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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: hipsteria portami via

Recensionando / Tuo, Simon

31 giovedì Mag 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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Alexandra Shipp, amori adolescenziali, Greg Berlanti, hipsteria portami via, Jennifer Garner, Josh Duhamel, Katherine Langford, Keiynan Lonsdale, omoaffettività, temi d'amore tra i banchi di scuola

Se è vero che ogni generazione deve avere almeno una commedia scolastica statunitense di culto da citare (e anche più d’una) e qualche decina di tentativi falliti che ricorderà solo la sottoscritta in quanto non me ne perdo uno, cosa ci dice della cosiddetta generazione Z Tuo, Simon? Difficile a dirsi perché, oltre al comprensibile aggiornamento fashionista dei “giovani” protagonisti liceali che diventano la versione migliorata e danarosa delle aspirazioni stilistiche degli adolescenti, di davvero nuovo nel film scritto e diretto da Greg Berlanti in realtà si vede davvero poco.
Non che il film non abbia palesi aspirazioni di un certo tipo, di scavalcare almeno il limite più bieco e trascurato di certe pellicole young adult che ci siamo sciroppati mi sono sciroppata di recente: la cura nella scrittura da parte dello sceneggiatore e produttore che dai tempi di Dawson’s Creek si occupa di “adolescenti” è evidente. La scelta di aderire fedelmente al canone di questo filone è volontaria e in qualche modo persino politica.
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Recensionando / L’isola dei cani

05 sabato Mag 2018

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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animali carini, Autocompiacimento registico, Berlinale, Berlinale 68, Bill Murray, Bryan Cranston, delicate palette cromatiche, film d'animazione in stop motion, Giappone, hipsteria portami via, Jeff Goldblum, Koyu Rankin, Kunichi Nomura, Wes Anderson

C’è stato un tempo in cui il cinema di Wes Anderson era davvero una chicca appannaggio quasi esclusivo dei cinefili che facevano dei loro gusti anticonformisti e ricercati motivo di vanto e punto d’onore. Poi è arrivato l’Internet delle masse e dell’alta velocità, l’hipsteria si è diffusa e insieme a barbe imperanti, polaroid e magliette a righe Wes Anderson è diventato l’equivalente della Marvel in campo fumettistico.
Incurante del suo ruolo contraddittorio di riferimento estetico di massa e icona di nicchia hipster (e della disperazione dei fan dell’epoca, costretti a scegliere se essere conformisti e sprezzanti rispetto al loro idolo), Wes Anderson è andato per la sua strada, continuando ad essere cinematograficamente fedele a sé stesso. Ormai non c’è davvero più bisogno di spiegare cosa e quanto ci sia del suo estro e del suo gusto in un film come L’isola dei cani, quindi concentriamoci piuttosto su un nome che non dovrebbe eppure ha ancora bisogno di presentazioni; quello di Kunichi Nomura.

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Recensionando / Lady Bird

02 venerdì Mar 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, coming of age, Greta Gerwig, hipsteria portami via, Laurie Metcalf, Oscar 2018, Saoirse Ronan, Timothée Chalamet

C’è qualcosa di potentemente speculare e un po’ paraculo nel modo in cui Lady Bird e Chiamami col tuo nome – due dei film più amati dal pubblico in corsa agli Oscar 2018 – dialogano idealmente tra loro.
Sicuramente si sono già spesi fiumi d’inchiostro e di byte per comparare due film che a livello narrativo e a livello registico fanno spesso scelte simili, talvolta identiche (cfr. la scena della madre che recupera il figlio/la figlia in condizioni di naufragio emotivo).
Se del film di Guadagnino si è a lungo discusso proprio in merito al calcolo che sta dietro un’operazione che appare personale e sentita ma come sappiamo gli è capitata per le mani quasi di risulta, raramente ho visto mettere in dubbio la genuinità del sentito dietro a quella che è quasi un’autobiografia dell’adolescenza della sua esordiente regista. Da estimatrice di Greta Gerwig di vecchia data (quando era “solo” la musa di Noah Baumbach e la reginetta del cinema indie statunitense) io invece ho più di qualche dubbio in merito.
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Recensionando / Demolition: Amare e Vivere

