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~ considerazioni in ando e in endo

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Recensione / Midsommar di Ari Aster

24 mercoledì Lug 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Recensionando, Uncategorized

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Ari Aster, Autocompiacimento registico, delicate palette cromatiche, Florence Pugh, horror, Jack Reynor, Pawel Pogorzelski, Vilhelm Blomgren, Will Poulter, William Jackson Harper

Midsommar e Hereditary sono due horror fratelli ma non gemelli, seppur condividano una marcata rassomiglianza simbolica e tematica. Entrambi sono creature del giovane sceneggiatore e regista statunitense Ari Aster, entrambi hanno la loro genesi in un periodo seminale nella carriera del cineasta. I contorni dello stesso non sono chiavi, ma Aster ne parla come di un biennio così ricco di lutti, sfortune, drammi per sé e per la propria famiglia da portarlo a pensare ai propri primi progetti artistici e alla propria vita come perseguitati da una maledizione.
Secondo lungometraggio ma primo progetto messo in cantiere dal regista, Midsommar per la sottoscritta è nettamente superiore a Hereditary. Sia per come scelga un contesto piuttosto radicale e ci si attenga, senza tentare si spiegare sé stesso o peggio rincorrere lo spettatore, sia per come rifugga le inutili complicazioni folk barocche che affossavano la seconda metà di Hereditary in una marea di nonsense e soluzioni di ripiego.
Se in Hereditary l’oscurità si traduceva anche in annebbiamento narrativo, la luce eterna svedese dona a Midsommar un’inaspettata, potente chiarezza, che rendono il film davvero riuscito.

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Recensionando / L’angelo del crimine

03 lunedì Giu 2019

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando, Uncategorized

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a, Cannes 2018, Chino Darín, cinema argentino, criminalità e la mala varia, Daniel Fanego, fotografia leccatissima, Lorenzo Ferro, Luis Gnecco, Luis Ortega, Mercedes Morán, omoaffettività, so, tratto da una storia di poco falsa

Segnalo un piccolo miracolo in apertura del mese del Pride: è finalmente sbarcato nelle sale italiane uno dei più promettenti titoli della selezione Un Certain Regard di Cannes 2018, uno di quelli che con la sua tematica queer è semplicemente perfetto per aprire il mese dell’onda arcobaleno.
Non solo: con la sua produzione rifinitissima, la regia accattivante e la sceneggiatura sempre precisa nella sua ricchezza narrativa, L’angelo del crimine è il film perfetto per lavare via la delusione lasciata da quello che dovrebbe essere il suo epigono hollywoodiano ma si è rivelato la sua brutta copia. Se Zac Efron vi ha delusi nei panni del famigerato killer Ted Bundy in un film sciapo e insulso (talvolta persino problematico), lasciate che ci penso l’Angelo nero dell’Argentina degli anni ’70 a riparare a questo torto, con un film che è migliore del cugino hollywoodiano sotto ogni punto di vista.
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Recensionando / Copia originale

20 mercoledì Feb 2019

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando, Uncategorized

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biografia, Dolly Wells, lesbiche vestite male, libr, Marielle Heller, Melissa McCarthy, nessuno mi capisce, New York, omoaffettività, Oscar 2019, Richard E. Grant, tratto da una storia di poco falsa

Copia Originale - PosterRischia di fare la figura del film di nicchia che non è Copia Originale, nel mezzo di un manipolo di film da Oscar ben più noti al grande pubblico, in un annata in cui per quanto riguarda la selezione di film da nominare l’Academy sembra essersi concessa un molte più scelte sul versante popolare e mainstream. Che è un modo gentile e obliquo per dire che quest’anno si è dato il via libera a un tot di film molto popolari ma che son ben lontani dall’avere il livello qualitativo necessario ad essere tra i migliori prodotti dell’annata. A sorpresa Copia originale, pur essendo un biopic di stampo classico e senza troppi fronzoli produttivi, ci va molto vicino ad esprimere quel livello qualitativo che ci si aspetterebbe da un candidato alle maggiori categorie dell’Academy. Il merito è da imputarsi principalmente a una coppia di attori dall’ottima chimica, alle prese con personaggi davvero lontani dalle consuetudini cinematografiche odierne, ruoli davvero a tutto tondo che esaltano le loro potenziali altrove spesso sottoutilizzate.

