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Aaron Sorkin, biopic, Danny Boyle, father issue, Jeff Daniels, Kate Winslet, Michael Fassbender, nessuno mi capisce, Oscar 2016, Psicologia e Psicosi, Seth Rogen, tratto da una storia di poco falsa
Nonostante l’uscita di un lungometraggio che preferiamo tutti ignorare, Hollywood non ha desistito e ha continuato la ricerca di un film e un interprete che potessero portare su schermo la spinta prorompente che il vero Steve Jobs ha dato alla contemporaneità prima di spegnersi, ammantato già nella nomea controversa di genio e demonio dell’era tecnologica.
Stavolta però era già evidente che si faceva sul serio: non metti nelle mani di Aaron Sorkin (che via, è il Steve Jobs degli sceneggiatori americani) il libro biografico di Walter Isaacson chiamando dietro la macchina da presa Danny Boyle e davanti un duo come Michael Fassbender e Kate Winslet se non hai intenzioni più che serie (nel senso di Oscar). Portare su grande schermo uno come Jobs può rivelarsi una scommessa rischiosa: l’azzardo qui però ha dato i suoi frutti e il film è una partita biografica vinta.