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Cannes 2016, Ghost stories, Kristen Stewart, Lars Eidinger, Olivier Assayas, se capisce e non se capisce, Sigrid Bouaziz, WTF!?
Qualcuno parlò di una mezza ecatombe al momento di tirare le somme della scorsa edizione del Festival di Cannes. Ora che le pellicole in concorso sono approdate in gran numero anche nelle nostre sale, ci si accorge che sì, una sconfitta c’è stata, ma è più che altro quella di chi ci ha fatto la cronaca da laggiù, in prima persona e in prima fila.
Certo, giudicare un film visto in un festival non è comunque impresa semplice: in poche ore si vedo pellicole agli antipodi, in un’atmosfera tutt’altro che neutra e apolitica, con la fretta di essere presenti alla proiezione di quello di cui si parlerà, talvolta facendo errori di calcolo clamorosi, con il grande autore che toppa in maniera incontrovertibile e il regista defilato che tira fuori il capolavoro. Sta di fatto che Personal Shopper non è il primo film ad essere stato accolto in Croisette tra fischi e sospiri di circostanza nel 2016, salvo poi fomentare un certo entusiasmo al momento della release internazionale.
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