Attenzione a qualche piccolo [SPOILER].

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Recensionando / Baywatch

31 mercoledì Mag 2017

Posted by Elisa G. in Uncategorized

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Alexandra Daddario, Dwayne Johnson, gente figa, Ho visto la gente nuda, Ilfenesh Hadera, Jon Bass, Kelly Rohrbach, l'addominale prende aria, Priyanka Chopra, rallenty, Zac Efron

Non eravamo così ingenui nemmeno negli anni ’90, quando la serialità televisiva era diffusa ma meno condivisa, importante ma meno onnipresente, assimilata ma raramente analizzata  Guardavamo indiscriminatamente Xena e Ally McBeal, Buffy e E.R. e non ci ponevamo troppi problemi su cosa sarebbe passato alla storia e cosa no.
Eppure anche allora eravamo del tutto consapevoli che il seno prosperoso di Pamela Anderson e i fustacchi vari divisi tra amorazzi e bracciate al largo erano sempre presenti per evitare che nei momenti di noia e di stanca si smettere di guardare Baywatch, già allora la serie più scult del decennio.
Come riportare in vita e al cinema Baywatch, una storia che già in partenza colpiva alla pancia (e solleticava le parti basse) più che alla testa, nel decennio dell’estrema consapevolezza del pubblico e dei prodotti stessi che è destinato a consumare?
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Recensionando / El Clan

26 venerdì Ago 2016

Posted by Elisa G. in Uncategorized

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father issue, Guillermo Francella, Pablo Trapero, Peter Lanzani, tratto da una storia di poco falsa, venezia 72

el clanPerdonatemi un certo qualunquismo geopolitico, ma nella frizzante produzione sudamericana i confini tra cinematografie nazionali tendono a rarefarsi più che altrove, vuoi per compattezza di temi ricorrenti e stile di scrittura e regia, vuoi perché i festival internazionali forse tendono a pescare tra le proposte di quelle nazioni i film che corrispondono a quei criteri che già associamo all’idea del fare cinema in quelle zone.
Questo El Clan in particolare è stato selezionato sia da Venezia che da Toronto l’anno passato e si è portato a casa un leone d’argento in un’annata molto influenzata dal presidente di giuria Alfonso Cuaron e un Goya. Un bottino niente male per Pablo Trapero, regista di solida fattura tradizionale che ha saputo intuire il potenziale cinematografico e internazionale del celebre caso Puccio.
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Recensionando / Bastille Day

13 mercoledì Lug 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando, Uncategorized

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Azzurritudine, buddy movies, father issue, film coi pugni nelle mani, Idris Elba, James Watkins, Kelly Reilly, le mani addosso!, Richard Madden, Ship Sheep, shippabbestia, spiegazioni cazzare

bastilleday7C’è solo una persona che in questa settimana mestissima colpisce più duro del caldo ed è Idris Elba in Bastille Day + sottotitolo così spoiler che fingeremo che non esista. Stavolta però i distributori si meritano un applauso perché questo action tutto inseguimenti e ribaltoni esce oggi, 13 luglio, esattamente il giorno in cui cominciano le vicende del film, ambientato in Francia a poche ore dall’anniversario della presa della Bastiglia! Figata assoluta e cinque alto!
Cosa ci fanno due attori inglesissimi come Idris Elba e Richard Madden in una Parigi sconvolta da misteriosi attentati terroristici? Beh, fanno gli statunitensi impegnati a salvare le chiappe a quei fessi dei francesi, perché questo è un vero action, di quelli che sparano forte e alto, fino a far sembrare verosimile il più vaginale dei cinemozioni5.
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Recensionando / The Legend of Tarzan

11 lunedì Lug 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando, Uncategorized

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Alexander Skarsgård, Christoph Waltz, David Yates, Edgar Rice Burroughs, i nostri amici neri, ma anche no, Margot Robbie, Samuel L. Jackson

tarzan_posterVerrebbe da chiedersi cosa possa aver spinto Warner Bros a riesumare il più problematico degli eroi ideati un secolo fa da Edgar Rice Burroughs dopo la rovinosa caduta del collega John Carter, oggetto di una modernizzazione per altro davvero riuscita anche se sostanzialmente ignorata.
La risposta però ce l’ha data proprio Disney questa primavera. La Casa del Topo nel 2012 avrà anche ucciso il capitano Carter in una fratricida lotta di potere interna, ma questa primavera con una storia che condivide l’incipit con il re della Giungla (bambino nato in un ambiente naturale pericoloso viene salvato e allevato dagli animali) ha messo a segno una delle migliori performance dell’annata.
A parte un target più adulto di quello di Il Libro della Giungla, cosa ha portato The Legend of Tarzan al tonfo negli Stati Uniti? È davvero finita l’era degli eroi di Burroughs?

