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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Cannes 2015

Recensionando / Sognare è vivere

06 martedì Giu 2017

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Amos Oz, Cannes 2015, film col dramma dentro, film PESO, Natalie Portman, Shira Haas, Tomer Kapon

Se il riscaldamento globale non esiste eppure non ci sono più le stagioni di una volta, come fare a stabilire che l’estate è davvero arrivata? C’è un segno inequivocabile su cui fare affidamento: quando arrivano nelle sale italiane i film di Cannes sì, ma di due o tre edizioni fa, allora è tempo di estrarre crema solare e costume da bagno. Estate stagione della social responsability, con le case di distribuzione italiana che si danno alle buone pratiche di recupero e riciclaggio, per salvaguardare la sostenibilità del botteghino italiano. Primo di una serie infinita di ripescaggi di cui parleremo quest’estate qui su Gerundiopresente è il debutto dietro la cinepresa di Natalie Portman, alle prese nientemeno che con uno dei romanzi più noti dello scrittore israeliano Amos Oz, portato su schermo dopo ben otto anni di lavoro sull’adattamento e la sceneggiatura.
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Recensionando / Segreti di Famiglia

27 lunedì Giu 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Cannes 2015, Devin Druid, film col dramma dentro, film PESO, fotografia leccatissima, Gabriel Byrne, Isabelle Huppert, Jesse Eisemberg, Joachim Trier, nessuno mi capisce

louder-locandinaÈ estate gente. Le ascelle si pezzano, le ferie si avvicinano e i distributori italiani cercano disperatamente quei quattro film passati in concorso a Cannes 2015 che non sono ancora riusciti a piazzarci. Ammosciato da un titolo che più random di così non si può, Segreti di Famiglia arriva in Italia dopo essere passato in concorso due anni fa sulla Croisette e aver attirato la mia attenzione per il bellissimo manifesto ruffianissimo con le cheerleader volanti qua a fianco.
Per una volta ci avevo visto giusto e nemmeno sapevo quanto: il bello del debutto in lingua inglese del regista norvegese Joachim Trier è racchiuso in un paio di scene laccatissime come quella di cui sopra, disperse in un mare magnum di compiaciuta autorialità che davvero lascia poco o niente nel post visione.

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Recensionando / Il figlio di Saul

21 giovedì Gen 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Cannes 2015, Deve far male!, film PESO, Géza Röhrig, László Nemes, nazisti cattivissimi, Oscar 2016

cannes son of saulIn un festival di Cannes che ha fatto fronte a una mole incredibile di lavori speranzosi di accedere al concorso ufficiale affidandosi ad autori scoperti e consacrati sulla Croisette, il fattore innovazione e l’operazione di scouting verteva con molte polemiche su un unico nome, quello del regista ungherese László Nemes, esordiente trentanovenne che sulla carta presentava un barbosissimo film sull’Olocausto, uno dei tanti che andrà a confondersi nella sterminata produzione priva d’idee e ingessata dal timore reverenziale di dire o fare qualcosa al di fuori del rigido canone cinematografico creatosi attorno al racconto dell’orrore nazista. A posteriori la Croisette ha fatto un investimento sicuro, piazzando un film che non sembra di certo e un esordio e non si dimentica tanto facilmente, mettendo ancora una volta il suo marchio su uno dei nomi che, con la giusta carriera, potrebbero popolare i festival dei decenni a venire.

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Recensionando / Carol

05 martedì Gen 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Cannes 2015, Cate Blanchett, Costumismi, delicate palette cromatiche, Edward Lachman, Kyle Chandler, lesbo chic, omoaffettività, Oscar 2016, Phyllis Nagy, Rooney Mara, Sandy Powell, Sarah Paulson, Ship Sheep, Todd Haynes

Carol1In una stagione dei premi finalmente avvincente perché priva di un vero e proprio film forte da battere, il ruolo scomodo di front runner nella pletora di premi di categoria lo sta ricoprendo il nuovo film di Todd Haynes, che in realtà non venne calorosamente accolto al suo passaggio sulla Croisette…perché sì, anche il film che probabilmente rastrellerà più nomination e Oscar quest’anno è stato presentato alla stampa a Cannes. No, giusto per ribadire.
Adattamento del più controverso romanzo di Patricia Highsmith (originariamente intitolato The Price of Salt), Carol ha il grande, grandissimo merito di aver cancellato parzialmente o del tutto la presenza di quelle sviolinate omoaffettive che puntano a far commuovere l’Academy: Freeheld? The Danish Girl? Partendo da premesse LGBT simili Carol non le fa sbiadire. Le cancella proprio, con una classe nel ritrarre, suggerire, romanzare che ci ricorda perché ci piacciono tanto i film romantici drammatici a tinte lesbo.

