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Come da previsioni, Il Traditore di Marco Bellocchio sarà il film italiano che rappresenterà il nostro Paese nella corsa agli Oscar 2020, nella categoria dedicata ai film in lingua non inglese che si contendono una statuetta apposita e per cui ogni nazione è chiamata a eleggere anualmente il proprio candidato.
La scelta era nell’aria da tempo, dato che sin dal suo passaggio a Cannes la critica italiana e il sistema cinema del nostro paese avevano fatto fronte comune per sostenere le ambizioni del film, ricoperto entro i confini nostrani di calorosissimi apprezzamenti.
Nella cinquina di film italiani selezionati come rosa di candidati da cui selezionare il nostro rappresentante agli Oscar però non mancavano concorrenti di pregio e non solo per la qualità intrinseca delle pellicole. Come infatti è risaputo, la vittoria di una statuetta è un risultato ottenibile attraverso molte variabili – alcune fisse, altre specifiche per una singola categoria in base al regolamento e alla platea di votanti effettivi tra i membri dell’Academy – e la qualità del film è solo una di queste, talvolta nemmeno la più rilevante.
Per amor di chiacchiera e con un filo di vena polemica esaminiamo quindi i cinque candidati italiani e facciamo qualche considerazione sulla loro “oscarabilità”: il Traditore di Marco Bellocchio è davvero il candidato più forte, posto che quest’anno ci sono già almeno (almeno) un paio di pellicole che hanno ipotecato la vittoria di categoria, vedi Parasite e Dolor y gloria?