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Archivi tag: detective stories

Recensionando / Il nome della rosa di Umberto Eco

04 lunedì Mar 2019

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Bompiani, detective stories, letteratura italiana, libri sull'amore per i libri, omoaffettività, suore preti e altre cristiane malvagità, Umberto Eco

Incubato durante il violentissimo unicum creativo e storico degli anni ’70, pubblicato da Bompiani nel 1980 come il tormentone letterario dell’anno, Il nome della rosa è un libro che ha cambiato la storia letteraria italiana, diventando l’ultimo grande classico riconosciuto del canone italiano novecentesco. Quarant’anni fa Umberto Eco non era ancora Umberto Eco, o per meglio dire non aveva ancora sviluppato appieno il lato popolare e pop della sua figura, la cui celebrità internazionale e nazionale non era ancora esplosa al di fuori dei mondo universitario  europeo (dove era già riconosciuto come uno dei più grandi umanisti viventi).
L’ultimo umanista europeo è morto nel 2016, lasciandosi alle spalle un’eredità culturale enorme, una biblioteca personale sterminata e un modo di essere intellettuale interamente inserito nello spettro positivo del termine, senza codazzi snob e velenosi, un’attitudine mentale verso la cultura e la società da cui scaturisce che sembra ormai perduta. Eco era l’altissimo e il volgare, l’uno sbrogliato fino a diventare d’immediata comprensione, l’altro smussato e tagliato fino a rivelare la sua lucente anima nobile. Il nome della rosa, forse il suo più grande rimpianto da scrittore, è anche la sua eredità più luminosa e importante.
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Recensionando / Tokyo Express

08 domenica Apr 2018

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando, Specialando

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Adelphi, detective stories, Gala Maria Follaco, letteratura giapponese, Matsumoto Seichō, morti ammazzati, Tokyo

Tokyo Express recita la copertina italiana con tanto di foto di affascinante viaggiatrice dai lineamenti orientali, perché la combo Tokyo qualcosa + ammaliante donna orientale è lo standard estetico-descrittivo del crime giapponese in Italia (vedi l’intera produzione di Kirino Natsuo per Neri Pozza, giusto per fare un esempio). Non me ne voglia Adelphi, che ha il merito di aver ripescato questo classicone del giallo giapponese dal triste angolo polveroso in cui era finito dopo la pubblicazione nel 1971 su Giallo Mondadori, ma l’originale Ten to sen (点と線) è un titolo molto più evocativo ed elegante nella sua sintesi simbolica.
I punti e le linee sono quelli delle rappresentazioni grafiche del sistema ferroviario, infrastruttura di culto e mania di un consistente numero di appassionati nipponici di treni e stazioni, oltre che mezzo di trasporto feticcio del giallo classico. Punti e linee che riassumono una modernità veloce, che stuzzica l’immaginazione di assassini e giallisti.

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Approfondendo / Altered Carbon, dal romanzo a Netflix

07 sabato Apr 2018

Posted by Elisa G. in Approfondendo, seriale

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detective stories, Dichen Lachman, fantascienza, figa-astronavi-esplosioni, grimdark, Ho visto la gente nuda, Joel Kinnaman, Laeta Kalogridis, Martha Higareda, Netflix, Renée Elise Goldsberry, Richard Morgan, serialità

Gettandoci alle spalle il qualunquismo da lettore che “è sempre meglio il libro”, è arrivato il momento di fare qualche breve riflessione su Altered Carbon nella sua incarnazione televisiva. Non è un mistero che la sottoscritta ricada pienamente nella categoria dell’estimatore di vecchia data che vede arrivare su piccolo schermo via Netflix una storia nota da tempo nel suo pieno sviluppo, conclusione inclusa.
Su Players ho tentato di darne un’analisi senza spoiler e volta a inquadrare la serie nel panorama degli adattamenti letterari fantascientifici approdati su grande e piccolo schermo negli ultimi anni.
Qui invece mi avvalgo di spoiler ed entro nello specifico, con l’inevitabile comparazione tra due visioni della stessa storia investigativa che coinvolge lo stesso individuo, l’ex Envoy Takeshi Kovacs.

