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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: film d’Ammmmore

Recensione / Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma

15 giovedì Ago 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Recensionando

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Adèle Haenel, è così francese!, cannes 2019, Céline Sciamma, Claire Mathon, Costumismi, delicate palette cromatiche, film d'Ammmmore, film in costume, impara l'arte e mettila da parte, lesbofilm, Luàna Bajrami, Noémie Merlant, omoaffettività, piangerone, TRUE EMOSCION, Valeria Golino

Non mancava certo una punta di autentico sciovinismo nell’imponente consenso critico, per non dire tifo da stadio, con cui la stampa francese ha accolto a Cannes 72 il nuovo film di una beniamina di casa come la regista Céline Sciamma.
Le voci di una possibile seconda Palma d’Oro femminile in 72 anni di storia di festival erano però insistenti e ad oggi è sostanzialmente impossibile trovare una recensione davvero negativa di Ritratto della giovane in fiamme, un film magistrale che ha conquistato trasversalmente e a ragion veduta critica e giuria, che lo ha premiato come miglior sceneggiatura dell’edizione 2019. Il minimo per un film che tanti vedrebbero volentieri anche agli Oscar. Io poi mi trovo sostanzialmente d’accordo, anzi, per me al momento è il film più bello visto nel 2019.
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Riflettendo / Cold War e La La Land sono lo stesso film

16 sabato Feb 2019

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Riflettendo

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bianco e nero, Cannes 2018, Deve far male!, film d'Ammmmore, fotografia leccatissima, guerra fredda, Joanna Kulig, musical, Oscar 2019, Pawel Pawlikowski, piangerone, Tomasz Kot, tristezza a palate

Varsavia è la Parigi dell’Europa dell’Est.
Cold War, il film di Paweł Pawlikowski candidato a tre premi Oscar, è il La La Land autoriale ed europeo. Sfida dialettica di un lezioso post del sabato pomeriggio? Pura vis polemica? Boutade cinematografica da blog di provincia? A voi la scelta, ma prima permettetemi di citare l’immortale attacco argomentativo di Emanuele di Tutti pazzi per amore e… seguite il mio ragionamento.
Cold War non è affatto il film pesantone polacco che pensate, anzi, è un’opera struggente che rende palese la nostra intossicazione da sentimenti e sentimentalità statunitensi.
Attenzione, il post è a rischio [SPOILER], facendo riferimento diretto al finale di Cold War.

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Cineriassuntone settimanale #7 / Alita, Un’avventura, La vita in un attimo, La paranza dei bambini, Un valzer tra gli scaffali

13 mercoledì Feb 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Recensionando

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androidi droni e robot, Antonio Banderas, Berlinale 68, Berlinale 69, Cinemozioni5, Claudio Giovannesi, commedia all'italiana, criminalità e la mala varia, Dan Fogelman, Deve far male!, fantascienza, film d'Ammmmore, James Cameron, Laura Chatti, Marco Danieli, Michele Riondino, musical, Napoli, Olivia Cooke, Olivia Wilde, Oscar Isaac, piangerone, Robert Rodriguez, Roberto Saviano, Sandra Hüller, Thomas Stuber, tristezza a palate

Eccoci al settimo, romanticissimo appuntamento con il cineriassuntone settimanale, in cui vi racconto in breve i film in uscita il 14 febbraio 2019, vi consiglio cosa andare a vedere e cosa evitare come la peste e vi rimando ad opinioni della sottoscritta più dettagliate nel caso vogliate indagare ulteriormente. La settimana di San Valentino non perdona, ma tra i tanti mali almeno si può scegliere il minore. 

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Recensionando / Il filo nascosto

19 lunedì Feb 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Costumismi, Daniel Day-Lewis, delicate palette cromatiche, film d'Ammmmore, Jonny Greenwood, Lesley Manville, Oscar 2018, Paul Thomas Anderson, Vicky Krieps

