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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Alexandre Desplat

Cineriassuntone settimanale #2 / Piccole donne, Hammamet, City of Crime

10 venerdì Gen 2020

Posted by Elisa G. in 2020, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

Tag

Alexandre Desplat, Anthony e Joe Russo, Chadwick Boseman, cinema italiano, Florence Pugh, Gianni Amelio, Greta Gerwig, in sacrificio per Taylor, Jacqueline Durran, Matthew Michael Carnahan, Pierfrancesco Favino, poliziesco, Saoirse Ronan, spara spara ci stanno massacrando, Taylor Kitsch, titolisti italiani

PICCOLE DONNE di Greta Gerwig
Il classico della letteratura statunitense Piccole Donne di Louisa May Alcott torna al cinema con una produzione hollywoodiana, un cast super glamour e la seconda, attesissima regia di Greta Gerwig.
L’aspetto più limitante dell’esperienza cinematografica dei film di Greta Gerwig è la sua claque, con risate di quelle iper consapevoli e applausi da scena aperta che magari, mh, anche no.
Detto questo (e temendo parecchio che alla lunga questa esasperazione me la renda indigesta) il mio notevole scetticismo iniziale è stato quasi del tutto cancellato da un film genuinamente emozionante, che centra il non semplicissimo obiettivo di dare una risposta sensata al quesito principale che sorge spontaneo: ma Greta, ma hai Hollywood ai tuoi piedi e fai Piccole donne, ma perché?

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Recensionando / Quel che non so di lei

03 sabato Mar 2018

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando

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Tag

Alexandre Desplat, Cannes 2017, Delphine De Vigan, Emmanuelle Seigner, Eva Green, Olivier Assayas, Roman Polanski, sexy sexy hot hot, thriller

Raramente mi capita di recensirvi un film che sento di tenere saldamente stretto tra le mani come Quel che non so di lei, perché raramente mi capita di averne letto il romanzo, intervistato lo sceneggiatore, seguito la conferenza stampa di Cannes e spulciato un ottimo press book in proiezione stampa.
Questo significa due cose. Uno: la delusione di fronte al nuovo thriller di Roman Polanski è stata ancora più cocente (nonostante fosse stato massacrato a Cannes e quindi fossi ampiamente stata avvertita) perché ho avuto modo di soppesare con mano la forza degli elementi di partenza che vanno perdendos. Due: è davvero ora che qualcuno si decida ad arruolarmi in una testata seria e renda oltre che alla mia missione di vita il mio (unico) lavoro essere così sul pezzo, aka sapere i fatti e fattacci della gente cinematografica e dei film prima di vederli. E quindi partiamo con il gossip la recensione.
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Recensionando / The Danish Girl

19 venerdì Feb 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

≈ 5 commenti

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Alexandre Desplat, Alicia Vikander, Amber Heard, Ben Whishaw, biopic, Eddie Redmayne, film col dramma dentro, Matthias Schoenaerts, Oscar 2016, Paco Delgado, Psicologia e Psicosi, Tom Hopper, tratto da una storia di poco falsa, tristezza a palate, venezia 72

the danish girl posterÈ davvero semplice sparare a zero su Tom Hopper e ormai è uno sport riconosciuto tra gli amanti di cinema. Con suo stile espositivo al limite del pedante, con la sua esasperata ricerca di coinvolgimento emotivo via reiterati primissimi piani nel puro Oscar Bait (film “esca” per attrarre l’attenzione dell’Academy) delle sue lacrimevoli storie, presta molto più del fianco a critiche ferocissime. All’insegna del commovente e non pago del successo de Il Discorso del Re, eccolo tornare con la storia pioneristica di una coppia di pittori danesi in cui lui, a disagio con il proprio sé esteriore, decide di tirare fuori la donna che si sente di essere, con tragiche conseguenze personali e familiari. Insomma, Tom Hopper è tra i pochissimi che fanno cinema da Oscar con approcci e metodologie anni ’90 e soprattutto l’unico a riuscire a cavare nomination di pregio da questa tanto vituperata pratica.

