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Archivi tag: Einaudi

Il Giappone squallido di Haruki Murakami

26 domenica Set 2021

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Einaudi, Giappone, Haruki Murakami, letteratura giapponese

la copertina dell'assassinio del commendatore volume 1

È opinione diffusa che L’assassinio del commendatore sia un libro ricolmo di passaggi accessori. L’ultimo romanzo di Murakami, uscito in due volumi nel 2017 e nel 2018 in Italia, veleggia con agio verso le 800 pagine. Uno dei motivi per cui risulta poco riuscito è proprio la continua alternanza tra passaggi splendidamente eseguiti e scene la cui utilità è da cercarsi solo in faccende egoriferite in cui il lettore ha poco a che fare e ancor meno da ricavarne.
A voler essere spietati, il primo centinaio di pagine si potrebbe tagliare con un preciso colpo di taglierino e la vicenda successiva continuerebbe a stare in piedi, richiedendo solo minimi aggiustamenti. Tanto che ****qualche lettore terribilmente tendenzioso (tra cui la sottoscritta) ha avanzato il dubbio che questo primo nucleo narrativo vivesse da tempo in qualche cassetto di legno o cartella virtuale dello scrittore giapponese più venduto, tradotto e letto al mondo, prima di venire ripescato e accorpato senza troppe cerimonie ad altri spunti per tirar fuori un possibile erede del suo ultimo grande successo, 1Q84.

A dispetto di quanto possa suggerire il titolo e questa premessa, sono qui per tessere le lodi di questo primo centinaio di pagine sostanzialmente inutile all’economia di L’assassinio del commendatore, che ha il raro pregio di gettare la luce su un Giappone quasi mai raccontato nella narrativa nipponica che i nostri editori selezionano e traducono: quello in cui a regnare è lo squallore.

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Recensione / La sirena e Mrs Hancock di Imogen Hermes Gowar

18 domenica Ago 2019

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Costumismi, Einaudi, Imogen Hermes Gowar, Monica Pareschi, romanzo storico

Almeno una volta l’anno mi capita di imbattermi in un romanzo inglese simile a La sirena e Mrs Hancock, esordio letterario di Imogen Hermes Gowar. Omogenea per genere, stile, provenienza e ambientazione, persino per veste grafica che difficilmente passa inosservata, la pattuglia inglese dei romanzi dalla più o meno accurata ricostruzione storica non manca mai di mandare uno dei suoi emissari dalla terra d’Albione alle librerie nostrane.
Romanzi come Il miniaturista e Il genio e il golem hanno spesso fatto la fortuna delle scrittrici sì, ma anche delle piccole e medie case editrici italiane che ci hanno messo su le mani e sono riuscite a trovare loro un discreto pubblico, silenzioso ma alla costate ricerca di romanzi storici ma dal piglio commerciale e dalla lettura facilmente accessibile.
Stavolta invece scende in campo un gigante editoriale come Einaudi, che colloca il romanzo nel mezzo dello zibaldone che è ormai diventata la collana Supercoralli. Se la veste grafica ricalcata sulla falsa riga di quella inglese si rivela ben più spartana per risutato finale, a impreziosire davvero il volume ci pensa la traduzione di Monica Pareschi, che rende ricca e suggestiva la lettura di un romanzo davvero bizzarro.
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Recensionando / Cat Person di Kristen Roupenian

13 sabato Apr 2019

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Einaudi, femminismo, Kinky fuckery, Kristen Roupenian, Literary Fiction

Dei racconti di Kristen Roupenian non mi ha colpito e conquistato tanto il torbido in cui rimesta, quanto il distacco emotivo e un filo di cinismo sornione con cui si infila i guanti di gomma e affonda le mani nel marciume sentimentale dei suoi protagonisti.
Sesso e potere costituiscono un’alchimia letteraria secolare e non di rado sono stati accompagnati da una nota di perversione o feticismo, proprio come succede in Cat Person. Gli ingredienti sono gli stessi di sempre, dunque, ma i racconti con cui Kristen Roupenian ha staccato un assegno milionario alla sua casa editrice e con cui si è guadagnata un posto tra le posate esordienti bianche e di buona estrazione sociale alle prese con la riscrittura della letteratura statunitense contemporanea hanno un sapore definito e nettissimo, figlio di una spiccata attitudine al controllo e alla costruzione. Se da qualche parte la natura improvvisa dell’intuizione e l’irrazionalità dell’ispirazione hanno avuto un ruolo nella stesura dell’antologia di racconti più attesa dell’anno, non ne rimane quasi traccia nel distaccato risultato finale che Roupenian serve in equilibro perfetto di profumi, colori e retrogusti amarissimi al suo lettore.
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Recensionando / Resto qui di Marco Balzano