Al contempo film senza tempo e traguardo nettissimo della carriera del suo realizzatore, Il filo nascosto prova ancora una volta come Paul Thomas Anderson sia un cineasta unico, il cui arco evolutivo è imprevedibile e soprattutto inimitabile.
Lasciatosi alle spalle la ribollente verve creativa degli esordi e relativo codazzo di minutaggi imponenti e di scene in aperta sfida alla maestria registica, Paul Thomas Anderson ha asciugato il suo cinema, concentrandone le forza in tutto quello che non mostra e non dice più in maniera diretta.
Con Il filo nascosto lascia per la prima volta i suoi Stati Uniti in favore della vecchia Inghilterra degli anni ’50, in un contesto classista che più posh e distante dalla west coast è difficile immaginare. Eppure lo sposalizio tra un tipo di film fuori dal tempo e le magnifiche ossessioni del suo cinema statunitense dà vita a un film così sottile e complesso che l’impressione più forte che si ricava da Il filo nascosto è quella che una visione sia gravemente insufficiente a comprendere il film nella sua interezza.
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Recensionando / Il Segreto

07 venerdì Apr 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Aidan Turner, Cinemozioni5, delicate palette cromatiche, Eric Bana, film d'Ammmmore, Jim Sheridan, le verdi colline e l'alcolismo d'Irlanda, ma anche no, melodramma, Rooney Mara, Theo James, Vanessa Redgrave

Essere in sala mentre viene proiettato Il Segreto, melodramma scritto e diretto da Jim Sheridan, è come assistere da testimoni al drammatico incidente frontale tra un film di Ken Loach declinato nei toni più paternalistici e un adattamento di Nicholas Sparks tra i più melensi: insomma, decisamente non un bel vedere.
Dato che poi il segreto a cui allude il titolo rientra appieno nella categoria di quelli da Pulcinella (tanto che uno si fa venire i dubbi e i sudori freddi pensando “non è che il segreto sarà proprio quello, vero? Non avranno mica il coraggio!) è meglio concentrarsi sull’enigma Rooney Mara, attrice al momento più importante per il rito del red carpet che per popolarità netta, che ancora una volta si libra leggera su un film che per i suoi compagni di cast è un’accoltellata alla schiena.

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Recensionando / La Bella e la Bestia

14 martedì Mar 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Alan Menken, Bill Condon, Cinemozioni5, Dan Stevens, Disney, Emma Thompson, Emma Wats, Ewan McGregor, film d'Ammmmore, Hattie Morahan, Ian McKellen, Josh Gad, Kevin Kline, la forza salvifica dell'Ammmore, omoaffettività, Stanley Tucci

Con già una decina di remake live action del suo canone che hanno ottenuto la luce verde e che ci sorbiremo, volenti o nolenti, nei prossimi anni, Disney si può permettere di fare ciò che vuole. Tirar fuori un classico ancora amatissimo come La Bella e la Bestia, appiccarci sopra il nome di un’attrice di riferimento per la generazione post-potteriana sono mosse che sanno molto di rassicurazione per gli stake holder (o per chi attende i dividendi), per avere le spalle coperte e prendersi rischi altrove. Nel 2015 però una serie di nomi infallibili (Kennet Branagh e Colleen Atwood) e la volontà di rispettare e reinventare insieme un classico come Cenerentola aveva tirato fuori un film piacevole e fresco da quella che forse è la più datata e stantia delle principesse del reame Disney. Belle invece è la nerd del gruppo, che con la sua indipendenza e il suo amore per la lettura suggeriva possibilità più interessanti…se ci si fosse presi la briga di coglierle, ovvio.
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Recensionando / La La Land

25 mercoledì Gen 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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Autocompiacimento registico, Damien Chazelle, delicate palette cromatiche, Emma Stone, film d'Ammmmore, J.K. Simmons, musical, Oscar 2017, Ryan Gosling

lalaland2Se il cinema è l’arte di girare film in senso lato, allora è dura argomentare qualche tesi contraria alla preponderanza artistica dell’ultima fatica di Damien Chazelle nell’anno cinematografico che stiamo preparandoci a chiudere con gli Oscar. Se invece, per parafrasare un noto motto, il cinema è vita, allora pur riconoscendo a La La Land una sartorialità cinematografica eccelsa, qualche appunto da fare io ce l’avrei. Partiamo da un dato non trascurabile: ho cominciato a riflettere sulla valenza della storia di Mia e Sebastian durante la visione del film, indice non certo di grande coinvolgimento emotivo. Contante che ho un trasporto emotivo senza pari, in sala empatizzo come manco Will Graham e sono parziale al limite dello scandalo per ogni briciola estetizzante che appare sul grande schermo. Mi piacciono discretamente le persone che al posto di agire riflettono cantando e ballando coi passanti e sono una paladina persino dei cinemozioni5 brutti come il peccato, figuriamoci dei film romantici belli e pieni di sentimento. Allora perché ero così distaccata mentre Ryan Gosling e Emma Stone ballavano tra le stelle?
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Recensionando / Your Name

