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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: fatto con du lire

Maschile singolare: l’orgoglio, il romanticismo e il diritto ai cliché

06 domenica Giu 2021

Posted by Elisa G. in 2021, Cinematografò, Recensionando

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Alessandro Guida, cinema italiano, Cinemozioni5, fatto con du lire, omoaffettività

Perché mo’ ci stanno pure i divorzi gay? Che ci volete rubare ancora, i mercoledì di Champions? sbotta Michela Giraud nei panni di sé stessa in un passaggio di Maschile singolare.
Una battuta che contiene in maniera inconsapevole la principale colpa del film e un sintomo dilagante nella rappresentazione queer su grande e piccolo schermo: la voglia di appropriarsi di un immaginario finora appioppato al femminile eterosessuale cisgender riguardante la sfera emotiva e romantica.
Se il traguardo è la parità di rappresentazione in quel romanticismo stereotipato e irreale da commedia romantica per donne (immaginario costruito da uomini), allora forse è il caso di rivedere il tragitto fatto sin qui.
Da donna eterosessuale amante del genere ma con una certa voglia di sbarazzarmi io stessa dei cliché della commedia romantica, mi viene da chiedermi: siete sicuri di volerle? Commedie dagli stilemi così duri a morire che il genere stesso è imploso su sé stesso per incapacità di rinnovarsi?

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Recensionando / Unsane

10 martedì Lug 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Claire Foy, fatto con du lire, Jay Pharoah, Joshua Leonard, Juno Temple, Matt Damon, Psicologia e Psicosi, Steven Soderbergh, thriller

Da quanto non parliamo di un film di Steven Soderbergh, due settimane? Se il nostro riprende davvero il suo solito ritmo bisognerà farci il callo e dunque eccoci qui a parlare di Unsane e a chiederci quando il regista tuttologo ci farà un corso su come organizzare il nostro tempo ed essere multitasking come lui.
L’ex pupillo degli studios continua la sua strada di volontario esilio dal giro conformista di Hollywood, sperimentando ogni via alternativa che gli passi per la testa, tanto che l’intera promozione di Unsane si basa su un assunto: è un film girato con il solo ausilio di un Iphone. Il che non è nulla di nuovo (vedi Tangerine) né rivoluzionario, soprattutto considerando che con Logan Lucky Soderbergh ha ampiamente dimostrato di poter mettere insieme il denaro necessario per una produzione più che dignitosa. Il fatto che si sia molto più parlato di questa che di quella pellicola (la migliore delle due) porta a farsi due domande non solo sul sistema di Hollywood, ma anche su quello dei media cinematografici. Continua a leggere →

Recensionando / Lady Macbeth

15 giovedì Giu 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Alice Birch, Autocompiacimento registico, Christopher Fairbank, Cosmo Jarvis, delicate palette cromatiche, fatto con du lire, film in costume, Florence Pugh, William Oldroyd

Lady Macbeth è la risposta ideale per quanti pensano che film in costume equivalga a smancerie e sospiri d’amore, ma non solo: è anche una belle piccole pellicole che trovano finalmente spazio nella sonnacchiosa estate cinematografica italiana, una delle pochissime che vale davvero la pena andare a vedere sfidando la calura estiva.
Presentato qualche tempo fa al Torino Film Festival, Lady Macbeth è un costume drama luciferino e il sorprendente esordio al cinema del regista teatrale inglese William Oldroyd. Non manca qualche impasse, ma la cura estrema della forma e la capacità di far buon viso a cattivo budget rendono la ricorrenza di scenografie e costumi un valore aggiunto nel ritratto di un matrimonio claustrofobico da cui una giovane sposina tenta di liberarsi con metodi davvero poco ortodossi.
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Recensionando / Rosso Istanbul e Omicidio all’Italiana

