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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: i nostri amici arabi

Cineriassuntone mensile / I film di aprile 2019

30 martedì Apr 2019

Posted by Elisa G. in 2018, 2019, Cinematografò, Recensionando

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Alexis Michalik, Anthony Maras, Armie Hammer, è così francese!, Berlinale 68, biografia, Cannes 2018, Dev Patel, film PESO, i nostri amici arabi, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Jason, Joe Cornish, John C. Reilly, Jon S. Baird, Linda Cardellini, Małgorzata Szumowska, Michael Chaves, Nadine Labaki, Olivier Gourmet, omoaffettività, Oscar 2019, ritratto di relazioni umane prima che lavorative, Steve Coogan, terrorismo, tristezza a palate, Zain Al Rafeea

Secondo appuntamento mensile del cineriassuntone sett…mensile, un po’ perché di certi film voglio continuare a parlarvi in post dedicati, un po’ perché so che da qualche parte qui c’è un format perfetto ma c’è ancora da sperimentare. Quindi ecco a seguire tutti* i film usciti a aprile 2019 che ho visto ma non ho avuto tempo, voglia o sbatta di recensirvi.

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Cannes 71 / L’albero dei frutti selvatici

28 venerdì Set 2018

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando

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Aydın Doğu Demirkol, Cannes 2018, delicate palette cromatiche, Deve far male!, father issue, i nostri amici arabi, maschio caucasico over 30 dalla genialità incompresa, Murat Cemcir, Nuri Bilge Ceylan

Ci sono alberi maestosi di noci e contorti, nodosi alberi di pero selvatico. Ci sono case più che umili mangiate dai debiti, vite corrose dalla mancanza di lavoro, circondante da distese naturali immense della Turchia rurale. Lo sguardo e il cinema del regista Palma d’Oro Nuri Bilge Ceylan non conoscono né confini né limiti, in un continuo rincorrersi di grandi temi e bellezza maestosa.
L’albero dei frutti selvatici conferma la sua passione per i paesaggi sconfinati della sua terra e per i minutaggi imponenti (188 minuti), segnando un suo ritorno in cui la mediocrità sembra appartenere solo ai due protagonisti della storia: un professore statale la cui vita è stata distrutta dai debiti di gioco e il figlio con ambizioni da scrittore, alla ricerca di un modo per pubblicare il suo primo romanzo.
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Recensionando / Oltre la notte

17 sabato Mar 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Cannes 2017, Denis Moschitto, Deve far male!, Diane Kruger, Fatih Akin, film PESO, i nostri amici arabi, nazisti cattivissimi, terrorismo

Dopo l’Oscar a magnifico Le vite degli altri, alla Germania in piena rinascita cinematografica e fermento creativo proprio non riesce di entrare nella cinquina finale di Miglior film straniero e vincere la statuetta. Dopo aver provato ad attirare l’Academy con alcuni dei film più belli visti in Europa negli ultimi anni (solo un anno fa fu la volta di Toni Erdmann), col pragmatismo che li contraddistingue i tedeschi hanno deciso di giocarsi la carta della diva.
In effetti sarebbe stato un delitto non farsi rappresentare dalla lodatissima performance di Diane Kruger, che di fatto è il motivo principale per cui si è parlato di Oltre la notte. L’attrice – la cosa più vicina a una diva hollywoodiana che abbiano a disposizione sotto il cielo di Berlino – recita qui in tedesco e piange davvero tutte le sue lacrime, in un ruolo ad altissimo voltaggio emotivo. Il mancato sbarco in cinquina prova però che non basta né la bella prova di una famosa attrice né la carta facile dei (neo)nazisti per approdare al tanto agognato risultato.
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Recensionando / Maria Maddalena

16 venerdì Mar 2018

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando

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Chiwetel Ejiofor, film PESO, Garth Davis, Helen Edmundson, i nostri amici arabi, Joaquin Phoenix, Philippa Goslett, Rooney Mara

Forse Garth Davis sperava davvero di fare il salto di qualità girando un film a tematica religiosa con tanto di crocifissione del Cristo, scenario che da sempre si accompagna a grandi dibattiti e facili controversie. Dopo la regia di alcuni episodi di Top of the Lake e di Lion, Davis si prende l’incarico di portare ancora una volta la vita e la morte del fondatore del Cristianesimo su grande schermo, anche se il focus del film è chiaramente un altro.
La figura da analizzare e valutare qui è quella di Maria Maddalena, protagonista silenziosa di alcuni momenti chiave della vita di Cristo, che però non ha avuto alcun impatto nella costituzione della Chiesa nata all’indomani della sua morte.
L’aspetto più sorprendente di un film di cui si parla davvero pochissimo e che rischia di non uscire negli Stati Uniti è però l’anonimato e il distacco con cui presenta la sua storia, proprio quella storia che ha finito per far sbilanciare alcuni dei cineasti più acclamati dell’ultimo secolo.