Ma quindi mi è piaciuta o no, questa prima stagione di Altered Carbon? Nì, nella misura in cui la serie TV filtra un romanzo tipicamente britannico attraverso le maglie di una visione narrativa e esistenziale molto statunitense e sin troppo semplificata. Continua a leggere →

Recensionando / Sete di Jo Nesbø

02 venerdì Giu 2017

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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criminalità e la mala varia, detective stories, Einaudi, Jo Nesbø, thriller

È lo scrittore di thriller più venduto al mondo e non è un autore da una botta best seller e via: il suo successo cresce e si espande da un decennio, tempo necessario per costruire e stabilizzare il mito del suo personaggio più noto e amato, Harry Hole, protagonista di undici romanzi.
In vista dell’adattamento cinematografico toccato in sorte al mio amato Tomas Alfredson (La Talpa, Lasciami Entrare) e con protagonista un certo Michael Fassbender, è arrivato il momento di indagare un po’ sullo scrittore di thrilleroni norvegesi più amato al mondo. L’uscita recente di Sete, undicesima e attesissima investigazione di Hole in quel di Oslo è quindi caduta a fagiolo; nonostante i recenti insuccessi, non mi arrendo e torno ad esplorare per voi il magico regno dei thrilleroni da classifica.

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Recensionando / La Ragazza del Treno, Tony & Susan

22 martedì Nov 2016

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

≈ 1 Commento

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Adelphi, Austin Wright, detective stories, ma anche no, Paula Hatwkins, Piemme, thriller

tonyesusan2Sono i thriller dell’autunno e spopolano in queste ore nei cinema italiani. Quel che forse non sapete è che, spinta dalle migliori intenzioni, io avevo persino recuperato per tempo entrambi i libri da cui sono tratti, per fare quella preparata che fa anche raffronti tra libro e film.
Tuttavia l’esperienza è stata in sé così traumatizzante che ho preferito tenere i due ambiti distinti e sfoderare un post interamente letterario, che farà la gioia di quelli che amano veder scorrere il sangue, perché sinceramente: perché? Perché con la profusione di romanzi mysterty/thriller che popola le librerie Hollywood ha sentito il bisogno di adattare proprio questi due?
Mai come oggi la risposta “per fare soldi facili” è suonata così dolce alle mie orecchie, perché, seppur per motivi molto diversi, La Ragazza del Treno e Tony& Susan sono abbastanza tremendi.
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Recensionando / Zootropolis

15 lunedì Feb 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 4 commenti

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awwww!, Byron Howard, cinema d'animazione, delicate palette cromatiche, detective stories, devastanti coccolosità, Disney, kawa, Michael Giacchino, Rich Moore

zootropolis_gpDopo un periodo burrascoso di interscambi tra Disney e Pixar e una serie poco lusinghiera di lungometraggi il cui scopo principale sembrava il ripopolamento dei Disney Store, negli studi d’animazione della creatura di zio Walt sembrano aver raggiunto una quadra.
C’è quasi da aver paura, perché inanellare con apparente facilità film riusciti e finalmente ben distinguibili per etichette, intenti e scopi significa poter tornare finalmente a concentrarsi sul versante tecnico, quello dove Dreamworks sembrava riuscita ad eseguire un sorpasso. I sogni di Oscar dei concorrenti però verranno di nuovo bruscamente interrotti e per un bel pezzo, che continueranno a tirar fuori prodotti ineccepibili come Zootropolis.

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Recensionando / Regression

02 mercoledì Dic 2015

Posted by Elisa G. in Uncategorized

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Alejandro Amenábar, David Thewlis, detective stories, Emma Watson, Ethan Hawke, ma anche no, Psicologia e Psicosi, sha, spiegazioni cazzare, thriller, tratto da una storia di poco falsa

regression1Che ti è successo, Alejandro Amenábar, quale catastrofe personale si è abbattuta su di te perché tu ti ripresentassi in sala con una fetecchia come Regression? (Don’t call my name, don’t call my name) Alejandro è sempre stato un regista di quelli versati per i film autoriali di piccole dimensioni e declinanti verso il PESO e, pur non avendo quasi mai raccolto unanime consenso, ha sempre saputo farsi riconoscere un certo talento e parecchia professionalità.
Per quanto uno possa essere in parabola discendente e in crisi creativa, niente giustifica un crollo verticale come Regression, un filmaccio che aspira ad essere un thriller psicologico e a malapena si qualifica come pellicola da seconda serata su Italia1 (che onta!).
Ho una teoria: niente lavaggi del cervello o crisi mistica, la colpa è del suo più grande successo, The Others.
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Recensionando / Giallo Banana

