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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: attacco della camera roteante

Recensionando / It Follows

07 giovedì Lug 2016

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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attacco della camera roteante, Cannes 2014, coming of age, David Robert Mitchell, delicate palette cromatiche, horror, Jake Weary, Keir Gilchrist, Lili Sepe, Maika Monroe, Olivia Luccardi

itfollows_posterQuando mi chiedevo basita se mai avremmo finito si parlare dei film di Cannes 2015 non mi aspettavo certo la settimana successiva di dover rispolverare la selezione dell’annata ancora precedente, ma It Follows gode di uno status così alto che, per una volta (o per due, dato che questa settimana esce anche Tom at the Farm, il mio film preferito di Xavier Dolan), è davvero il caso di gioire per avere l’insperata possibilità di vedere pellicole davvero di pregio su grande schermo.
Essendo cronicamente incapace di sopportare la tensione e la paura al cinema, sono particolarmente selettiva nel settore horror e tutti gli anni finisco per recuperare solo pellicole così osannate da entrare nel novero dei film migliori dell’annata in generale e non solo per quanto riguarda il settore specifico. Insomma, la mia conoscenza è limitata ma qualitativamente alta e devo dire che sì, It Follows è davvero uno dei film spaventevoli più belli dell’ultimo decennio, oltre che ad essere un gran film in sé.
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Recensionando / Heart of Sea – le origini di Moby Dick

03 giovedì Dic 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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attacco della camera roteante, Ben Whishaw, Benjamin Walker, Brendan Gleeson, Charlotte Riley, Chris Hemsworth, Cillian Murphy, Costumismi, Michelle Fairley, Moby Dick, momento patriottico bandiera inclusa, Paul Anderson, Ron Howard, The Pirates! In an Adventure with Scientists!, Tom Holland, Uomo da Sospirone

heartsea1Qualche giorno fa mi è capitato di sentire un vicino in proiezione stampa affermare che Ron Howard sia una rara espressione della Hollywood migliore. Quanto ha lottato Howard per ottenere un plauso simile, smantellando film dopo film quell’immagine non certo lusinghiera che si era guadagnato prima da attore e poi da produttore. Con grande onestà e dedizione, il regista statunitense non è mai sembrato volersi allontanare dalle grandi pellicole di narrazione corale e di consumo, senza rinunciare all’azione, al grandeur produttivo da blockbuster e alle morali un po’ patriottiche e paternalistiche.
Si è portato su schermo i libri più spernacchiati del periodo con grande scioltezza, ha infilato un paio di cult popolari ad ogni decennio, ha consolidato il mito della sua prima musa Russell Crowe e infine ha azzeccato un signor film nel 2013, quando con Rush ha dimostrato che senza muoversi dalla tanto vituperata nicchia commerciale si può tirar fuori un filmone di antagonismo umano e sportivo. Alla luce di questo decennale percorso di riscatto professionale, Heart of Sea – le origini di Moby Dick non può risultare purtroppo deludente.
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Recensionando / Quel fantastico peggior anno della mia vita

30 lunedì Nov 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, Alfonso Gomez-Rejon, attacco della camera roteante, Autocompiacimento registico, Connie Britton, delicate palette cromatiche, Jon Bernthal, Katherine Hughes, Masam Holden, Nick Offerman, Olivia Cooke, RJ Cyler, Thomas Mann

meearl1Nuova settimana, nuovo film tratto da un bestseller per un target adolescenziale. Stavolta dietro il solito estro del titolista italiano di turno troviamo l’adattamento cinematografico di uno degli young adult più amati tra l’onda di uscite immediatamente seguenti a The Fault in Our Stars e più chiaramente influenzate dallo stesso, ovvero Me and Earl and the Dying Girl. Grande onestà fin dal titolo che mette le mani avanti e chiarisce che ancora una volta avremo a che fare con la commedia tra il commovente e l’hipster con amicizie e amori adolescenziali incancreniti dalla presenza di (almeno) un tumore incurabile.
Non è molto confortante presentare una pellicola come “la copia carbone e l’emulo di”, ma nel suo minimo tentativo di distanziarsi dal fondatore del curiosa filone dei divertenti giovani morenti che tanto appassiona i giovani di oggi, questo film finisce per essere un esperimento interessante e abbastanza riuscito.
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Recensionando / Eisenstein in Messico

04 giovedì Giu 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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attacco della camera roteante, Autocompiacimento registico, Elmer Bäck, fotografia leccatissima, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Luis Alberti, Maya Zapata, omoaffettività, Peter Greenaway, sadismi autoriali

1931: il regista sovietico Eisensteisenstein5ein ha sconvolto il mondo con i suoi primi tre fim, considerati autentici capolavori della nascente industria cinematografica. La sua fama è tale che gli viene concesso un visto per l’Occidente dal regime di Stalin e, percorrendo l’Europa e l’America, conosce tutte le grandi personalità del tempo, che lo lodano e acclamano.
Approdato in Messico, dove intende girare il suo nuovo film, Eisenstein trascorrerà dieci misteriosi, cruciali giorni a Guanajuato, che ne cambieranno irrevocabilmente l’arte, la fortuna e la vita.
Da sempre grande estimatore del regista russo, Peter Greenaway torna in piena forma con la prima parte di un dittico che è un’evidente, ardente omaggio di un estimatore alla mente e al cuore dietro la macchina da presa de La corazzata Potemkin  (lo cito giusto perché possiate espletare l’urgenza di rievocare la più trita delle citazioni prima del cut, così poi continuiamo senza intoppi). Ci siamo? Vai.