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La Forma dell’acqua e gli altri: tutti i film di Venezia 74, ranked

14 mercoledì Feb 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Abdellatif Kechiche, Ai Weiwei, Anaïs Demoustier, Andrew Haigh, è così francese!, Charlie Plummer, cinema italiano, Darren Aronofsky, documentario, Frederick Wiseman, George Clooney, gerontocinema, Guillermo del Toro, i nostri amici arabi, Isabelle Huppert, Jennifer Lawrence, Joel e Ethan Coen, Koreeda Hirokazu, legal drama, Manetti bros, Martin McDonagh, Paolo Virzì, Paul Schrader, Robert Guédiguian, Samuel Maoz, Sebastiano Riso, venezia 74, Vivian Qu, Warwick Thornthon, Ziad Doueiri

Cari lettori, proprio quando avevo ripreso un bel ritmo, flu happened. E non è nemmeno vero che ciò che non ci uccide ci fortifica, perché sono ancora qui ma con l’energia e la prestanza di un panda rosso, notoriamente gli animali più stupidi, imbranati e fisiologicamente atti ad estinguersi per incapacità latente del globo terracqueo. O di un kiwi, un uccelletto che non sa volare, è grassoccio e per cui probabilmente anche la propria ombra potrebbe risultare mortale.

Per la serie: su gerundiopresente i pazienti saranno ricompensanti…in ritardo. Non perdete mai le speranze. Ed ecco a voi le recensioni sintetiche e ficcanti di tutti, tutti i film in concorso a Venezia 74, Leone d’Oro compreso, in arrivo nelle sale da domani. 

Se fossi in voi non tratterei troppo il fiato, un po’ come accaduto per Cannes 70. In rigoroso ordine qualitativo crescente (perché qui ci sbilanciamo, gente), dall’orrore all’amore: iniziamo!

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In sacrificio per Taylor / la recensione di American Assassin

27 lunedì Nov 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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c'e' anche un po' d'Italia, Dylan O'Brien, father issue, i nostri amici arabi, in sacrificio per Taylor, l'addominale prende aria, Michael Cuesta, Michael Keaton, spara spara ci stanno massacrando, spiegazioni cazzare, Taylor Kitsch

Da quant’è che non vi facevo una recensione cazzara, che sotto sotto è il tipo di post che preferite insieme alle stroncature senza appello e alle fangirlate senza ritorno? Ebbene, questa recensione sarà tutto questo, perché di mettersi a fare discorsoni sul cinema e la vita di fronte a un lungometraggio come American Assassin proprio non ne vale la pena.Da purtroppo grande esperta di film terribili con dentro il tormento e l’estasi della sottoscritta, il beneamato Taylor Kitsch, posso assicurarvi che non è nemmeno nella metà più negativa dei film in cui si è riuscito a ficcare. Il che non discolpa il film di Michael Cuesta, ma dà uno spaccato drammatico degli orrori a cui mi sono sottoposta volontariamente in questi anni per amore del nostro, che non vedevo su grande schermo da febbraio 2014!

Avvertenza: post dannatamente spoileroso, nel caso foste davvero interessati a sottoporvi alla visione.

