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A Star Trek Beyond non sarebbero nemmeno servite le agevolazioni di una distribuzione italiana votata a rimandare tutti film estivi a settembre per essere incoronato provvisoriamente film dell’estate, non in un’annata così povera di pellicole davvero riuscite. Un traguardo ancor più importante se consideriamo il punto di partenza davvero precario che aveva questo terzo capitolo del reboot cinematografico. Beyond è innanizuttutto l’orfano di J.J. Abrams in veste di regista, non solo passato all’avversario di sempre, ma anche dopo aver lasciato in eredità un film molto riuscito ma vero e proprio tradimento dello spirito della saga come Into Darkness (sempre al netto dei 5 minuti finali più disastrosi e inammissibili del 2014). Con una continuity più ingarbugliata che mai, un regista senza esperienza nel genere e un budget comunque meno favolistico di un tempo nonostante l’arrivo di capitali cinesi, Beyond sembrava destinato a ripiegarsi su se stesso. Continua a leggere