01 mercoledì Mar 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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cinema italiano, commedia all'italiana, delicate palette cromatiche, dramma familiare obbligatorio, fatto con du lire, Ferzan Ozpetek, Halit Ergenç, Herbert Ballerina, Maccio Capatonda, se capisce e non se capisce, Selim Bayraktar, Tuba Büyüküstün

Nonostante come critica vorrei somigliare al solido, rassicurante e paterno Ettore, purtroppo molti di voi si sono accorti del mio tallone d’Achille: il cinema italiano. Ebbene sì, soffro di una spesso non giustificabile insofferenza verso i prodotti italiani, un’alterigia che mi porta costantemente a perdermi le nostre migliori uscite dell’anno. Finisce sempre che recupero in tempo utile per parlarvene solo le maggiori uscite festivaliere e qualche tragico lungometraggio a cui ho dato una chance, pentendomene amaramente.rossoistanbul_4
A mia discolpa posso dirvi che sono uscita abbastanza provata dal pomeriggio di proiezioni stampa che mi hanno sottoposto in rapida successione alla visione delle due uscite tricolori della settimana: Omicidio all’Italiana di Maccio Capatonda e Rosso Istanbul e Ferzan Ozpetek.

 

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Recensionando / Mistress America

15 venerdì Apr 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Deve far male!, fatto con du lire, fotografia leccatissima, Greta Gerwig, hipsteria portami via, Lola Kirke, Nat Baldwin, New York, Noah Baumbach

mistressaPiù che una recensione è quasi una crociata quella di questo blog, che vi segnala puntualmente l’arrivo in Italia di ogni pellicola di Noah Baumbach, nonostante di fatto nel fine settimana di uscita in sala ci siano solo quaranta copie disponibili nell’intera penisola.
Dopo quel gioiello e omaggio alla Novelle Vague di Frances Ha, il regista statunitense epitome del hipsteria made in New York e la sua compagna e cosceneggiatrice Greta Gerwig tornano ad affondare il dito nella piaga delle ansie generazionali dei ventenni e trentenni di belle sperenze e tante nevrosi che affollano oggi la Grande Mela.
Laddove l’ansia verso il futuro sconfina quasi nel territorio dei film da coscritti, il dinamico duo Gerwig-Baumbach mette a segno l’ennesimo colpo al cuore (hipster) del cinema indipendente americano odierno, senza però mai perdere sentimento e passione in nome della fighetteria diffusa che questa operazione solitamente comporta.

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Specialando / Il Recensionario dell’Avvento 2015

01 martedì Dic 2015

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Specialando

≈ 19 commenti

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Ben Ripley, Ben Wishaw, Bryan Fuller, Charlie Brooker, Daniel Glattauer, Doug Dorst, Duncan Jones, Emma Thompson, fatto con du lire, François Ozon, Gardy consiglia, Hiraide Takashi, il Fassbender nudo è una metafora, J.J. Abrams, J.K. Simmons, Jake Gyllenhaal, James D'Arcy, Libba Bray, Manuele Fior, Michael Fassbender, Nicole Kidman, Peter Weir, Romola Garai, Russell Crowe, Ryan Murphy, Taylor Kitsch, Tilda Cobham-Hervey, Tom Hanks, William Shakespeare, Yoko Ogawa

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Piccolo calendarietto di recensioni e riflessioni spicciole che avrei voluto farvi (o forse vi farò) e per qualche strano motivo mi sono persa per strada. Solo una scusa per blaterare più del solito di un po’ di tutto, come al solito. Continua a leggere →

Recensionando / Italiano medio

28 mercoledì Gen 2015

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

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cinema italiano, Enrico Venti, fatto con du lire, Lavinia Longhi, Luigi Luciano, Marcello Macchia, voice over molesto

vert ITALIANO MEDIO 3 bMarcello Macchia non è certo il primo comico italiano a intraprendere la strada del cinema e delle locandine terrificanti, ma è un esordio in veste doppia di regista e protagonista che si attendeva da molto, anche al di fuori dalla sua cerchia di fan.
I suoi precedenti lavori (i trailer per Mai dire, la serie tv per Mtv Mario), oltre che ad essere dei cult assoluti per i cultori del genere, rendono ben più coerente del solito l’idea che alla regia e al montaggio di questo film ci stia il comico, dato che si è fatto le ossa con una videocamera regalata da adolescente e notti passate a montare i primi cortometraggi girati con gli amici.