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Recensionando / Everybody Wants Some!!

13 lunedì Giu 2016

Posted by Elisa G. in Uncategorized

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Autocompiacimento registico, Blake Jenner, coming of age, Glen Powell, Juston Street, ma anche no, Richard Linklater, Ryan Guzman, Tyler Hoechlin, Wyatt Russell

everybody1Hashtag suggerita: #IdontGetIt. Premessa paracula: pare che sia piaciuto a tutto il resto del genere umano.
Detto questo, a distanza di un paio di mesi da quando ho avuto la possibilità di vedere il nuovo, osannatissimo film di Linklater descritto come il seguito spirituale di Dazed And Confused, la mia impressione è che farei bene a rivederlo prima di parlare, operazione a cui non mi sottoporrei manco morta.
Se è vero che nel territorio più indie fighetto statunitense la mancanza di una storia vera e propria è la nuova storia, rimane il fatto che al di là della sua giocosità e del suo ritmo ineccepibile, mi riesce difficile trovare qualcosa di forte e memorabile in questo film e ve lo giuro, a parlare non è la mia irritazione per quel doppio punto esclamativo orrendo piazzato nel titolo.

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Specialando / Cannes 2016, tutti i vincitori e qualche considerazione

22 domenica Mag 2016

Posted by Elisa G. in Uncategorized

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Cannes 2016, gardy commenta, ma anche no, vincitore di premio a forma di qualcosa di un metallo solitamente dorato

cannes_manifestoSi è appena conclusa la cerimonia di premiazione che ha delineato il Palmarès della 69esima edizione del Festival di Cannes e io sono qui a scrivere un post che ero risolutamente convinta a non scrivere. Oh my.
La mia scusa ufficiale è che rileggendolo tra un anno, quando finalmente (forse) avrò visto tutti i film vincitori e vinti, mi servirà come gran lezione di umiltà per queste mie posizioni (pre)giudiziali a prescindere che prendo tutti gli anni e di cui poi mi pento quasi sempre (quasi).
La realtà è che mi sento un RANT di quelli potenti affiorare sulla punta dei polpastrelli e quindi perché no, diamoci a un bel post veloce in cui esprimere il nostro disappunto e spettegolare un po’.
Vi ricordo che se invece volete un fare il punto sui film passati in kermesse, il post di presentazione delle pellicole è questo.
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Recensionando / Ave, Cesare!

09 martedì Feb 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando, Uncategorized

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Alden Ehrenreich, Alison Pill, ballo ballo ballo da capogiro, Berlinale 66, Channing Tatum, COLLO, fotografia leccatissima, Frances McDormand, George Clooney, Joel e Ethan Coen, Jonah Hill, Josh Brolin, Mary Zophres, omoaffettività, Ralph Fiennes, Roger Deakins, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Veronica Osorio, voice over molesto

hailcaesarQualcuno nella direzione della Berlinale ha deciso di graziare il pubblico e la critica almeno all’apertura: quest’anno infatti il festival cinematografico notoriamente più PESO del mondo apre con una nota decisamente frizzante, che segna il ritorno alla commedia degli inossidabili fratelli Coen. Certo, probabilmente la scelta di Hail, Caesar! come film di apertura della 66esima edizione della Berlinale è stata dettata dal fatto che con il suo cast stellare (una parata infinita di star hollywoodiane, dai protagonisti fino a decine di cammei eccellenti) consentirà una buona copertura stampa per un festival meno glamour dei concorrenti europei, ma quello che conta è che, nonostante il box office impietoso in patria e una critica divisa, Ave, Cesare! è il primo film sopra le righe e sopra la media del 2016.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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