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Alexandra Shipp, Azzurritudine, Bryan Singer, Evan Peters, fissiamoci intensamente negli occhi, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Insuperabili insuperabili Xmen!, James McAvoy, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Nicholas Hoult, Olivia Munn, Oscar Isaac, Rose Byrne, shippabbestia, single manly tear, Sophie Turner, supereroi con superproblemi, Tye Sheridan
Dato che una delle immutabili regole non scritte ma monolitiche dell’era cinematografica dei cinecomics è che tutto inizia e finisce in rigorosi cicli di trilogie, arrivati a X-Men:Apocalisse tocca inevitabilmente fare un bilancio.
A conti fatti, il ritorno degli insuperabili X-Men e l’approdo di una seconda generazione di (grandi) interpreti è un esperimento dai risultati più che lusinghieri. Nato con un film che voleva essere un po’ un esperimento, un po’ un deciso punto di rottura, un po’ un investimento su giovani attori, un po’ un colpo a caso, è finito per diventare un curioso reboot e prequel dello stesso progenitore da cui la necessità di allontanarsi aveva dettato il tono del suo punto di partenza. First Class rimane una boccata d’aria e un unicum nell’intero panorama supereroistico, qualcosa di così diverso che ha permesso di rilanciare l’intero universo mutante e di riconsegnarlo, svecchiato, nelle mani di chi riesce a farlo girare ai massimi livelli: Bryan Singer.
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