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Recensionando / Locke

13 martedì Mag 2014

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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Andrew Scott, father issue, fatto con du lire, Joe Wright, Steven Knight, Tom Hardy, Venezia 70

lockeFilm come Locke sono importanti oltre il loro livello qualitativo, perché ci ricordano come la sperimentazione sia ancora possibile nel cinema, anche con pochi mezzi economici. Presentato a Venezia 70 (un’edizione in cui i titoli migliori erano tutti fuori concorso) Locke è un piccolo film che non sembra tale, capace di addentrarsi nella sperimentazione artistica senza mai perdere per strada il pubblico.
Certo, l’impatto iniziale non può che lasciare interdetti: dopo una giornata di duro lavoro, Ivan Locke sale in macchina, attacca il cellulare alla connessione bluetooth dell’auto e comincia a fare e ricevere chiamate, destinate a cambiare radicalmente la sua vita nel corso di una notte. Non vedrete altro volto oltre a quello di Tom Hardy, che non uscirà mai dall’abitacolo per l’intera durata della pellicola.
Suona come un film dalla pesantezza micidiale e invece proprio no.
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Recensionando / Smetto quando voglio

11 martedì Mar 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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c'e' anche un po' d'Italia, Edoardo Leo, fatto con du lire, Libero De Rienzo, Lorenzo Lavia, Neri Marcorè, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti, servi della gleba, Sydney Sibilia, Valeria Solarino, Valerio Aprea

sqv1La goduria di comprare un biglietto per vedere in sala un film italiano e uscirne soddisfatti. Del tutto soddisfatti, dopo aver ghignato per 100 minuti, anche se per chi è sotto i 40 anni l’identificazione è purtroppo quasi sempre possibile e il retrogusto amaro un po’ fa male.
Il bello di Smetto quando voglio è che parte da un filone ormai ampiamente esplorato del cinema italiano, quello del precario che sbarca il lunario in maniera inventiva, la versione contemporanea di quel gusto del compiangersi perché poveri ma belli. L’analogia però finisce qui perché l’esordio alla regia di un lungometraggio di Sydney Sibilia di quel vittimismo degli ultimi non reca assolutamente traccia.

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Specialando / A un giorno dalle nomination

15 mercoledì Gen 2014

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Specialando

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c'e' anche un po' d'Italia, fatto con du lire, film col dramma dentro, film PESO, Oscar, Oscar 2014, pampini!!, vincitore di premio a forma di qualcosa di un metallo solitamente dorato, volemose bene

la grande bellezza locandina rossaMancano meno di ventiquattro ore all’annuncio delle nomination agli Oscar 2014 e mi pare il momento ideale per rimettere in carreggiata il blog, sopraffatto dalla classica abbuffata di classifiche di fine anno e dal stagionale malanno che ha colpito la scrivente.
Occhio: dalla serata dei Golden Globes non è uscito il messaggio che l’Italia è il (non ancora) candidato da battere. Se i Globes (votati dalla stampa estera in America, rammentiamolo), i Goya, i Bafta, gli EFA e tutti i premi vinti dal film in questi mesi hanno lanciato un messaggio, è che l’estetica ultrapatinata e la vibrazione autoriale del film piacciono tantissimo in Europa. Molto più di quanto siano piaciute alla stessa stampa italiana, particolare che a Toni Servillo non ama particolarmente ricordare. Le giurie americane invece tendono a votare col cuore e a preferire film più accessibili.
Però dai, con tutti questi post di analisi, controanalisi, pronostici e gufate ai cugini d’Oltralpe, se non arrivasse la nomination la prenderei anche un po’ sul personale.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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