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Non solo è uno dei film più belli di un 2011 cinematografico un po’ avaro, il secondo titolo importante di Tomas Alfredson è un film che cresce nel post visione. In sintesi, La Talpa è un film veramente meritevole e se siete stati così sprovveduti da perdervelo nonostante il calore dedicatogli dalla critica, filate immediatamente a recuperarlo.
Incentrato su un intrigo di spionaggio reso celebre dal romanzo di John le Carré, la pellicola non ricalca le classiche modalità di racconto tipiche della Guerra Fredda: niente azione, niente rocamboleschi inseguimenti, niente gadget prototecnologici.
Che il film sia guidato da Alfredson è palese nel suo approccio alla storia; divisi tra la Repubblica Ceca e il Regno Unito, i destini dei protagonisti sono tratteggiati attraverso lunghe sequenze d’atmosfera, dialoghi sussurrati, un gusto innegabile per il racconto visivo, cinematografico ante litteram, senza troppe spiegazioni di contorno.