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In una landa di desolazione e tradimento di tutto ciò che ci fece amare Peter Jackson e la Terra di Mezzo, ci sono due buone notizie ed è bene puntare su quelle: primo, Jackson ha giurato e spergiurato che la sua liaison con Tolkien è un capitolo chiuso, secondo, questo film dura “solo” poco più di due ore.
Nonostante la durata ridotta Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate arranca faticosamente per quella che sembra un’eternità, riprendendo molto di quanto meno riuscito del capitolo conclusivo della prima trilogia: oltre al classico name dropping feroce, le lunghissime scene di battaglia e un finale sconfortante per contenuti e messa in scena.
Insomma, una lunga diesamina conclusiva del perché la trilogia del Signore degli Anelli arrivò al momento giusto nella forma giusta, mentre Lo Hobbit si accanisce sul vilipendio di una carcassa priva di quanto di giusto e sacrosanto va riconosciuto a Jackson e compagnia.