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Aneurin Barnard, Chillian Murphy, Christopher Nolan, Damien Bonnard, Fionn Whitehead, Harry Stiles, Mark Rylance, Tom Glynn-Carney, Tom Hardy
Dunkirk è la gioia di ogni recensore, indipendente da quanto e se gli sia piaciuto il primo approccio di Christopher Nolan all’epica drammatica militare. È un film descrivibile da così tanti punti di vista che se ne potrebbe scrivere per settimane, senza mai ripetersi. A livello tecnico è un tripudio di scelte coraggiose (girare in IMAX e su pellicola 70mm, per la gioia del bilancio annuale di Warner Bros) che molto più che in passato rivelano di avere un ottimo motivo d’essere, molto più di altri capricci nolaniani. Stavolta è una vera fortuna che Nolan sappia di essere un regista a cui il suo studios non gli dirà mai di no. A livello d’incassi e di Oscar, Dunkirk è già un case studies per questo 2017 tutt’altro che trascurabile a livello estivo, che vede uno dei film più “seri” di Nolan approdare al cinema lontano dalla stagione del premi, ma con delle recensioni che lo candidano già come uno dei titoli di testa della corsa alla stagione dei premi. Di materiale per saggi e video essay insomma ce né in abbondanza.
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