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Recensionando / Boston: Caccia all’uomo

19 mercoledì Apr 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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i nostri amici arabi, J.K. Simmons, John Goodman, Mark Wahlberg, Michelle Monaghan, momento patriottico bandiera inclusa, Peter Berg, Rachel Brosnahan, spara spara ci stanno massacrando, tratto da una storia di poco falsa

In tempi così duri e controversi per la nazione a stelle e strisce è davvero una fortuna avere a disposizione un regista come Peter Berg per prova a espiare al cinema i grandi traumi della storia recente. Dopo aver rimesso in carreggiata la propria carriera con gli eroici SEAL’s di Lone Survivor e aver dato inizio a un nuovo e patriottico corso con Deepwater Horizon, Berg arriva alla prova più difficile, la storia vera basata su un attacco terroristico su suolo statunitense. Le due bombe alla maratona di Boston del 2013 potevano essere un pantano di retorica soffocante e d’ambiguità riguardante i rapporti con il mondo islamico. Invece Peter Berg, come forse nessun altro collega dopo l’era inaugurata dal crollo della Torri Gemelle, ha saputo gestire un evento così drammatico e così “fresco” tirandone fuori un racconto capace di dire qualcosa oltre la retorica (pur essendone intriso), soprattutto sul lato cinematografico.
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Recensionando / Mustang

27 martedì Ott 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, Cannes 2015, delicate palette cromatiche, Deniz Gamze Ergüven, Doga Zeynep Doguslu, dramma familiare obbligatorio, Erol Afsin, Gunes Sensoy, hair porn, i nostri amici arabi, Ilayda Akdogan, Oscar 2016, Oscars, Quinzaine des réalisateurs

mustang1Dato che la scorsa a miglior film straniero agli Oscar 2016 sembra già una sfida privata tra Son of Saul e El Club, con qualche sparuto outsider, molte nazioni hanno deciso di puntare su produzioni giovani. Niente cavalli di razza a questo giro insomma, ma giovani puledri da mettere sotto i riflettori: almeno questa sembra essere la scelta dell’Italia e della Francia, che manda come proprio rappresentante Mustang. Presentato con un certo successo alla Quinzaine des réalisateurs all’ultimo festival di Cannes, la pellicola è la miglior risposta contro la supposta misoginia della Croisette: un’opera prima diretta dalla regista Deniz Gamze Ergüven tra enormi difficoltà economiche, logistiche e nel bel mezzo della sua gravidanza, eppure stava in gara non per una rappresentanza da quote rosa o per la coraggiosa produzione dietro le quinte, ma perché è un gran bell’esordio, che merita un giro al cinema.
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Recensionando / Deephan

23 venerdì Ott 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Cannes, Cannes 2015, Claudine Vinasithamby, film col dramma dentro, i nostri amici arabi, Jacques Audiard, Jesuthasan Antonythasan, Kalieaswari Srinivasan, Vincent Rottiers

StampaConfessione forse non così sorprendente per voi lettori: all’epoca della vittoria a Cannes ero rimasta abbastanza contrariata dalla scelta di premiare il nuovo film di Jacques Audiard, il regista dell’acclamatissimo Il Profeta. Il dramma di una famiglia di migranti proveniente dal Bangladesh e finiti nella periferia degradata francese sulla carta mi sembrava meno appetibile di tanti altri titoli, alcuni dei quali dati per favoriti.
Stavolta però mi tocca ricredermi e lo ammetto con gioia, quella che si prova di fronte a una grande prova di cinema.
Non siamo certo ai livelli del sopracitato lavoro, considerato uno dei film più sorprendenti del nuovo millennio, ma questa prova cinematografica e umana val bene una palma.
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Recensionando / Much Loved

26 sabato Set 2015

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Recensionando

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Cannes 2015, Ho visto la gente nuda, i nostri amici arabi, lesbiche vestite male, Nabil Ayouch, Quinzaine des réalisateurs, sesso droga e tanto altro ancora

muchloved1Presentato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs all’ultimo Festival di Cannes, Much Loved è balzato agli onori delle cronache perché ne è stata vietata la diffusione nel suo Paese d’origine, il Marocco. Una nazione i cui lati oscuri sono di sovente ritratti nei lavori del regista Nabil Ayouch, che ha all’attivo anche un film sulla radicalizzazione dell’Islam e sulla diffuzione del terrorismo operata proprio sfruttando la povertà degli adolescenti marocchini.
A valere però la censura e numerose minacce di morte agli attori in gran parte non professionisti è stato quest’ultimo lavoro, Much Loved, un’analisi senza compromessi della prostituzione in Marocco, a ulteriore riprova che il corpo femminile rimane un campo di battaglia e un argomento potenzialmente esplosivo a tutte le latitudini.
Nota preliminare: prima che l’impressione di film PESO vi faccia passar la voglia di aprire il cut, sappiate che è tutto tranne un drammone stereotipato sui malvagi uomini arabi.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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