18 domenica Set 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, Chris Cooper, Deve far male!, dramma familiare obbligatorio, Heather Lind, hipsteria portami via, Jake Gyllenhaal, Jean-Marc Vallée, Judah Lewis, la forza salvifica dell'Ammmore, Naomi Watts, omoaffettività

demolitionCalano le temperature, la manica lunga la sera tardi diventa desiderabile e farsi una tazza di tè caldo possibile senza rischiare uno shock termico. Finisce la stagione dei blockbuster estivi, cadono le prime foglie e, a dare il segnale cinematografico dell’inizio della stagione autunnale dei premi, arriva il film di Jake Gyllenhaal. Sapete no, quello che vediamo ogni singolo anno puntuale come un orologio. Quel film non molto oltre l’indie che avrebbe come unico scopo quello di ricordare all’Academy che portento di attore Gyllenhaal sia (attore, non star) e che dovrebbe essere completamente al suo servizio. Solo che il caro Jake non si chiama Leonardo e non ha uno Scorsese o chi per esso a tagliargli su misura addosso un ruolo che sia attentamente calibrato ad esaltarne le caratteristiche evitando di farlo sembrare sopra le righe e si ritrova puntualmente a prendersi sulle spalle ogni volta il film e a fare il miracolo, tenendolo in piedi con la sua pura forza di volontà. Quest’anno tocca a Demolition.
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Recensionando / Il Piano di Maggie

30 giovedì Giu 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Cinemozioni5, Recensionando

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Cinemozioni5, Ethan Hawke, film d'Ammmmore, Greta Gerwig, hipsteria portami via, Julianne Moore, Maya Rudolph, New York, Travis Fimmel, vestirsi al buio

ilpianodimaggie_locandinaSe all’appuntamento con i cinemozioni5 manco raramente perché il mio obiettivo nemmeno troppo nascosto è diventare esperta e nume tutelare del genere, bisogna ammettere che ultimamente mi è toccato più che altro levar mannaie sulle pochissime pellicole di genere che si sono viste dalle nostre parti, constatare la crisi delle romcom e, come una vera infame, evitare di vederne altre per non doverle stroncare piangendo disperatamente.
Ancora una volta a salvarmi sopraggiunge Sua Signoria della commedia indie statunitense Greta Gerwig, stavolta non in accoppiata con il fidanzato e regista Noah Baumbach (anche se mi aspetto che abbiate fatto i compiti e prontamente recuperato Mistress America e quel gioiello di Frances Ha).
Stavolta non siamo nemmeno di fronte a un cinemozioni5 venduto sotto false spoglie per colmare un bisogno di commedia romantica che il pubblico nega ostinatamente di avere: Il Piano di Maggie, a partire dal titolo in fucsia sgargiante, dichiara fiero e sincero il suo romanticismo e ne percorre ogni sacrosanto stilema, a partire dall’ambientazione newyokese.
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Recensionando / A Girl Walks Home Alone at Night

28 martedì Giu 2016

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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Ana Lily Amirpour, Arash Marandi, Autocompiacimento registico, bambaia missa, fotografia leccatissima, hipsteria portami via, la lobby del cinema iraniano, Marshall Manesh, Mozhan Marnò, Sheila Vand

agirl_locandina_bGrazie alla lobby del cinema iraniano, arriva finalmente anche in Italia un dei film più citati e amati dalla fascia cinefila più estetizzante e hipster degli ultimi anni. Un titolo evocativo diventato un vero tormentone, che promette di riportare autorialità e sottile fascino nella terra bruciata del genere vampiresco al cinema.
Un occhio di riguardo però A Girl Walks Home Alone at Night se lo merita anche solo in qualità di esordio registico femminile e lontanissimo dal cinema iraniano a noi più familiare di Jafar Panahi e Asghar Farhadi. Presentandolo come un film iraniano però si rischia di non mettere a fuoco una produzione interamente statunitense e girata in California, anche se la lingua del film è il persiano.
Complice il suo mondo sospeso nel tempo e nello spazio, il debutto di Ana Lily Amirpour finisce con l’essere molto più affine al sottobosco culturale del Sundance (dove venne presentato nel 2014) che a quello che sfugge le maglie della censura a Teheran.

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Recensionando / Mistress America

15 venerdì Apr 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Deve far male!, fatto con du lire, fotografia leccatissima, Greta Gerwig, hipsteria portami via, Lola Kirke, Nat Baldwin, New York, Noah Baumbach

mistressaPiù che una recensione è quasi una crociata quella di questo blog, che vi segnala puntualmente l’arrivo in Italia di ogni pellicola di Noah Baumbach, nonostante di fatto nel fine settimana di uscita in sala ci siano solo quaranta copie disponibili nell’intera penisola.
Dopo quel gioiello e omaggio alla Novelle Vague di Frances Ha, il regista statunitense epitome del hipsteria made in New York e la sua compagna e cosceneggiatrice Greta Gerwig tornano ad affondare il dito nella piaga delle ansie generazionali dei ventenni e trentenni di belle sperenze e tante nevrosi che affollano oggi la Grande Mela.
Laddove l’ansia verso il futuro sconfina quasi nel territorio dei film da coscritti, il dinamico duo Gerwig-Baumbach mette a segno l’ennesimo colpo al cuore (hipster) del cinema indipendente americano odierno, senza però mai perdere sentimento e passione in nome della fighetteria diffusa che questa operazione solitamente comporta.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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