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Recensionando / Il racconto dei racconti

08 venerdì Mag 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

Tag

Alba Rohrwacher, Alexandre Desplat, Autocompiacimento registico, Bebe Cave, c'e' anche un po' d'Italia, Cannes, Cannes 2015, Christian Lees, Costumismi, delicate palette cromatiche, fantasy, fotografia leccatissima, Guillaume Delaunay, John C. Reilly, Jonah Lees, Massimo Cantini Parrini, Massimo Ceccherini, Matteo Garrone, Salma Hayek, Shirley Henderson, Stacy Martin, Toby Jones, Vincent Cassel

tot1È difficile dare un giudizio a caldo sul nuovo film di Matteo Garrone in concorso a Cannes 2015: non è un’apertura paracula, quanto piuttosto un avvertimento. Nell’affollatissima proiezione stampa di Milano di oggi all’ultima transizione su nero di chiusura ci sono stati parecchi secondi di silenzio, mentre più o meno tutti facevamo i conti con una pellicola che innanzitutto spiazza e ancor di più considerando i precedenti del regista di Gomorra e Reality, decisosi improvvisamente a fare un tuffo nel fantastico più fiabesco con un adattamento di tre novelle tratte da Lo Cunto de li Cunti, opera fondativa del genere di Giambattista Basile, un corpus di una cinquantina di fiabe a cui tutti i grandi nomi europei che associate alla parola hanno attinto a piene mani, fino ad arrivare a questa interpretazione garroniana.

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Recensionando / The Grand Budapest Hotel

10 giovedì Apr 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

Tag

Adrien Brody, Alexandre Desplat, Autocompiacimento registico, Berlinale, Berlinale 64, delicate palette cromatiche, Edward Norton, F. Murray Abraham, Harvey Keitel, Hugo Guinness, Jeff Goldblum, Jude Law, Léa Seydoux, Mathieu Amalric, Milena Canonero, Oscar 2015, Owen Wilson, Ralph Fiennes, Saoirse Ronan, Stefan Zweig, Tony Revolori, Wes Anderson, Willem Dafoe

tgbh 1Vincitore del gran premio della giuria a Berlino in un’annata dalla selezione parecchio deludente, The Grand Budapest Hotel conferma il livello impressionante di coerenza narrativa e stilistica che Wes Anderson riesce a mantenere pellicola dopo pellicola. Tanti altri sceneggiatori e registri dallo stile così marcato ci hanno insegnato quanto sia facile rompere l’equilibrio che rende eccesso e stravaganza gradevoli, non riuscendo mai a replicare i fasti d’inizio carriera. Ad Anderson invece si può solo rimproverare l’andamento orizzontale della sua linea qualitativa, appena intaccata da un crescente immobilismo di tematiche e soluzioni narrative. Il resto è da applausi.

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Recensionando / Moonrise Kingdom

08 martedì Gen 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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adolescenti problematici, Alexandre Desplat, Bill Murray, Bruce Willis, Costumismi, delicate palette cromatiche, Edward Norton, fotografia leccatissima, Fottuto Cervo Metaforico, il clichè dell'orfano, Jared Gilman, Kara Hayward, non c'ho voglia di fare i casting, operazione nostalgia, sento puzza di hipster, Tilda Swinton, Wes Anderson

Ultimo film visto in sala nel 2012, ampiamente anticipato dai gridolini estatici di voi fighette hipster là fuori.

Moonrise Kingdom Susy Sam

Stavolta poi siamo qui a parlare di un film non solo amato da critica (fighetta) e pubblico (come sopra), ma che si è rivelato un discreto successo commerciale, rientrando ampiamente dei 15 milioni di dollari di costo iniziale, su cui chissà quanto hanno inciso i quadretti a mezzo punto o l’allestimento della recita parrocchiale.
Prima di girare a vuoto, cominciamo.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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