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Urania 1627 – Il cabalista di Amanda Prantera
La mia attenzione verso un titolo sconosciuto che schizza da zero a cento quando noto il nome femminile, ma questo già lo sapete. Poi spunta persino Venezia, anche se quando mi aggiravo io per Ca’Foscari nessuno faceva eccitanti esperimenti esoterici sulla base della Cabala, sob.
Facendo una veloce ricerca capisco che dietro la definizione di “scienza di frontiera” utilizzata per descrivere il tentativo del protagonista Joseph Kestler di condizionare una cavia con la cabala in molti vedono un titolo a tutti gli effetti fantastico, il classico momento WTF!? che ci fa questo su Urania? Occhio però, spesso con volumi piazzati in collana in maniera del tutto pretestuosa (vi ricordate la raccolta di storie gialle di Edogawa Rampo su Collezione?) Urania azzecca delle belle uscite, il che può essere esaltante o deprimente, a seconda di come valutate questi sconfinamenti. Mi fa un po’ sorridere che questo libro del 1985 a firma di un’autrice inglese nata nel 1942 venga definitivo “contemporaneo”, pur essendo una ristampa di Urania 1280, anno domini 1996.
Lo leggerò? A naso è fuffa strana esoterica all’insegna del se capisce e non se capisce, però lo ammetto, sono incuriosita. A quanto pare Amanda Prantera è la controparte femminile di Bruce Sterling: anche lei subisce la fascinazione delle lande italiche e anche lei vive in Italia, pur scrivendo in inglese. Partendo dal presupposto che si parla di un volume di “fantastico metafisico” le recensioni non sono tremende, anzi. Rimane il fatto che mi pare che in madre patria non se lo fili nessuno e anche qui non l’ho mai sentito citare. Insomma, chiedo l’aiuto del pubblico.
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