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Recensionando / Macbeth

04 lunedì Gen 2016

Posted by Elisa G. in Uncategorized

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Adam Arkapaw, Autocompiacimento registico, Cannes, Cannes 2015, Costumismi, delicate palette cromatiche, film alla Joe Wright, film in costume, fotografia leccatissima, Jacqueline Durran, Jed Kurzel, Justin Kurzel, Marion Cotillard, Michael Fassbender, Paddy Considine, Psicologia e Psicosi, William Shakespeare

macbeth1Comincio subito col dirvi che non avete letto di questo film nel Listone 2015 perché in Italia esce ufficialmente domani e quest’anno non ho voluto fare la carogna che mette in classifica film visti in proiezione stampa ma non ancora usciti in sala (spoiler: nella top ten ci sarebbero stati almeno tre posizioni diverse, film di cui vi parlerò a strettissimo giro). Provate a indovinare un po’ dove è stato presentato questo film che considero tra i dieci migliori visti nel 2015? Bingo, a Cannes, dove sembrano essere stati presentati il 75% dei film degni di menzione nelle classifiche mie e altrui. Giusto perché no, non permetterò davvero a nessuno che si lamentò di un’annata di presunta magra sulla Croisette di passarla liscia, non dopo aver chiuso la rassegna dei film in gara parlando di questa prima pellicola di serie ambizioni e proporzioni di Justin Kurzel come di un fallimento. Non è per tutti? Certo. Osa troppo? Può essere. Richiede grande concentrazione? Senza ombra di dubbio. È compiaciutissima? A livello Joe Wright. Non vedo come potrebbe essere altrimenti, dato che siamo di fronte a uno degli adattamenti teatrali più riuscitamente cinematografici degli ultimi anni.

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Recensionando / Irrational Man

15 martedì Dic 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando, Uncategorized

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Cannes, Cannes 2015, commedia nera, Emma Stone, Jamie Blackley, Joaquin Phoenix, maschio caucasico over 30 dalla genialità incompresa, nessuno mi capisce, Parker Posey, voice over molesto, woody allen

irrationalman1La nostra esistenza cinematografica vive anche di consuetudini:che annata sarebbe senza la pellicola di Woody Allen su protagonisti più o meno nevrastenici? Stavolta l’appuntamento cade a dicembre, dopo un passaggio abbastanza mesto al Festival di Cannes.
La fortuna con registi prolifici e abitudinari come Woody Allen è che c’è sempre un film precedente a cui rifarsi per fare riferimenti e comparazioni: stavolta si va a colpo sicuro con Match Point, di cui Irrational Man pare essere un aggiornamento a un decennio di distanza, dai toni drammatici così 2005 alla commedia nera decisamente 2015.
Stavolta abbiamo un solo lui che si destreggia tra due lei e finisce per essere aggiornata anche la musa di turno, posizione ora saldamente occupata dall’adorabile Emma Stone.

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Recensionando / Rams

09 lunedì Nov 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Cannes 2015, Gerontofilia, Grímur Hákonarson, in Svezia c'e' la neve, Oscar 2016, Sigurður Sigurjónsson, Theodór Júlíusson, Un Certain Regard, voglio andare a vivere in campagna

rams_8Altro contendente alla statuetta come miglior film in lingua straniera, Rams ha già un curriculum di tutto rispetto, il che lo renderebbe un film piuttosto interessante anche se non fossi così ossessionata da quella specifica categoria degli Oscar. Il candidato islandese di questa tornata infatti si è già portato a casa il premio nella sezione Un Certain Regard all’ultimo festival di Cannes, il che vuol dire che ci troviamo inequivocabilmente di fronte a un film strano forte, data la specifica sezione festivaliera.
Capirai, penserete, cosa ci vuole ad essere strani se si è in una commedia nera nord europea? Da latini probabilmente avrete già testato con mano quanto l’umorismo nero siderale dei nordeuropei ci faccia sentire dei papisti bacchettoni.
E invece no, Rams è proprio un film strano forte, anche considerando la lunga strada innevata che ha percorso per raggiungere i nostri cinema.
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Recensionando / Mustang

