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adolescenti problematici, Greg Berlanti, horror, Kiernan Shipka, Miranda Otto, Netflix, Roberto Aguirre-Sacasa
Tutto si può dire di Netflix, tranne che non sappia creare un’atmosfera di aspettativa attorno alle sue release, quale che sia il loro calibro. Prendete il FeST – Festival delle serie TV di Milano. La grande N dello streaming non ha aveva in programma le anteprime più succose (quella palma la darei ad Amazon Studios con The Romanoffs) ma ha saputo rendere ogni suo evento una faccenda esclusiva e condivisa come nessun altro.
Così metti una sera in Santeria a Milano e una tote bag nera con il logo di Le terrificanti avventure di Sabrina su ogni sedia. All’interno c’è ben più di un semplice gadget: c’è quello che nella città meneghina chiunque definirebbe il lavoro di un team di creativi (si spera fuori dallo stereotipo dello stagista sottopagato). All’interno si trova una scatoletta di cibo per gatti posseduti, con etichetta dalla grafica ritoccata per elencare tra gli ingredienti sogliola assatanata e alito del Demonio. Il pezzo forte però è una parrucca bionda completa di fascia nera, con tanto di effetto shatush, perché sia mai che la protagonista di una serie teen abbia i capelli di un solo colore dalle radici alle punte. In un attimo tutta la sala è bionda e tutti sono sui social e il gioco è fatto.