30 lunedì Lug 2018

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Alto Adige, Deve far male!, dramma familiare obbligatorio, Einaudi, letteratura italiana, Marco Balzano, premio Strega, tristezza a palate, vita agra, vita di montagna, voglio andare a vivere in campagna

Quello di Marco Balzano – insegnante di liceo, saggista e firma del Corriere della Sera – è l’unico romanzo che è stato in grado di impensierire il vincitore del Premio Strega 2018, La ragazza con la Leica di Helena Janeczek. Arrivato secondo con Resto qui, Balzano potrebbe essere ritratto come il grande sconfitto dell’edizione, per quanto possa essere considerato “perdente” uno scrittore approdato a un gigante come Einaudi, con già in tasca il Premio Campiello 2015.
Il suo romanzo agile e dalle sfumature storiche aveva l’identikit ideale per l’ennesima vittoria di un uomo e di un potere editoriale forte in un premio storicamente dominato da logiche spartitorie e non certo letterarie.
Dopo anni di dissidi, polemiche e una profonda revisione del regolamento, lo Strega è andato però in una direzione diversa, moderatamente nuova. Quando una copia del romanzo si è palesata nelle mie vicinanze, complice l’agilità estrema dello stile e la lunghezza più che contenuta, ho deciso di farmi un’idea sul secondo classificato, che in altri anni si sarebbe scolato senza colpo ferire la tradizionale bottiglia di Strega.
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Recensionando / Borne di Jeff VanderMeer

10 sabato Mar 2018

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Corporazioni Malvagie, Einaudi, fantascienza, Jeff VanderMeer, new weird, post apocalittico

Dopo la vittoria del premio Nebula e il travolgente successo della trilogia dell’Area X, Jeff VanderMeer non deve più dimostrare nulla e lo si percepisce nettamente già dalle prime pagine del suo ultimo romanzo Borne, appena uscito in Italia per Einaudi.
Dopo essere riuscito nell’impresa di rimettersi al centro di una corrente da lui battezzata new weird ma beffardamente colonizzata dal collega China Miéville, ritroviamo un Jeff VanderMeer meno analitico e certosino nelle sue bizzarre visioni florofaunistiche apocalittiche.
Anzi, nelle lande desolate e distrutte della città senza nome dove si muove la cacciarifiuti Rachel, oltre a biotech di carne umana e aspetto alieno, tra trappole continue e insidie mortali, fiorisce inaspettatamente un componente del tutto estraneo all’Area X: la tenerezza fugace ma vivida di un rapporto familiare e affettivo.
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Commentando / Le Otto Montagne di Paolo Cognetti vince il premio Strega

07 venerdì Lug 2017

Posted by Elisa G. in Commentando, Libreria

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adolescenti problematici, Deve far male!, dramma familiare obbligatorio, Einaudi, father issue, letteratura italiana, Milano capitale del Male, premio Strega

Paolo Cognetti ha vinto, anzi, ha stravinto il Premio Strega 2017. Una vittoria così preannunciata, così pronosticata da tempo immemore che la qui presente – non esattamente la lettrice più puntuale di narrativa contemporanea italiana – l’ha spostato nella pigna dei tomi già letti a marzo.
Il problema delle polemiche puntuali come la morte, le tasse e gli strali delle piccole case editrici nei confronti dei colossi editoriali che si spartiscono uno dei più importanti premi letterari italiani è che non permettono distinguo di sorta. Anche quando vincitore reale e morale coincidono nella consacrazione di Paolo Cognetti, una delle penne “giovani” più amate dall’editoria e dal pubblico italiano, forte di uno dei romanzi che ben sintentizzano l’annata letteraria italiana.
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Recensionando / Sete di Jo Nesbø

02 venerdì Giu 2017

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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criminalità e la mala varia, detective stories, Einaudi, Jo Nesbø, thriller

È lo scrittore di thriller più venduto al mondo e non è un autore da una botta best seller e via: il suo successo cresce e si espande da un decennio, tempo necessario per costruire e stabilizzare il mito del suo personaggio più noto e amato, Harry Hole, protagonista di undici romanzi.
In vista dell’adattamento cinematografico toccato in sorte al mio amato Tomas Alfredson (La Talpa, Lasciami Entrare) e con protagonista un certo Michael Fassbender, è arrivato il momento di indagare un po’ sullo scrittore di thrilleroni norvegesi più amato al mondo. L’uscita recente di Sete, undicesima e attesissima investigazione di Hole in quel di Oslo è quindi caduta a fagiolo; nonostante i recenti insuccessi, non mi arrendo e torno ad esplorare per voi il magico regno dei thrilleroni da classifica.