24 martedì Gen 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

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animazione giapponese, cinema d'animazione, film d'Ammmmore, Giappone, Makoto Shinkai, Tokyo

yourname_locandinaIl Giappone che conosciamo attraverso i film e i romanzi è uno specchio fedele del Paese del sud est asiatico forse più noto e compreso in Occidente? Mi viene sempre da chiedermi se sia davvero solo una coincidenza l’arrivo di una fetta ben definita di prodotti animati e recitati sul nostro mercato, come nel caso di Your Name, in questi giorni in uscita speciale e limitata nelle sale italiane, dopo aver sbancato il botteghino giapponese per un anno (avendo superato la quota pazzesca di 380 milioni di dollari d’incasso in patria).
L’ultimo lavoro di Makoto Shinkai è ad oggi il miglior incasso di sempre di un film giapponese nel mercato domestico, superato solo da La Città Incantata di quel Hayao Miyazaki di cui viene spesso citato come l’erede spirituale, anche se a ben vedere i due registi d’animazione non hanno poi molto da spartire, se non appunto la tipologia di lungometraggi prodotta e quel certo lirismo nipponico oggetto del mio primo quesito. Your Name è un film all’altezza del suo successo? Continua a leggere →

Recensionando / Amore e inganni, libro e film

30 mercoledì Nov 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Libreria, Recensionando

≈ 2 commenti

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Chloë Sevigny, Cinemozioni5, commedia all'inglese, commedia romantica, Costumismi, Emma Greenwell, film d'Ammmmore, Gente che Cammina, hair porn, Jane Austen, Jordan Waller, Kate Beckinsale, Morfydd Clark, Neri Pozza, Stephen Fry, Whit Stillman, Xavier Samuel

ladysusan_coverAusteniani incalliti, amanti dei film in costume e romantici in crisi di astinenza di frizzanti commedie in costume degli errori e delle manners, oggi è il vostro giorno fortunato. Dopo mesi e mesi di dura astinenza e qualche sparuta e sporadica delusione, finalmente l’opera di Jane Austen in persona torna su grande schermo, con tanto servizi di tè, scapoli dai golosi patrimoni, timide ragazze in età da marito e tutto il corredo di conversazioni argute.
Arriva infatti nelle sale Amore e Inganni di Whit Stillman, adattamento cinematografico di una delle opere meno note della scrittrice inglese che sa far battere il cuore di ogni bravo costume drama holic là fuori. Per l’occasione sono arrivata davvero preparata, leggendo anche l’adattamento letterario ricavato dalla sceneggiatura del film, edito in italiana da BEAT edizioni.
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Recensionando / Il Piano di Maggie

30 giovedì Giu 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Cinemozioni5, Recensionando

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Cinemozioni5, Ethan Hawke, film d'Ammmmore, Greta Gerwig, hipsteria portami via, Julianne Moore, Maya Rudolph, New York, Travis Fimmel, vestirsi al buio

ilpianodimaggie_locandinaSe all’appuntamento con i cinemozioni5 manco raramente perché il mio obiettivo nemmeno troppo nascosto è diventare esperta e nume tutelare del genere, bisogna ammettere che ultimamente mi è toccato più che altro levar mannaie sulle pochissime pellicole di genere che si sono viste dalle nostre parti, constatare la crisi delle romcom e, come una vera infame, evitare di vederne altre per non doverle stroncare piangendo disperatamente.
Ancora una volta a salvarmi sopraggiunge Sua Signoria della commedia indie statunitense Greta Gerwig, stavolta non in accoppiata con il fidanzato e regista Noah Baumbach (anche se mi aspetto che abbiate fatto i compiti e prontamente recuperato Mistress America e quel gioiello di Frances Ha).
Stavolta non siamo nemmeno di fronte a un cinemozioni5 venduto sotto false spoglie per colmare un bisogno di commedia romantica che il pubblico nega ostinatamente di avere: Il Piano di Maggie, a partire dal titolo in fucsia sgargiante, dichiara fiero e sincero il suo romanticismo e ne percorre ogni sacrosanto stilema, a partire dall’ambientazione newyokese.
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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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