27 martedì Ott 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, Cannes 2015, delicate palette cromatiche, Deniz Gamze Ergüven, Doga Zeynep Doguslu, dramma familiare obbligatorio, Erol Afsin, Gunes Sensoy, hair porn, i nostri amici arabi, Ilayda Akdogan, Oscar 2016, Oscars, Quinzaine des réalisateurs

mustang1Dato che la scorsa a miglior film straniero agli Oscar 2016 sembra già una sfida privata tra Son of Saul e El Club, con qualche sparuto outsider, molte nazioni hanno deciso di puntare su produzioni giovani. Niente cavalli di razza a questo giro insomma, ma giovani puledri da mettere sotto i riflettori: almeno questa sembra essere la scelta dell’Italia e della Francia, che manda come proprio rappresentante Mustang. Presentato con un certo successo alla Quinzaine des réalisateurs all’ultimo festival di Cannes, la pellicola è la miglior risposta contro la supposta misoginia della Croisette: un’opera prima diretta dalla regista Deniz Gamze Ergüven tra enormi difficoltà economiche, logistiche e nel bel mezzo della sua gravidanza, eppure stava in gara non per una rappresentanza da quote rosa o per la coraggiosa produzione dietro le quinte, ma perché è un gran bell’esordio, che merita un giro al cinema.
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Recensionando / Deephan

23 venerdì Ott 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Cannes, Cannes 2015, Claudine Vinasithamby, film col dramma dentro, i nostri amici arabi, Jacques Audiard, Jesuthasan Antonythasan, Kalieaswari Srinivasan, Vincent Rottiers

StampaConfessione forse non così sorprendente per voi lettori: all’epoca della vittoria a Cannes ero rimasta abbastanza contrariata dalla scelta di premiare il nuovo film di Jacques Audiard, il regista dell’acclamatissimo Il Profeta. Il dramma di una famiglia di migranti proveniente dal Bangladesh e finiti nella periferia degradata francese sulla carta mi sembrava meno appetibile di tanti altri titoli, alcuni dei quali dati per favoriti.
Stavolta però mi tocca ricredermi e lo ammetto con gioia, quella che si prova di fronte a una grande prova di cinema.
Non siamo certo ai livelli del sopracitato lavoro, considerato uno dei film più sorprendenti del nuovo millennio, ma questa prova cinematografica e umana val bene una palma.
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Recensionando / Much Loved

26 sabato Set 2015

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Recensionando

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Cannes 2015, Ho visto la gente nuda, i nostri amici arabi, lesbiche vestite male, Nabil Ayouch, Quinzaine des réalisateurs, sesso droga e tanto altro ancora

muchloved1Presentato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs all’ultimo Festival di Cannes, Much Loved è balzato agli onori delle cronache perché ne è stata vietata la diffusione nel suo Paese d’origine, il Marocco. Una nazione i cui lati oscuri sono di sovente ritratti nei lavori del regista Nabil Ayouch, che ha all’attivo anche un film sulla radicalizzazione dell’Islam e sulla diffuzione del terrorismo operata proprio sfruttando la povertà degli adolescenti marocchini.
A valere però la censura e numerose minacce di morte agli attori in gran parte non professionisti è stato quest’ultimo lavoro, Much Loved, un’analisi senza compromessi della prostituzione in Marocco, a ulteriore riprova che il corpo femminile rimane un campo di battaglia e un argomento potenzialmente esplosivo a tutte le latitudini.
Nota preliminare: prima che l’impressione di film PESO vi faccia passar la voglia di aprire il cut, sappiate che è tutto tranne un drammone stereotipato sui malvagi uomini arabi.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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