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Recensionando / Le Ragazze di Emma Cline

02 domenica Ott 2016

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Einaudi, Emma Cline, libri col DRAMMA dentro, Literary Fiction, Martina Testa

leragazzecoverProfezia che si autoavvera, caso editoriale o passaggio obbligato del 2016 letterario? Difficile stabilire dei confini precisi per un titolo che vanta i numeri e le attenzioni di Le Ragazze di Emma Cline, appena sbarcato in Italia con Einaudi. Anche l’arrivo nel nostro Paese, con tanto di presentazione con la scrittrice, è stato seguito con l’attenzione di un grande evento, ma è solo l’ultima tappa di un viaggio che hanno portato l’autrice e il suo romanzo d’esordio a conquistare le attenzioni della critica vecchia e nuova (paginate su ogni testate e video dedicati su ogni canale booktube di una certa rilevanza) in decine di nazioni e Hollywood a lavorare alacremente a un adattamento.
Il gioco vale la candela, il primo scritto non breve di Emma Cline è all’altezza di quell’anticipo fantasmagorico che lo ha messo in prima istanza al centro dell’attenzione? Si tratta della solita domanda da un milione di dollari. Anzi, in questo caso da 5.

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Recensionando / Acceptance (Southern Reach #3)

12 domenica Giu 2016

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

≈ 5 commenti

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Einaudi, fantascienza, Jeff VanderMeer, new weird, scienziati che combinano casini micidiali, southern reach trilogy

acceptance copiaL’impressione è quella di arrivare un po’ fuori tempo massimo, ma per una lettrice incostante come me che fatica ad arrivare alla fine dei cicli anche e soprattutto quando le piacciono, la lettura dell’ultimo capitolo della Southern Reach Trilogy non può che essere festeggiata con un post contenente qualche riflessione e un sospiro di sollievo. Ho fatto comunque prima di Alex Garland, ancora in fase di casting per l’adattamento cinematografico del primo volume.
È arrivato quindi il momento di fare un po’ di considerazioni sul terzo volume, la conclusione di una trilogia sovrannaturale e perennemente ambigua, che si trova ad affrontare la sua prova del nove più rilevante proprio nel tentare di mettere la parola fine all’infinita serie di domande e misteri che la sua ambientazione new weird ha generato. Si sa, in questi casi più che l’atmosfera affascinante è proprio la sua risoluzione ad incarnare il punto critico per scrittore e lettore.

Le recensioni dei due volumi precedenti della Southern Reach Trilogy: Annientamento e Autorità.

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Recensione / Boy Snow Bird di Helen Oyeyemi

18 lunedì Apr 2016

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

≈ 1 Commento

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adolescenti problematici, dramma familiare obbligatorio, Einaudi, fiabe favole & co, Helen Oyeyemi

bsb1Prima ancora di introdurvi questo bizzarro, affascinante libro di Helen Oyeyemi, mi tocca fare una scelta strategica fondamentale: spiegarvi o meno quale sia la tematica centrale dell’intero romanzo. Vero è che l’autrice britannica non fa mistero sulla questione nel presentare la sua opera, tuttavia avendo appreso alcune delle svolte fondamentali del romanzo prima di leggerlo, mi sono scoperta più volte irritata dalla possibilità di anticipare gli eventi e cogliere indizi rivelatori altrimenti così ben celati dall’autrice che non avrei mai saputo cogliere.
Inoltre nei suoi momenti migliori Boy, Snow, Bird travalica le tematiche piuttosto specifiche a cui è spesso collegato, perciò rinchiuderlo nelle stesse è un po’ come riassumerlo come una rielaborazione della fiaba di Biancaneve ambientata negli Stati Uniti degli anni ’50. Sul piano teorico ci potrebbe anche stare, ma svicola così facilmente in altre fiabe e altri motivi narrativi che più che un riflesso distorto nello specchio dell’autrice diventa un’immagine nuova, bizzarra, complessa.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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