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Archivi tag: criminalità e la mala varia

Recensionando / L’angelo del crimine

03 lunedì Giu 2019

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando, Uncategorized

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a, Cannes 2018, Chino Darín, cinema argentino, criminalità e la mala varia, Daniel Fanego, fotografia leccatissima, Lorenzo Ferro, Luis Gnecco, Luis Ortega, Mercedes Morán, omoaffettività, so, tratto da una storia di poco falsa

Segnalo un piccolo miracolo in apertura del mese del Pride: è finalmente sbarcato nelle sale italiane uno dei più promettenti titoli della selezione Un Certain Regard di Cannes 2018, uno di quelli che con la sua tematica queer è semplicemente perfetto per aprire il mese dell’onda arcobaleno.
Non solo: con la sua produzione rifinitissima, la regia accattivante e la sceneggiatura sempre precisa nella sua ricchezza narrativa, L’angelo del crimine è il film perfetto per lavare via la delusione lasciata da quello che dovrebbe essere il suo epigono hollywoodiano ma si è rivelato la sua brutta copia. Se Zac Efron vi ha delusi nei panni del famigerato killer Ted Bundy in un film sciapo e insulso (talvolta persino problematico), lasciate che ci penso l’Angelo nero dell’Argentina degli anni ’70 a riparare a questo torto, con un film che è migliore del cugino hollywoodiano sotto ogni punto di vista.
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Recensionando / Il traditore

24 venerdì Mag 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Recensionando

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cannes 2019, cinema italiano, criminalità e la mala varia, Fabrizio Ferracane, Marco Bellocchio, Maria Fernanda Cândido, Nicola Calì, Pierfrancesco Favino

Lascia una carica di entusiasmo dietro di sé Il Traditore, il nuovo film di Marco Bellocchio che solo soletto tiene alta la bandiera del cinema italiano nella selezione ufficiale di Cannes 72. È come incontrare un amico che non si vede da molto tempo, che non era sembrato troppo in forma nei ricordi più recenti e ritrovarselo davanti nel pieno delle forze, rinnovato e arzillo.
Vitale, esuberante: l’ultimo film di Bellocchio stupisce proprio per il piglio energetico e la verve che, se proprio non fanno volare via le due ore e mezza di epopea mafiosa, di certo non consentono allo spettatore di distrarsi o annoiarsi. Rinnovato nell’energia e nelle idee, Bellocchio gira un’epopea criminale italiana sospesa tra suggestioni localissime (non a caso in parecchi hanno citato Un giorno in pretura) e un certo cinema “criminale” di Scorsese.
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Cineriassuntone settimanale #7 / Alita, Un’avventura, La vita in un attimo, La paranza dei bambini, Un valzer tra gli scaffali

13 mercoledì Feb 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Recensionando

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androidi droni e robot, Antonio Banderas, Berlinale 68, Berlinale 69, Cinemozioni5, Claudio Giovannesi, commedia all'italiana, criminalità e la mala varia, Dan Fogelman, Deve far male!, fantascienza, film d'Ammmmore, James Cameron, Laura Chatti, Marco Danieli, Michele Riondino, musical, Napoli, Olivia Cooke, Olivia Wilde, Oscar Isaac, piangerone, Robert Rodriguez, Roberto Saviano, Sandra Hüller, Thomas Stuber, tristezza a palate

Eccoci al settimo, romanticissimo appuntamento con il cineriassuntone settimanale, in cui vi racconto in breve i film in uscita il 14 febbraio 2019, vi consiglio cosa andare a vedere e cosa evitare come la peste e vi rimando ad opinioni della sottoscritta più dettagliate nel caso vogliate indagare ulteriormente. La settimana di San Valentino non perdona, ma tra i tanti mali almeno si può scegliere il minore. 

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Mindhunter / Profilazione del regista seriale David Fincher

01 venerdì Dic 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Anna Torv, criminalità e la mala varia, David Fincher, Holt McCallany, Joe Penhall, Jonathan Groff, Netflix, serialità

Sin dalla prima scena del primo trailer rilasciato da Netflix Mindhunter urlava al mondo e a pieni polmoni: sono una creatura di David Fincher! Il che è davvero affascinante: cosa rende un’inquadratura strettissima su una fotografia in bianco e nero di un cadavere di donna che esce da un fax un’immagine così chiaramente riconducibile a un singolo regista?

La risposta non è così immediata e anzi, tra critici cinematografici, cinefili e colleghi invidiosi, sono anni che si tenta di dissezionare lo stile unico di uno dei più grandi registi televisivi e cinematografici statunitensi contemporanei. Mindhunter poteva essere poco più di un passatempo remunerativo per un nome che può permettersi di fare più o meno quel che vuole – a patto di girare un thriller più commerciale ogni tanto – al cinema e in televisione. Invece ben presto si trasforma nella più autentica creatura fincheriana, un vero e proprio compendio di cosa ha reso così celebre un regista così celebrale e maniacale da non scomparire nel paragone con Stanley Kubrick. Non da ultimo, il tocco di Fincher ha reso l’ennesima nuova serie TV targata Netflix una delle più strepitose novità dell’anno televisivo 2017.

La versione breve è che la dovete proprio vedere. La versione lunga è: quanto pesa sul suo notevole livello qualitativo il fatto di essere figlia di Fincher? Tanto. Tantissimo.

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Recensionando / Sete di Jo Nesbø

02 venerdì Giu 2017

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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criminalità e la mala varia, detective stories, Einaudi, Jo Nesbø, thriller

È lo scrittore di thriller più venduto al mondo e non è un autore da una botta best seller e via: il suo successo cresce e si espande da un decennio, tempo necessario per costruire e stabilizzare il mito del suo personaggio più noto e amato, Harry Hole, protagonista di undici romanzi.
In vista dell’adattamento cinematografico toccato in sorte al mio amato Tomas Alfredson (La Talpa, Lasciami Entrare) e con protagonista un certo Michael Fassbender, è arrivato il momento di indagare un po’ sullo scrittore di thrilleroni norvegesi più amato al mondo. L’uscita recente di Sete, undicesima e attesissima investigazione di Hole in quel di Oslo è quindi caduta a fagiolo; nonostante i recenti insuccessi, non mi arrendo e torno ad esplorare per voi il magico regno dei thrilleroni da classifica.

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Recensionando / Legend

05 sabato Mar 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

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Brian Helgeland, Christopher Eccleston, criminalità e la mala varia, Duffy, Emily Browning, gangsters, Joshua Hill, Paul Anderson, Tom Hardy, tratto da una storia di poco falsa

legend_bNonostante per qualche inspiegabile motivo Tom Hardy non rientri ancora nel novero degli attori A list – quelli di prima classe, l’Olimpo per incassi e fama all’interno del già esclusivo circolo hollywoodiano – la sua presenza riesce comunque ad attrarre l’attenzione dei cinefili più attenti.
Che sia anche magnete per il botteghino, è un falso mito che gli appassionati meno accorti amano raccontarsi, dato che nel solo 2015 il suo indiscusso protagonismo non è riuscito a salvare né Child 44 né quel strano oggetto di cui oggi parliamo, Legend.
Prendendo in esame anche due due film più acclamati e di successo dell’anno in cui l’attore milita quasi dimenticato, Mad Max: Fury Road e Revenant, ne esce un quadro piuttosto complesso e affascinante, un caso di studio fuori dagli schemi che pone un quesito dalla difficile soluzione: sulle soglie dei quarant’anni, a che punto è davvero la carriera di Tom Hardy?

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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