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Archivi tag: Alex Gibney

Il Listone / Tutti i film di Venezia 77

16 mercoledì Set 2020

Posted by Elisa G. in 2020, Cinematografò, il Listone, Recensionando, Specialando

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Ahmad Bahrami, Alex Gibney, Ana Rocha de Sousa, Andreï Konchalovsky, Ann Hui, Bruce Labruce, Carlo S. Hintermann, Chaitanya Tamhane, Chloé Zhao, Christos Nikou, Claudio Noce, Daniele Lucchetti, Emma Dante, Gardy consiglia, Gia Coppola, Giuseppe Pedersoli, Hilal Baydarov, Jasmila Žbanić, Jing Wang, Julia von Heinz, Kiyoshi Kurosawa, Kyle Rankin, Luca Guadagnino, Majid Majidi, Małgorzata Szumowska, Michał Englert, Michel Franco, Mona Fastvold, Nathan Grossman, Park Hoong-jung, Pedro Almodovar, Quentin Dupieux, Regina King, Rodrigo Sepúlveda, Roger Michell, Susanna Nicchiarelli, Venezia 77

In rigoroso ordine di visione, con tanto di voto in stellette, riporto gli appunti volanti presi a caldo al Lido, all’uscita dalle proiezioni dei film di Venezia 77. Quali film mi sono piaciuti e quali, tutto il concorso (Leone d’Oro incluso), qualche incursione tra Giornate degli Autori, sezione Orizzonti e Fuori concorso, al netto di un paio di film in cui ero presente ma il sonno mi ha vinto.

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Specialando / Berlinale 2016

22 lunedì Feb 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Specialando

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Alex Gibney, André Téchiné, Berlinale 66, c'e' anche un po' d'Italia, Céline Sciamma, Danis Tanović, film PESO, Gianfranco Rosi, Isabelle Huppert, Majd Mastoura, Mia Hansen-Løve, Mohamed Ben Attia, Thomas Vinterberg, Tomasz Wasilewski, Trine Dyrholm

berlinale66_3Si è chiusa con una fiammata tricolore l’edizione numero 66 della Berlinale, dove è regnata fino all’ultimo la mestizia. Pur rimanendo la kermesse cinematografica più estesa al mondo per numero di film coinvolti in concorso (che quasi mai si rivela la branca più forte), sezione Panorama, sezioncine minori e angolo di compravendita di diritti e pellicole, quest’anno dopo Ave, Cesare! dei Coen (che comunque non ha entusiasmato tutti, stolti!) è stato il gelo, il silenzio, l’irrilevanza.
In particolare la pattuglia statunitense era così misera che nemmeno col glamour è riuscita ad entrare nel post successivo, più che mai necessario (quanto avrei voluto trovare io un sunto così, che non elencasse i film più attesi prima dell’inizio della Kermesse, quando buona parte di loro si sono rivelati inenarrabili ciofeche).
Dopo lo strepitoso successo di 45 anni e una selezione che nel 2015 si è dimostrata in grado di approdare nei nostri cinema e nelle classifiche di fine anno, stavolta come l’orso in locandina conviene poggiare il sedere a terra e gettare uno sguardo sconsolato sullo skyline di Berlino e chiedersi “ok i film PESO, Berlinale, ma perché tutta questa robetta?“.

A seguire riassunto e pararecensione (che ancora nessuno si è deciso a mandarmi in quel di Berlino a vedere e recensire per davvero il PESO del primo festival dell’anno, perciò mi devo muovere per sentito dire) (pratica non del tutto sconosciuta anche per chi a Berlino poi c’è stato, ma questa è un’altra storia) di tutti i vincitori e di un paio di esclusi che si sono fatti notare. L’obiettivo è come sempre uscirne con un’ampia (e quest’anno desolante) panoramica su quello che è stata questa Berlinale 66. Spesso ci azzecco, talvolta prendo delle cantonate micidiali…staremo a vedere.

Nelle puntate precedenti: Berlinale 65 – Berlinale 64
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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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