Tag
Abi Morgan, Anne-Marie Duff, Ben Whishaw, Brendan Gleeson, Carey Mulligan, film PESO, Helena Bonham Carter, ma anche no, Romola Garai, Samuel West, Sarah Gavron
Film di apertura all’ultimo Festival del cinema di Torino uscito nelle sale in questi giorni per intercettare gruppi femminili proattivi nei riguardi della Festa della Donna, Suffragette è un film che alla fin fine di buone forse ha solo le intenzioni.
Anzi, peggio ancora: è una sorta di aggiornamento del classico film condiscendente nei riguardi dei traguardi sociali che racconta, ma poiché arriva nei cinema in questo millennio, si premura di adeguarsi allo standard assoldando regista e sceneggiatrice del genere corretto, onde uniformarsi all’assunto implicito che per parlare di “cose da donne” ci vogliano, appunto, delle donne, snobbate per il resto dalla quasi totalità dei progetti di un certo spessore.
Un film tanto fallace e sgraziato forse l’avremmo concepito con riluttanza qualche anno fa, ma non dopo che quel piccolo gioiello di Pride ha dimostrato come divertire, commuovere, sfruttare appieno attori inglesi di livello, il tutto parlando di diritti, acquisiti e da conquistare.