21 sabato Nov 2015

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Costanza Durante, detective stories, Giovanni Di Giamberardino, Neri Pozza, omoaffettività, ritratto di relazioni umane prima che lavorative, Ship Sheep

Schermata 2015-11-20 a 11.36.16Si può fare un solo rimprovero a Giallo Banana e alla sua energetica copertina che anima da pochissimi giorni gli scaffali delle librerie italiane, in qualità di nuova uscita della collana I Neri di Neri Pozza: dove sei stato mentre noi sudavamo sul bagnasciuga, mentre tentavamo anche noi di finire il numero agostano de La Settimana Enigmistica?
Con il Natale alle porte non è poi così difficile immaginare di utilizzarlo come lettura digestiva con cui scansare i parenti nel post pranzo natalizio, ma non sarà la stessa cosa.
Giallo Banana è sin dal primo rigo una detective story italianissima, anzi romana de Roma, eppure capace di presentarsi col piglio molto internazionale della lettura di genere veloce, sarcastica, capace di catturare l’attenzione e l’affezione fino a diventare un appuntamento fisso per gli amanti del giallo contemporaneo sotto l’ombrellone o l’ombrello.

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Recensionando / Vizio di Forma

25 mercoledì Feb 2015

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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Benicio del Toro, Costumismi, detective stories, Ho visto la gente nuda, Hong Chau, Jena Malone, Joanna Newsom, Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Mark Bridges, noir, Owen Wilson, Paul Thomas Anderson, sesso droga e tanto altro ancora, Thomas Pynchon, voice over molesto

vice3L’aspetto per me più sorprendente del nuovo film di un regista acclamato come Paul Thomas Anderson è che su tutto regna una sorta di malcelata tenerezza. È una sfumatura certamente non scontata per chi in precedenza ha sfornato perle di durezza e cinismo come The Master e There will be Blood.
Peccato che questo felice equilibrio tra i suo sguardo tagliente e i rutilanti personaggi creati da Thomas Pynchon non abbia ricevuto le stesse attenzioni di altri film del regista, altrettanto belli ma notevolmente più sostenuti e arzigogolati; peccato, perché vizio di forma è forse impercettibilmente inferiore a livello qualitativo, ma estremamente godibile e, per una volta, speranzoso.

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Recensionando / L’amore bugiardo

11 giovedì Dic 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 4 commenti

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Autocompiacimento registico, Ben Affleck, Carrie Coon, David Fincher, detective stories, dramma familiare obbligatorio, Emily Ratajkowski, gattini!, hair porn, Kim Dickens, Lisa Banes, Missi Pyle, Neil Patrick Harris, Oscar 2015, Oscars, Patrick Fugit, poliziesco, Psicologia e Psicosi, Rosamund Pike, thriller

gone girl 2Il ritorno di David Fincher nelle sale italiane per me ha il sapore dell’anniversario, dato che il suo precedente film si era guadagnato la prima immagine di testata e uno dei primi post sull’allora neonato blog.
Dopo essere entrato nella storia del cinema con The Social Network, uno dei più apprezzati e discussi registi contemporanei ha deciso di tornare a uno dei suoi generi prediletti, il poliziesco, prestando la sua regia scrupolosa e calcolatissima all’adattamento di due romanzi caposaldo della produzione contemporanea: prima Stieg Larsson, ora Gillian Flynn.
Com’era prevedibile, di Gone Girl è difficile parlare male, data la presenza di Fincher e del suo codazzo di staff tecnico notevolissimo. L’unico livello del film su cui si può effettivamente aprire una discussione è quello di eventuali lacune o errori attribuibili a Fincher e al suo cast o delle incombenti nomination agli Academy Awards.

[recensione senza spoiler]

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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