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Recensionando / Resta anche domani

11 giovedì Set 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, attacco della camera roteante, Chloë Grace Moretz, Cinemozioni5, dramma familiare obbligatorio, Jamie Blackley, Joshua Leonard, la forza salvifica dell'Ammmore, Mireille Enos, piangerone, R.J. Cutler, voice over molesto, young adult

if I stay locandinaSe c’è un film che partiva con le aspettative raso terra, era proprio questo Resta anche domani, l’ennesima tappa nel viaggio da incubo che si rivela quasi sempre essere l’adattamento cinematografico dei titoli più noti del filone young adult.
Un po’ per sopraggiunto limiti di sopportazione (e da qui a fine anno ne arriveranno almeno un altro paio, di film YA!), un po’ per l’argomento non proprio allegro, un po’ perché il tomo di Gayle Forman da cui è tratto mi è stato descritto come un’autentica zozzeria o comunque qualcosa di davvero penoso, sicuramente per il massacro inferto dalla stampa estera, insomma, non è che morissi dalla voglia (pun intended) di tuffarmi nell’ennesimo film giovanile che affronta la tematica del lutto. E sono a tanto così dal chiedermi cos’hanno di sbagliato i giovani d’oggi, vi avverto.

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Recensionando / Il Quinto Potere

22 martedì Ott 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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Alexander Beyer, Alicia Vikander, attacco della camera roteante, Benedict Cumberbatch, Bill Condon, biopic, bromance, Carice van Houten, constatatore dell'ovvio, Corporazioni Malvagie, Dan Stevens, Daniel Brühl, David Thewlis, Dreamworks, fangirlism, gioventù digitale, googlare i nomi per sicurezza, grande fantasia in fase di casting, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Josh Singer, Laura Linney, omoaffettività, Peter Capaldi, ritratto di relazioni umane prima che lavorative, shippabbestia, Stanley Tucci, tratto da una storia di poco falsa

il quinto potere locandinaSe ci fosse stato bisogno di un’ulteriore prova di quanto “The Social Network” si sia imposto come pietra miliare e punto di riferimento nell’ultimo decennio cinematografico americano (e chissà se questa spanna temporale si potrà ulteriormente allungare), ecco arrivare nelle sale a distanza di un paio d’anni The Fifth Estate, film che per ambizione, tematiche e approccio punta palesemente a replicare l’incredibile successo del film di David Fincher.
L’ambizione della Dreamworks sembrava essere quella, almeno a giudicare dalla fretta su cui si è gettata ad opzionare i più rilevanti libri scritti ad oggi sulla figura di Julian Assange, compreso quello del collaboratore poi allontanato da WikiLeaks. Il soggetto, per quanto ancora in divenire, è particolarmente allettante e adatto a finire sul grande schermo, specie alla vigilia della stagione dei premi.
La prudenza però dovrebbe consigliare alla Dreamworks di non mettersi in competizione con un film così dirompente senza le adeguate contromosse, soprattutto affidando postazioni cruciali come regia e sceneggiatura a nomi conosciuti ma non stimati al livello dei predecessori. Sennò si prendono fregature terribili e si lascia ancora una volta Benedict Cumberbatch a salvare il film da solo.

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Recensionando / Now You See Me – I Maghi del Crimine

16 martedì Lug 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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Alex Kurtzman, attacco della camera roteante, è quasi magia!, Boaz Yakin, Dave Franco, Ed Solomon, Isla Fisher, Jesse Eisenberg, Louis Leterrier, Mark Ruffalo, Mélanie Laurent, Michael Caine, Morgan Freeman, Roberto Orci, Woody Harrelson

“The Prestige” girato da Steven Soderbergh: non avete bisogno di sapere altro su Now You See Me, prodotto dagli instancabili Kurtzman&Orci con un budget modesto (75 milioni di dollari) e una resa scenica notevole.
La storia, irrimediabilmente spoilerata da un trailer accattivante ma troppo rivelatore, è presto detta: quattro maghi di strada improvvisamente riescono ad allestire uno show faraonico e con i loro trucchi rapinano banche, in una sorta di Robin Hood della magia. Perché lo fanno? Chi li sta aiutando? Cosa si nasconde dietro ai loro strabilianti trucchi? A uno sfortunato poliziotto toccherà il compito di sventare i loro piani, allo spettatore quello di scoprire pian piano l’ordito più grande, godendosi di fatto quello che è un grande spettacolo di magia in formato cinematografico.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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