le lenzuola per riscaldarsi nella città più fredda del mondo, quella Berlino divisa in due (ancora per pochi giorni) dal Muro.

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Riflettendo / 10 pensierini spoilerfree su Il Risveglio della Forza

16 mercoledì Dic 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Riflettendo

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Adam Driver, Andy Serkis, Carrie Fisher, Daisy Ridley, Disney, Domhnall Gleeson, dramma familiare obbligatorio, Gwendoline Christie, Harrison Ford, i film con gli alieni e le astronavi, J.J. Abrams, John Boyega, lucette azzurre, Lupita Nyong'o, Mark Hamill, Oscar Isaac, Simon Pegg, space opera, spiegazioni cazzare

star wars_1Sì, io ho visto, io so. Ieri sera ho visto il settimo capitolo di quella che forse è la saga cinematografica più amata di tutti i tempi, acquisito dalla sempre più gargantuesca Disney e diretto dall’uomo dei remake che fanno tremare i polsi, J.J. Abrams. Ieri sera ho visto Star Wars – Il Risveglio della Forza.
Tra una settimana affronteremo l’argomento senza timore di eccessivi spoiler. Nel frattempo in questo post trovate una lista di considerazioni riguardanti il posto di questo capitolo all’interno della saga, la riuscita finale del film e una valutazione di tutte le novità presenti. Nemmeno una riga di trama, nessun indizio che possa portarvi a dedurre alcunché. Meritate anche voi di godervi l’evento cinematografico dell’anno senza spoiler, così come ho fatto io. Buona lettura e che la forza filtrante delle tag sui social network sia con voi per le prossime ore.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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