Tag
Anna Kendrick, Ben Affleck, Cynthia Addai-Robinson, film coi pugni nelle mani, Gavin O’Connor, J.K. Simmons, Jon Bernthal
Rieccoci a parlare di Ben Affleck, una delle star hollywoodiane dalla carriera di più difficile lettura. Sgravatosi già in giovane età dal fardello della conquista dell’Oscar, Affleck si dedica con letizia a cinemozioni5 di dubbia qualità e altri filoni di cinema dimenticabile, almeno fino a quando decide che il suo pallino è la regia. Uno si aspetterebbe un mesto fiasco tipo il primo film di Ewan McGregor e invece no, pam, tira fuori due pellicole che non solo lo consacrano come regista di talento (e persino protagonista agli Oscar) ma che in qualche modo rilanciano anche la sua carriera davanti alla cinepresa, nonostante la recitazione non sia mai stata il suo punto forte.
Paradossalmente pellicole come Argo e The Town lo hanno reso ancora più desiderabile in veste di attore per registi del calibro di Zack Snyder e David Fincher, oltre che a stabilire uno stile di regia alla Affleck. Quest’ultima affermazione è tanto vera che per taglio e scelte registiche The Accountant sembra proprio un film con Ben Affleck dietro la macchina da presa, nonostante il nostro sia solo davanti alla stessa.